31 marzo 2011

Volare verde...un giorno sarà possibile.


Introdurre standard per mettere a punto e certificare gli standard per i biocarburanti sostenibili nell'aviazione e' l'obiettivo del consorzio per le biomasse sostenibili nato per iniziativa della Boeing e del Politecnico svizzero di Losanna (Epfl).

In aprile prenderanno il via le ricerche finalizzate a favorire la collaborazione fra soggetti impegnati nel settore e autorita' regolative per individuare regole condivise e sistemi di verifica standardizzati. Nel fra tempo sono gia' in corso di elaborazione oltre dieci dei progetti previsti nei prossimi due anni in Cina, Africa, Unione Europea, America Latina, Nord America, Asia e Australia.
Per il vicepresidente della Boeing Commercial Airplanes per le politiche ambientali, Billy Glover, ''in presenza di crescenti pressioni sull'aviazione, ambientali, regolamentari e sociali, e' cruciale armonizzare gli standard per i biocarburanti sostenibili''. Lo sviluppo di biocarburanti sostenibili e' considerato di importanza strategica per ridurre le emissioni di CO2 dell'aviazione. Possono essere prese in considerazione solo le fonti di biomasse che riducono le emissioni nel loro intero ciclo di vita, che non hanno un impatto sulla catena alimentare e sulle fonti di approvvigionamento di acqua potabile, che non riducono gli habitat naturali e che non provocano cambiamenti involontari dei terreni.
La considerazione che mi viene da fare è: ma a "terra" che facciamo per milgiorare lo stato del nostro pianeta ?
Buona giornata
Roberto

30 marzo 2011

Il Grande Viaggiatore


Non sò se avete mai letto i suoi testi, sono una cosa così coinvolgente che ti senti il protagonista, guardando le cose con i suoi occhi, attraverso le sue parole.
Una grande mostra fotografica che racconta i trent'anni di Tiziano Terzani in Asia, alla scoperta di un altro mondo e una diversa spiritualità, si apre il 23 marzo nel romano Palazzo Incontro. L'esposizione, che allestisce 100 scatti (fra cui alcuni inediti) del giornalista e scrittore scomparso nel 2004, si apre in concomitanza con l'uscita del film 'La fine e' il mio iniziò, tratto dall'omonimo bestseller-testamento di Terzani (pubblicato postumo da Longanesi), regia di Jo Baier con Bruno Ganz, Elio Germano, Erika Pluhar, Andrea Osvart, in sala dal 1 aprile (distribuito da Fandango).
Intitolata 'Tiziano Terzani. Clic! 30 anni d'Asia. La mostrà, la rassegna è stata curata dal figlio Folco, che ha selezionato le immagini, bellissime e in bianco e nero, per riproporre il percorso compiuto dal padre attraverso i paesi dell'Asia: dal Vietnam alla Cina, dalle Filippine al Giappone all'India. Scatti che costituiscono anche una chiave d'accesso a "un altro mondo", come scriveva Terzani, rimasto antico e misterioso: "Ci andai anzitutto perché era lontana, perché mi dava l'impressione di una terra in cui c'era ancora qualcosa da scoprire". Il percorso seguito da Terzani corrisponde anche allo sviluppo delle sue idee e del suo modo d'essere, a quella voglia di immergersi nell'Oriente misterioso, conoscerlo e quasi possederlo. Nel quotidiano e spiritualmente. In quelle terre sconfinate, Terzani ha viaggiato come suo solito, con un piccolo taccuino per gli appunti in tasca e una macchina fotografica al collo per poter accompagnare i reportage con le proprie foto, offrendo così uno sguardo e un punto di vista inediti.
"Io sono qui alla ricerca di una cultura che sia in grado di resistere alla modernità di tipo occidentale - scriveva ancora - Sono curioso di vedere come funziona un mondo non ancora retto esclusivamente dai criteri dell'economia". E la mostra testimonia perfettamente questo suo spirito di ricerca, presentando tra l'altro una ventina di foto inedite dedicate allo sconosciuto regno del Mustang, una delle regioni più isolate dell'Himalaya, una sorta di Shangri-la, la cui documentazione sarà raccolta in una prossima pubblicazione di Fandango Libri. Fandango è anche organizzatrice con Civita della mostra romana (promossa dalla Provincia) e distributore del film di produzione tedesca (però con partecipazione italiana, tra cui quella di Rai Cinema) in uscita nelle sale il 1 aprile.
Il grande giornalista e scrittore è interpretato da Bruno Ganz, mentre il figlio Folco ha le sembianze di Elio Germano. "E' il libro 'La fine e' il mio iniziò reso al cinema - ha spiegato l'attore Palma d'Oro a Cannes - un dialogo tra padre e figlio, mentre il padre si avvicina alla morte e decide di viverla con leggerezza convincendo tutti che non c'é niente di drammatico. E' un percorso che fanno insieme, il padre racconta la sua vita".
Sceneggiato da Ulrich Limmer e Folco Terzani, il film (che in Germania ha riscosso notevole successo) è un'ulteriore occasione per riavvicinarsi alla figura di Tiziano Terzani, "uomo intimamente e fortemente affascinante", ha detto Ganz, che dovendolo interpretare sul grande schermo, ha cercato di captarne lo spirito eremitico degli ultimi anni, rivivendo nei suoi luoghi. Le riprese sono state fatte tutte in Toscana, e in particolare, gli interni sono stati girati nell'abitazione di famiglia, a Orsagna, sulla montagna pistoiese.
Buona visione e buon viaggio anche se non sarà facile tradurre in immagine gli scritti di Terzani.
Buona Giornata !
Roberto

Forse è un pò poco...ma è un inizio.


Sono 20 i comuni al 100% rinnovabili in Italia. I due migliori si trovano sull'arco alpino: Morgex, in provincia di Aosta, e Brunico, in provincia di Bolzano. A mettere in fila i comuni 'verdi' del nostro Paese ci pensa il rapporto 'Comuni rinnovabili 2011' di Legambiente, realizzato con il contributo del Gse (Gestore servizi energetici) e di Sorgenia, presentato a Roma.
A Morgex - si legge nel rapporto relativamente alle motivazioni del premio - c'e un impianto a biomasse con una potenza termica di 9 megawatt (mw), collegato a una rete di teleriscaldamento di 10 chilometri, che serve tutte le utenze domestiche. Per l'elettricita' il paese si avvale di un importante contributo dell'idroelettrico e di fotovoltaico. a Brunico invece ci si affida a due impianti per il riscaldamento (uno a biomasse e uno a biogas) da 1,5 mw con una rete di 120 km, oltre a solare termico e fotovoltaico, ottenendo un taglio di oltre 50.000 tonnellate di CO2 all'anno.
Tra i premiati anche il comune di Peglio (Pu) per la realizzazione di un parco di mini-eolico, e la provincia di Potenza per la 'miglior buona pratica 2011' come, per esempio, il progetto di solarizzazione delle scuole. ''Queste esperienze - sottolinea Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - dimostrano l'affidabilita' di queste tecnologie'' e la necessita' di ''sostenere un modello energetico efficiente offrendo certezze a imprese e cittadini''.
In Italia ci sono oltre 200.000 impianti per energia rinnovabile sparsi in 7.661 comuni, pari al 94% delle amministrazioni nel cui territorio sono presenti fonti rinnovabili. Di questi, quasi 1.000 (964) riescono a essere autosufficienti per una produzione maggiore di energia elettrica rispetto a quanta ne viene consumata e 27 quelli che superano il proprio fabbisogno termico.
E' questa la mappa delle fonti pulite di energia del nostro Paese disegnata da Legambiente nel rapporto. ''L'obiettivo di 8.600 megawatt, previsto per il 2020, lo raggiungeremo gia' quest'anno, o al massimo all'inizio dell'anno prossimo''. Ha detto Gerardo Montanino, direttore operativo deol Gs.
Forse è un pò poco...ma è un inizio e sopratutto un esempio da seguire.
Buona Giornata !
Roberto

29 marzo 2011

Arrivano le zanzare ? ecco un rimedio.


