31 agosto 2012

Radical Chic o Truzzo il decalogo su un tovagliolo.

MILANO - Un'intera città, o quasi, su un comune tovagliolo di carta 15x15. Tutto il concentrato della movida milanese, da quella più sofisticata eredità della «Milano da bere» che fu, a quella più underground, fatta di centri sociali, circoli Arci, vecchie cascine recuperate, chiusa dentro quattro quadranti («truzzo », «frikkettone», «radical chic» e «snob»), separati dalle direttrici del popolo della vita notturna milanese: da «sinistra» a «destra», da «collettivo» ad «elitario». Il tovagliolo-mappa della movidaIl tovagliolo-mappa della movida L'IDEA - È l'idea, nata per gioco e un po' per caso, di due giovani milanesi d'adozione, Diletta Sereni e Daniele Dodaro, 29 anni lei, 25 lui. «Una sera ci siamo accorti che ci trovavamo del tutto a disagio in un locale della città», racconta Diletta, una laurea in semiotica, un dottorato alle spalle e un impiego in un istituto di ricerca. Da qui l'intuizione: raccogliere i principali locali e posizionarli in quello che, tecnicamente, è stato definito il «Quadrato semiotico del divertimento milanese». IL BLOG - Dalla teoria alla pratica, l'idea viene realizzata e pubblicata su un blog nato appositamente (squadrati.wordpress.com) e in poche ore il successo è travolgente. Ventimila accessi alla pagina web nel giro di poche ore e il link che circola e si diffonde alla velocità della luce su tutti i social network, condiviso anche da chi a Milano magari nemmeno ci abita. Il primato arriva anche sulla principale piattaforma di blogging mondiale. «Siamo diventati la pagina più vista di Wordpress in Italia», spiega Diletta con un pizzico di orgoglio, commentando un successo impossibile da immaginare. Una provocazione presa fin troppo sul serio, presto oggetto delle critiche degli utenti, pronti a segnalare omissioni e a contestare il posizionamento dei locali. «C'è persino chi ci ha posto dei rilievi tecnici, dicendo che non si tratta di un corretto "quadrante semiotico"» LE ALTRE CITTA' - Intanto, l'idea ha partorito un vero e proprio format: «Abbiamo già in cantiere i quadranti delle prossime città, racconteremo la movida di altri grandi capoluoghi italiani e affronteremo temi di politica e attualità», conclude Diletta. Sempre rigorosamente su fogli «volanti» o «pezzi di carta». Come quello da cui tutto è cominciato, nel locale dove i due ragazzi non si sentivano a loro agio. Magari è proprio uno dei tanti puntini che compongono la galassia del diagramma: «Certo che c'è, possiamo rivelare che è nel quadrante "truzzo", ma non diremo mai qual è. Sicuramente, chi vorrà cercarci, ci troverà dalla parte opposta».

Mondo del Lavoro arriva una nuova idea dalla Francia.

MILANO - Un calendario scolastico adattato ai ritmi biologici dei ragazzi, messo a punto in base ai suggerimenti degli esperti di cronobiologia: materie distribuite nell'arco della giornata per migliorare la possibilità di apprendimento, pausa pranzo di almeno 90 minuti, settimana di 4 o al massimo 5 giorni, vacanze più corte ma meglio distribuite. È il progetto del ministro dell'Istruzione francese Vincent Peillon, che mercoledì in una conferenza stampa ha annunciato le prime novità, già in vigore per il prossimo rientro a scuola. I PUNTI - La rivoluzione completa, invece, sarà pronta per l'apertura dell'anno scolastico 2013. I giovani francesi, quest'anno, potranno godersi vacanze modulate e contare su 15 giorni di stop a novembre, nel periodo di Ognissanti. Per le modifiche delle giornate scolastiche, invece, dovranno attendere il prossimo anno. Secondo la prima stesura del progetto la mattinata sarà riservata alle materie fondamentali (francese o matematica) e le lezioni si interromperanno prima nel pomeriggio, lasciando ai ragazzi spazio per le attività artistiche e sportive. Sarà obbligatoria una pausa pranzo di almeno 90 minuti. Il progetto di legge, messo a punto a luglio, dopo il confronto con le parti sociali sarà presentato al Parlamento in autunno.

La dieta ipocalorica allunga la vita ??

