29 aprile 2011

Turismo eco-sostenibile si può.


Ha preso il via 'Ecolnet', progetto europeo dedicato interamente all'ecoturismo con l'obiettivo di creare, grazie alla cooperazione delle principali organizzazioni che si occupano di Ecoturismo, una rete in grado di favorire lo scambio di informazioni promuovendo lo sviluppo di uno standard europeo comune per questo settore che, negli ultimi, anni ha conosciuto un notevole incremento. Ne da' notizia in una nota il Cts, il Centro turistico giovanile.
Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea per i prossimi tre anni, oltre all'Italia vede la partecipazione di Grecia, Germania, Olanda, Romania, Estonia, Regno Unito, Spagna e Finlandia. Per l'Italia oltre al Cts, che si occupera' nel nostro paese della realizzazione delle attivita' di progetto, vi e' la presenza di Imaginary, azienda partner dell'Innovation Network del Politecnico di Milano, che mettera' a punto gli strumenti informatici di auto-valutazione per le imprese eco-turistiche.
Ma al progetto hanno aderito anche Wwf Italia, L'istituto per la certificazione etica e ambientale, Slow Tourism, Ecoworld Hotel, Agriturist, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Arp e le Aree protette di rilevanza nazionale e regionale.
Le attivita' previste dal progetto sono in sintesi: definizione degli indicatori e dei fabbisogni formativi per la valutazione on line; sviluppo di strumenti di valutazione online; sviluppo di metodi e contenuti e-learning per valutatori e imprese; test pilota sugli strumenti di formazione e valutazione online; revisione e pubblicazione degli strumenti di valutazione e dei pacchetti formativi online; creazione di una community di e-learning sugli standard di qualita' eco-turistici.
Oggi una ragione in più per scegliere il turismo eco.sostenibile.
Buona Giornata
Rob

28 aprile 2011

Risparmiare...


Risparmiare non è solo una questione di reddito: più soldi guadagniamo, di più ne possiamo mettere da parte. Spesso riuscire ad accantonare qualcosa è anche una questione di rinunciare a cattive abitudini legate alle nostre spese quotidiane. Infatti, con le giuste scelte, si può arrivare a risparmiare fino a 670 euro!

Vediamo come si fa.

1. Il cellulare: meglio Skype

Il cellulare è una delle spese che pesano di più sul nostro portafogli. Non è facile districarsi tra offerte, tariffe, ricaricabili e abbonamenti. Facendo un confronto tra le principali compagnie telefoniche si va da un minimo di spesa (per un abbonamento) di 32 euro al mese a un massimo di 203,39 euro (con una scheda prepagata). Per una media di 5 chiamate al giorno della durata di 2 minuti ciascuna e l'invio di 20 sms, si arriva a spendere in media anche fino a 5,55 al giorno. In un mese sono 166,5 euro. Per telefonare e assottigliare questa voce nel nostro bilancio quotidiano, è ora di guardare alle molte possibilità che il web offre per metterci in contatto con i cellulari. Abbandonate carte prepagate e abbonamenti: usando Skype dal vostro pc o dal vostro smartphone: lo stesso numero di chiamate vi costerà solo 0, 22 euro e per 20 sms spenderete solo 2,2 euro, per un totale di appena 2.42 euro al giorno e di 72,6 euro al mese.

Il confronto tra le tariffe di Skype con la media di quelle offerte dalle principali compagnie telefoniche ci dà un risparmio netto di 93,9 euro al mese.

2. Quella tazzina in meno...

Iniziare una giornata senza un caffè consumato al bar è più di un sacrificio per la maggior parte degli italiani. Ogni caffè, se preso singolarmente, non pesa moltissimo sul nostro portafogli: il suo costo medio in Italia è di 0,80 euro, cifra affrontabile per chiunque. Tuttavia alla fine della giornata ci si può trovare ad aver preso anche 8 caffé al bancone e col portafogli un po' più leggero. Rinunciare anche a una singola tazzina ogni giorno potrebbe avere delle ripercussioni positive sul nostro bilancio. Infatti se moltiplichiamo il costo di un caffé per 30 giorni, risparmieremo ben 24 euro.

3. L'acqua è un bene di tutti

La lotta condotta affinché l'acqua rimanga un bene pubblico ha delle significative ripercussioni anche sulla nostra capacità di risparmio. Infatti, una bottiglia d'acqua da 1,5 litri costa in media 0,30 euro. Comprando una sola bottiglia e continuando a riempirla per un mese intero, scoprirete di aver risparmiato ben 9 euro, oltre ad aver alleggerito il pianeta di un bel po' di involucri in plastica.

4. Cena a lume di candela? Meglio stare a casa…

Dopo queste prime considerazioni, si potrebbe pensare che, risparmiando su telefono, acqua e caffè, ciò che ci rimane in tasca potremmo a buona ragione dedicarlo a qualcos'altro. A esempio, alla persona che amiamo, offrendole una bella cena fuori. Perché no? Ma che non diventi un'abitudine! Anzi, se già lo è, magari un appuntamento fisso dopo il lavoro per due o tre volte alla settimana, provate a saltare almeno un rendez-vous. Calcolando un costo medio di 30 euro a persona per una cena con antipasto, primo o secondo, dolce, acqua e vino, potreste arrivare a risparmiare mensilmente fino a 120 euro.

5. Auto vs mezzi pubblici

Con i prezzi della benzina alle stelle fare il pieno una volta alla settimana è diventata una vera e propria tassa costante: si può arrivare a spendere fino a 60 euro a settimana per tenere accesi i motori nel traffico. Al mese diventano 240 euro. Inoltre la macchina è un mezzo di trasporto che incide negativamente sul nostro bilancio: pagare il bollo ci costa circa 100 euro e una polizza assicurativa comprensiva di furto e incendio arriva a costarci anche 1000 euro. Significa che bollo e assicurazione messi insieme costano 91 euro al mese.

A conti fatti l'auto toglie circa 306 euro al nostro budget mensile.

Che fare, dunque? Rinunciare al nostro alleato nel traffico non è facile, specie se non amiamo lo scooter o i mezzi pubblici non riescono a portarci in modo rapido e indolore sul luogo di lavoro. Tuttavia, analizzando queste due alternative dal punto di vista economico, potremmo riuscire a far sorridere il nostro portafoglio.

Il costo medio di un abbonamento mensile ai mezzi pubblici è di 30 euro al mese. Mentre, pur mantenendo più o meno gli stessi costi di bollo e assicurazione per il nostro scooter, il pieno peserebbe molto meno: circa 20 euro a settimana.

Per cui se scegliete di lasciare la vostra auto a casa a favore dei mezzi pubblici, risparmierete 121 euro. Se invece preferite le due ruote, conservando la vostra autonomia, il risparmio scende a 40 euro.

6. Assicurazione sulla casa, macchina, vita e reddito: meglio farle con la stessa compagnia

Una famiglia potrebbe trovarsi a sostenere il costo di più di un'assicurazione. Oltre la macchina, si può assicurare praticamente tutto: la casa, la vita, il proprio reddito. Per risparmiare è buona norma scegliere una sola compagnia di assicurazioni.

7. Filosofia No logo: vale per il cibo, vale per i vestiti

Quando Naomi Klein formulò la teoria combattente del “No Logo” tenne sicuramente in conto i margini di profitto che ad ogni nostro acquisto assicuriamo ai brand che acquistiamo. Ma se dalla nostra spesa - alimentare, farmaceutica e di abbigliamento - provassimo ad eliminare ogni logo? Forse scopriremmo che non è poi così difficile risparmiare su beni di prima necessità, ma anche su beni puramente voluttuari. Un jeans di marca costa in media 120 euro; un jeans no logo può arrivare a costare anche 10 volte meno, con un risparmio netto di 108 euro a jeans.

Considerando che si può scegliere di acquistare in media due jeans all'anno, il risparmio raddoppia. Mensilmente risparmiereste 18 euro al mese. Un farmaco generico di solito costa il 50% in meno rispetto a quello brandizzato, per non parlare del cibo su cui la lotta del logo è agguerritissima, anche se nello stesso pastificio per esempio può essere prodotta della pasta poi in vendita a 0,79 euro e dell'altra pasta (molto simile per caratteristiche organolettiche) a 0,59 euro.

8. No ai cibi pronti!

Il capitolo cibo è uno dei dilemmi del buon risparmiatore, ma è anche il campo su cui ottimizzare è più semplice. Rinunciare ai cibi pronti come un bel piatto di gnocchi alla sorrentina congelati (4,99 euro) e scegliere una confezione di gnocchi, una mozzarella da cucina e una confezione di pomodori pachino (1 euro + 0,50 euro + 1,75 euro) produrrà un risparmio netto di 1,74 euro. Non male per un singolo pasto...