Bella stagione in arrivo, la primavera si fà sentire con il suo peso e le sue variabili che si sbilanciano sul fisico e sull'umore, ma saremo talmente presi da questo che ci ritroveremo proiettati in estate e non ce ne saremo accorti.
Con l'estate arrivano anche le zanzare e le zanzare sono nemiche dell'uomo.
Forse c'è una soluzione a creme, lozioni e spray, esiste un metodo semplice e naturale per combatterle. Basta avere in casa una... vaschetta di pesciolini, che si chiamano gambusie, capaci di divorare ciascuno 150 larve di zanzara al giorno. Si acquistano per pochi euro presso i rivenditori di acquari, i vivaisti ben forniti o gli allevatori e spesso vengono vendute, con le piante acquatiche, nelle Fiere della Natura o del Verde.
In tutta Italia sarebbero tempi duri per loro, i fastidiosissimi insetti, se venisse seguito l’esempio di Ninfa, paese in provincia di Latina. Qui all’arrivo dei primi caldi, nonostante le alte temperature, i cittadini possono dormire sonni tranquilli con le finestre aperte e senza zanzariere.
Merito di Lauro Marchetti, sovrintendente e curatore del parco di Ninfa, che sostiene: “In presenza di gambusie sia nei giardini pubblici che in quelli privati e condominiali, il problema zanzare sarebbe ridotto del 85%. Dove è possibile bisognerebbe creare delle aree con stagni. Sono i luoghi più ricchi in assoluto di diversità di vita e sono bellissimi. Tutti dovrebbero averne uno se ci sono le condizioni, per il meraviglioso effetto estetico e il significato naturalistico. Fioriture di ninfee, iris acquatici e tantissime altre danno un tono di qualità in tutti i giardini grandi o piccoli. L'acqua-sottolinea Marchetti- non è necessario che sia corrente, ma anche stagnante e piccole piantine ossigenanti provvederanno a mantenerla pulita e trasparente. E- conclude- se ci fossero grandi stagni con le gambusie, attorno alle città, si arriverebbe all’azzeramento del problema”. Marchetti nella pratica ha immesso nelle acque stagnanti i piccoli pesci di circa 2-6 cm, originari dei bacini del Golfo del Messico.
Le gambusie sono di colore grigio e molto resistenti, sopravvivono anche in acque con bassa presenza d'ossigeno, ad alta salinità (che includono due volte quella dell’acqua di mare) ed a temperatura elevata. E possono persino sopravvivere in acque fino a 42 °C per brevi periodi.
I pesciolini possono essere tenuti da chiunque, sul terrazzo o in giardino. Non creano problemi di accudimento, hanno solo bisogno di contenitori tipo acquari, tinozze, vasche o piccoli bacini con della terra sul fondo e acqua stagnante dove le zanzare non potranno fare a meno di depositare le uova. Chi ha un giardino potrà interrare un piccolo stagno prefabbricato oppure scavare il terreno per circa 30-40 cm, ricoprire quindi la buca con un foglio di plastica e predisporre sul bordo, sassi, piante o muretti a secco. Basterà poi aggiungere circa 10 cm di terra sul fondo, qualche sasso, e ovviamente l’acqua. D’inverno le gambusie si nascondono nella terra e riappaiono appena cominciano a farsi vive le zanzare.Via al contrattacco.
Buona Fortuna...io ci proverò !
Roberto

Shopping sul web le vittime noi uomini !


Siamo più spendaccioni delle donne, con il 10% in più del volume di spesa delle loro colleghe femmine: armati di mouse e carta di credito, gli uomini italiani si scatenano e conquistano la palma europea degli acquisti virtuali. Un sondaggio ci rivela adesso che fanno compere soprattutto in segreto, nella privacy del loro ufficio. In base al loro stile di acquisto, si possono dividere secondo profili ben precisi.
È questo il quadro che emerge dai dati analizzati da Private Outlet, il Club privato di shopping online leader nel settore e-commerce, che esaminando abitudini e consumi dei suoi iscritti in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania e Italia, assegna proprio al maschio italico la corona di shopping addicted virtuale. In fatto di acquisti supera infatti gli spagnoli del 12%, ma anche i francesi (+4%), gli inglesi (+6%) e i tedeschi (+7%). La corsa all'acquisto avviene soprattutto da soli e dall'ufficio, forse per evitare i pressanti consigli della dolce metà, scegliendo oggetti per sé e non per fare un regalo o per altre persone.
Gli uomini italiani, dunque, spendono online circa il 10% in più rispetto alle loro mogli e compagne. E non per solo per tecnologia, viaggi o entertainment, ma anche per abbigliamento e accessori. Il loro identikit parla chiaro: si tratta di persone per lo più di età compresa tra i 35 e 44 anni, dieci anni in più rispetto alla media europea (25-45 anni). Un dato in costante crescita e che curiosamente tende a estendersi ai 45-54enni entusiasmati delle comodità degli acquisti in Rete. Ancora pochi invece i nativi digitali (18-25 anni), a causa probabilmente di una minore disponibilità finanziaria. Uno su due risiede nelle grandi città come Roma, Milano, Torino.
Ma quali sono i motivi della passione per gli acquisti virtuali dei maschi italiani? Per il 35% è il fatto di sentirsi finalmente libero dal giogo dello shopping forzato per le vie del centro, lontano da confusione, code e stress, e spesso in compagnia di partner troppo invadenti. Risparmio e convenienza uniti alla varietà degli articoli e brand proposti sono i motivi determinanti per il 34%, mente per il 16% è importante il risvolto emozionante della sorpresa in fase post-acquisto, al momento in cui si riceve il pacco con gli oggetti scelti.
Da non trascurare, infine il carattere di privacy e segretezza dello shopping telematico, che per il 15% della clientela maschile costituisce un vantaggio senza pari.
L'indagine si è divertita anche a tracciare il profilo degli appassionati di shopping virtuale, individuando quattro profili distinti.
Working class shopper – sono gli acquirenti delle ore di ufficio, colletti bianchi o impiegati statali, analisti finanziari o assistenti universitari, capaci di svolgere con agilità più attività contemporaneamente e senza lasciare traccia. Tra una sessione di Outlook, Messenger e FaceBook hanno affinato una mirata e rapida tecnica per evitare smascheramenti da parte di colleghi e datori di lavoro, ma anche di amici e partner, alla ricerca di segretezza e privacy.
Tecno-conservative shopper – per loro il pc ormai è superato: lo shopping si fa su smartphone o iPad. il perfetto tecno-con è per definizione maniaco della tecnologia. Evitano ogni forma di acquisto tradizionale, spingendosi in cerca di brand introvabili sul territorio nazionale, scarpe da collezione, t-shirt limited edition, gadget tecnologici e di tutto ciò che fa rima con avanguardia.
Master Style shopper - mai due giorni di seguito con lo stesso capo e guai a passare inosservati: degni figli di Narciso, amano essere sempre impeccabili con un tocco di originalità. Sempre alla ricerca dell’outfit da scoop, sono i migliori amici dei vestiti griffati, non esitano a lasciare piccole fortune ai siti di shopping pur di trovare il capo o l’accessorio più ricercato.
Agnostic shopper - di qua o di là, non si sa, gli agnostici dello shopping online non sono ancora devoti al sistema dell’e-commerce, da cui sono insieme attratti e intimoriti. Si avventurano cautamente tra le varie offerte curiosando qua e là da attenti spettatori. Iscritti a tutte le newsletter, cedono con timidezza alla tentazione dello sconto via web: soffrono spaventati a ogni transazione della carta di credito, ma esultano all’arrivo del pacco che li galvanizza fino al successivo acquisto.
Mediatiamo ? Buona Giornata !!!
Roberto

28 marzo 2011

Il cioccolato...che passione !


Sarà stato il week end passato in relax a casa con il mio compagno e dopo la corsetta al parco di Monza, il giro al centro commerciale e la visita e relativi acquisti in un negozio Lindt...che guarda un pò cosa trovo su internet.
Mangiare 6,7 grammi di cioccolato nero al giorno – l’equivalente di circa mezza tavoletta a settimana – è l'ideale per garantirsi un effetto scudo contro le malattie cardiovascolari, dall’ictus all’infarto dice uno studio tutto italiano dell'universita di Campobasso.
Ma funzionerà, si chiedono in molti ? Sull'argomento una novità interessante viene da uno studio dell'Università degli studi di Milano. "Conoscere il nostro rischio di ammalarci di infarto e ictus è possibile " spiega il professor Alberico Catapano, Ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano e Presidente del V Congresso Nazionale SITeCS, Società Italiana di Terapia Clinica e Sperimentale; basta misurare con un semplice esame del sangue il valore di una proteina chiamata proteina C reattiva, una sostanza prodotta dal fegato e poi rilasciata nel circolo sanguigno. Se il valore è alto, ovvero oltre i 2 mg/l meglio correre ai ripari e fare qualcosa di drastico nel nostro stile di vita, perchè il rischio è davvero elevato".
Lo studio, eseguito su 7.000 cittadini assistiti in oltre 400 ambulatori di medici di medicina generale di 16 regioni italiane, ha rivelato che conoscere il valore di tale proteina è più utile, per misurare il nostro rischio infarto, di sapere se abbiamo il colesterolo alto oppure no. Le autorità in materia non hanno ancora accettato l’inserimento obbligatorio della proteina C-reattiva nei controlli routine, ma, dopo aver letto questo studio, sono molti gli specialisti che invitano i loro pazienti a misurarla: per alcune categorie di persone, starebbe diventando indispensabile.
Lo studio dall’Università degli Studi di Milano sui valori di proteina c reattiva in rapporto alle malattie cardiovascolari, inoltre, ha permesso agli specialisti del settore di predisporre addirittura nuovi parametri di rischio infarto e ictus. E pensare che, fino ad oggi, il valore della concentrazione della proteina C reattiva (CRP) nel sangue, si misurava solo per verificare la presenza di un’infezione o di uno stato infiammatorio e si considerava un valore di CRP accettabile per le persone sane, se compreso tra 0,5 mg/L e 10 mg/L.
Ora invece con questo studio, il livello di proteina C-reattiva da considerare elevato è sceso addirittura a 2 mg/L:Inoltre sapere quanta di questa proteina abbiamo in circolo puo' consentire agli specialisti l’individuazione delle persone ad alto rischio di malattie cardiache, anche quando il loro livello di colesterolo è basso. Infine grazie a questo lavoro scientifico, è stato anche appurato che, abbassare il livello di proteina C reattiva, può effettivamente corrispondere all'abbassamento del rischio di ammalarsi di infarto e ictus.
Per far scendere questi valori è consigliabile consultare i propri medici, seguire una dieta appropriata, aumentare l’esercizio fisico e smettere di fumare. Tutti questi accorgimenti possono regalarci tanti anni di vita in piena salute. Grazie a tanto cioccolato e poca proteina C reattiva nel sangue.
Ognbi cosa và fatta con "misura" no ?
Buon Inizio di settimana !
Roberto

25 marzo 2011

L'importanza del sesso....