MILANO - Una dieta con poche calorie fa bene alla salute ma non allunga la vita. Lo ha dimostrato uno studio sulla restrizione calorica condotto per 23 anni sui macachi, pubblicato su Nature. I risultati della ricerca, coordinata da Julie Mattison dell'Istituto nazionale sull'invecchiamento a Dickerson negli Stati Uniti sono in contrasto con altri studi che indicano che limitare l'assunzione di calorie a una percentuale tra il 10% e il 40% di una dieta nutriente, può allungare la vita in diverse specie. METABOLISMO - Lo studio ha voluto verificare gli effetti della restrizione calorica sulle scimmie, che, come osservato in un altro studio, si presume possano avere un impatto positivo sulla durata della vita, avvicinandosi così allo studio dell'invecchiamento nell'uomo. In sostanza, limitare l'apporto calorico in scimmie in età più avanzata (16-23 anni) non ha aumentato la loro sopravvivenza, ma ha migliorato la salute e la funzione del loro metabolismo, le funzioni immunitarie, la coordinazione motoria e la resistenza alla sarcopenia (perdita di massa muscolare). «Il nostro studio suggerisce una separazione tra gli effetti sulla salute, sulla soggezione alle malattie e sulla mortalità - spiega la Mattison -. Come è stato dimostrato nel caso dei roditori, la dieta può influenzare fortemente l'effetto del prolungamento della vita in regime di restrizione calorica in un primate longevo». MALATTIE - Mentre per quanto riguarda le scimmie più giovani, la dieta ipocalorica ha mostrato una tendenza al ritardo dell'insorgenza di malattie associate all'età, ma anche in questo caso senza alcun prolungamento della durata della vita. Secondo gli autori, considerate le differenze tra i loro risultati e gli studi analoghi, gli effetti della restrizione calorica sulla longevità degli animali rimangono ancora da chiarire e suggeriscono una serie di fattori in grado di influenzare questi effetti, come quelli ambientali, nutrizionali e genetici.

30 agosto 2012

Il giorno giusto per l'amore, lo shopping...

C’è un tempo giusto per tutto, basta solo sapere quale. E così, dopo che ieri un’indagine del magazine Which? ha indicato nel martedì il giorno migliore per volare a prezzi stracciati, con un risparmio del 35% rispetto ad un’analoga partenza di venerdì, il tabloid Sun ha stilato una lista delle giornate migliori per dieci diverse attività - dallo shopping al barbecue, senza ovviamente dimenticare il sesso - in base ai suggerimenti di alcuni esperti. Non vi resta dunque che prendere nota, se volete fare la cosa giusta al momento giusto: Uscire a cena: martedì – Molti ristoranti non ricevono la merce durante il fine settimana, ma entro martedì tutto è di nuovo fresco, mentre a detta dello chef Anthony Bourdain «il giorno peggiore per mangiare pesce al ristorante è il lunedì, a meno che non si tratti di un locale davvero molto buono». SESSO - Fare sesso: giovedì – In questo giorno i livelli naturali di cortisolo, che stimolano gli ormoni sessuali, raggiungono il picco. E se volete avere risultati ancora migliori, fate sesso di mattina, consigliano i ricercatori della London School of Economics che hanno fatto uno studio sull’argomento. Vendere casa: venerdì – Secondo l’analisi svolta dall’agenzia immobiliare americana Redfin su 1,2 milioni di annunci in 21 mesi, mettere in vendita la casa prima del fine settimana aumenta enormemente le possibilità di chiudere l’affare. Comprare una macchina fotografica: lunedì – Le statistiche indicano nel primo giorno della settimana quello in cui si registra il maggior numero di vendite di apparecchi fotografici negli store in rete. Malgrado infatti i dispositivi costino già poco di loro, dopo il weekend i negozi online tendono a fare ulteriori sconti per attirare i clienti. LAVORO - Chiedere un aumento: mercoledì – L’indicazione arriva da un sondaggio, svolto dall’azienda di reclutamento di personale Office Angels fra alcuni manager: per sette su dieci la metà della settimana è il momento più gettonato per sentirsi richiedere un ritocco dello stipendio dagli impiegati. Sposarsi: venerdì – Alla faccia dell’italico proverbio “né di Venere né di Marte ci si sposa o si parte”, se volete un matrimonio da favola spendendo la metà, evitate il tradizionale sabato e scegliete di dire sì un giorno prima. Ovviamente, sempre che non siate scaramantici…. Chiudere un’asta su ebay: domenica – È dimostrato dalle statistiche che i venditori online portano a casa i risultati migliori quando fanno scadere le loro aste nel giorno tradizionalmente dedicato al riposo. FUMO - Smettere di fumare: venerdì – Molti studi sono concordi: la forza di volontà è al massimo durante il fine settimana, quindi dire addio alle sigarette alla vigilia del weekend aumenta le possibilità di non ricadere nel solito vizio. Fare un barbecue: martedì – Di solito le grigliate si fanno nel fine settimana, quando però è maggiore il rischio di avere cielo coperto e pioggia, almeno secondo gli esperti del servizio meteo che, infatti, consigliano di rimandarle al martedì, indicato come il giorno più secco di tutta la settimana. Fare shopping: mercoledì – Andare a fare la spesa a metà settimana garantisce meno code nei supermercati e se volete trovare ancora meno gente alle casse, provate lo shopping fra le 9 di sera e le 8 di mattina, una fascia oraria usata solo dal 4% delle persone.