9. Il pranzo al lavoro

Optando per i cibi freschi invece di quelli congelati, potrete scegliere prodotti in offerta e programmare meglio i vostri pasti, arrivando a prepararvi la famosa “schiscetta”, ovvero il pranzo fai-da-te. Saprete sempre cosa state mangiando, potrete scegliere dove farlo e frazionerete i costi ancora di più, pensando che un pranzo medio in una tavola calda costa tra i 5 e gli 8 euro. In un mese potreste ritrovarvi nel portafogli 210 euro di cui non sospettavate minimamente l'esistenza...

10. Abbonamento in palestra: meglio correre al parco.

Un abbonamento in palestra può costarci in media fra i 60 e gli 80 euro, senza contare i canoni di iscrizione annuali quasi sempre obbligatori. Per cui per mantenerci in forma, sfogare la tensione dopo una giornata di lavoro, potremmo trovarci in bilancio fino a 75 euro al mese. Scegliendo di correre al parco e di condividere un momento di allenamento con gli amici potrebbe farci risparmiare considerevolmente, oltre ad aggiungere alla nostra giornata un momento di incontro con le persone a cui di solito sfuggiamo, rispondendo “Non ho tempo, devo correre in palestra!”.
Facciamo due conti ?

27 aprile 2011

Contro il logorio della vita moderna...


Una giornata speciale, per combattere lo stress in modo sano e alternativo, e per riscoprire il gusto di spostarsi nella propria città o per visitarne posti nuovi lasciandosi conquistare dal ritmo lento - non sempre - delle due ruote. La seconda domenica di maggio appuntamento con la Giornata nazionale della Bicicletta, voluta dal Ministero dell'Ambiente in collaborazione con l'Anci e la Federazione ciclistica italiana.
In calendario l'8 maggio, l'iniziativa prende spunto dal Biciday celebrato lo scorso anno in via sperimentale in 1.400 comuni italiani e quest'anno coinvolge ancora tutto lo Stivale per un totale di oltre 780 chilometri di strade comunali che saranno chiuse al traffico e lasceranno spazio soltanto a un esercito festoso di biciclette. Una giornata legata a doppio filo alla ricorrenza speciale dei 150 anni dell'Unità d'Italia che animerà molti eventi organizzati a livello locale in luoghi cari alla storia del Risorgimento.
Un modo, spiega il Ministero, per sottolineare come una "mobilità alternativa ed ecocompatibile" possa essere effettivamente realizzabile e, perché no, anche per riappropriarsi di piazze, strade e ponti che troppo spesso sono invece "ostaggio" del traffico e dello smog. A stimolare le amministrazioni locali per organizzare attività e percorsi ad hoc c'è poi il Concorso Bicity, rivolto ai Comuni che destineranno alle bici il percorso più lungo rapportato alla popolazione residente, riservando ai ciclisti parti del centro storico o aree generalmente attraversate dal traffico tradizionale.
Fra le iniziative partner della Giornata c'è inoltre la XII edizione di Bimbimbici, a cura della Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Fiab Onlus, e alla quale oltre 220 città hanno già aderito. Testimonial di quest'anno la modella svedese Filippa Lagerbäck, mentre i più piccoli saranno impegnati oltre che sulle due ruote anche in un concorso nazionale di disegno sul tema: "In Bici con gli Amici: I miei compagni di pedali".
Per gli appassionati del mezzo, la Fiab - insieme a Legambiente e Cittainbici - ha inoltre in serbo anche un'altra iniziativa, tanto per allenarsi in vista della Giornata nazionale della Bicicletta. È il Giretto d'Italia, in calendario il 3 maggio, il primo campionato nazionale della ciclabilità urbana che assegnerà una maglia rosa sui generis a quei Comuni dove la bicicletta è un mezzo di trasporto a tutti gli effetti e dove perciò in un giorno infrasettimanale si conteranno più ciclisti in circolazione. A sfidarsi quest'anno sono 27 città, tra cui Torino, Venezia, Firenze, Bolzano, Padova e Ferrara.
Buona pedalata !
Roberto

26 aprile 2011

Mini appartamento...ma molto mini.


Chissà se all'Ikea accetterebbero la sfida per dreare un arredamento su misura ?
Mao Li è un uomo di 30 anni che ha scelto di vivere per un anno in un tubo di cemento utilizzato per le condotte idriche. Il curioso "monolocale" si trova accanto a un ponte di Haikou, in provincia di Hainan, nella Cina meridionale, ma ben presto potrebbe venire demolito. Contro il mini appartamento, dotato anche di una sua porta di casa, si stanno scagliando infatti le autorità locali.
A proposito di spazi sempre più ridotti qui siamo davvero ai mini termini.
Buona Giornata
Rob

L'automedicazione è..donna !


Non sempre è una cosa "sana", autocurarsi decidere in base alle proprie sensazioni e senza nessuna preparazione di sorta in fatto di medicina, argomento per cui esistono i medici di famiglia e comunque delle persone specializzate.
All'occorrenza sono in grado di trasformarsi in medico e sono capaci di curarsi con i farmaci di automedicazione. Succede alle donne, giovani, single e con un buon livello di istruzione. E' quanto emerge da uno studio spagnolo che ha osservato le abitudini di cura di oltre 20mila persone e ha calcolato che il 73,7% delle donne e il 57,6% degli uomini ha consumato farmaci nelle due settimane precedenti l'indagine. E in 3 casi su 10 si trattava di medicine acquistate senza ricetta.
Lo studio ha appurato anche che i farmaci per auto-cura sono più comprati dalle donne.
I ricercatori spiegano il gap tra i generi, definendo il gentil sesso ''più vulnerabile nella società'' e caratterizzato da ''una maggiore disposizione a riconoscere ed esprimere i propri sintomi'', come ha affermato Pilar Carrasco, prima firma dello studio realizzato dall'università Rey Juan Carlos di Madrid e pubblicato sulla rivista Pharmacoepidemiology and Drug Safety. La situazione italiana è sostanzialmente in linea con lo studio spagnolo, come confermano i dati dell'Anifa, l'Associazione nazionale dell'industria farmaceutica dell'automedicazione, secondo la quale, 35 milioni di persone all'anno ricorrono a questi farmaci, di cui nel solo 2010 sono state vendute 165 milioni di confezioni.
E i maggiori consumatori, anche in Italia, sono coloro che hanno un grado di istruzione superiore. I malesseri per i quali gli italiani ritengono di potersi curare senza ricorrere al medico sono soprattutto il mal di testa e l'influenza.
E voi vi curate fai da te ?
Roberto

25 aprile 2011

E ce ancora....mare ?

Parafrasando una canzone di Giorgia, un bel disastro ambientale vicino casa certo ci voleva, lo dico in maniera provocatoria visto che le cose un po' per natura e un po' per menefreghismo a volte ce le sentiamo lontane. Durante il mio viaggio di ritorno verso Roma cercando in rete ho trovato questa notizia. Centinaia di tonnellate di spazzatura fuoriuscite da una discarica sull'isola greca di Andros, nelle Cicladi, si sono riversate in mare e, sospinte dal vento, si stanno dirigendo verso le spiagge del Dodecaneso inquinando tutto il Mare Egeo. A lanciare l'allarme, come riferisce il quotidiano ateniese Kathimerini, gli ambientalisti dell'Istituto di ricerca marina Archipelagos i quali sostengono di aver avvertito le competenti autorita' elleniche ed europee ma di non aver visto sinora alcun intervento da parte loro.

''Vaste quantita' di plastica hanno gia' raggiunto il Dodecaneso centrale provocando un grave inquinamento'', e' detto in un comunicato diffuso dall'Istituto secondo cui alla diffusione dei rifiuti ''lungo tutte le coste dell'Egeo'' stanno contribuendo i venti che soffiano da Sud. Gli ambientalisti affermano di aver avvertito della situazione il Commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik e la Commissaria per gli Affari Marittimi Maria Damanaki ed altri funzionari competenti.

''Ma il ritardo (nell'intervenire) da loro dimostrato sinora non fa ben sperare per una soluzione del problema'', conclude il comunicato di Archipelagos.
Un bello spunto di riflessione rientrando dalla pausa di Pasqua no ?
Ben tornati a casa.
Roberto

21 aprile 2011

La Nutella...non ha più segreti !


