27 febbraio 2010

Il senso della solidarietà


In una giornata confesso un pò pigra di quelle che viaggiano con i primi segni della primavera, seduto dietro alla mia scrivania navigo in rete in cerca di cose curiose che mi servono per una delle mie tante "vite" radiofoniche. Scopro leggendo il sito dell'Ansa che quella che fino ad una decina di anni fà sembrava "utopia" oggi si trasforma in realtà. Oltre al senso di "collaborazione" e "solidarietà" che scopro essere ben vivo e vegeto, nascono e proliferano i "gruppi di acquisto". Leggete:
L'unione fa la forza, nel caso della spesa di gruppo aiuta a spendere meno e garantirsi cibi di qualita'. Ecco dunque esplodere in Italia il fenomeno dei gruppi di acquisto: nel 2009 sono aumentati del 30 per cento, aggregando condomini, piuttosto che colleghi, parenti o gruppi di amici. E' quanto emerge dal rapporto Coldiretti/Agri2000 sulle abitudini alimentari degli italiani. Nel 2009 si sono contati in Italia 600 gruppi di acquisto solidale (Gas) strutturati, rispetto ai 460 dell'anno precedente. Comprando in forze dal produttore - sottolinea Coldiretti - si spunta una convenienza ancora maggiore rispetto al -30% garantito dalla filiera corta e si mettono in dispensa alimenti genuini e di qualita' La Lombardia e' la regione con il maggiore numero di Gas, centosessanta. Seguono distanziate Toscana (84), Piemonte (71), Veneto ed Emilia-Romagna (51 per entrambe).
In realta', accanto a questi gruppi che dispongono di una vera e propria struttura organizzativa, si contano decine di migliaia di iniziative spontanee che 'nascono' e 'muoiono' in continuazione nei palazzi, nei posti di lavoro, nei centri sportivi e ricreativi sulla base di semplici accordi verbali. Si tratta di una tendenza che, soprattutto nelle citta', sta contagiando gli italiani. I consumatori 'consorziati' - spiega Coldiretti - intendono cosi' garantirsi un volume di acquisto sufficiente ad ottimizzare i costi di trasporto e ad accedere a piu' vantaggiosi canali distributivi. I mercati generali all'ingrosso, che in determinate occasioni della settimana sono aperti al pubblico, vendono i prodotti in cassette che vengono poi divise tra i partecipanti al gruppo. Un crescente numero di gruppi di acquisto nasce in realta' con l'obiettivo di approvvigionarsi direttamente nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica o nelle imprese agricole in campagna, per assicurarsi - sottolinea Coldiretti - l'origine e la genuinita' dei prodotti.
Le modalita' di acquisto in questo caso variano notevolmente e vanno dalla consegna a domicilio, all''adozione' in gruppo di interi animali fino alla raccolta personale del prodotto in campagna sull'albero o negli orti. E' infatti in crescita - precisa Coldiretti - il fenomeno del pick your own (raccolta diretta in azienda da parte del consumatore), che coinvolge 110 aziende contro le 80 del 2008. Anche gli accordi del gruppo di acquisto con l'azienda sono differenti e possono prevedere la consegna settimanale del prodotto oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attraverso internet ma anche tramite abbonamento, con l'offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento anticipato. Le modalita' maggiormente diffuse sono la distribuzione di cassette di ortofrutta a cadenza settimanale o bisettimanale e la vendita di pacchi di carne. Il funzionamento del gruppo d'acquisto e' semplice.
Di solito i partecipanti al gruppo definiscono una lista di prodotti che vogliono acquistare e stabiliscono una cifra base uguale per tutti. Successivamente le diverse famiglie compilano un ordine di gruppo che viene trasmesso al produttore e, al momento della consegna (i prodotti di solito vengono recapitati ad un unico referente che poi provvede a smistarli), si effettua il pagamento.
Che ne dite ? Bravi !!!
Rob

25 febbraio 2010

La buona cucina per la gola e per la salute.