Scoperto il software salva olfatto

Il cervello entra in superlavoro se il naso si tappa e non sente più gli odori. «Memorizza» il sistema di reazione agli stimoli in modo da riattivarlo immediatamente appena si torna normali. E il tutto sembra legato ad una delle ataviche malattie dell’umanità: il raffreddore. Starnutiva anche l’uomo delle caverne e per lui l’incapacità a sentire profumi o puzze a volte significava la morte. PRESERVARE L'OLFATTO - Frequente, se non frequentissimo, il naso chiuso per un raffreddore o un’allergia, per esempio a un polline o ad una muffa ambientale. Prima sensazione: non si sentono più bene gli odori e anche il gusto appare alterato. E un raffreddore può anche essere estivo, effetto dell’aria condizionata per esempio. A parte il fastidio delle narici tappate, un vantaggio potrebbe essere quello di non avvertire per un po’ sgradevoli olezzi ambientali. Oppure di non venire attratti da irresistibili buoni profumi, per esempio quelli dei dolci appena sfornati. Si vive sospesi in una sorta di limbo dagli odori attutiti, ovattati. Ma la situazione è reversibile, il danno è momentaneo. Appena finito il raffreddore, il naso guarito torna ad avere un olfatto efficiente. Il cervello, infatti, fa gli straordinari dietro le quinte. In modo da preservare uno dei sensi principali, l’olfatto appunto. COSA SUCCEDE - Il meccanismo è stato scoperto da uno studio della Northwestern University di Chicago: l’esperimento era vedere che cosa accadeva al cervello se il naso umano veniva bloccato per una settimana. Ed è stato verificato che l’attività nelle regioni olfattive del cervello muta rapidamente. Si avvia un meccanismo che compensa in qualche modo l’interruzione del senso vitale. Appena si torna ad una libera respirazione, l’attività cerebrale ritorna alla normalità. IL PRECEDENTE - Una precedente ricerca sugli animali aveva suggerito che il sistema olfattivo è resistente ai cambiamenti percettivi dovuti alla privazione di odori. Ma negli animali, si sa, il naso come importanza va oltre le umane competenze. Gli studiosi di Chicago hanno invece focalizzato la loro attenzione sugli esseri umani per scoprire che cosa accade. Il lavoro scientifico è stato pubblicato dalla rivista Nature Neuroscience. «Sono necessari continui stimoli sensoriali affinché il cervello possa aggiornare le informazioni olfattive - spiega Keng Nei Wu, specializzando in Neuroscienze e prima firma dello studio -. Quando le narici sono bloccate, il cervello cerca di adattarsi alla mancanza di informazioni in modo che il sistema non si interrompa». Compensa il black out. LA SPERIMENTAZIONE - Quattordici i volontari sottoposti al test: narici completamente bloccate per una settimana, durante la quale soggiornavano in una speciale stanza d’ospedale a basso odore. Pausa notturna, respiro normale durante il sonno, ma sempre nella stanza inodorizzata. Dopo la deprivazione olfattiva, i ricercatori hanno rilevato un aumento dell’attività nella corteccia orbitale frontale e una diminuzione di attività nella corteccia piriforme (nel sistema limbico, al centro del cervello), due aree legate al senso dell'olfatto. «Questi cambiamenti del cervello servono proprio a preservare il nostro modo di odorare le cose, anche dopo sette giorni senza profumi», dice Wu. Finiti i sette giorni a naso tappato, è stata ripristinata la libertà di respirazione. E le persone-test hanno immediatamente mostrato la capacità di percepire gli odori. E una settimana dopo l'esperienza di astinenza olfattiva, la risposta del loro cervello agli odori è tornata ai livelli pre-esperimento. Il che indica che i cambiamenti indotti dalla deprivazione vengono rapidamente invertiti. Cosa questa che non accade quando sono in ballo altri sistemi sensoriali, come per esempio la vista. In genere, occorrono tempi più lunghi per un ripristino della normalità. E’ come se dovesse venir resettato il sistema di risposta agli stimoli. COME FUNZIONA - Il sistema olfattivo sembra essere molto più agile, suggeriscono i neuroscienziati, forse anche perché la deprivazione dell'odorato a causa di un’infezione virale o di allergie è molto comune. Come dire, il cervello nel tempo ha messo in campo le giuste contromosse al raffreddore. In modo da non perdere l’allenamento di un senso vitale, e salva-vita, come l’olfatto. Non sentire odore di bruciato significa rischiare di finire bruciati. Così come non avvertire una fuga di gas. Questo studio ha anche un significato clinico per le infezioni delle alte vie respiratorie e le sinusiti, soprattutto quando tali problemi diventano cronici e la continua carenza di olfatto potrebbe causare cambiamenti più profondi e duraturi. «I risultati implicano infatti che la deprivazione ha un impatto significativo più sul cervello che sul naso stesso - commenta Wu -. Una maggiore conoscenza di come il sistema reagisce alla deprivazione a breve termine, può aiutare ad affrontare il problema in caso di cronicità».

