Speaker Radiofonico di Pesaro, da qualche anno "Brianzolo di adozione" lo potete ascoltare su: Radio Sabbia (Riccione), Multiradio Tolentino (Mc) e sulla web Radio Stereopesaro.it.Mi potete contattare alla Mail:roberto@bagazzoli.it
26 marzo 2012
Chi viene a dormire all'Ikea ?
SESTO FIORENTINO - Si sono presentati al banco informazioni di Ikea, a Sesto, in ciabatte e pigiama. Poi, hanno scelto il loro letto e, tra gli sguardi attoniti dei clienti che affollavano già di buon ora il "supermarket" dell’arredo a prezzi low, si sono infilati sotto le coperte come se fossero nella propria cameretta. Alla chiamata web della casa di mobili svedese hanno risposto in migliaia - dai 20 ai 50 anni, studenti e impiegati - ma solo in quaranta sono stati selezionati per partecipare alla giornata del "Chi dorme piglia premi", un concorso per pubblicizzare il nuovo reparto letti. L’unica regola per ottenere il premio di 150 euro, da spendere all’interno del negozio, era sostare, o meglio, riposare dalle ore 10 alle 20 nello showroom.
LISTA DI ATTESA - Vista la grandissima adesione a questa iniziativa, è stata perfino stilata una sorta di lista di attesa di candidati pronti a correre, naturalmente vestiti da notte, in caso di qualche defezione dell’ultimo minuto. Paola e Fiorella per non annoiarsi si sono portate il loro libro preferito, mentre Roxana e Andrea hanno passato il tempo un po’ sonnecchiando e un po’ giocando con il tablet o con il telefonino. Daniele, un distinto 50enne, per l’occasione ha deciso di indossare un pigiama di seta: «Ho trovato l’iniziativa molto divertente, e poi io sono un grande fan di Ikea. Volevo portare anche mia figlia, ma purtroppo non è rientrata tra i vincitor». Camilla, Matteo, Francesca, Gianni e Guido stanno mettendo su casa e avevano bisogno di acquistare dei mobili: «Amiamo dormire e per farlo Ikea ti paga. Potevamo farci sfuggire questa opportunità? Con i 150 euro compreremo il materiale che ci serve per finire di arredare casa. Meglio di così». A ora di pranzo, quando lo stomaco ha iniziato a borbottare, i 40 "impigiamati", con lo sguardo assonnato e i capelli arruffati si sono diretti in fila indiana verso il ristorante passando tra due ali di folla. E qualcuno ha esclamato: «Cosa si deve fare per campare…».
20 marzo 2012
I Papà tra i pannolini.
TRENTOTTO minuti al giorno. Non uno di più. È quanto dedicano in media i papà italiani ai loro figli e a dare una mano in casa, mentre le loro compagne di vita si esibiscono sempre di più nell'arte del precario equilibrio di manager dei sentimenti, divise tra famiglia, lavoro, genitori anziani.
E con quella mezzoretta striminzita, assieme ai francesi, nel giorno della festa del papà campeggiano tristemente agli ultimi posti della classifica europea. Genitori e coinquilini modello, pronti a leggere favole, ripassare lezioni, rassettare e lavare i panni, sono invece gli uomini dei paesi del Nord Europa (Danimarca 64 minuti) e anche, a sorpresa, i greci che con i piccoletti passano un'ora al giorno contro le cinque settimanali dedicate da spagnoli e tedeschi a figli e ménage.
Le mamme inglesi portano i mariti/compagni sul palmo della mano: il 98% ha dichiarato che sono i migliori per l'aiuto fornito per la cura dei figli e della casa.
Gli italiani i peggiori d'Europa. A fotografare le famiglie europee dietro ai vetri è una ricerca della P&G in collaborazione con la Sirc (Social issues research center), che ha intervistato diecimila donne in tredici nazioni convincendole a dare i voti a mariti e fdanzati, a raccontare le loro giornate, i minuti contati, quelli dedicati a se stesse e gli impegni condivisi. Paragonando i loro uomini ai loro padri, a chi le ha allevate, ricordando le lamentele delle loro mamme.
Meglio che la generazione precedente. E così, a sorpresa, arriva la buona notizia. In casa faranno poco mariti, fidanzati, compagni o padri che siano, ma comunque molto di più di quelli che li hanno generati. La metà delle mamme italiche trova infatti che i papà sono "molto più coinvolti" nella gestione della casa e dei figli rispetto alla generazione precedente, mentre il 37% dice "un po' di più". Solo l'otto per cento, incrollabile, si rifiuta di notare miglioramenti nell'altra metà del cielo.
Per le mamme solo 48 minuti liberi. E se i padri e compagni in casa e con i figli fanno ancora poco, il tutto ricade sulle spalle delle donne. Così la madre media in Europa occidentale ha a disposizione solo 48 minuti al giorno da dedicare a se stessa quando non ha doveri da assolvere nei confronti di altre persone.
E il tempo dedicato è più limitato nei paesi che hanno problemi economici più gravi: così le madri finlandesi si posizionano ai primi posti della classifica con 69 minuti di tempo libero, mentre quelle portoghesi si classificano all'ultimo posto con soli 29 minuti.
Un po' meglio va alle mamme spagnole e greche (39 minuti) e quelle italiane (41 minuti). Nonostante questo il 41% delle madri ritiene di avere a disposizione più tempo libero rispetto alle proprie genetrici, il 2% reputa di avere a disposizione la stessa quantità di tempo libero mentre un buon 36% valuta di avere a disposizione meno tempo.
A quanto pare non molto è cambiato nelle modalità di vita delle donne: oltre la metà delle madri preferisce infatti trascorrere con i propri figli il tempo libero, ottenuto grazie all'impiego di elettrodomestici e prodotti salva-tempo, e solo una madre su sei dedica quei ritagli di tempo per se stessa.