Sembra una "leggenda Metropolitana" ma ora dati alla mano. L'esercizio sotto le lenzuola è quasi come uno sport: per farlo bisogna avere il fisico. Guai dunque ad improvvisarsi amanti "bollenti" per una notte, quando alle spalle ci sono settimane di poca attività: si rischia non tanto il flop e la figuraccia davanti alla partner, quanto addirittura il pericolo di cadere vittima di infarto e altri guai cardiaci dei quali si può addirittura morire.
A mettere in guardia gli "amanti occasionali" sono i ricercatori del Tufts Medical Center di Boston: i pericoli del sesso sfrenato una tantum sono gli stessi che si corrono quando si compie attività fisica intensa senza adeguato allenamento. Il loro studio è pubblicato su Jama, la rivista dell'American Medical Association. Gli studiosi hanno effettuato una revisione di 14 studi, dai quali hanno concluso che il rischio di morte si incrementa di 2,7 volte per chi si cimenta in imprese amatorie senza adeguata preparazione atletica e di 3,5 volte per chi,
nonostante condizioni fisiche arrugginite, si butta a capofitto nello sport. Nessun pericolo invece per chi fa abitualmente movimento fisico, anche nel caso di una notte d'amore particolarmente bollente.
Secondo i dati riportati, più è regolare l'attività fisica più si abbassa il rischio episodico per il cuore, ovvero il pericolo di un infarto o di insufficienza cardiaca legata a quel singolo evento in cui il fisico si è trovato sotto sforzo. Da qui le ricercatrici concludono che il modo migliore per evitare problemi è fare un allenamento graduale e senza strappi. "Gli individui che praticano abitualmente attività fisica – dice uno dei ricercatori, Issa Dahabreh - sono meno sensibili agli effetti di stimolazione dello sport come del sesso". Insomma, la
"pratica" protegge contro il pericolo di infarto.
Buona giornata e ...buona week end !!!
Roberto

24 marzo 2011

Catastrofismi o portatori di Jella ??


Si parte con l’Apocalisse del calendario Maya, si passa alle profezie della copertina di Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band dei Beatles, poi ci sono i messaggi satanici nei 33 giri dei Led Zeppelin e infine il sisma che cancellerà Roma dalle carte geografiche. Quest’ultima bufala metropolitana che vaga sul web dal 2009 è cinicamente tornata di moda dopo il terremoto che ha devastato il Giappone l’11 marzo scorso.
Non c’è niente da fare, l’attrazione per l’occulto, la fine del mondo, l’autodistruzione e il complottismo sono tendenze cui non sappiamo rinunciare e proprio quando non c’è niente di meglio a cui pensare ecco spuntare gli Ufo nei deserti americani, i coccodrilli nelle fogne di New York, lo Yeti o le tendenze mistico-occulte del Codice da Vinci. Ma la distruzione di Roma con il terremoto che dovrebbe colpire l'11 maggio del 2011 da dove arriva?Che sia il sogno proibito di Dan Brown ?
La storia arriva dal web, ma potrebbe avere radici ben più profonde. Il Nostradamus che ha messo in circolo questa voce si è ispirato ai lavori di un ricercatore di Faenza, tal Raffaele Bendani, l’uomo dei terremoti, il ricercatore di Faenza nato nel 1893 che mise a punto un metodo per la previsione dei sismi. Premettendo che Bendandi non ha mai previsto il sima in questione, intorno alla sua figura resta un’aurea mistica a metà tra scienza ed esoterismo. Se da un lato il suo lavoro ha ricevuto il plauso di molti scienziati, per la sua teoria c’è ancora molta strada da fare.
Il metodo Beldandi per la previsione dei terremoti era basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma la superficie della Terra, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Nessuno però diede retta al faentino così, Beldandi predisse che il 2 gennaio 1924 si sarebbe verificato un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni di ritardo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo “Colui che prevede i terremoti”; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale.
Lasciando perdere Beldandi, le possibilità che il sisma predetto possa realmente verificarsi sono pressoché nulla e a dirlo non è la sfera della Maga Circe e nemmeno il turbante del Divino Otelma, bensì il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università della Sapienza di Roma. Che spiega che Il Comune di Roma non è certo un’area altamente sismica, tanto che non ci sono tracce storiche di terremoti devastanti con epicentro nella città: le uniche aree che possono essere interessate da fenomeni di questo genere sono i Colli Albani, a più di 20 km dalla capitale, e l’Appennino abruzzese, a oltre 100 km di distanza.
Ma soprattutto, ad oggi, non ci sono strumenti per poter fare previsioni sui terremoti. Ai catastrofisti non rimane che aspettare la prossima riproduzione cinematografica sul “Big One” che prima o poi si abbatterà sulla California.
Da brivido questo giovedi vero ? Buona Giornata !
Roberto

23 marzo 2011

Volare sicuri.


Alle soglie del mio cinquantesimo viaggio aereo, per esorcizzare un pò le mie paure pre-decollo eccomi interessato ad una singolare classifica. Quella delle compagnie più sicure e le più pericolose.
Nel 2010 il numero delle persone morte a causa dei disastri aerei è aumentato rispetto al 2009. Ma negli ultimi 30 anni sette delle 60 compagnie più importanti al mondo non hanno mai subito un solo incidente.
LE 7 LINEE PIU’ SICURE - La Jacdec, un’agenzia tedesca che monitora gli incidenti aerei, ha stilato la classifica delle compagnie aeree più sicure al mondo. E in cima alla classifica ci sono Air Berlin, Finnair, TAP, Qantas, Air New Zealand, Cathay Pacific Airways e All Nippon Airways (ANA). La ricerca della Jacdec copre però solo gli ultimo 30 anni. Lufthansa si colloca invece al 21esimo posto.
LE 6 PIU’ PERICOLOSE - Le tre compagnie più pericolose per la Jacdec sono la brasiliana Tam con sei incidenti e 336 morti dal 1980; China Airlines con nove incidenti e 755 morti; la compagnia brasiliana Gol Transportes Aéros fondata nel 2001, con un morto e 154 feriti. Tra le linee considerate pericolose ci sono inoltre le Saudi Arabian Airlines, Garuda Indonesia e Korean Air.
Buon Viaggio e scegliete bene.
Buona Gornata
Roberto

22 marzo 2011

Giornata mondiale dell'acqua.....


In un momento in cui abbiamo una giornata mondiale per tutto oggi "festeggiamo l'acqua".
Consumi di acqua potabile in aumento, una dispersione idrica ancora elevata e la diminuzione del numero di famiglie che acquistano acqua minerale: sono questi i principali elementi che emergono dal quadro di sintesi tracciato dall'Istat alla vigilia della Giornata mondiale dell'acqua, istituita dall'Onu e che si festeggia ogni 22 marzo.
Spicca innanzitutto, l'incremento dei consumi: nel 2008 sono stati erogati 92,5 metri cubi di acqua potabile per abitante, pari a 253,4 litri al giorno, con un incremento dell'1,2% negli ultimi dieci anni. Questo valore è costituito dall'acqua consumata, misurata ai contatori dei singoli utenti, e dalla stima dell'acqua non misurata, ma consumata per diversi usi (luoghi pubblici, fontane, acque di lavaggio delle strade, innaffiamento di verde pubblico, ecc.). In lieve diminuzione, invece, il consumo pro capite di acqua per uso domestico, dato dalla media dei 115 comuni capoluogo di provincia: è pari a 68 metri cubi per abitante (186,6 litri al giorno), in calo dello 0,7% rispetto al 2008.
Considerando i consumi pro capite nei 27 paesi dell'Unione Europea per il periodo 1996-2007, l'Italia, con consumi complessivi intorno ai 92 metri cubi annui per abitante, presenta valori superiori alla media europea, pari a 85 metri cubi annui per abitante. In particolare i consumi medi in Italia risultano inferiori rispetto alla Spagna (100 metri cubi) e al Regno Unito (110); mentre risultano superiori ai Paesi Bassi (73) e alla Germania (57). In calo poi il consumo di acqua minerale. Nel 2009 il 63,4% delle famiglie italiane l'ha acquistata, percentuale che risulta in calo rispetto agli anni precedenti (67,6% nel 2000, 64,2% nel 2008). La spesa media delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale è pari a 19,71 euro mensili: in media la spesa delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale risulta più bassa rispetto a quella sostenuta nel 2008 (21,14 euro).
Un capitolo della relazione Istat e' dedicato ai servizi e sulla soddisfazione dell'utenza. Migliora in particolare il giudizio delle famiglie sull'erogazione di acqua potabile. Il 10,8% delle famiglie italiane lamenta irregolarità nell'erogazione dell'acqua nel 2010 contro il 16,2% del 2001. Il problema è dichiarato soprattutto dalle famiglie residenti nel Mezzogiorno (18,7%), in particolare in Calabria (33,4%) e in Sicilia (28,3%). All'opposto, appena il 5,8% delle famiglie del Nord dichiara irregolarità nell'erogazione dell'acqua, con valori minimi pari all'1,6% nella provincia autonoma di Bolzano e all'1,9% nella provincia autonoma di Trento. Anche la diffidenza nel bere acqua di rubinetto diminuisce ma si manifesta ancora elevata nel Paese: il 32,8% delle famiglie ha al suo interno uno o più componenti che dichiarano di non fidarsi a berla contro il 42% del 2001. Tale fenomeno raggiunge i livelli più elevati in Sicilia (64,2%), Calabria (52%) e Sardegna (49,8%).
Infine il capitolo depurazione: le regioni che più hanno aumentato gli impianti di depurazione, dal 1999 al 2008, sono Umbria (+87,3%) e Basilicata (+77,2%), seguite da Lombardia (+45,3%), Liguria (+42,5%) e Sardegna (+39,2%). Quanto alla riorganizzazione del servizio idrico, nel 2008 i gestori del Servizio idrico integrato (Sii) hanno coperto una popolazione residente pari al 68,7 per cento, incrementando di 8,7 punti percentuali il dato del 2007.
Oggi ci riflettiamo un pò sù, Buona Giornata
Roberto

21 marzo 2011

Benvenuta primavera e allora andiamo all'aria aperta.