Si è spento all’età di soli 47 anni, a causa di un infarto, Pietro Ferrero, imprenditore piemontese che, dal 1997, era al timone della nota azienda di Alba. La sua vita è stata legata indissolubilmente al prodotto più famoso della Ferrero, la Nutella: come ha raccontato Gigi Padovani, nel suo libro "Nutella. Un mito italiano", tra i suoi primi ricordi d'infanzia raccontava di aver rubato la crema al gianduia più famosa al mondo dalla credenza della casa di famiglia.
Ma quando è nata la Nutella? Per intuizione di Michele Ferrero, padre di Pietro, è stata inventata nel 1964, sulla base di una precedente crema denominata Pasta Giandujot e poi SuperCrema. Il nome deriva dal sostantivo nut, che significa "nocciola" in inglese, e il suffisso ella per ottenere un nome orecchiabile.
Quali sono gli ingredienti della Nutella? La preparazione della Nutella varia leggermente da paese a paese e, come la Coca-Cola, ha una ricetta segreta, accuratamente protetta nella fabbrica di Alba. Questa è la composizione del prodotto conosciuta in Italia:Zucchero (56 per cento) Oli vegetali (19 per cento) Nocciole (13 per cento) Cacao magro Latte scremato in polvere (5 per cento) Siero di latte in polvere Lecitina di soia (emulsionante) Aromi
Nutella tra cinema e musica. La crema è comparsa anche in diverse pellicole cinematografiche ed è stata citata in molte canzoni. Tra queste:Famosa è la scena del film "Bianca" di Nanni Moretti, in cui il protagonista affoga l'ansia in un enorme barattolo di Nutella, alto circa 1 metro, che fu predisposto proprio in funzione del set. Anche Leonardo Pieraccioni ne "I laureati" ha citato con una battuta la crema di Alba: "Vogliamo stare tutta la vita a rimpiangere la Nutella?". Giorgio Gaber ha utilizzato il nome della crema nella sua canzone "Destra Sinistra"I Negrita l'hanno nominata nell'album XXX, nella canzone "Sex". ll cantautore Ivan Graziani le dedicò un'intera canzone, intitolata "Lanutella [sic] di tua sorella", cantata insieme a Renato Zero e inserita nell'album Fragili fiori del 1996.
Io ho già la fetta di pane pronta !!!
Buona Giornata
Roberto
(fonte intrage.it)

20 aprile 2011

Chirurgia estetica e le nostre contraddizioni.


Labbra carnose, seni prominenti e zigomi alti e tondeggianti: sono forme che si addicono più a una donna matura che a una ragazza,. Eppure sono molte le giovanissime che ricorrono al chirurgo per un "ritocco" anche importante. E intanto, la Francia dà un giro di vite e mette al bando molte tecniche "soft" contro la cellulite, tra cui mesoterapia, laser, carbossiterapia, infrarossi, ultrasuoni, radiofrequenze.
"Le ventenni chiedono di invecchiare prima del previsto. Alleata in questo è la chirurgia estetica. Ragazze godetevi la giovinezza, non stravolgete i vostri visi". Il grido d'allarme viene dal professor Giulio Basoccu, Chirurgo Estetico, Docente all'Università La Sapienza di Roma. "Purtroppo - continua Basoccu - le tendenze non sono sempre positive e le nostre ventenni si stanno comportando come quelle americane.
Vogliono invecchiare e si rivolgono al chirurgo estetico. In realtà ciò che chiedono è avere seni più prominente ma soprattutto labbra più carnose, sopraccigli più arcuati, zigomi più alti" Ma non si rendono conto che in questo modo trasformano il loro viso, che a venti anni è al massimo in tema di freschezza della pelle, di elasticità, di tonicità, in un volto di donne che hanno almeno quindici anni in più". Il rischio più grande è l'assuefazione alla chirurgia estetica e il ricorso a interventi ripetuti nel corso degli anni.
In controtendenza la Francia ha invece messo al bando molte cure soft sciogli grasso, come mesoterapia, laser, carbossiterapia, infrarossi, ultrasuoni, radiofrequenze. Il decreto molto restrittivo, ha stati messi fuori legge tutti i sistemi basati sulla 'lipolisi adipocitaria', ovvero la distruzione delle cellule grasse, che "presenta rischi di danni gravi per la salute umana". Le francesi ora potranno liberarsi degli odiosi cuscinetti solo con sport, creme o, a limite, con la chirurgia. La decisione è destinata a far discutere: in Italia sono circa 100mila i trattamenti soft anticellulite che vengono realizzati ogni anno.
Anche nel nostro Paese si tratta di metodiche molto comuni."Ci aggiriamo sulle 4.000 sedute per Regione - spiega Marco Gallucci, rappresentante della Sies, la Società italiana di medicina e chirurgia estetica, "ma in quelle con più abitanti i numeri lievitano, in alcuni casi possono addirittura raddoppiare. Del resto si tenga conto che per ogni paziente le sedute vengono ripetute, e a volte vanno avanti per mesi e mesi". A proposito imposto dai francesi, "a mio avviso - precisa Gallucci, che è anche un chirurgo plastico - è senz'altro severo, me è giusto andare a fondo alla sicurezza di queste metodiche, nonché certificarne l'efficacia visto che possono rivelarsi veri e propri buchi nell'acqua. In Italia, inoltre – fa notare - possono essere utilizzate anche da medici non specializzati, camici bianchi qualunque, e questo senz'altro accresce i rischi potenziali per chi decide di sottoporsi a dei trattamenti che, per quanto soft, stanno diventando sempre più invasivi".
una Riflessione ci vuole oppure no ? Forse non siamo mai contenti nemmeno di noi ?
Buona Giornata
Roberto

(fonte TGCOM)

19 aprile 2011

I capelli bianchi...che paura !!!


Capelli bianchi, no grazie. I fili d'argento che si affacciano nella chioma non piacciono a nessuno, tanto che ci si affanna a nasconderli con tinture, colpi di sole e ogni altro espediente si riesca ad escogitare. A maggior ragione se la loro comparsa è precoce. Eppure i dermatologi avvertono: anche a 20 anni può essere un fatto normale, davanti al quale il panico è fuori luogo.
A stabilire quando arriveranno i primi fili d'argento entrano in gioco diversi fattori, ad iniziare dalla genetica. Ma, ad esclusione di poche patologie come vitiligine, difetti congeniti della pigmentazione e carenza di vitamina B 12, tutto rientra nel normale processo fisiologico, che capita a tutti. Come è successo a Jennifer Lopez, attrice e cantante di indiscussa bellezza, che ha confessato di aver trovato i primi capelli grigi già a 23 anni. E, presi con il dovuto spirito, i ciuffi d'argento possono essere un elemento di fascino, come capita a George Clooney e a Richerd Gere.
Spiega Luca Barbieri, dermatologo del Centro per le porfirie e malattie metaboliche ereditarie dell'Istituto San Gallicano di Roma: "La canizie in realtà può essere definita precoce solo intorno ai 15 anni. Già a 20 anni la pelle, in modo del tutto fisiologico, ha piccoli segni di invecchiamento, rilevabili con piccole biopsie". Si tratta, naturalmente di una questione di quantità. Se è vero che qualche filo bianco non desta preoccupazione, "a volte può trattarsi di campanelli d'allarme per qualche cosa che non va a livello generale". In questi casi occorre distinguere "se si tratta di capelli bianchi diffusi qua e là o di ciocchette. Un ciuffo candido sin dalla nascita, per esempio, è tecnicamente una poliosi che può essere congenita o segno di un problema anche serio, come il piebaldismo", ovvero di una zona localizzata in cui la melanina è totalmente assente.
Quando il ciuffo bianco appare improvvisamente può essere, invece, "segno di una vitiligine". Va tenuta sotto controllo, poi, la tiroide "perché qualche alterazione, almeno in linea teorica", può favorire l'imbiancamento. Utile comunque, in caso di comparsa improvvisa, consultare il dermatologo, per escludere, ad esempio un problema "legato alla mancanza di vitamina B 12. Un esame clinico e qualche test del sangue sono sufficienti ad escludere problemi".
In ogni caso "è una questione totalmente individuale. Ci sono persone che a trent'anni sono già canute ed altre che non hanno mai visto un filo bianco". La soluzione? La tinta. "Ad oggi non ci sono studi che dimostrino la capacità preventiva di alcuna sostanza", conclude l'esperto.
E a voi spaventano i capelli Bianchi ? A me no...non ce li ho. E se le avessi credo proprio di no perchè donano fascino. !
Buona Giornata !
Roberto

18 aprile 2011

Quando con un prefisso possiamo speculare...


E chi lo avrebbe mai detto che anche da un prefisso telefonico possano nascere delle speculazioni ? Eppure negli Usa è così.
Il prefisso telefonico più esclusivo di tutta America è quello di Manhattan: "212". I pochi fortunati che a New York hanno un numero di telefono preceduto da queste tre cifre sono considerati i più "cool" della città. Si tratta di un vero e proprio status symbol, soprattutto per le aziende e gli uomini d'affari che vogliono dare prestigio alla propria immagine e non sembrare gli ultimi arrivati nei business della Grande Mela.
Quanto costa questo ambitissimo prefisso? 1 milione di dollari (guarda il cambio aggiornato in euro). O meglio, è questa la cifra pazzesca che ha richiesto un businessman in pensione del New Jersey per vendere il suo prezioso "212" sul sito di aste eBay.Il venditore si è nominato Carmen senza rivelare né il suo vero nome né altro recapito al di fuori del suo indirizzo mail: il timore di ricevere scherzi o telefonate da parte di persone non interessate era troppo forte.
Nel suo annuncio, ora non più presente sul web, si leggeva: "Prestigioso numero telefonico con prefisso 212 in vendita. 212-5xx-9000. New York. Zona Manhattan. I diritti di proprietà del numero saranno venduti al migliore offerente. L'attività imprenditoriale collegata non esiste più. Al momento è un numero di rete fissa(…). Possibilità di trasformarlo in un numero di cellulare o di utilizzarlo per applicarvi un trasferimento di chiamata. Il numero telefonico completo sarà rivelato solo a chi si presenta con offerte accettabili". E per "accettabili" il venditore intendeva, appunto, 1 milione di dollari.
Oggi un numero a Manhattan vale più di una combinazione vincente al Superenalotto !
Buona Giornata !
Roberto

15 aprile 2011

Illuminarsi Light...si può !