La cucina diventa laboratorio non solo del gusto ma anche della salute, la cucina oltre che luogo di incontro preferito dagli italiani dopo il divano diventa luogo dove prndersi cura dello spirito, della propria creatività e del Colesterolo. La gola non deve necessariamente fare a botte con la salute: si può mangiare in modo gustoso e all'insegna della buona cucina senza andare contro i principi della giusta nutrizione, Sono i principi della cucina "wellness", nuovo brand che promette di portare a tavola piatti raffinati e ad effetto, ma attenti ad un mix bilanciato di sostanze nutritive, grassi insaturi e antiossidanti, amici di una vita più lunga e in buona forma. Il segreto? Per dirla con le parole di Gualtiero Marchesi, uno dei padri dell'alta ristorazione italiana, si tratta di ''esaltare il gusto e la freschezza di un calamaro senza aggiungere pastrocchi''. E' l'idea dell'Università Campus Bio Medico di Roma, della Scuola Internazionale di Cucina Italiana (Alma), dell'Associazione per la sicurezza nutrizionale in cucina e dell'Associazione nazionale il Circolo dei Buongustai, quattro realtà del mondo scientifico e gastronomico che, avvalendosi di un comitato scientifico composto da medici, biologi e ricercatori, hanno deciso di aprire una vera e propria scuola di cucina dedicata alla cultura del benessere. Il primo corso di formazione partirà entro febbraio e si svolgerà nella Reggia di Colorno (Pr), sede dell'Alma, e presso la Scuola di Formazione continua dell'Università del Campus Bio-Medico di Roma. Si rivolge a cuochi, manager della ristorazione, medici nutrizionisti e, ovviamente, ad appassionati della buona tavola. Le lezioni saranno sempre tenute da uno chef affiancato da un medico.
Buona Giornata
Rob

24 febbraio 2010

Ne ferisce piu' la lingua....


Vox populi...vox dei, ma a volte i detti popolari, i proverbi della nonna, riportati alla nostra quotidianità finiscono per essere "sovvertiti", vero che le maldicenze sono a volte delle armi taglienti, ma qui oggi "disquisiamo" di lungua parlata, di radici, dei dialetti ed è proprio di qualche giorno fà una notizia dell'ANSA che fà sapere che ci sono 248 lingue originali dell'America Latina, delle quali 64 nel Brasile e 53 in Messico, rischiano di sparire nel giro di pochi anni. L'allarme e' dell'Unesco. L'Alto commissariato Onu per i Diritti umani in America Latina lancia un appello perche' siano adottate misure efficaci per frenare l'estinzione delle lingue e dialetti originari del Sud e Centro America e incentivarne l'uso quotidiano. Nel giro di pochi decenni sparira' il 90% o piu' delle 6.700 lingue ancora parlate del mondo.
Non sarebbe male far entrare nelle scuole l'ora del "dialetto" di cui tanto mamme e papà della nostra generazione si vergognavano un po'. Io ho dentro una miriade di dialetti che mi piace manterenre vivi avendo fatto lo zingaro in giro per l'Italia e non so' in fondo quale possa essere quello "mio" per cui li mantengo vivi tutti leggendo, andando a spettacoli dialettali perchè rimane sempre una cosa curiosa e straordinaria fare anche dei paragoni. A me capita tra Pesarese, Macertaese, Riminese, Romanesco....e qui mi fermi.
Buona Giornata, boma yornata, bella fratè, bona giurneda.
Rob

22 febbraio 2010

Be Stupid ?


Tra il provocatorio e il divetente spazio alla creatività, spenti i riflettori sulla 60° edizione del Festival di Sanremo, proprio dalla città dei fiori ha preso il via una campagna firmata da uno dei marchi piu' in voga della Jeanseria made in Italy.
Il titolo è già un programma "Be Stupid". Be Stupid ha contaminato Sanremo con manifesti pubblicitari, che si sono spostati attaccati ai camion con lo scotch.
Si aggiravano per le strade con magliette dal tono irriverente per dirci: sveglia, osa, prova! E la gente c'è stata. Tutto il popolo di Sanremo è stato coinvolto nel primo Be Stupid Day by Diesel che ha dato il via alle attività che toccheranno nelle prossime settimane Milano, Roma e le altre maggiori città italiane.
Nella patria del Festival, un cartellone, a mo’ di affissione pubblicitaria vivente di 4 x 3 Metri, si è aggirata sinuosamente avvicinandosi dal lungo mare verso l’Ariston.
Contemporaneamente, alcuni attivisti del movimento Be Stupid si aggirano per la città appiccicati con lo scotch su un camion pubblicitario.
Mentre nel resto dei vicoli degli improvvisati manifestanti esponevano cartelli che inneggiano alla filosofia Be Stupid, alla ribellione creativa, al coraggio di rischiare e credere nel nuovo. Be Stupid si rivolge a tutti e a ognuno di noi.
Be Stupid è la chiave del successful living. Si tratta di seguire il cuore invece che la testa.
Le attività Be Stupid si svolgeranno a Milano dal 28 febbraio, e dal 2 marzo a Roma, Torino, Bologna, Padova, Siena, Perugia, Pisa, Napoli e Bari.
Perchè non esserci mi chiedo, in fondo la libertà creativa credo sia una svolta oltre che un divertimento.
La campagna Be Stupid è stata ideata dal Diesel Creative Team in collaborazione con l’agenzia anglo-americana Anomaly e declinata in eventi in tutta Italia da Piano B.
Be STupid mi raccomando !!!
Rob