Arriva la bella stagione "Finalmente" e allora via verso nuove avventure ! Vi volevo segnalare una serie di iniziative della FAI.
È la proposta per il weekend del 25 e 26 marzo della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) che anche quest'anno sposa le Giornate di Primavera del Fondo Ambiente Italiano (Fai) con decine di escursioni in bici in programma in tutta Italia.
Parallelamente alle visite guidate e all'apertura straordinaria al pubblico di beni culturali prevista per l'ultimo fine settimana del mese, le associazioni ciclo-ambientaliste della Fiab organizzano itinerari in tutta Italia da percorrere rigorosamente in bicicletta e aperti anche a chi non è socio, promuovendo vantaggi e potenzialità del cicloturismo. Nella maggior parte dei casi, inoltre, i monumenti, i siti culturali, i giardini potranno essere raggiunti anche con la formula di trasporto integrato bici e treno che in alcune regioni prevede il trasporto gratuito delle biciclette sui convogli regionali di Trenitalia.
Le iniziative sono oltre cinquanta, spalmate su tutta la penisola. Chiunque può trovare il percorso più adatto ai propri gusti, anche chi non ha molto tempo a disposizione per spostarsi su lunghe distanze. Partendo dal Sud, ad esempio, la Sicilia propone diverse uscite: la scoperta di Palermo, dal Castello di Maredolce al Teatro Santa Ceclia; la bellissima città barocca di Ragusa, esplorando i meandri di Ragusa Ibla con visita al monumento di archeologia industriale della Cava Gonfalone. Gli amanti delle due ruote e della Lucania potranno dilettarsi in poco più di cinquanta chilometri da Policoro, in provincia di Matera, con il Castello del barone Berlingieri, attraversando il Parco archeologico di Policoro, l'oasi Bosco Pantano e visita alla Torre Bollita. In Puglia fra i percorsi si segnalano in particolare quello che dalla stazione di Bisceglie parte alla volta dei luoghi di culto romanici nel borgo antico di Trani e quello che da Maglie percorre l'area del bosco Belvedere, un'antica foresta di querce sostituita a fine '800 dalla coltura degli ulivi, osservando uno dei tanti inghiottitoi carsici presenti nella zona.
Interessanti itinerari organizzati anche nel Lazio. Un'opzione, adatta anche a famiglie con bambini, prevede l'arrivo a Tivoli - da Roma - in treno, salita a piedi al monte Catillo nell'omonima riserva naturale con panorama sull'Aniene e visita a Villa Gregoriana. La bici si inforca poi per percorrere la strada panoramica di Marcellina e i sentieri che s'intrecciano fino a valle per poi giungere a Guidonia. Un altro itinerario tocca invece alcuni dei luoghi più belli della Ciociaria, come Fumone, il Lago di Canterno, Fiuggi e Anagni, dove sarà possibile visitare il ciclo pittorico, recentemente restaurato, della Chiesa di San Pietro in vineis.
Spostandosi al Nord, tante le iniziative in Lombardia, non solo a Milano. Prevista la visita a Villa Sommi Picenardi a Olgiate Molgora con percorso in treno da Arcore ad Olgiate con bici al seguito e rientro su due ruote attraversando il parco del Curone. Da Bergamo si partirà invece all'esplorazione dei sotterranei di Villa Castelbarco, mentre a Brescia il percorso è tutto in città, con visita al castello. Da Cremona si pedala fino al borgo seicentesco di Monticelli d'Oglio con passeggiata in piazza, al castello e nel parco-giardino sul fiume.
Fra le altre regioni coinvolte ci sono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Piemonte, Marche, Trentino Alto Adige e Veneto. Tutti gli itinerari (con programmi e recapiti per informazioni) sono sul sito della Fiab (www.fiab-onlus.it/fai/index.htm) e su quello del Fai (www.giornatafai.it/Biciclettate-con-la-FIAB.htm).
Buona Giornata e Intanto benvenuta primavera !!!
Roberto

18 marzo 2011

Occhio al carrello !!!


Capita almeno una volta alla setimana per la spesa "settimanale" di prenderlo e sfrecciare tra i vari reparti del supermercato. Il carrello del supermercato è un vero ricettacolo di microbi, soprattutto all'impugnatura. Qui infatti si annidano più batteri di quanti se ne trovino nei bagni pubblici. Si potrebbe correre ai ripari, ma il gadget salva mani è stato giudicato troppo costoso per poter essere adottato su vasta scala.
Un recente studio dell'università dell'Arizona (Usa) ha rivelato che il 72% dei carrelli è positivo al test per la rilevazione dei batteri fecali e la metà a quello dell'Escherichia Coli, un microrganismo fra i più aggressivi e resistenti al mondo. A risolvere il problema ci ha pensato un imprenditore italiano, che ha brevettato un sistema in grado di fare da scudo fra i germi presenti sull'impugnatura del carrello e le nostre mani. Ma la Grande Distribuzione Organizzata sembra aver accolto senza entusiasmo la novità, lamentando problemi di budget che impediscono di adottarla su larga scala.
Franco Berto, di Mira (Venezia), ha messo a punto "un innovativo copri-impugnatura moniouso per il carrello, che garantisce l'igiene delle nostre mani realizzato in policarbonato biodegradabile a base di mais, quindi del tutto naturale. Basta infilarlo sopra il manico del carrello e impugnarlo normalmente, evitando pero' di entrare in contatto con virus e batteri. Un'azienda sarebbe pronta a produrre questo dispositivo, ma la Gdo non è interessata".
"Ogni volta che tocchiamo l'impugnatura del carrello non pensiamo a lavarci le mani - ricorda Berto - né sappiamo se chi l'ha usato prima di noi abbia effettuato questo semplice gesto. Vista l'elevata quantità di persone che ogni giorno tocca l'impugnatura del carrello i virus, i batteri e le forme aggressive di funghi proliferano su questa superficie. Dopo aver confermato con studi appositi il problema, abbiamo pensato di produrre e brevettare una protezione che svolga la funzione di incapsulare e preservare l'impugnatura del carrello. Non esiste un'idea simile in tutta Europa, solo negli Usa hanno pensato a un sistema di disinfezione, che però costa molto di più: il nostro salva-carrello costa solo 4-6 centesimi di euro". Visto però che questo investimento per la nostra salute non sembra trovare favorevole accoglienza, ricordiamo almeno, dopo aver fatto la spesa, di lavare con cura le mani.
Occhio al Carrello e buona giornata !
Roberto

17 marzo 2011

Auguri Italia... a noi Italiani !


Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

16 marzo 2011

Notizie dalla primavera !!!


Potrebbe sembrare la notizia dell'anno, ma non è così, perché, in realtà, capita molto spesso, che la primavera cominci il 20 marzo, invece che il 21. Anzi, è più la regola che l'eccezione. La primavera, infatti, si definisce come la stagione che ha inizio con l'equinozio di primavera.
Quest'ultimo è quell'istante in cui, a causa della posizione in cui si trova la Terra nella sua orbita attorno al Sole, il Sole stesso assume una posizione perpendicolare all'equatore. Quel giorno, il Sole sorge quasi esattamente ad est e tramonta quasi esattamente ad ovest.
In teoria, sarebbe anche il giorno di uguale durata tra il dì e la notte (la parola "equinozio" deriva dal latino e significa "notte uguale"), ma poi, per una serie di fattori, il dì dura un po' più della notte. Il giorno di marzo in cui cade l'equinozio segna per l'emisfero settentrionale (quello dove ci troviamo noi) l'inizio della primavera, mentre dall'altra parte del mondo, nell'emisfero meridionale, inizia l'autunno, perché le stagioni sono invertite.
Ed ecco la spiegazione astronomica. Mentre la Terra gira attorno al Sole, la posizione apparente del Sole si sposta di un intero cerchio nel periodo di un anno. Questo cerchio è chiamato eclittica, ed è anche il piano dell'orbita della Terra proiettato sulla sfera celeste. Gli altri pianeti visibili ad occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sembrano muoversi lungo l'eclittica, poiché le loro orbite sono su un piano simile a quello della Terra. L'altro cerchio nel cielo è l'equatore celeste, ovvero la proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste.
Poiché l'asse di rotazione della Terra è inclinato rispetto al piano dell'orbita, l'equatore celeste è inclinato rispetto all'eclittica. Due volte l'anno, il Sole incrocia il piano dell'equatore terrestre. Questi due punti sono gli equinozi.

All'equinozio sono sempre stati assegnati importanti significati, in tutte le culture. Nel cristianesimo, l'equinozio di primavera coincide col concepimento di Gesù. Venendo festeggiata la sua nascita il 25 dicembre, il giorno di riferimento, per il concepimento, è il 25 marzo, che è, appunto, il giorno in cui si celebra la solennità dell'Annunciazione del Signore, ovvero l'annuncio del concepimento (verginale) e della nascita di Gesù che viene fatto a sua madre Maria dall'arcangelo Gabriele.
Sempre nel Cristianesimo, l'equinozio di primavera è anche il punto di partenza per calcolare la data della Pasqua. Quest'ultima viene fissata, di anno in anno, nella domenica successiva al primo plenilunio (luna piena) successivo all'equinozio di primavera.
Buona primavera allora !!!
Roberto

15 marzo 2011

E con gli shopper come la mettiamo ?