Sperimentare con la luce ed eco light per illuminare guardando all’ambiente e ai migliori consumi. Magie di luce, design d’autore e sperimentazioni all’avanguardia a Euroluce la grande vetrina dedicata al mondo dell’illuminazione tecnica e domestica che si svolge nell’ambito del salone del Mobile alla Fiera di Milano a Rho, fino al 17 aprile (www.cosmit.it).
Intanto Milano si illumina con installazioni spettacolari e piazza San Fedele si trasforma in un bosco sacro. Con l’opera Cuorebosco si ricrea la magia di un antico bosco adorato dai celti, inteso come l’antico cuore della città. Grazie all’installazione di Attilio Stocchi si entra in un ambiente virtuale con gli alberi avvolti dalla nebbia, circondati dal canto degli uccelli. Suggestioni e soprattutto un omaggio alla luce durante questa settimana che vede Milano capitale del design (tutte le sere Cuorebosco in Piazza san Fedele 12-17 aprile).
Invece a Rho la luce invade gli stand con idee e nuove soluzioni anche se nella sezione Euroluce, parlare di tendenze è come cercare di prevedere l’esito di una rivoluzione già in atto. Due anni fa è scattata la rivoluzione copernicana con la messa al bando delle lampadine a incandescenza opaline, ora a il comparto si adegua a quella normativa comunitaria e il lighting design ha dovuto mettere mano a tutto il comparto e usare le nuove sorgenti luminose.
Anche i designers storici hanno dovuto cosi' riformulare pensieri e progetti all’insegna di una nuova eco-luce. E così i led mettono in soffitta le vecchie illuminazioni e le luci alogene, per mantenere l’impegno a ridurre i watt. La luce si adegua ai nuovi consumi ma offre nuovi spunti d’arredo, guardando anche con un po’ di nostalgia alle vecchie lampadine e alle lampade moderniste così molti designers cercano di fondere le forme con il nuovo techno. C’è invece chi va oltre e propone per la luce la ‘gemmazione cellulare’ vera sfida tra architettura e design che permette di costruire superfici luminose sia orizzontali che verticali, teoricamente infinite.
Al Salone c’è una vera ‘orgia tecnologica’ dove si incastrano tecnologie e nuove proposte di stili, tenendo conto dei consumi sempre più verdi dove la domotica acquista uno spazio sempre più vasto.Ma la vera novità riguarda la ‘luce emozionale’. Gli architetti assicurano che ormai una luce o una lampada si sceglie in base a motivazioni strettamente personali. E cosi’ nascono le nuove lampade su sottili lastre d’alluminio incise a laser che consentono a ciascuno di modellare il proprio volume e soprattutto consumare meno.
Provarci si può !
Buona Giornata
Roberto

14 aprile 2011

Pasqua e allora vacanzina ?


Periodo di Pasqua di solito dopo il Natale con i "tuoi" corrisponde ad una bella vacanzina. Una vacanza nell'uovo di Pasqua: un desiderio profondo di moltissimi connazionali, che aspirano a uno stacco dalla routine quotidiana in cerca di relax, ma anche di cultura e di nuove esperienze. Le mete preferite sono, in questa primavera 2011, Barcellona, Madrid e Parigi.
Sono queste le destinazioni più gettonate secondo la classifica stilata da 'lastminute.com', società online specializzata nella prenotazione di viaggi. Tra le mete emergenti: crescita a doppia cifra per Budapest, Genova e i tour in Sicilia, Marocco e Stati Uniti. Quanto alla durata delle vacanze, si conferma il gradimento per quelle brevi: dalle 2 notti per soggiorni in Italia ai 3-4 giorni per viaggi in Europa. La classifica è stata compilata sulla base delle prenotazioni registrate: Barcellona risulta dunque la prima classificata (+14% rispetto al 2010), seguita da Madrid (+11%) e da Parigi (+5%). Nella 'top 10' risultano anche Praga (+48%), la Toscana (+6%) - con Firenze, Siena e la regione del Chianti - e Genova, vera meta emergente per il nostro Paese con una crescita del +35% rispetto l'anno precedente. Roma si piazza al settimo posto (+3%), seguita da Londra (+6%) e Amsterdam (+3%). Chiudono la classifica le Isole Baleari (+16%).
Per quanto riguarda le mete estere, vanno forte le capitali europee, mentre destinazioni emergenti sono le capitali dell'Est: Budapest (meta rivelazione di quest'anno con un +53%) e Praga (+48%) catturano il turismo culturale e quello termale, grazie a un'offerta che coniuga luoghi di grande bellezza artistica con prezzi decisamente accessibili.
La Pasqua 'alta' di questo 2011 - riferisce lastminute.com in una nota - permette un vero e proprio anticipo d'estate, favorendo le mete tradizionali del Mediterraneo e dintorni per coloro che sono alla ricerca di qualche giornata di mare: crescono bene le località sul litorale spagnolo, oltre alle Baleari con Maiorca e Minorca in testa; mentre il Mar Rosso, dopo il rallentamento dei primi mesi dell'anno dettato dagli avvenimenti socio-politici in Egitto, riprende quota e torna ad essere la meta preferita per coloro che avranno a disposizione 7 giorni da dedicare al relax.
La maggior parte dei viaggiatori, però, non dispone di una intera settimana da dedicare alle vacanze: i viaggiatori che festeggeranno la Pasqua rimanendo in Italia la durata media del soggiorno sarà di 2 giorni, mentre coloro che hanno optato per una destinazione europea trascorreranno fuori casa circa 3 o 4 giorni. Nonostante il detto che vuole la 'Pasqua con chi vuoi', circa il 20% in più degli italiani rispetto al 2010 trascorrerà la domenica in famiglia, partendo verso la meta desiderata il lunedì di Pasquetta.
Buona Giornata e magari buona caccia della vostra vacanza perfetta.
Roberto
(fonte TGCOM)

13 aprile 2011

La scienza vs Bufale !!!


Anche se sono dell'idea che la ricerca e la scienza si dovrebbe impegnare in cose molto più importanti, ecco una singolare lista di "Bufale" smontate dalla ricerca.
Ce n'è per tutti i gusti: dalla Coca Cola, così acida da poter sciogliere le monete, alle prove dell'esistenza degli extraterresti rappresentate dai cerchi nel grano, per finire con le cipolle, utilissime,,, per formulare le previsioni del tempo.
Si tratta, naturalmente, di leggende metropolitane, ossia di storie raccontate e riferite, lette e rilette, ripetute così spesso da avere acquistato il peso della verità. E a smentirle adesso ci si mette la scienza, con lo scopo di aiutare a sconfiggere l'atteggiamento passivo di chi legge o ascolta.
Gli esperti si sono impegnati in questa missione in occasione del Festival della scienza di Trento, manifestazione in corso fino all'14 aprile, denominata "Aperta...mente" e organizzata da Università di Trento, Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale), Museo di scienze di Trento, e Opera universitaria.
I tre esempi citati, ossia le monetine, i cerchi nel grano e le cipolle, sono "bufale" abbastanza semplici da sconfiggere. Basta fare una prova. Si scopre così facilmente che le monetine immerse nella bibita sono più dure di quanto non si immagini, che per disegnare un cerchio in un campo di grano bastano quattro persone e una corda, mentre le cipolle non sono poi così affidabili per misurare l'umidità: la tradizione vuole che si tagli un ortaggio in dodici fette, una per ciascun mese, e si osservi dopo un po' di tempo l'umidità di ciascuna porzione per capire se il mese corrispondente sarà umido o asciutto. Se si ripete l'esperimento creando più di un calendario, si noterà che le fette marciranno in effetti ciascuna in modo differente, ma senza confermare la previsione per il medesimo mese.
Meno semplice, ma solo in apparenza, è evitare di sentirsi terrorizzati leggendo che un asteroide sta per passare ''molto vicino alla Terra", ha spiegato il giornalista Paolo Attivissimo durante la manifestazione. ''Peccato che si trovi magari scritto che l'asteroide transiterà a un milione di chilometri dalla Terra". Certo, viste le distanze siderali, si tratta veramente di un impatto sfiorato per un pelo, ma se consideriamo i numeri oggettivi, ad esempio, la Luna è pur sempre lontana dalla Terra meno di 400.000 chilometri.
Un'altra "bufala" storica riguarda poi le presunte scie chimiche degli aerei, che nel corso del tempo sono state al centro di una dozzina circa di interrogazioni parlamentari. Basterebbe chiedere spiegazioni a qualsiasi pilota per sapere che si tratta di semplice acqua ghiacciata, non diversa, insomma, da una nuvola.
Tra le leggende metropolitane più diffuse, ricordiamo quella, comunissima negli Stati Uniti, ricordiamo quella del ragazzo che, dopo un appassionato incontro con una bella sconosciuta, trova al mattino il sinistro messaggio, scritto sullo specchio con il rossetto:"Benvenuto nel club dell'AIDS".
Un altro esempio è quello del cagnolino messicano (o dalla Romania o dalle Seychelles), un animaletto apparentemente innocuo trovato in viaggio e che, portato a casa si rivela un pericoloso roditore che mangia solo formaggio, ma che ha divorato il gatto di casa). altro caso è quello dell'autostoppista fantasma, una misteriosa donna che, caricata in auto, scompare nel nulla dopo avere avvisato l'autista di un pericolo, nello stesso luogo in cui è morta per un incidente. Un altro esempio è la leggenda, diffusa soprattutto in Nord Italia, secondo cui nei mesi estivi un misterioso soggetto bazzica i parchi acquatici applicando, lungo gli scivoli delle piscine, affilatissime lame da rasoio per ferire gli ignari natanti.
Insomma una bella lista no ? Buona Giornata !!
Roberto