16 febbraio 2010

Italiani Brava Gente


Ci sono a volte notizie riescono ancora a sbalordirmi e di questi tempi e davvero difficile. Leggete qui di seguito: Sindaco e assessori di Urbania hanno devoluto lo stipendio di un mese ad un Fondo di solidarieta' anticrisi. Sara' destinato a buoni spesa per le famiglie in difficolta'. Il presidente del consiglio comunale versera' invece il suo assegno (500 euro) tutti i mesi. ''A Urbania ci sono famiglie al limite della sussistenza, e per loro anche un buono spesa puo' essere importante'' dice il sindaco Giuseppe Lucarini. Il primo bando pubblico e' da 6 mila euro, per l'acquisto di generi alimentari. Finora hanno fatto domanda 36 cittadini con un reddito pari o inferiore a 9 mila euro l'anno. La giunta spera che al fondo contribuiscano anche privati e imprese. Ma allora una coscenza nella classe politica c'è un sensibilità sulla qualità della vita dei cittadini, si osserva lo stato delle "cose" che ruotano intorno ad un piccola comunità. Ma se la cosa fosse a livello nazionale quanti ne sfameremmo con le paghe dei politici italiani ? Facci populismo lo sò, ma è concretamente cosi'.
Buona Giornata
Rob

03 febbraio 2010

Ma che bontà !!!


Cambiano i tempi e le mode una volta era la nonn nei giorni di festa, preferibilmente a Natale che ci permetteva di avvicinarci alla cucina quandi si dovevano chiudere i tortellini ed era una festa. Un altro momento erano le conserve di pomodoro, si lavorava tutti insieme per mettere la passata in bottiglia e dopo averla incartata con la carta di giornale, si mettevano a bollire, che dire poi il momento della cottura della piada sulla pietra tonda. Oggi le cose cambiano e la tecnologia ci mette lo zampino. E allora Piccoli cuochi crescono… anche se soprattutto in modo virtuale. E’ questa la tendenza che, arrivata da Oltreoceano e Oriente, ha ora conquistato una platea di teenager italiani sempre più estesa. Le mani non sono più in pasta, ma sulla tastiera e anziché un tavolo da cucina infarinato si impara osservando lo schermo di un computer. L’obiettivo, però, è lo stesso: fingersi grandi chef per gioco e, insieme, apprendere l’abc dell’alimentazione e crescere rapportandosi in maniera sana ed educativa nei confronti del cibo. Il passo successivo? La prova pratica in una cucina vera, magari al fianco di mamma e papà, con i quali condividere un momento di crescita senza dimenticare l'aspetto ludico.Lo suggerisce un interessante sito: www.wellnesscucina.it, il nuovo modo di vivere la cucina lascia il fornello e approda sul pc: ne sono esempi giochi del pacchetto Ubisoft, multinazionale leader nella produzione e distribuzione di games informatici, che ha aperto la strada lanciando sul mercato offerte ad hoc per le “giovani promesse del mestolo”. Come Crazy Cooking Party: un folle tour culinario che attraversa cinque Paesi (Messico, Usa, Francia, Italia e Asia), al cui interno si trovano altri 30 mini giochi con cui grigliare, cuocere, sfornare, tagliare e condire. Un'altra campagna di cucina ideale è Giulia Passione: con la versione Cucina è facile apprendere i segreti di oltre 50 piatti, tra cui riso al curry, costolette di maiale, mele al forno e Caesar Salad.