Alla fine qualcosa doveva accadere, dovevano sparire ma non sono proprio sparite.
Gli shopper compaiono infatti nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri dell'Ambiente europei, ed e' lecito aspettarsi che l'esperienza italiana, con il bando partito lo scorso gennaio e il conseguente esposto alla Commissione Ue dei produttori, sara' fra quelle piu' discusse.
L'iniziativa di inserire questo punto nell'agenda della riunione alla voce 'varie ed eventuali', che non comporta quindi la possibilita' di prendere decisioni, e' stata avanzata dai rappresentanti austriaci: ''Invitiamo la Commissione Europea ad analizzare le leggi esistenti negli stati membri - si legge nel documento con la richiesta - e a valutare eventuali misure per introdurre possibili alternative ai sacchetti di plastica''.
Il bando italiano dal 1/o gennaio scorso per le buste di plastica tradizionale a favore di materiale biodegradabile, ha suscitato la reazione dei produttori, che si e' formalizzata in un ricorso da parte della EuPC (European Plastics Converters), la federazione europea delle aziende trasformatrici di materie plastiche, appoggiata e spronata dalla italiana Unionplast, secondo cui sarebbe violata la direttiva europea sugli imballaggi. Il governo ha comunque gia' pronte le contromisure: ''La legge attuale - ha precisato nei giorni scorsi il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo - e' stata contestata in sede comunitaria in quanto non e' stata notificata agli altri paesi membri. Presenteremo all'Unione Europea una nuova legge che non prevedera' tuttavia alcuna sospensiva della norma in atto''.
Ad aiutare la posizione italiana e' stato presentato pochi giorni fa un dossier elaborato da Legambiente, che ha evidenziato come nel Mediterraneo galleggi una vera e propria 'isola di plastica' da 500 tonnellate, di cui i sacchetti sono una parte preponderante. Secondo altri studi in Europa ogni anno ne vengono utilizzati circa 100 miliardi e prima del bando il 25% veniva dagli italiani.
Il pericolo per l'ambiente e' ben conosciuto: un sacchetto resta infatti nell'ambiente anche per secoli, da un minimo di 15 anni a un massimo di 1000 anni secondo l'Agenzia Europea per l' Ambiente, e a farne le spese sono soprattutto gli animali. Di 115 specie di mammiferi marini 49 sono a rischio intrappolamento o ingestione di rifiuti marini, e sacchetti ingeriti sono stati trovati in elefanti marini, delfini, capodogli, lamantini.
Nelle tartarughe il sacchetto di plastica, scambiato per una medusa, provoca il blocco del tratto digestivo e il conseguente soffocamento. Di 312 specie di uccelli marini, 111 sono note per aver ingerito rifiuti plastici. Tra i 700.000 e un milione di uccelli marini rimangono ogni anno uccisi per soffocamento o intrappolamento.
Alla fine ce la faremo a cambiare qualcosa ?
Buona Giornata
Roberto

14 marzo 2011

La soluzione per il lavoro si chiama "Blue Economy".


Buone notizie per chi crca di collocarsi nel mondo del lavoro.
''In 10 anni, 100 innovazioni e 100 milioni di posti di lavoro, imparando dalla natura'' come fare a ''uscire dalla crisi economica''. Questa la sfida lanciata dall'economista Gunter Pauli nel libro ''Blue economy'' che in questo modo offre un assaggio della presentazione, oggi a Roma, in occasione della ''Aurelio Peccei Lecture 2011'' organizzata dal Wwf Italia e dalla Fondazione Aurelio Peccei (Club di Roma), in collaborazione con UniCredit, nell'ambito delle iniziative per l'Earth Hour - l'Ora della Terra (l'evento mondiale per il clima).
L'economista ha messo a punto ''un vero e proprio catalogo di 100 innovazioni, non solo realizzabili ma gia' realizzate, che ispirandosi ai meccanismi'' naturali possono ''aprire la strada ad un sistema economico'' nuovo e piu' sostenibile. Con il risultato di ottenere ''100 milioni di posti di lavoro in 10 anni'' e offrire ''una via d'uscita dalla crisi economica''.
Secondo Pauli imitare la natura fa bene perche' e' ''un sistema produttivo perfetto ed efficiente''. E, per esempio, si potrebbe ''imitare il cuore della balena che pompa sangue per 80 anni con appena 6 volt'', oppure ''il manto bicolore della zebra in grado di regolare la temperatura'', o ''i sistemi di raccolta dell'acqua dei coleotteri nel deserto del Namib''. La natura - conclude l'autore del libro curato in Italia dal Wwf e pubblicato da edizioni Ambiente - e' il punto di partenza per nuove opportunita' imprenditoriali.
La Blue Economy e' una ''rivoluzione culturale'' per ''cambiare il mondo e - conclude il direttore scientifico del Wwf Italia Gianfranco Bologna - che da' un senso nuovo alla inestimabile ricchezza della natura'' intesa anche come ''maestra di soluzioni tecnologiche e imprenditoriali nuove''.
Come dire prendo coscenza e ci lavoro anche sù !
Buona Giornata
Roberto
(fonte Ansa)

11 marzo 2011

ma che brutta aria che tira...


Proprio non ci riusciamo, siamo ancora in un mare di guai con l'aria che respiriamo in città e il campanello d'allarme lo souona come sempre "legambiente".
A soli due mesi dall'inizio del 2011 sono già 22 i capoluoghi che hanno superato i 35 giorni di sforamento del Pm10 consentito. A guidare la classifica delle città più inquinate dalle polveri sottili Milano con 56 giorni 'fuorilegge', seguita da Torino (54) e Brescia che, pur avendo perso il primato rispetto al 2010, registra ben 51 giorni off-limits. Sono i dati sull'inquinamento atmosferico presentati da Legambiente oggi a Roma in occasione dell'avvio - alla presenza del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e dell'amministratore delegato di Ferrovie delle Stato Mauro Moretti - della campagna di rilevamento degli inquinanti atmosferici e acustici 'Treno Verde'.
Nelle prime posizioni molte città dell'area padana: ben otto nei primi dieci posti e 18 tra le 22 che hanno sforato il limite di legge. Al centro-sud Frosinone ha già superato di 48 giorni il limite di legge, seguita da Napoli e Pescara che hanno raggiunto i 36. Anche altri grandi città come Roma e Firenze, con 29 e 28 giorni di sforamento, stanno per raggiungere il limite consentito. Per non far abbassare la guardia su questo fronte torna sui binari il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato.
Il Treno Verde - realizzato quest'anno con la partecipazione del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la collaborazione di Anci nell'ambito della campagna 'Patto dei Sindaci' - porta a bordo dei vagoni tante informazioni sulla mobilità sostenibile, l'energia rinnovabile, il risparmio energetico, le scelte d'acquisto responsabili e la corretta gestione dei rifiuti.

Partendo oggi da Roma, il Treno Verde di Legambiente si dirigerà a Siracusa, Reggio Calabria e Bari, risalendo poi la penisola attraverso Salerno, Pisa, Genova, Brescia, Vicenza e Rimini. Per ogni tappa, lo speciale convoglio analizzerà la qualità dell'aria e i livelli di rumore attraverso le rilevazioni condotte dal Laboratorio mobile dell'Istituto sperimentale di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), società del Gruppo Ferrovie dello Stato, mentre per il terzo anno consecutivo l'equipaggio del Treno Verde, con l'ausilio di attrezzature scientifiche fornite da Con.tec, effettuerà monitoraggi ulteriori sulla concentrazione delle polveri sottili anche in altre zone. Oltre al Pm10, per ogni città visitata, saranno effettuate rilevazioni sulle concentrazioni in atmosfera di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono.
Al centro della 22/ma edizione del Treno Verde, la città, con particolare riferimento al 'Patto dei Sindaci' (Covenant of Mayors), l'accordo europeo secondo il quale i Comuni si impegnano su base volontaria a realizzare, entro il 2020, piani di azione per rientrare negli obiettivi del 20-20-20 (ridurre del 20% le emissioni di Co2, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili e ridurre del 20% i consumi). Le amministrazioni cittadine, durante le tappe del Treno Verde, saranno dunque chiamate ad accogliere la sfida di lavorare alla sostenibilità ambientale.
''Il Patto dei Sindaci è uno strumento concreto per vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici partendo proprio dalla riqualificazione delle nostre città in chiave energetica'', ha detto Rossella Muroni, direttore nazionale di Legambiente.
Certo che dobbiamo cominciare a fare meglio...
Buona Giornata
Roberto

09 marzo 2011

Compagnie aeree e inquinamento...