Corso di guida per stranieri

MILANO- Corsi guida sicura gratis per gli stranieri residenti nel nostro Paese. Un'iniziativa senza precedenti in Europa che porta la firma dell'Aci e di vari ministeri, per frenare l'enorme numero di incidenti che li vede coinvolti. RISCHIANO PIU' DEL DOPPIO DEGLI ITALIANI-I dati parlano chiaro: se il 6,4% degli automobilisti italiani provoca o subisce un sinistro l'anno, per loro la percentuale sale fino al 13,4%. Più del doppio. «Difformità di abitudini e di comportamenti rappresentano quindi un pericolo per l’intera collettività, con pesanti ripercussioni economiche oltre che sociali», spiegano all'Aci. Ricordando il pesantissimo bilancio degli incidenti stradali in Italia:oltre 3.800 morti, 292.000 feriti e un danno sociale per oltre 30 miliardi di euro, pari al 2% del prodotto interno lordo. Parlando di nazionalità, egiziani, peruviani, albanesi e cinesi sono fra quelli che sulla strada rischiano di più. Spesso per inesperienza o perché conoscono poco la lingua o ancora per mancanza di adeguata formazione al volante. «AMBASCIATORI DELLA SICUREZZA»-Sui 2,6 milioni di stranieri che hanno la patente, appena la metà (1,4) l'ha presa in Italia. Sono 1,6 milioni, invece, le auto intestate a non italiani e 90 mila le moto. «La sicurezza non è una questione di razza o di colore della pelle ma un obiettivo che perseguiamo con iniziative come queste, improntata sull'integrazione», spiega Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Aci. Insieme al gruppo assicurativo Sara saranno 1.000 le lezioni in pista «per diffondere i valori della sicurezza stradale e il rispetto delle regole». Anche le statistiche su chi fa meglio o peggio in macchina aiutano a capire dove intervenire: più disciplinati argentini, francesi e tedeschi, meno tunisini, ucraini, romeni, marocchini e moldavi. «I corsi si svolgeranno nei fine settimana insieme a un agente della Polizia Stradale e i partecipanti saranno selezionati dalle comunità internazionali in modo che ogni gruppo abbia una composizione omogenea. Unica condizione il possesso della patente di guida», fanno sapere all'Aci. L'iscrizione può essere fatta direttamente via web.

29 agosto 2012

Caro Auto....in 20 anni spese raddoppiate.

MILANO- Mantenere un'auto costa una fortuna. In vent'anni le spese sono più che raddoppiate, complice l'impennata dei prezzi di benzina e gasolio. A fare i conti è il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prendendo in esame i dati dal 1990 al 2010. RINCARI SU TUTTO- Su un totale di oltre 147 miliardi di euro spesi dai privati in autovetture nel 2010, sono i costi di gestione a pesare di più. Dopo due decenni si è passati dai 47,28 miliardi ai 103,71 miliardi con un balzo del 119%. Alla voce carburanti i rincari più pesanti: +170%, cioè da 15,246 a 41,156 miliardi. Ad aumentare sono anche le tariffe autostradali: da 1,47 a 4,3 miliardi. Ma anche l'assicurazione non scherza: i costi sono triplicati e ora contano per il 17% del totale, mentre le tasse ammontano al 6%. Rimangono esclusi i pagamenti per i parcheggi e le multe, con le quali la bolletta automobilista assume proporzioni mostruose.
«STANGATA DA 4 MILA EURO L'ANNO»- Secondo i calcoli del Codacons, inoltre, ogni famiglia italiana spenderà 4 mila euro l'anno per mantenere l'auto. «Un stangata», tuona l'associazione dei consumatori che invita ad aderire allo sciopero della spesa in programma per il 19 di settembre. Il conto è presto fatto: 1728 euro di carburante, 715 per l'Rc auto, 491 euro per le riparazioni, tra meccanici e carrozzieri, 222 euro tra pedaggi e posteggi, 265 euro per il bollo auto, 235 per le multe. Seguono 143 euro per il gommista, 126 euro per l'affitto del garage, 85 tra lavaggio e revisione. «Visto che il ministero delle Infrastrutture e trasporti ha "scoperto" che le spese per la manutenzione e l'uso di un auto sono più che raddoppiate negli ultimi 20 anni», si legge in una nota, «sarebbe bene che cercasse anche delle soluzioni, visto che la responsabilità di questi aumenti dipende in primo luogo dal Governo che in questi anni ha aumentato ripetutamente le accise sui carburanti, l'Iva, ha indicizzato, invece degli stipendi e delle pensioni, le tariffe autostradali ed, infine, in nome del federalismo, ha consentito l'innalzamento delle tasse sull'rc auto per finanziare le Province».