Quattro ore con i bambini. Le madri in Europa occidentale trascorrono una media di oltre quattro ore al giorno con i propri figli in attività come lettura, scrittura, gioco. Le madri austriache trascorrono in questo modo circa il 50% di tempo in più rispetto alle madri danesi, mentre le italiane una media di 4,7 ore al giorno.
E se ci sono problemi... É sempre la linea femminile quella dell'aiuto. A chi si rivolgono le mamme se ci sono problemi? L'81% bussa prima sempre alla porta alle altre madri, principalmente alla propria (44%) e poi alle altre (37%). Solo il 32% si è rivolta per prima al proprio marito/compagno, mentre l'8% delle madri ha preferito il web, chiedendo consigli sui social network.
14 marzo 2012
Una Buona Pizza ? ora a Chilometri zero.
Il futuro della pizza è… nel passato. Ne sono convinti i pizzaioli più bravi del Vecchio Continente, riuniti in occasione di "Tirreno C.T"., salone dell'ospitalità, dedicato a tutte le novità del campo alimentare, appena svolto a Carrara Fiere, in gara per Giropizza d'Europa. In questa occasione sono state presentate le pizze migliori e sono state messe a tema le tendenze e i gusti emergenti.
Per quanto riguarda questo italianissimo prodotto, così caro alla nostra tavola, non sembrano esserci dubbi: nel forno a legna si dice stop alle sperimentazioni e si torna alla tradizione, in primo luogo alla semplice Margherita. Fatta di pochissimi ingredienti, come pomodoro, mozzarella e basilico, e meglio ancora se a kilometri zero, come vuole l'ecologia e come la crisi impone. Il delizioso disco di pasta coperto di pomodoro, mozzarella e mille ingredienti sfiziosi continua a salire nei consensi dei commensali italiani: chi abitualmente consuma pranzi fuori casa, nel 23% dei casi (1 su 4) sceglie una pizza; negli ultimi anni il numero delle pizzerie classiche, escluse quelle al taglio, d'asporto e a domicilio, sono passate da 22.230 a 25.300, con un incremento del 14%, mentre le pizzerie da asporto hanno conosciuto un vero e proprio boom, passando dalle 18.821 del 2001 alle 26.700 del 2010 (+42%).
Per quanto riguarda i sapori, dopo anni di esperimenti e di accostamenti bizzarri, la pizza torna alle origini e gli italiani dimostrano di preferirla fatta con i prodotti di stagione, legati al territorio e, magari, a saperi antichi. Pino Ferraro, maestro pizzaiolo di Napoli dice: ''Quello che oggi si cerca sono farine macinate a pietra per dare maggiore digeribilità al prodotto e i condimenti sono sempre più orientati ad un ritorno alla tradizione per motivi di gusto, ma anche di costi. Sono i clienti che chiedono maggiore attenzione al valore ambientale dei prodotti usati''.
La pizza Margherita, dunque, mette d'accordo il palato di tutti gli italiani, ma la sua ricetta e la preparazione dividono il Nord e il Sud dello Stivale. Nel Meridione, ad esempio, per l'impasto viene utilizzata una percentuale maggiore di farina e la palla da cui si ricava il disco è di 250-280 grammi. La cottura, poi, dura circa due minuti e avviene rigorosamente in forno a legna a 450 gradi. Il risultato finale è una pizza più alta e morbida. Il condimento base prevede pomodoro fresco macerato in olio extravergine di oliva, sale e basilico con l'aggiunta di mozzarella di bufala.
Nel Settentrione, invece la pizza è più croccante, friabile e sottile e per il condimento la mozzarella fiordilatte prende il posto di quella di bufala. Per la pasta, poi, si usa una minore quantità di farina, mentre la cottura può avvenire anche in forno elettrico a 320 gradi per 4-5 minuti.
E se la pizza è uno dei prodotti più italiani che si possano immaginare, la palma per la miglior pizza dì Europa quest'anno è andata in Francia, al pizzaiolo Daniele Orsini di Montpellier, che ha trionfato a Giropizza d'Europa con la sua semplice pizza Margherita: un successo dovuto alla qualità dell'impasto, la cui composizione è però rimasta segreta. La manifestazione Giropizza, organizzata da 'Pizza e Pasta italiana' in collaborazione con Scuola italiana pizzaioli, ha visto la partecipazione di oltre 200 pizzaioli che si sono sfidati in sette tappe lungo tutta l'Italia. Alla finale di Parigi, che si terrà a maggio, ne saranno ammessi 70.
Buon Appetito
02 marzo 2012
Nemmeno il tempo per un saluto....
Come fare a non lasciare un pensiero per quello che ritengo un maestro, un genio assoluto della musica Italiana.
Ricordo da bambino ne sentii parlare da mamma e papà che erano andati a vederlo dal vivo al teatro di Fermo nelle Marche.
Erano gli anni 70 e Lucio cantava la sua storia in 4/3/1943 e i miei ne parlavano tra di loro tra l'entusiastico e lo scandalizzato.
Durante il mio lavoro cominciato 36 anni fà ho incontrato Lucio Dalla in diverse occasioni durante le promozioni dei suoi dischi, ricordo ancora quel concerto del 1979 a Pesaro quando era in tour con Francesco De Gregori "banana Republic".
Mambo, la casa in riva al mare che mi riporta verso casa con il pensiero e l'anno che verrà, una canzone che sentita mille volte e mille volte ancora riesce acommuovermi. Ciao Lucio e grazie per averci regalato la tua musica, il tuo genio e quel tuo modo di essere beffardo con quello sguardo speciale. Buon "Secondo Tempo".
Roberto
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità
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