Escono ufficialmente le pagelle delle compagnie aeree e di come se la cavino con il rispetto dell'ambiente.
Un indice per misurare il grado di inquinamento delle compagnie aeree: lo ha messo a punto una Ong tedesca - la Atmosfair - per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto di questo mezzo di trasporto sull'ambiente.
L'indice, denominato 'Atmosfair Airline Index', verra' presentato mercoledi' al salone internazionale del turismo (Itb) di Berlino, ma la Ong ha gia' pubblicato su Internet la prima classifica dei vettori mondiali per 'efficienza ambientale'.
La classifica assegna a ciascuna compagnia un determinato numero di cosiddetti 'punti di efficienza', che vengono calcolati in base a fattori come l'efficienza degli aerei utilizzati in termini di consumi e la densita' di posti offerta sui singoli velivoli.
Dalla graduatoria generale emerge che la societa' piu' 'verde' e' la compagnia charter inglese Monarch Airlines (con 77,4 punti), mentre la peggiore e' la linea aerea regionale South African Airlink (13,8 punti). La classifica, che include 116 societa', vede l'Alitalia all'85esimo posto (45,8 punti) e la Alitalia Express (che opera solo con due aerei) al 111esimo posto (30,6 punti).
Tra le altre grandi compagnie europee, Iberia e' al 25esimo posto (63,2), Air France e' al 37esimo (60,5), Lufthansa e' al 52esimo (56,6) e la British Airways e' al 61esimo posto (52,6).
Tre le compagnie americane, sempre nella classifica generale, la Us Airways e' al 29esimo posto (62,5), Delta Air Lines e' al 33esimo posto (61,7), Continental Airlines e' al 38esimo posto (60,3) e United Airlines e' al 48esimo posto (58,1).
Il test e' basato su tre tipi di collegamenti, quelli a breve distanza (fino a 800 km), quelli a media distanza (da 800 km a 3.800 km) e quelli a lunga distanza (oltre 3.800 km). Nessuna delle compagnie aeree esaminate e' riuscita a conquistare la prima ('A') o la seconda ('B') 'classe di efficienza': nella graduatoria generale, solo 11 vettori si sono piazzati nella terza classe ('C'), mentre un numero di societa' quasi equivalente occupa la fascia 'D' (49) e la fascia 'E' (42). Le ultime due classi di efficienza sono la 'F' (11 vettori) e la 'G' (3).
L'indice, spiega il sito, puo' essere utilizzato per scegliere con quale compagnia aerea viaggiare in modo da ridurre l'impatto ambientale del viaggio. In generale, commenta la Ong, la societa' con il maggior numero di punti e' anche la piu' efficiente sotto il profilo ambientale, indipendentemente dalla lunghezza del viaggio. Va anche detto, pero', sottolinea atmosfair, che un collegamento diretto ha un impatto minore sull'ambiente rispetto a uno che prevede uno scalo, anche se la compagnia ha un'efficienza minore.
Altro spunto di riflessione interessante no ?
Buona Giornata Roberto
(Fonte: ANSA).

08 marzo 2011

8 Marzo un pò di storia


Tra spogliarelli e cene con gli amici, tra esagerazioni e follie a tutti i costi, tiriamo i "remi in barca" e riflettiamo su questa giornata.
La giornata internazionale della donna, comunemente definita festa della donna, ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.
Nel VII Congresso della II Internazionale socialista, tenuto a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, nel quale erano presenti 884 delegati di 25 nazioni - tra i quali i maggiori dirigenti socialisti del tempo, come i tedeschi Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, August Bebel, i russi Lenin e Martov, il francese Jean Jaurès - vennero discusse tesi sull’atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea, sul colonialismo e anche sulla questione femminile e sulla rivendicazione del voto alla donne.
Su quest'ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a «lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne», senza «allearsi con le femministe borghesi che reclamano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne». Due giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, fu tenuta una Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla presenza di 58 delegate di 13 paesi, nella quale si decise la creazione di un Ufficio di informazione delle donne socialiste: Clara Zetkin fu eletta segretaria e la rivista da lei redatta, Die Gleichheit (L’uguaglianza), divenne l’organo dell’Internazionale delle donne socialiste.
Non tutti condivisero la decisione di escludere ogni alleanza con le «femministe borghesi»: negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown scrisse, nel febbraio del 1908 sulla rivista The Socialist Woman, che il Congresso non avrebbe avuto «alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione». Fu la stessa Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908, causa l’assenza dell’oratore ufficiale designato, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman’s Day», il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.
Quell’iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell'anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali «di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 per l’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile». Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 28 febbraio 1909.
Il lunghissimo sciopero, che vide protagoniste più di 20.000 camiciaie newyorkesi, durato dal 22 novembre 1908 al 15 febbraio 1909, fu considerato, nel Woman's Day tenuto a New York il successivo 27 febbraio, come una manifestazione che univa le rivendicazioni sindacali a quelle politiche relative al riconoscimento del diritto di voto femminile. Le delegate socialiste americane, forti dell'ormai consolidata affermazione della manifestazione della giornata della donna, decisero pertanto di proporre alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi nella Folkets Hus (Casa del popolo) di Copenaghen dal 26 al 27 agosto 1910 - due giorni prima dell'apertura dell'VIII Congresso dell'Internazionale socialista - di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Negli ordini del giorno dei lavori e nelle risoluzioni approvate in quella Conferenza non risulta che le 100 donne presenti in rappresentanza di 17 paesi abbiano istituito una giornata dedicata ai diritti delle donne: risulta però nel Die Gleichheit, redatto da Clara Zetkin, che una mozione per l'istituzione della Giornata internazionale della donna fosse «stata assunta come risoluzione».
Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei - Germania, Austria, Svizzera e Danimarca - la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911[1] su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. Secondo la testimonianza di Aleksandra Kollontaj, quella data fu scelta perché, in Germania, «il 19 marzo 1848 durante la rivoluzione il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne». In Francia la manifestazione si tenne il 18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi.
Non fu però ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi: in Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo solo nel 1913, il 3 marzo, su iniziativa del Partito bolscevico, con una manifestazione nella Borsa Kalašaikovskij, e fu interrotta dalla polizia zarista che operò numerosi arresti. In Germania, dopo la celebrazione del 1911, fu ripetuta per la prima volta l'8 marzo 1914, giorno d'inizio di una «settimana rossa» di agitazioni proclamata dai socialisti tedeschi, mentre in Francia si tenne con una manifestazione organizzata dal Partito socialista a Parigi il 9 marzo 1914.
Le celebrazioni furono interrotte dalla Prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l'8 marzo 1917 - il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia - le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni di protesta che portarono al crollo dello zarismo, ormai completamente screditato e privo anche dell'appoggio delle forze armate, così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l'inizio della «Rivoluzione russa di febbraio». Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia».
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d'Italia, che volle celebrarla il 12 marzo, in quanto prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l'anno precedente, che ricordava l'8 marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.
La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, le vicende della Seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel dopoguerra, cominciarono a circolare altre versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica di camicie a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l’incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate dall'Europa. Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857,[3] mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti verificatesi a Chicago, a Boston o a New York.
Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni '70 e gli '80 abbiano dimostrato l'erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media che nella propaganda delle organizzazioni sindacali.
Nel settembre del 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, le prime giornate della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un'idea di Teresa Noce [8], Rita Montagnana e di Teresa Mattei.
Negli anni del 1950, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell'Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico».[10] Nel 1959 le parlamentari Pina Palumbo, Luisa Balboni e Giuliana Nenni presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l'iniziativa cadde nel vuoto.
Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell'opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista.
Buon Otto Marzo !
Roberto

Cleam up day in Australia


E' uno dei momenti in cui ci si riesce a sentire utili anche se per una sosa talmetne piccola da sembrare invisibile.
Ma sono stati oltre mezzo milione di australiani hanno raccolto ieri oltre 16 mila tonnellate di rifiuti, in 7400 localita' del Paese, nella 21/a edizione del Clean Up Day. E il fondatore dell'evento diffuso ora in tutto il mondo, Ian Kiernan, ha rinnovato la richiesta di imporre un deposito rimborsabile sui contenitori di bevande, che anche quest'anno rappresentano i rifiuti piu' comuni dispersi nell'ambiente, dopo le cicche di sigarette.
Quest'anno i volontari hanno dedicato un particolare impegno alle comunita' del Queensland colpite da devastanti inondazioni e dal ciclone Yasi. Inquadrati in quello che e' stato presto soprannominato l'esercito del fango, in piu' di 23 mila hanno aiutato a ripulire parchi, percorsi per biciclette, le sponde dei ruscelli e le spiagge, in 216 aree colpite dell'alluvione e in 287 altre localita'.
Kiernan ha chiesto anche l'introduzione di norme che costringano i fabbricanti a ritirare e far riciclare i prodotti elettronici obsoleti, che finiscono nelle discariche ad un tasso triplo rispetto all'immondizia di altro tipo.
A Newcastle, a nord di Sydney, fra i volontari vi erano sommozzatori che si sono immersi nel fondo del porto per recuperare bottiglie rotte, sedie, canne e lenze da pesca e una bicicletta.
Buona Giornata
Roberto

07 marzo 2011

Cibo e salute.