Luca Barbareschi ci ricasca e prende a calci una "iena"

[Esplora il significato del termine: Si potrebbero definire modi Barbareschi: a giugno l’onorevole Luca (gruppo misto alla Camera) rompe la telecamera delle Iene sul set del suo ultimo film Mi fido di te, (di cui è produttore, regista e attore), prende il cellulare all’inviato e si barrica nello studio cinematografico a Roma. Due mesi dopo a Filicudi in Sicilia, tira calci, schiaffi e pugni a Filippo Roma, inviato delle Iene. Tutto questo per non rispondere alle insistenti domande del malcapitato Roma che gli vuole chiedere, a tutti i costi, come mai negli ultimi mesi l’onorevole Luca Barbareschi abbia collezionato tantissime assenze in Parlamento. Tante fino a superare la media del 90%. SU FACEBOOK - «Sul suo bellissimo yacht, subito dopo ferragosto. Questa volta - scrivono le Iene su Facebook - siamo riusciti a fargli le domande che volevamo». Ma la reazione è stata «incredibile» e pubblicano online l’anteprima del servizio che a dicembre, al ritorno del programma su Italia 1, si potrà vedere integralmente. Sempre che nel frattempo non ci sia il terzo round.] Si potrebbero definire modi Barbareschi: a giugno l'onorevole Luca (gruppo misto alla Camera) rompe la telecamera delle Iene sul set del suo ultimo film Mi fido di te, (di cui è produttore, regista e attore), prende il cellulare all'inviato e si barrica nello studio cinematografico a Roma. Due mesi dopo a Filicudi in Sicilia, tira calci, schiaffi e pugni a Filippo Roma, inviato delle Iene. Tutto questo per non rispondere alle insistenti domande del malcapitato Roma che gli vuole chiedere, a tutti i costi, come mai negli ultimi mesi l’onorevole Luca Barbareschi abbia collezionato tantissime assenze in Parlamento. Tante fino a superare la media del 90%. SU FACEBOOK - «Sul suo bellissimo yacht, subito dopo ferragosto. Questa volta - scrivono le Iene su Facebook - siamo riusciti a fargli le domande che volevamo». Ma la reazione è stata «incredibile» e pubblicano online l'anteprima del servizio che a dicembre, al ritorno del programma su Italia 1, si potrà vedere integralmente. Sempre che nel frattempo non ci sia il terzo round.

Il comune di Milano apre al testamento Biologico.

Dalle coppie di fatto al testamento biologico, fino alle discriminazioni di genere e al voto (ai referendum cittadini) per gli stranieri. Palazzo Marino apre l’autunno dei diritti civili. «Perché Milano deve essere sempre di più la città che indica la direzione su questo terreno», dice l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. Che sulla nascita del registro per conservare le volontà di fine vita spera in un passo in avanti anche del consiglio comunale. È dall’aula che dovrebbe nascere la rivoluzione. Anche se Majorino crede che possa essere arrivato il momento: «Noi collochiamo l’obiettivo nel Piano. Poi ovviamente dovrà essere il consiglio a deliberare l’introduzione del registro. Come ha già fatto con coraggio per le unioni civili». Il settembre caldo dei diritti inizierà tra poco più di due settimane. Quando, negli uffici dell’Anagrafe, l’assessore Daniela Benelli inaugurerà fisicamente il registro dove potranno iscriversi tutti coloro che — eterosessuali e non — vorranno ufficializzare il loro rapporto e la loro convivenza. Ai primi di ottobre, poi, ci sarà un’altra inaugurazione: è lo sportello che nascerà negli spazi dell’assessorato al Welfare in largo Treves e che dovrà occuparsi delle «discriminazioni legate all’orientamento sessuale, all’identità e appartenenza di genere». Un punto di riferimento, insomma, per quanti potranno denunciare abusi o ricevere informazioni. Un altro atto non solo simbolico. Ma a scaldare la ripresa dell’attività dell’amministrazione sarà il dibattito sul testamento biologico. Il riferimento politico alla volontà della giunta di aprire il percorso fa parte di un’altra novità: la Carta dei diritti del malato allegata a quel corposo “Piano di zona” con cui Majorino ha tradotto, dopo un lungo confronto con la città, il futuro del welfare ai tempi del centrosinistra. Documenti che ai primi di settembre saranno approvati dalla giunta e che poi diventeranno argomento di discussione in aula. «È importante che il Comune — spiega l’assessore — si faccia garante di una concezione della salute che rimetta al centro i cittadini». E allora, ecco che vengono sanciti diritti come quello all’informazione, al rispetto dei tempi del paziente, a evitare sofferenze e il dolore non necessario. Fino al punto 13: «Ogni individuo ha il diritto di esprimere le proprie volontà rispetto al rifiuto dell’”accanimento terapeutico” e del prolungamento forzato della “vita” in condizioni di coma irreversibile o di disagio estremo». Una strada che in Comuni come Torino o Modena si è tradotta in un registro. Questo lo strumento che dovrebbe essere il consiglio, successivamente, a istituire con una delibera. «Ma siamo aperti al massimo confronto — dice Majorino — noi vogliamo aprire non chiudere il dibattito». Nel Piano c’è anche un accenno a un altro diritto, quello degli stranieri alla partecipazione. Tradotto: la possibilità — in attesa di una legge nazionale — per gli immigrati che risiedono da almeno un anno a Milano di recarsi alle urne per votare i referendum cittadini. E, ancora una volta, la palla dovrà passare all’aula.