(fonte tgcom)

12 aprile 2011

Amare il caffè ? E' scritto nel nostro Dna !


A qualcuno basta una tazzina dopo pranzo, per il suo buon sapore di fine pasto. A qualcun altro, invece, ne serve una bella razione appena svegli, e poi ancora a metà mattina, dopo mangiato e a metà pomeriggio. Insomma, ciascuno ha il suo modo di consumare il caffè, per piacere o per tirarsi su. In realtà sembra che siano i geni a stabilire quanto caffè ci va di bere. Ma in ogni caso è meglio evitare la tazzina dopo un pasto a base di hamburger e patatine.
Lo hanno scoperto i ricercatori del National Cancer Institute, della Harvard School of Public Health, Brigham and Women's Hospital di Boston, I quali hanno esaminato l'intero Dna di oltre 47.000 individui. Fino a questo momento sono pochissimi gli studi fatti a tutto campo sul Dna per individuare i determinanti genetici, ovvero i geni, alla base di comportamenti e stili di vita. Questo in particolare è il primo studio a osservare un campione vastissimo di persone su un'abitudine tanto comune nel mondo quale il consumo di caffè ed altre bevande contenenti caffeina, la sostanza psicoattiva più usata nel mondo.
La ricerca è stata condotta da Neil Caporaso e pubblicata sulla rivista PLoS Genetics e ha scoperto che esistono due geni che regolano il consumo di questa sostanza: il gene 'CYP1A2', precedentemente implicato nel metabolismo della caffeina, e il gene 'AHR', coinvolto nella regolazione dell'attività di CYP1A2. I due geni possono essere presenti in due versioni diverse, ciascuna legata a basso o alto consumo di caffeina. La versione ad alto consumo è presente nel Dna di individui che in media assumono circa 40 milligrammi (MG) di caffeina in più rispetto a quelli consumati mediamente da individui che hanno l'altra versione dei due geni, equivalente al consumo di 1/3 di caffè, o una lattina di coca cola. Conoscere i determinanti genetici del consumo di caffeina è importante per capire come funziona questa sostanza e gli effetti che essa ha sull'organismo.
Ma per quanto ci possa dire il nostro DNA, è meglio evitare di chiudere con il caffè un pasto consumato al fast food. L'avvertimento arriva da un secondo studio, realizzato presso l'Università di Guelph (Canada) e coordinato da Marie-Soleil Beaudoin. Dopo un pasto a base di alimenti ricchi di grasso, infatti, i livelli di zucchero nel sangue di una persona sana si impennano. Se poi ci si beve sopra un caffè, la "curva" raddoppia addirittura, arrivando ad assomigliare a quella delle persone a rischio diabete. Quando ingeriamo zucchero, infatti, il corpo produce insulina, che prende lo zucchero dal sangue e lo distribuisce ai diversi tessuti del corpo. Gli studiosi hanno scoperto che un pasto supergrasso incide sulla capacità del nostro corpo di eliminare lo zucchero, ma la situazione peggiora ulteriormente se si aggiunge il caffè.
"I grassi e la caffeina – spiegano i ricercatori - interrompono le comunicazioni tra lo stomaco e il pancreas, responsabile della produzione degli ormoni che regolano il metabolismo degli zuccheri. Questo impedisce di abbassare il livello di glucosio nel sangue".
Buona pausa caffè !
Rob

Le 14 mosse sbagliate per il cuore.


Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute. L’unica arma per invertire la tendeza è la prevenzione, che ha già fatto molto (contribuendo per metà a una notevole diminuzione della mortalità negli ultimi 20 anni), ma può fare anche meglio. Vediamo 14 piccole grandi abitudini deleterie per la salute del cuore, da correggere per stare subito meglio e vivere a lungo.

1) Arrabbiarsi - Gli aggressivi e gli irascibili sottopongono le arterie a sforzi eccessivi. Con il risultato di esporsi di più a seri problemi cardiovascolari. Lo dimostra uno studio condotto da alcuni scienziati italiani pubblicato sulla rivista scientifica "Hypertension": aggressività, competitività e tendenza a scontrarsi con il prossimo sono atteggiamenti risultati legati a considerevole ispessimento delle arterie carotidi, fattore di rischio di infarto e ictus.

2) Mangiare troppe salsicce - La salsiccia aumenta del 42% la probabilità di incorrere in malattie cardiache e circolatorie: a sostenerlo è uno studio dell´Università di Harvard, pubblicato sulla rivista scientifica "Circulation", che ha esaminato diverse ricerche raccogliendo i dati per un totale di oltre un milione di persone.

3) Annoiarsi - Secondo i ricercatori britannici dell´University College di Londra, che hanno seguito oltre settemila persone per 25 anni, le persone che dicono di annoiarsi nella vita hanno un rischio doppio di morire d´infarto rispetto a chi ha un esistenza piena. La noia spinge a stili di vita poco sani: si fuma e si beve di più, accorciando la speranza di vita. Se poi la noia riguarda il luogo di lavoro, il consiglio è di trovare occupazioni stimolanti almeno nel tempo libero.

4) Dormire meno di 5 ore per notte - Gli studiosi del Dipartimento di medicina di comunità della West Virginia School of Medicine di Morgantown, negli Stati Uniti, hanno scoperto che dormire troppo (9 ore o più) o troppo poco (5 ore o meno) moltiplica il pericolo di malattie cardiovascolari. In particolare, chi di norma non supera le 5 ore di riposo notturno rischia il cuore due volte più di chi totalizza 7 ore sul materasso. E il pericolo aumenta nel caso di donne e anziani.

5) Guardare troppo la tv - Restarsene per ore seduti davanti al piccolo schermo aumenta i rischi di avere un ictus o un infarto, anche se si fa attività fisica regolare: quando il fisico è inattivo, infatti, tende ad accumulare colesterolo e zuccheri nel sangue.

6) Essere pessimisti - Le persone ottimiste hanno una minore probabilità di sviluppare problemi cardiaci di quelle che tendono a non essere felici. Lo afferma uno studio Usa pubblicato dall´European Hearth Journal. "Chi non ha nessun atteggiamento positivo", ha spiegato Karina Davidson, che ha coordinato lo studio, "ha il 22% di probabilità in più di ammalarsi rispetto a chi ha poco ottimismo, che a sua volta ha il 22% in più di probabilità di chi ha un ottimismo moderato.

7) Russare - Apnee notturne, russamento, disturbi respiratori durante il sonno aumentano il rischio di ictus di 3,8 volte, di 2,5 volte quello di ipertensione arteriosa, di 2 quello di diabete. Chi russa tende insomma a sviluppare ipertensione arteriosa, diabete, deficit neurocognitivi e può incorrere in complicanze cardiovascolari come angina, infarto del miocardio o ictus.

8) Non usare il filo interdentale - Usare poco il filo interdentale (o non usarlo affatto) facilita la formazione della placca dentaria, che può provocare infiammazioni come gengiviti o parodontiti. E ogni infiammazione incide negativamente sulla salute dei vasi sanguigni…

9) Esagerare con lo sport - L’errore più tipico è di gettarsi a capofitto nello sport, sottoporsi a sessioni snervanti di palestra o interminabili sfide a tennis, una volta la settimana o poco più. Di solito ci si comporta così dopo i 40 anni, come se si volesse dimostrare a se stessi, prima ancora che agli altri, che si è ancora giovani e prestanti. E invece non c´è niente di più sbagliato, perché ci si infortuna più facilmente e il cuore ne risente. Molto meglio ­ sia contro il rischio infortuni, sia per la salute del nostro apparato cardiovascolare ­ allenarsi in modo lento e costante.