A sfatare il mito che il cibo fà male esagerando, ecco una notizia che ci dà qualche indicazione su quali sono i cibi sani.
In termine tecnico si chiama nutraceutica: in pratica la parola indica l'insieme dei cosiddetti "cibi funzionali", ovvero quegli alimenti che contengono principi attivi di origine vegetale o animale in grado di svolgere sul nostro fisico un'azione benefica e curativa simile a quella dei farmaci. Questi super-cibi possono essere utili nei confronti di molte malattie come l'ipertensione arteriosa, la depressione, l'Alzheimer e la sindrome metabolica. Insomma, scegliendo gli alimenti giusti si possono sfidare a colpi di forchetta e coltello tante "epidemie"' dell'Italia che invecchia.
Ad esempio, non tutti sanno che il mais è in grado di sviluppare le difese del nostro organismo contro alcune sostanze nocive di cui è carica l'aria carica di smog delle nostre città. Spiega Cesare Sirtori, presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut) e professore di Farmacologia Clinica all'Università di Milano: "Gli elevati livelli di flavonoidi contenuti nel mais sviluppano le difese del nostro organismo contro sostanze tossiche chiamate fumonisine, tossine da funghi ambientali presenti in alta concentrazione in caso di forte umidità e contaminazioni atmosferiche". Il mais è solo uno degli esempi di cibi amici della salute messi in luce a Milano nel recente Congresso Nazionale della SINut, a cui hanno partecipato i più importanti esperti del settore. "Nutraceutici" è un termine ampio che comprende gli alimenti che forniscono sostanze utili, ad esempio l'olio extravergine di oliva, le proteine vegetali della soia e del lupino e il cioccolato amaro, gli integratori alimentari (come gli omega-3, acidi grassi polinsaturi estratti dal pesce), i probiotici (colture di batteri che colonizzano l'intestino migliorandone la funzionalità) e i prebiotici (sostanze organiche non digeribili in grado di favorire la crescita di batteri probiotici).
"Accanto all'aglio, al sedano e al lupino – spiega il prof. Bruno Trimarco dell'Università Federico II di Napoli - sono emerse osservazioni positive nel trattamento dell'ipertensione arteriosa per il potassio, lo zinco, il magnesio e le vitamine (B6, C, D, E). Importanti risultati sono stati forniti recentemente dall'associazione fra un estratto di riso rosso e la simsetina, una sostanza naturale di origine vegetale. E' stato possibile dimostrare una riduzione della ressione clinicamente rilevante e non diversa da quella rilevata con i farmaci antiipertensivi classici, oltre a un calo significativo della colesterolemia".
Anche contro il 'mal di vivere' si possono autorizzare alcune sostanze naturali in caso di fallimento delle terapie classiche. "Come evidenziato da uno studio pubblicato sull"American Journal of Psychiatry' - osserva Maurizio Fava, professore di psichiatria negli Usa, alla Harvard Medical School di Boston - sono stati raggiunti risultati sorprendenti in pazienti depressi con mancata risposta alla terapia standard grazie a un aminoacido (la S-adenosilmetionina, presente in tutti i tessuti animali), che aiuta a produrre serotonina e dopamina con un'ottima tollerabilità".
"La nutraceutica, che unisce la scienza della nutrizione alla clinica medica, è la colonna portante della medicina anti-invecchiamento - afferma Giovanni Scapagnini, professore di biochimica clinica all'università degli Studi del Molise - Vi sono alimenti che stimolano le difese naturali dell'organismo e la dieta mediterranea, a base di olio di oliva, pesce e verdure, costituisce il paradigma per la prevenzione di molte patologie. Ad esempio, l'oleocantale estratto dall'olio d'oliva è un antinfiammatorio più potente dell'ibuprofene; il resveratrolo contenuto nell'uva e' in grado di attivare le sirtuine, proteine che
difendono il Dna cellulare dallo stress ossidativo, aumentando la longevità, e gli omega 3 regolarizzano i trigliceridi e proteggono il cuore".
I nutraceutici possono persino aiutare chi ha cattivi rapporti con Morfeo: "L'associazione di melatonina, zinco e magnesio, inserita nella polpa di pera, migliora il sonno del paziente anziano, con conseguenze positive sul tono dell'umore", garantiscono gli specialisti Sinut. Infine, luci della ribalta accese anche sul lupino, un legume che gli esperti invitano a 'rispolverare' sulle tavole moderne: "Al tempo degli Egizi e dei Romani rappresentava infatti una fonte proteica importantissima, ma dopo l'arrivo dalle Americhe di nuove piante alimentari (come patata, pomodoro e mais) è caduto quasi in disuso". Eppure, il lupino ha dimostrato la sua capacità di abbassare del 4,2% il colesterolo totale. Ancora meglio può fare, sempre contro il colesterolo, la pectina di mela che può dare luogo una diminuzione media del 5,3%. Attenzione però a non pelare il frutto "perché solo la buccia contiene le pectine".
Come dire a legger bene ce n'è una per ogni "male"...buona giornata !
Roberto

Il nostro spazio "Vitale"....


La sensazione che il nostro spazio vitale diminuisca ogni giorno di più, lo abbiamo dalla notte dei tempi, cioè da quando ad un certo punto diventati adulti ci accorgiamo che il campetto di "ritrovo" dopo i nostri compiti è sparito.
Ogni anno in Italia vengono cancellati in media 500 chilometri quadrati di suolo, come se venisse inghiottita l'intera area del comune di Milano. In testa, la Lombardia con il 14% di superfici artificiali, seguono Veneto (11%), Campania (10,7%), Lazio e Emilia-Romagna (9%). E c'e' poi il caso ''eclatante'' di Roma che in 15 anni ha visto le superfici urbanizzate aumentare del 12%. Questo l'aspetto principale su cui si concentra il rapporto annuale 'Ambiente Italia 2011' di Legambiente, presentato oggi a Roma.
La stima piu' attendibile di superfici urbanizzate - secondo il rapporto pubblicato da Edizioni Ambiente - e' di ''2.350.000 ettari'', pari al 7,6% del territorio nazionale, pari a 415 metri quadri per abitante. ''Il consumo di suolo - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - e' oggi un indicatore dei problemi del Paese'', cosi' come il ''dissesto idrogeologico''.
Il rapporto di Legambiente fotografa le emergenze del Bel Paese come l'emergenza abitazioni, il calo del Pil e dei consumi. Tra i problemi irrisolti, Legambiente segnala ancora la mobilita' e l'inquinamento (soprattutto in Pianura Padana), oltre a occupazione, cultura, e ricerca. Buoni risultati si sono invece raggiunti con l'espansione delle foreste, e (in parte) nel settore dei rifiuti.
Dovremmo prima o poi darci un a regolata...porci un limite ?
Buona Giornata !
Roberto

04 marzo 2011

Il protocollo di Kyoto...la fiaba del secolo !


Sembra la più grassa presa in giro della storia, una beffa, una buona intenzione a cui nessuno a poi mai aderito.
Fare ''chiarezza sul futuro del protocollo di Kyoto''. E' stato questo l'invito che Christiana Figueres, segretario esecutivo della Convenzione Onu per i cambiamenti climatici (Unfccc - United Nations framework convention on climate change) ha rivolto ai ''governi'', nel corso di una visita in Giappone dove giovedi' 3 marzo e' prevista una serie di negoziati informali tra Giappone e Brasile.
Il capo climatico delle Nazioni Unite ha chiesto anche di ''trasformare rapidamente gli accordi raggiunti nell'ultimo vertice a Cancun in azioni concrete''. Quanto delineato a Cancun - ha proseguito il segretario della Convenzione - costituisce il ''piu' completo pacchetto mai deciso dai governi'' per poter giungere a ''un accordo globale''.
Anche se ''la somma delle promesse di riduzione delle emissioni arriva soltanto al 60% di cio' che viene indicato dalla comunita' scientifica''. I governi - ha spiegato Figueres - devono ''fare il grande passo quest'anno alla conferenza di Durban''. Gli Stati, ha cosi' concluso Figueres, dovrebbero trovare il modo di tagliare il ''doppio delle emissioni'', decidendo anche del destino del protocollo di Kyoto, ''l'unico strumento attuale che ha portato alla riduzione delle emissioni'', e ''garantire'' i finanziamenti tecnologici ai Paesi in via di sviluppo.
Con un "lecitissimo" dubbio vi auguro un buon Fine settimana !!
Roberto

03 marzo 2011

Voglia di tenerezze !


Teneroni di tutta Europa, unitevi: siete in possesso di un bene che può cambiare in meglio il mondo. Anche se si tratta di una virtù che risente delle difficoltà della vira e che viene messa in pericolo soprattutto dallo stress, la tenerezza è un lusso a cui la maggior parte delle persone non riesce a rinunciare. E in una ipotetica classifica dei popoli europei più teneri, la palma spetta ai portoghesi, ma i nostri connazionali sono al terzo posto, mentre sul secondo gradino del podio stanno gli spagnoli.
Sono i risultati di una curiosa ricerca dedicata al tema della tenerezza che ha coinvolto otto paesi dell’Europa Occidentale, commissionata da Milka, marchio celebre per il cioccolato al latte. Il popolo più tenero d'Europa è risultato quello del Portogallo, mentre i nostri connazionali hanno preceduto nell'ordine, Austria, Germania, Francia e Olanda.
Interessante notare quali sono considerati gli ostacoli più frequenti alla tenerezza. Il 36% degli italiani considera lo stress la vera barriera all’espressione di tenerezza, ma c'è anche chi non osa mostrarsi tenero per pudore: il 32% giudica un atteggiamento tenero non appropriato nella maggior parte dei casi,. mentre un altro 21% preferisce mantenere le distanze. Tuttavia l’86% dei nostri connazionali interpellati afferma di compiere un gesto di tenerezza almeno una volta al giorno. E il 47% pensa che l’Italia potrebbe essere un paese migliore se ci fosse più tenerezza, la percentuale più alta registrata in tutta Europa.
Chi condivide questa convinzione, ma non sa come fare praticamente per regalare a se e agli altri un tocco tenero alla sua vita, può consultare queste linee guida:
La tenerezza non ruba il tempo, ma lo trasforma: basta aggiungere un sorriso a quello che si fa.
E' il miglior antidoto allo stress – aiuta a distendersi e a rilassarsi.
Una persona tenera non è debole, semplicemente non ha bisogno di
mostrarsi dura: è in realtà una persona molto solida e consapevole, che si è liberata dalla paura del giudizio altrui.
La tenerezza è la migliore scelta, sempre: è l'opzione più adeguata per essere a proprio agio in ogni situazione.
La tenerezza è semplice: basta un piccolo gesto per trasformare una situazione di tensione in un momento positivo. E' un semplice gesto quotidiano che può contagiare chi ci circonda.
La tenerezza migliora i rapporti umani:
E' un modo per farsi conoscere: condividendo pensieri ed emozioni è più facile incontrarsi e predispone chi ti sta davanti ad approfondire la conoscenza, ad andare oltre alle apparenze.
Le tenerezze sono un dono...da condividere.
Buona Giornata
Roberto