28 agosto 2012

Roquefort in pericolo per colpa dei lupi

Attenti al lupo. Non tanto perché attacca gli uomini, come in tutte le fiabe oscure che si rispettino, bensì perché minaccia il Roquefort, soddisfazione di tanti palati del mondo intero, impedendo alle povere pecore della zona francese della Lozère, centro nevralgico di produzione del formaggio blu, di pascolare liberamente nei prati. E produrre un Roquefort come si deve a servizio dell’umanità. LA LOZERE - La Lozère (Losera in occitano) è un dipartimento francese della regione Linguadoca-Rossiglione (Languedoc-Roussillon), un tempo nota come Gévaudan. In questa provincia francese, vicino alla rinomata Roquefort-sur-Soulzon, si produce il sublime formaggio dalle caratteristiche venature blu-verdi che viene poi maturato in un sistema di grotte nelle quali temperatura e umidità rimangono costanti nel tempo. Ora 250 lupi italiani distribuiti in 20 branchi, che hanno attraversato i confini francesi nel 1993 dirigendosi verso la zona di Auvergne e verso i Vosgi, stanno iniziando a minacciare quelle pecore così preziose per la produzione casearia e in generale per l’economia locale. Ponendo un delicato dilemma. Il RoquefortIl Roquefort STRAGE DI PECORE - Recentemente si sono verificati infatti una trentina di attacchi complessivi e il bilancio rovinoso è di 62 ovini morti e 73 feriti. In realtà non tutti sono stati attribuiti ai lupi, ma secondo gli allevatori la coesistenza con il predatore, che è bene ricordare è una razza protetta, sta diventando impossibile. E del resto che la presenza del lupo si stesse intensificando nelle zone circostanti era cosa già nota. Bastava leggere Le Figaro non molti giorni fa per capire che il temuto carnivoro in Francia sta crescendo a un tasso galoppante. Complici le politiche di protezione della biodiversità, le ultime statistiche a riguardo segnalano (con orgoglio, si intende, e Roquefort permettendo) la presenza di 250 lupi nell’anno 2011-12 nel Paese d’Oltralpe, ovvero il doppio rispetto a sei anni fa. IL GREGGE DEL SIGNOR ROBERT - Christian Robert, 48 anni, ha un gregge di 550 pecore della specie Lacaune, il cui latte è da sempre dedicato esclusivamente alla produzione del Roquefort. Secondo una tradizione millenaria, il latte viene lasciato invecchiare nelle grotte del Monte Combalou, alle spalle dello storico villaggio Roquefort-sur-Soulzon. D’estate le pecore del signor Robert pascolano liberamente e felicemente nelle zone della Causse de Méjean. Ma nelle ultime settimane si è seminato il panico: si sono verificati cinque attacchi che hanno portato a tre morti e a quattro feriti tra gli ovini. E il principale sospettato è il lupo. «La situazione è diventata insostenibile - ha dichiarato Christian Robert – devo montare di guardia ogni due ore». Senza contare tutte le restrizioni che “il codice del lupo” (le norme sulla protezione dell’animale stabilite nel 2004) impone a chiunque (a meno che non si tratti di persone autorizzate), rendendo la battaglia decisamente impari. Per il momento il signor Robert ha provato con la musica, sperando di allontanare i predatori, e ha installato dei proiettori che si attivano ogni 15 minuti. Ma bisognerebbe tornare ai metodi antichi, ovvero cani da guardia e recinzione elettrica. Che però sono troppo costosi per gli agricoltori locali. LA DIALETTICA UOMO-LUPO - Christian Robert ha ottenuto anche l’appoggio di José Bové, paladino della produzione locale (e tenace difensore di questa tipologia di formaggio), leader del movimento no-global e deputato europeo, il qual ha dichiarato che in queste zone la difesa dei prodotti locali e dell’agricoltura costituisce una priorità. Ora la battaglia è aperta e la dialettica lupo-uomo, o forse sarebbe meglio dire lupo-formaggio, vede schierate due fazioni contrapposte, entrambe con le loro ragioni. I gruppi di difesa della fauna selvatica parlano di incitamento alla distruzione di una specie in pericolo, mentre i produttori francesi continuano a lottare per difendere il loro formaggio. Capeggiati da Bové, che nella storia ha dimostrato di tenere non poco all’odoroso prodotto caseario. Come quella volta che gli Stati Uniti volevano tassarlo al 300 per cento e Bové insorse, gridando: «Il Roquefort è stato preso in ostaggio». Bisognerà arrivare a un compromesso sensato, strada già intrapresa a onor del vero dall’amministrazione locale che ha reso noto la volontà di sostenere gli agricoltori. Per il momento, infatti, per ogni pecora uccisa i produttori hanno ricevuto un risarcimento. A patto che il lupo colpevole venga isolato e identificato. Operazione non così facile.