10) Eccedere con l’alcol - Un bicchiere di vino rosso è uno dei fondamenti della dieta mediterranea. Se però l’alcol diventa un’abitudine e le quantità aumentano, il discorso cambia profondamente: esagerare con alcolici e superalcolici alza i rischi di ipertensione, colesterolo, insufficienza cardiaca. Senza contare che l’alcol fa incamerare molte calorie, che incidono sul sovrappeso (altra minaccia per la salute del cuore). Se proprio vi piace bere, limitatevi alle quantità giuste.

11) Ingrassare - Il sovrappeso e l’obesità sono tra i maggiori fattori di rischio per il cuore. Parola d’ordine, dunque: fare spesso il check-up del peso, tagliare le porzioni, correggere l’alimentazione quotidiana (rendendola più varia ed equilibrata), sostituire le bevande zuccherate con acqua o succhi o spremute di frutta.

12) Mangiare troppa carne rossa - La carne rossa è ricca di grassi saturi, che fanno aumentare il rischio cardiovascolare. Nessuno dice di privarsene del tutto, ma la dieta sana e corretta di un adulto prevede la carne non più di poche volte al mese. Evitate, insomma, bistecche e filetti un giorno sì e un giorno no durante la settimana.

13) Fumare - Il fumo fa molto male alla salute: è la causa principale di infarto e di malattie coronariche in uomini e donne e si associa al 30% delle morti causate da malattie coronariche. Aumenta il rischio di aterosclerosi. Si stima che il 20-25% degli incidenti cardiovascolari siano legati al consumo di sigarette.

Usare troppo sale in cucina - Troppo sale nella dieta quotidiana mette a rischio la salute delle arterie: se la pressione sanguigna sale, i vasi diventano rigidi e causano l´arteriosclerosi. Il ventricolo sinistro del cuore, poi, aumenta di volume. Risultato: il pericolo di ictus o infarto aumenta vertiginosamente.
Insomma ci facciamo una riflessione e non trasmissioni come "grassi contro magri"
Buona Giornata
Roberto
(Fonte yahoo)

11 aprile 2011

Il primo sole...


Debbo dire di aver trascorso davvero un bel week end fatto di Passeggiate in Bici al parco di Monza, pranzo e digestione sdraiato in uno dei prati sconfinati di questo polmone verde corolla dell'autodromo di Monza e della straordinaria Villa Reale. Stamattina come molti di voi che saranno stati in spiaggia o al lago ci sarà in ufficio qualche faccia da "gambero", ne compreso.
Il clima estivo di questi giorni ci spinge a cercare nel fine settimana un momento all'aria aperta, magari fuori città. Chi vuole approfittarne per cercare la prima tintarella, o semplicemente ha in programma una lunga passeggiata al sole per le vie della città, non deve dimenticare di prendersi cura della pelle: il sole è "giaguaro" anche in questa stagione e il rischio di tornare a casa con il volto arrossato, il naso spellato e la schiena color gambero è alto come in estate.
Il caldo improvviso di queste ore e il solleone di primavera aumentano infatti i rischi per la pelle. Spiega Ornella De Pità, presidente dell'Associazione dei dermatologi ospedalieri (Adoi);"Siamo ancora poco preparati. Per molti italiani l'acquisto della crema solare coincide con le vacanze. E intanto ci scopriamo e ci esponiamo per troppo tempo al sole".
L'esperta spiega che già dalla scorsa settimana si sono visti negli studi molti arrossamenti, segni di un'esposizione al sole non protetta", tra i pazienti che venivano a farsi visitare per diverse ragioni. Rischi da non sottovalutare, avverte De Pità, "perché la pelle non dimentica" e una scottatura si paga in termini di salute, invecchiamento del derma e rischi melanoma. "Crema solare ad alta protezione (50), occhiali da sole e cappello – continua l'esperta – sono indispensabili per chi va al mare". E anche se ancora non c'è il vero e proprio solleone e non si fa il bagno, a parte qualche temerario, resta valida l'indicazione di evitare le ore centrali della giornata. "Ma la protezione - raccomanda l'esperta - è necessaria anche in campagna ed in città", con una particolare attenzione "per i bambini, che hanno la pelle molto delicata, per gli anziani e per chi ha una carnagione particolarmente chiara".
Quest'estate precoce è particolarmente fastidiosa, inoltre, per le persone, circa il 30% degli italiani, che soffre di allergie e che vive sulla propria pelle "i disagi della primavera (con possibili dermatiti) e quelli dell'estate (con il rischio scottature)". Prudenza infine, suggerisce l'esperta, con l'utilizzo dei cosmetici: è arrivato il momento di ricorrere a prodotti più estivi, utilizzano magari creme da giorno, fondotinta e altro, che "abbiano fattori di protezione solari".
Le vogliamo fare le cose per bene ? Io aveva nello zaino una protezione 50...ma li è rimasta....
Buona giornata !
Roberto

08 aprile 2011

I concorrenti dei reality...e paghiamoli anche !!!


Essere concorrente di un reality è un vero lavoro. A dirlo è la corte d'appello di Parigi, che ha condannato Tf1, un canale televisivo francese, a pagare un indennizzo compreso tra i 15.000 e 17.000 euro ai partecipanti di un programma, L'isola della tentazione, versione "made in France" della nostra Isola dei famosi (guarda le foto del'ultima puntata), per "lavoro dissimulato".
Un punto di svolta per decine di ex concorrenti. "I partecipanti a un reality devono essere assunti con un contratto di lavoro e devono essere pagati in media 1.400 euro a puntata", ha spiegato Jeremie Assouss, l'avvocato delle vittime, una cinquantina. "Ho deciso di rivolgermi al tribunale perché ci hanno presi in giro", ha spiegato Roberto al Corriere della Sera, un ex concorrente della quinta edizione dell'Isola della tentazione, "Prima di cominciare ci avevano convinti parlandoci di 25 giorni di vacanza pagati 1500 euro, durante i quali avremmo dovuto fare quello che ci pareva. Ma una volta arrivati sul posto abbiamo capito che la realtà era molto diversa. Ci facevano ripetere le scene, come se fossimo degli attori. Tutta la giornata era scandita dagli obblighi, ci dicevano loro anche quando andare a dormir e quando svegliarci", ha concluso Roberto.
Secondo l'avvocato, dopo la sentenza di ieri, le 1400 persone che hanno partecipato a un reality in Francia negli ultimi anni, possono pretendere una media di 1400 euro al giorno, moltiplicati per 20 puntate circa farebbe un totale di 39 milioni di euro che le reti televisive potrebbero essere costrette a pagare. Nel 2009 una decisione della Corte di Cassazione di Parigi aveva stabilito che partecipare a un reality show è un vero lavoro e va regolato da un contratto a tempo indeterminato, inquadrando così lo status dei candidati di queste trasmissioni.
E non sono solo i format come quello dell'Isola a richiedere mesi di preparazione. Un esempio? Per Lady Burlesque, il nuovo reality di Sky dedicato allo spogliarello, le concorrenti hanno dovuto partecipare a workshop di diversi mesi per poter essere ammesse al programma
Braccia rubate all'agricoltura ???
Buon Week end !
Roberto

07 aprile 2011

Si ai cosmetici amici degli animali.


Dire sì alle creme di bellezza e ai prodotti per il maquillage, ma senza far male ai nostri amici a quattro zampe. Sono sempre di più le persone in cerca di cosmetici "buoni" con gli animali e sicuri per chi li usa: ora per conoscerli meglio e individuarli al momento dell'acquisto è disponibile una guida, proposta dalla Lega antivivisezione.
Il testo si intitola "Guida pratica al non testato su animali". è disponibile online sul sito www.lav.it e sarà distribuito in centinaia di piazze italiane durante il prossimo fine settimana. Ai banchetti informativi della Lav realizzati per l'occasione si potrà anche aderire alla raccolta di firme in difesa del bando totale Ue che prevede, entro il 2013, l'entrata in vigore del divieto totale di testare e commercializzare ingredienti sperimentati su animali in tutto il territorio comunitario. Uno stop che, avverte l'associazione, rischia però di slittare.
"Ogni anno - sottolinea la Lav in una nota - nell'Unione europea sono migliaia gli animali, tra topi, cavie e conigli, costretti a 'farsi belli' con rossetti, profumi, dentifrici, creme, shampoo e perfino con le iniezioni di botulino. Può sembrare surreale e invece accade davvero: nei laboratori europei questi animali muoiono tra atroci sofferenze, sacrificati senza alcun fondamento scientifico per testare questi prodotti, e nonostante esistano più di 200.000 ingredienti cosmetici già disponibili sul mercato in grado di soddisfare ogni esigenza".
I cosmetici non sono tutti uguali, precisa la Lav. Esistono infatti cosmetici non testati su animali, che offrono insieme garanzie di eticità e di sicurezza per i consumatori. Per riconoscerli, basta cercare sulla confezione la scritta "Stop ai test su animali. Controllato da Icea per Lav". Oppure si può trovare il logo europeo che raffigura il coniglio, simbolo dello Standard internazionale.
"Sono alcune decine - continua la Lav - le aziende nazionali ed estere, anche appartenenti alla grande distribuzione e di facile reperibilità sul mercato, che hanno aderito allo Standard internazionale "Stop ai test su animali", e tutte sono elencate sulla Guida pratica distribuita dalla Lav.
Spiega Michela Kuan, biologa e responsabile di Lav vivisezione "Il 2013 dovrebbe rappresentare l'anno decisivo per la fine di questi inutili e dannosi test, ma il divieto europeo rischia di slittare di altri 10 anni: La Lav vuole scongiurare questo rischio, che comporterebbe un ritardo nel progresso della ricerca e in termini di sicurezza, e per migliaia di animali ancora sofferenze e morte".
Se cosmetici debbono essere che almeno siano "amici degli animali" !
Buona Giornata
Roberto

06 aprile 2011

Amore eterno...esiste ancora ?