02 marzo 2011

Da Ginevra le "Eco-auto"


Nel mondo della produzione delle auto si comincia a pensare seriamente alle auto eco compatibili.
Mobilità ad emissioni zero alla portata di tutti. Lo ha annunciato Renault al Salone di Ginevra presentando la versione definitiva della Twizy. Questa city car elettrica 100% a due posti sarà lanciata in Italia all'inizio del 2012 a 6.990 euro e rappresenterà una valida e innovativa soluzione agli spostamenti in città. Verrà infatti proposta anche nella versione omologata come quadriciclo, quindi assimilabile dal punto di vista della sosta, dell'accesso alle ZTL e della patente di guida ai ciclomotori. Per Twizy non è solo stato fissato quello che Renault definisce "un prezzo imbattibile" ma anche un canone di noleggio delle batterie contenuto in 45 euro al mese con forfait di 7.500 km all'anno.
Siamo forse sulla strada giusta.
Buona Giornata !

5 Giugno giornata mondiale dell'ambiente !!


Nell'edizione 2011 della prossima Giornata mondiale dell'ambiente, il 5 giugno, sara' per la prima volta l'India ad ospitare le principali celebrazioni. Sotto i riflettori la sua economia in forte crescita, che punta ad un processo di transizione alla green economy.
Nell'anno internazionale delle foreste il tema della Giornata mondiale dell'ambiente del 2011 e' dedicato ai polmoni verdi del Pianeta. L'India e' un paese di 1,2 miliardi di persone che continua a fare i conti con il problema della pressione sulle foreste, specialmente nelle aree piu' popolate, dove le persone coltivano le terre e l'eccessivo sfruttamento dei pascoli contribuisce al fenomeno della desertificazione. Il governo pero' ha messo a punto un sistema per la riforestazione e ha introdotto progetti che monitorano la salute di piante, animali, acqua e altre risorse naturali, inclusi gli habitat che ospitano un'icona del mondo animale: la tigre.
''L'India - ha commentato il direttore esecutivo del Programma Onu per l'Ambiente (Unep), Achim Steiner - e' famosa per la sua cultura, l'arte, il cinema e le industrie del settore IT. Allo stesso tempo e' all'avanguardia per alcune iniziative 'verdi' di una green economy che sta prendendo piede a livello globale. Dalle sue turbine eoliche all'industria del solare, fino alle norme sugli investimenti nella conservazione della risorsa idrica e la gestione della terra, sono state poste le fondamenta di un nuovo modello di sviluppo''.
La tigre asiatica attualmente sta pianificando uno dei maggiori progetti di energia pulita al mondo, che produrra' 10mila MW di solare e tremila MW di eolico nella regione del Karnataka, nell'India sudoccidentale. La prima fase del progetto da 50 miliardi di dollari comincera' il prossimo anno. Le due citta' piu' importanti, Nuova Dehli e Bombay, ospiteranno i principali eventi della Giornata mondiale dell'ambiente del 2011, dopo il grande successo dell'edizione 2010, che ha coinvolto 112 paesi. A registrare le iniziative a livello globale, quest'anno con un occhio alla tutela delle foreste, sara' il sito internet dell'evento.
Chissà che risultati emergeranno ?
Buona Giornata !
Roberto

01 marzo 2011

Il profumo dei fiori d'arancio


Ch eil giorno debba essere il più sfarzoso possibile è sempre stato vero anche se le nuove tendenze spingono verso minimalismo che faccia anche risparmire la nei coppia.
La scelta è infinita: ci si possono scambiare gli anelli secondo il rito medioevale, oppure sotto un arco fiorito, secondo lo stile americano tanto visitato dai film. O ancora si può brindare al fatidico sì insieme agli invitati immersi in un'ambientazione fatata oppure in stile gotico-dark. Insomma, ogni idea è buona per chi non vuole rinunciare all'originalità e non ha timore di cadere nella bizzarria. Chi non vuole rischiare di scontentare qualche parente tradizionalista, poi, dopo aver contratto legalmente il matrimonio secondo i crismi tradizionali, replica con una cerimonia fuori dal normale o decide di coinvolgere i propri ospiti in un ricevimento a tema.
"Il 60% delle coppie che si rivolge a noi e che non si sposa in chiesa non è contento della cerimonia civile in Comune, ritenuta troppo sbrigativa - spiega Jasmine Ferraris di Wedding Planner Srl - Così dopo la cerimonia ufficiale, ci viene chiesto di riprodurre la cerimonia in un'altra location". Vanno forte le nozze all'americana, con il classico arco fiorito e i petali sparsi a terra. In questo caso si sceglie di solito una villa, sottolinea Ferraris, oppure una bella spiaggia. In questi casi " a guidare l'evento è un nostro attore che fa anche la 'benedizione' degli sposi. E' un modo per rendere l'occasione più romantica".
Piace molto anche la cerimonia medioevale: in questo caso gli appassionati di storia si affidano all'esperto per un vero e proprio tuffo nel passato. "Ultimamente fa molto tendenza, è all'ultimo grido per sposarsi in un modo diverso dal solito", racconta Enrico Barzagli, organizzatore di matrimoni medioevali. Il rito si svolge ovviamente in una location adatta, ad esempio un castello o una dimora storica. "Tutto si svolge con intermezzi musicali e il tradizionale rito dell'epoca, spiega Barzagli, quando "in base ai possedimenti delle due famiglie, veniva stipulata e redatta la dote della sposa". Lo sposo pronuncia come allora "il giuramento di mundeburdio, di protezione, mentre la sposa promette altre cose, come fedeltà e cura della casa". Infine c'è l'apposizione delle firme in calce a una pergamena per sancire l'avvenuta unione.
La messa in scena parte da un minimo di 3.000-3.500 euro ma il prezzo può salire a seconda delle esigenze degli sposi. I veri appassionati, che magari indossano abiti d'epoca, chiedono di allestire per tutti gli invitati una cena o un pranzo medioevale. "Si inizia con portate semplici come frutta, insalata, formaggi freschi, che aiutano la digestione per poi proseguire con piatti più elaborati, ad esempio maiale ripieno di quaglia", sottolinea Barzagli che per alcuni clienti ha ricreato, insieme ad altri professionisti, veri e propri tornei: "cavalieri che si scontrano e danno spettacolo davanti agli ospiti seduti a tavola".
Un altro genere di cerimonia molto gettonato è quello in stile celtico o in quello fantasy. Per chi vuole festeggiare in stile vintage c'è l'abito da sposa anni '50, con piume e velette, ma c'è chi ama l'etnico, lo zen o il gotico-dark. Un altro stile molto richiesto è il "fairy" in cui viene ricreato l'ambiente del bosco, con la sposa e le damigelle che indossano abiti da fata seguito da banchetto biologico.
Questo genere di nozze "alternative" è richiesto soprattutto da coppie adulte, che magari hanno già un primo matrimonio alle spalle. Più difficilmente si tratta di giovani al primo matrimonio, le cui scelte sono spesso finanziate e influenzate dai gusti dei genitori. Come riferisce Agnese Grazioli, dell'agenzia di Roma di 'Noemi Weddings', "ovviamente chi vuole legalizzare la propria unione deve prima sposarsi in Comune o in chiesa come disposto dalla legge". Dopo, ovviamente, ciascuno può fare quello che preferisce: l'importante è ricordare che la buona riuscita di una cerimonia di questo tipo dipende molto da quanto gli invitati si lasciano coinvolgere.
Auguriii !
Roberto

Animali in via di estinzione


A volte se ne parla e magari ci ritroviamo ad ascoltare certe notizie con distacco, con quell'indolenza di quelle che:2tanto è lontano da noi". Invece il nostro eco-sistema stà rischiando molto con la possibile estinzione di specie animali.
Dal punto di vista genetico la tigre siberiana e' praticamente quasi estinta, essendone rimasti meno di 14 esemplari. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Mammalian Biology, secondo cui tra le poche centinaia di tigri rimaste la diversita' genetica e' molto bassa, segno di una scarsa salute della popolazione.
Un team di ricercatori russi, spagnoli e tedeschi ha analizzato il Dna di 15 esemplari di tigre siberiana, cercando alcuni marker specifici dell'abbondanza genetica della popolazione, che mostrano quanto l'esemplare studiato sia diverso dai propri genitori. Il risultato e' stato che nella storia recente, probabilmente tra gli anni '20 e '40, c'e' stato un 'collo di bottiglia genetico', un periodo cioe' in cui le tigri erano cosi' poche da diminuire molto la quantita' di geni 'disponibili', da cui questi animali non si sono piu' ripresi.
Una grande diversita' genetica e' fondamentale per una specie animale, perche' diminuisce la probabilita' di trasmissione di malattie rare e perche' popolazioni con gli stessi geni sono piu' vulnerabili alle malattie: "Il livello e' cosi' basso - concludono gli esperti - da mettere in dubbio le possibilita' di salvare questi animali".
Un momento per fermarci a pensare credo sia più che "condivisibile", Buona Giornata !
Roberto