Ancora tasse

ROMA - Tasse sulle bevande alcoliche e zuccherate, pesanti multe per chi vende sigarette ai minori di 16 anni, certificati di medici sportivi per chi va in palestra, videopoker lontani dalle scuole e nuove regole per la nomina dei direttori delle aziende sanitarie. Sono alcuni dei 27 articoli del decreto legge sulla Sanità che il ministro Renato Balduzzi presenterà il 31 agosto. L'ultima bozza del testo è datata 10 agosto ed è stata fatta visionare alle Regioni il 24 agosto. Naturalmente il testo potrebbe essere soggetto a cambiamenti e limature dell'ultima ora. TABACCO AI MAGGIORENNI - Multe fino a mille euro, che diventano duemila in caso di recidiva, per chi vende sigarette a minori di 18 anni. È uno dei punti del cosiddetto «decretone». «Chiunque vende o somministra i prodotti del tabacco ai minori di anni diciotto - si legge nella bozza - è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.000 euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all'esercizio dell'attività». TASSA SU BIBITE ZUCCHERATE - Confermata la tassa su bibite analcoliche e superalcolici con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, aspetto che ha già causato molte polemiche. Si legge che «è introdotto per tre anni un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, in ragione di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, nonchè a carico di produttori di superalcolici in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato». Il ricavato sarà destinato «al finanziamento dell'adeguamento dei livelli essenziali di assistenza». VIDEOPOKER LONTANI DALLE SCUOLE - Gli apparecchi idonei al gioco d'azzardo che possono creare dipendenza «non possono essere installati all'interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto». MALATTIE RARE - Via libera all'aggiornamento della definizione dei livelli essenziali di assistenza (Lea), in particolare modo per quanto riguarda la riformulazione degli elenchi delle malattie croniche e delle malattie rare. Il testo prevede anche l'aggiornamento dei Lea relativo alle «prestazioni relative alla prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da dipendenza da gioco d'azzardo patologico» FASCICOLO ELETTRONICO - Puntare sulla dematerializzazione dei dati sanitari e sull'introduzione del fascicolo sanitario elettronico, che dovrà essere istituito dalle Regioni, e dalle Province autonome. Anche questo è uno degli articoli del nuovo decreto salute. Prosegue così la strada della digitalizzazione sanitaria già intrapresa con il decreto del novembre 2011 del ministero dell'Economia, che aveva introdotto la ricetta elettronica, che dovrà entrare a regime entro dicembre 2012 e che ora è in fase di sperimentazione. OPERAZIONE TRASPARENZA - A breve sarà facile sapere quanto le aziende sanitarie pagano i beni e servizi acquistati: basterà un clic. Dovrebbe infatti entrare in vigore la norma che stabilisce «la pubblicazione online dei prezzi unitari corrisposti dalle aziende sanitarie per gli acquisti di beni e servizi». L'assistenza dei medici curanti dovrà essere garantita 24 ore su 24 e sarà posto un tetto alle parcelle dei medici. CERTIFICATO MEDICO PER PALESTRE - Nessuna novità in vista per tutti gli sportivi amatoriali, come si era paventato in un primo tempo. Per fare attività fisica non agonistica non servirà infatti la visita specialistica. Secondo quanto si apprende, la misura nella bozza del decretone, non dovrebbe comparire nella versione definitiva. Anche perchè, si apprende, l'intenzione è di rafforzare i controlli, ma sempre da parte dei medici di base. NOMINE DEI DIRETTORI GENER
ALI - Saranno in particolare le Regioni a prevedere le nomine «garantendo adeguate misure di pubblicità dei bandi, delle nomine e dei curricula, di trasparenza nella valutazione degli aspiranti» che dovranno avere «un diploma di laurea magistrale e adeguata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale nel campo delle strutture sanitarie e settennale negli altri settori, con autonomia gestionale e con diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie». L'età anagrafica non dovrà essere superiore a 65 anni alla data della nomina.