Ne hanno cantato scritto poesie, dolore, passione. L'amore Eterno esiste ? Da una recente indagine è emerso ad esempio che oggi sono più gli uomini a crederci rispetto alle donne nonostante il continuo aumento dei divorzi.
Ne ho parlato oggi in radio ed ecco le risposte degli ascoltatori.
Simone:l' amore non esiste x tutti ....
Antonio: credere non costa nulla!
Alessandro: L'amore è eterno...finchè dura, per citare un film.
Daria: Fortunato chi lo incontra..... :-))
Luca: non esiste l'amore eterno, esiste una forma di amore incondizionato che si ha in generale per tutti, chiamato a volte altruismo, ma oltre questo ci sono infatuazioni e passioni..tutto passeggero.
Assunta: già...l'amore è eterno finchè dura.............
Massimo: NON ESISTE! :)
Eugenio: sono daccordo con luca....
Romina: credo che l'amore possa essere eterno, ma bisogna volerlo, bisogna lottare, per prima cosa contro l'egoismo personale, bisogna capire che ognuno di noi ha dei limiti e rispettarli. I miei genitori sono sposati da 56 anni e si amano ancora, magari non è l'eternità ma ci andiamo vicini :o)
Antonio: durano da 56 anni xche hanno dei valori ma oggi giorno si vive troppo superficialmente ,i valori non esistno piu ,in primis il rispetto e poi tuto il resto
Marco: non so...sono molto dubbioso..ma spero che esista:)
Fabio: Purtroppo è quasi banale dirlo ma secondo me l'amore eterno NON ESISTE
Marina: io non ci credo all'amore eterno!!! Ciao Roberto, buona giornata ^_^
Alessandro. L'amore eterno c'è ma è difficile portarlo avanti amare un'altra persona non è un gioco e non è semplice, è difficile e molto dispendioso ma ha un risultato elettrizante, amare per tutta la vita oggi è a dir poco impresa titanica perchè si sono persi quei valori che costituiscono la coppia, oggi è tutto urla ed esibizionismo, oggi è apparenza e dove ci sono questi valori l'amore non entra, non si ama qualcuno solo quando va tutto bene ma ci si ama anche quando non si vede la luce nel tunnel ci si stringe e si fa coraggio a vicenda, molte volte invece alla prima difficoltà saltano coppie e matrimoni, molti sono superficiali e si convincono di amare qualcuno per il semplice fatto che si dicono Ti amo, mentre amare non è solo un insieme di lettere pronunciate ma qualcosa di molto più profondo.
Domenico: l'amore evolve, prende strade diverse da quelle che ci si pone all'inizio di una storia, crescere insieme, gioire e soffrire insieme, rispettarsi confrontarsi, e se anche una storia finisce se si riesce ad essere così intelligenti da portare nel proprio cammino la crescita che la storia ha dato alla nostra vita, allora si l'amore può durare per sempre, ma se ci si concentra sulla fine sulle esperienze negative che ci ha portato ci sembrerà solo di avere precato tempo, personalmente cerco sempre di portare con me il buono e mollare la zavorra.
Roberta: che non esiste...:(
Eva: Buon giorno ragazzi.........Bisogna credere nel vero Amore altrimenti x cosa si vive solo x i soldi!!!!se non si ama una persona siamo vuoti dentro di noi........questo e ciò che penso io.........Amare e la cosa più bella al mondo.................
Il concetto di "eternità" si sposa con l'ideale concetto di amore che i films americani hanno un pò dato su questo tema, ma la realtà è il vissuto quotidiano.
Io credo che amare voglia anche dire "condividere e comunicare" e questo può durare per tutta la vita.
Roberto

Vivere di rendita si puo' ?


Nonostante la crisi degli ultimi due anni e mezzo, vivere di rendita non è ancora diventato un sogno impossibile. Però servono tanti soldi.
La risposta semplice, alla domanda: quanto serve oggi per smettere di lavorare, è 2 milioni di euro.
La realtà è però più complessa. Perché oltre a un capitale di base, servono sangue freddo, lucidità, capacità di investimento e attenzione. E l'abilità di tenere sotto controllo il proprio tenore di vita, senza mai esagerare con i prelievi dal capitale.
Ne abbiamo parlato con Marco Basile, consulente finanziario indipendente del MB Consulting family office. Che ci ha spiegato che per vivere di rendita bisogna triangolare tre valori. Il capitale. L'età. Le spese. L'età non ce la possiamo cambiare, tutto quello su cui possiamo intervenire sono le nostre spese e la valorizzazione del capitale.
Quindi la prima domanda fondamentale è: quanto ci serve per vivere ogni anno?
Ad esempio, ci spiega Basile, “Se una cliente ha due 2 milioni di patrimonio e 39 anni, per avere un reddito di 80mila euro l'anno, deve viaggiare intorno a 4,5 lordo e 4 netto di rendimento”.
Ma l'aspetto chiave è come andiamo a investire i soldi con cui vogliamo vivere fino alla fine dei nostri giorni. “Per avere una rendita vitalizia è fondamentale ottenere un importo che cresca nel tempo, oltre il valore dell'inflazione, per mantenere inalterato il potere d'acquisto”.
La parola d'ordine è diversificare. Una buona soluzione, allo stato attuale del mercato finanziario, è destinare l'importo della rendita desiderata di un anno, per esempio 60mila euro, su un Etf monetario, dal quale attingere ogni mese in modo automatico la “mensilità”, facendo fruttare qualche interesse, sulla parte residua. Sulla parte restante del capitale si può individuare un paniere di titoli che consentano di avere un flusso cedolare sufficiente a coprire almeno l'80% delle necessità.
Quindi, gli strumenti da usare per mantenere un capitale di 2 milioni e avere una rendita annuale di circa 60mila euro sono Etf di liquidità, titoli di Stato come Btp, per avere flussi di cedola del 4% annuo, Etf o azioni di dividendo alto, che permettano un grado di liquidabilità alto.
Questo è soltanto l'aspetto finanziario, per mantenere costante il flusso. Ci sono però altri aspetti da considerare per una valutazione sull'opportunità di smettere di lavorare. Il più importante è la cosiddetta prospettiva intergenerazionale. Quanto contate di lasciare ai vostri eredi? E quanto invece ritenete di poter ricevere in eredità? Ormai dai testamenti passa gran parte della ricchezza delle famiglie italiane. Inoltre, una possibile facilitazione potrebbe derivare dalla prospettiva eventuale di percepire una pensione, a un certo punto della vita.
Buona fortuna !
Rob

Come cambiano le vacanze.


Con l'avvicinarsi delle vacanze di Pasqua ci sono delle novità sulle preferenze degli italiani.
La vacanza cambia pelle, almeno secondo le abitudini di sei connazionali su dieci. Una volta si sognavano i paradisi tropicali e le capitali europee, oggi si cerca l'agriturismo o la masseria a pochi chilometri dalla città, soprattutto quando si ha a disposizione solo lo spazio di un fine settimana o di un ponte.
E' quanto emerge da uno studio promosso da "VdG Magazine", la rivista diretta da Domenico Marasco, condotto da su 1700 italiani, donne e uomini dai 18 ai 65 anni, attraverso un monitoraggio su blog, forum, community. Agli intervistati è stato chiesto come trascorrono i fine settimana liberi dal lavoro e i ponti in occasione delle prossime festività.
Dallo studio risulta che, fino a qualche anno fa, il 58% preferiva la classica capitale europea e quasi uno su due sognava una meta esotica, mentre adesso la crisi economica (82%) e la necessità di restare a poca distanza da casa (57%) spingono sei italiani su dieci a dichiarare di voler trascorrere i prossimi week end e ponti festivi in una struttura immediatamente fuori città, magari per riscoprire il gusto della qualità enogastronomica (73%) e l'eccellenza dei prodotti e degli alimenti tipici locali (57%).
Questi piccoli viaggi sono comunque un modo per staccare la spina dalla quotidianità (63%) per scoprire l'Italia e territori vicini ma di fatto sconosciuti (46%). Un viaggiatore su due vuole tornare a vivere un rapporto non artefatto con la natura e gli animali (49%), godersi un po' di relax, benessere e tranquillità (43%). La montagna resta la meta preferita di un italiano su due (51%), le grandi capitali europee riscuotono il gradimento di quasi 3 intervistati su 10 (37%), le località marine del 26% mentre addirittura quattro su dieci dichiarano che resteranno a casa (43%). Le strutture più richieste sono gli agriturismi (38%) e bed&breakfast (33%), mentre gli hotel restano ai margini della classifica con solo il 13% di gradimento.
Qualunque sia la vostra destinazione buon viaggio !
Roberto

05 aprile 2011

Viaggi virtuali una nuova frontiera ?


Social Network, Chat, informazione e mille altre applicazioni grazie alla rete.
C'è una novità molto particolare, navigare sul Canal Grande, sotto il Ponte di Rialto, fino a Piazza San Marco, senza dover andare a Venezia. Per vivere l'esperienza di una gita in gondola nella città dei Dogi basta avere un computer e l'accesso a internet. Il tour è virtuale, quindi si rinuncia ai raggi del sole, allo sciabordio e alle serenate del gondoliere, ma si possono ammirare le bellezze cittadine dal livello delle acque restando comodamente a casa.
Sul portale turistico del comune e su Tuttocittà è stata creata una Venezia digitale a portata di click. Da qui ci si può immergere nelle bellezze artistiche della Serenissima, navigare davanti ai palazzi che si affacciano sui canali e spingersi fino alle romantiche isolette della laguna, ma anche passeggiare per calli, campi e campielli.
Per iniziare il tour basta posizionare l'icona con l'omino verde nel luogo prescelto e puoi muoversi usando il cursore. Chi ama le gite organizzate può contare sulla mappa al lato dello schermo che consente di non perdere l'orientamento mentre ci si sposta lungo i canali o nel labirinto delle calli. Per un'immersione più realistica c'è invece la visione a schermo intero, con cui girovagare senza meta per la città.
La Venezia digitale non finisce qui. Per gli amanti dell'arte c'è anche la possibilità di fare un tour a 360 gradi dei musei. Se guardare un Tintoretto o un Tiepolo a distanza di pochi centimetri, immersi nell'atmosfera magica di Palazzo Ducale, resta un'esperienza inimitabile, il portale turistico offre comunque l'occasione di ammirare sul web le più importanti opere d'arte custodite dal Palazzo Ducale e altri quattro musei veneziani: Ca' Rezzonico, Ca' Pesaro, la Torre dell'Orologio e il museo di Storia Naturale.
E se dopo il tour virtuale scatta la voglia di andare fisicamente a Venezia, nessun problema. Il sito consente infatti di acquistare online, a tariffe ridotte, i principali servizi turistici della città, dall'accesso ai musei ai trasporti pubblici, dai parcheggi ai trasfer in aeroporto, fino alla prenotazione delle nozze in uno storico palazzo veneziano.
Non sarà la stessa magia ma di questi tempi potrebbe essere una gran bella idea.
Buona Giornata
Roberto

04 aprile 2011

La pasta ? La Indossiamo !!!


La pasta non è solo buona da mangiare e portatrice di valori di unità nazionale, ma bella da vedere e addirittura da indossare. E' quello che sta per accadere in occasione di PastaTrend, il grande salone della pasta che si svolge presso la Fiera di Bologna sabato 2 e domenica 3 aprile. In questa cornice, dopo l'elezione di Miss Tagliatella, ovvero la della migliore sfoglia fatta a mano, vengono presentate al pubblico curiose e squisite creazioni di moda, realizzate tutte di sfoglia, rigorosamente freschissima e tirata a mano.
La sfilata è in calendario per domenica 3 aprile alle ore 15.00: le modelle di PastaTrend indosseranno accessori e complementi di abbigliamento assolutamente particolari. Studiati dagli "inventori" Rina Poletti ed Alessandro Aldrovandi, tutti gli oggetti e i capi pronti per salire in passerella hanno come "ingrediente" base la sfoglia tradizionale tirata al matterello. Sono in preparazione accessori come orecchini, spille, decori, ma anche veri e propri ‘capi di abbigliamento. Sono in programma 25 uscite, alle quali stanno lavorando i creativi del Secoli Next Fashion Insititute.
L'unico inconveniente di queste splendide creazioni è il fatto che, per colorarle e decorarle sono stati utilizzati alcuni componenti che rendono i capi inadatti al consumo alimentare. Per chi vuole scatenarsi a tavola, non mancano comunque le opportunità: PastaTrend si consolida infatti come grande vetrina rappresentativa di tutto il mondo della pasta, dei sughi e degli abbinamenti alimentari.
Tra i vari appuntamenti dedicati alla grande pasta italiana in programma nel weekend ci sono master class a cura di chef provenienti da tutto il mondo, dimostrazioni di preparazione della sfoglia tradizionale, show coking dell'Unione Italiana Ristoratori, gli happy hour con la birra. Non mancano le dimostrazioni di cucina con la Nazionale Italiana Cuochi a cura di Degusta, momenti di intrattenimento per bambini e incontri con il pubblico legati a tematiche specifiche come l'alimentazione e il sonno, a cura dell'Associazione Italiana Medicina del Sonno.
Da non perdere "La tagliatella dei due mondi", gara/show tra una squadra italiana e una canadese. Ricco come sempre il calendario di convegni e didattico con sette convegni, tre workshop e poi tavole rotonde, corsi di formazione e aggiornamento, master class e un congresso d'apertura dedicato alla comunicazione nei media della Filiera grano-pasta. Tante le tematiche che saranno toccate: dalla celiachia alla ricerca genetica del frumento duro, dall'etichettatura al mercato della grande distribuzione, dagli aspetti salutistici della dieta mediterranea al binomio sicurezza stradale e alimentazione.
Non mancheranno poi pastifici artigianali e formati di pasta provenienti da tutte le regioni italiane (anche formati in estinzione) indiscussi protagonisti di PastaTrend: dal Piemonte alla Sicilia la scelta spazierà tra tajarin e pizzoccheri, bigoli e trofie, garganelli e stringozzi, maccheroni e fettuccine, paccheri e orecchiette, lasagne e tortellini, e non mancheranno le paste prodotte con cereali alternativi come farro, kamut, mais, orzo e riso.
PastaTrend è aperta al pubblico nelle giornate di sabato 2 e domenica 3 aprile. Per informazioni su modalità di ingresso e orari: www.pastatrend.com
Come fare poi a non metterle in pentola ?
Buona Giornata
Roberto

01 aprile 2011

Primavera....alla faccia della bella stagione !!!


Primavera si riaccendono i colori, la natura torna a fiorire, il sole prende il posto del grigiore delle giornate fredde piovose...ma...c'è un ma.
Sono circa due milioni gli italiani colpiti dalla sindrome del "mal di primavera". I sintomi sono soprattutto irritabilità, ansia e un senso di generale stanchezza che si accompagnano al clima improvvisamente più tiepido e alle giornate più lunghe. Insomma, anche la primavera ha i suoi difetti, soprattutto ai danni delle donne, colpite dagli inconvenienti della bella stagione sei volte più degli uomini.
"In generale circa due milioni di italiani risentono del cambio di stagione, una sorta di 'sindrome da primavera' "che regala irritabilità, aggressività, rende più ansiosi e meno concentrati", spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze all'Ospedale Fatebenefratelli di Milano. La colpa di questo scombussolamento generale è soprattutto della maggiore quantità di luce, che induce cambiamenti a livello cerebrale. Spiega ancora l'esperto: "Se in molti risentono in generale dei cambi di stagione, quelli più 'pesanti' da superare sono proprio i passaggi dall'autunno all'inverno e dall'inverno alla primavera".
Per l'esperto, "nel primo caso i segnali rivelatori sono stanchezza, sonnolenza, perdita di concentrazione e aumento del consumo di carboidrati. Mentre con l'arrivo della primavera oltre alla stanchezza c'è proprio l'irritabilità, l'aggressività e il fatto di essere più ansiosi e meno concentrati. Si tratta di disturbi affettivi che, in realtà, ci mostrano come siamo in collegamento con i ritmi della natura più di quanto non crediamo", aggiunge Mencacci.
Insomma, il cambio di stagione non mette in fermento solo le piante, ma in pratica anche gli esseri umani. In particolare risentono dei fastidi tipici di questa stagione una quota importante dei soggetti afflitto da disturbi dell'umore: si tratta del 10% circa della popolazione, circa 5-6 milioni di persone: il 40% di loro soffre in modo particolare proprio i passaggi stagionali, con manifestazioni che vengono considerate un peggioramento delle condizioni generali.
Che si può fare, allora, oltre ad armarsi di pazienza, aspettando che il peggio passi? "Per chi è in cura – conclude lo specialista - suggerisco un perfezionamento del trattamento farmacologico sulla base dei sintomi. Mentre, in generale, invito ad aumentare in questo periodo l'attività fisica, per favorire il processo di adattamento dell'organismo".
Benvenuti nella primavera !!!
Roberto