Il Farmcista che vuole salvare gli squali.

PARIGI – L’amico degli squali è un farmacista di 55 anni che, da due settimane, sfida soprattutto l'aggressività dei surfisti di Saint-Leu, nel dipartimento francese d'oltremare dell'isola della Réunion, per dimostrare pubblicamente che le acque sono sicure e che la caccia ai pescecani è del tutto ingiustificata. L'AGGRESSIONE E LA CACCIA - Il 5 agosto scorso, Fabien Bujon, un quarantenne sulla sua tavola da surf, era stato attaccato da uno squalo che lo aveva gravemente ferito, strappandogli una mano e un pezzo di gamba. Le autorità avevano deciso a quel punto di aprire la caccia ai pescecani che frequentano l'oasi marina dell'isola. Protetta dalla pesca. Lo scopo dichiarato è quello di prelevare e studiare alcuni esemplari e di marchiarne una ventina d'altri, liberandoli poi in mare, per seguirne le rotte. Ma Didier Dérand, che ha una farmacia a Saint-Joseph, a sud dell'isola, due figlie di 9 e 14 anni, e la delega della Fondazione in difesa degli animali di Brigitte Bardot, è passato al contrattacco: quel mare, che lui conosce fin da piccolo, non è pericoloso come lo dipingono quelli che definisce «gruppi di pressione»: i surfisti, i pescatori, i bracconieri e le autorità locali. LA DIMOSTRAZIONE PRATICA - Per provarlo ha preso pinne e maschera e ha deciso di nuotare per 4 o 5 chilometri nella riserva marina, proprio nella stessa zona in cui era stato aggredito il surfista all'inizio del mese e altri due erano stati uccisi un anno fa. Quando è tornato, un po' stanco, molto infreddolito ma del tutto incolume, ha trovato ad attenderlo sulla spiaggia un gruppo inferocito di sportivi della tavola. «Pagliaccio! Sei un buffone» gli hanno gridato i fautori della caccia allo squalo. E quando uno di loro gli ha rovesciato addosso una bottiglia d'acqua, si è quasi scatenata una rissa fra i sostenitori dell'ecologista e i suoi avversari. UN SOLO SQUALO CATTURATO - Didier Dérand non demorde. Si è già immerso due volte, per tre ore in totale. Vuole tranquillizzare la popolazione e convincerla che non ci sono rischi: «In 45 anni – dice – ho incontrato gli squali solo tre volte e sono fuggiti subito». Rifiuta l'accusa di incoscienza: «In caso di un incontro ravvicinato, so già che fare: riattraversare il più rapidamente possibile la barriera corallina». Ma quattro nuotatori che, inizialmente, pensavano di seguirlo nell'impresa, si sono tirati indietro all'ultimo momento. Le battute di pesca, intanto, si sono rivelate infruttuose: un solo squalo è stato intercet
tato e catturato. Gli altri sono scomparsi. Forse qualcuno ha sussurrato loro che era meglio dileguarsi o forse sono emigrati verso sud, in cerca di acqua più calde e meno agitate.

27 agosto 2012

Emergenza acqua da nord a sud

Tra caldo torrido, incendi, campi a secco, danni all'agricoltura, conseguente aumento dei prezzi dei prodotti, ogni anno in estate si assiste sempre di piu' alla minaccia della mancanza di acqua. Quest'anno la situazione appare particolarmente grave in Lombardia, Triveneto, in alcune zone del sud (in Puglia, Calabria, Sicilia), ma anche in Trentino a Bolzano, nel basso Lazio, in Toscana, in Liguria. E secondo gli esperti neanche l'arrivo di Beatrice e di qualche pioggia nel fine settimana potra' cambiare la situazione. L'aumento del consumo di acqua e' salito del 5,7% rispetto ad agosto del 2011 (nonostante la percentuale scenda nei week-end). I consumi di acqua sono alle stelle: secondo Metropolitana Milanese per esempio nella scorsa settimana sono schizzati in su del 12%. A luglio sono stati erogati 250.000 metri cubi di acqua in piu' rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. E da domenica scorsa anche la richiesta di energia elettrica ha avuto un'impennata del 15%. In Liguria per esempio alcuni sindaci hanno vietato di innaffiare i fiori e lavare l'auto; qui sono a rischio le coltivazioni di olive e uva. A Bolzano il sindaco ha emesso un'ordinanza che vieta l'uso dell'acqua potabile per irrigare i giardini. Nel frusinate l'azienda che gestisce il sistema idrico ha deciso il razionamento dell'acqua. A Capri, per fronteggiare la crisi idrica, il sindaco ha fatto affiggere vicino alle fontanelle pubbliche per le strade, nei punti più visibili dell'isola e sul sito del comune, un avviso in cui invita residenti e turisti ad ''un utilizzo dell'acqua attento e parsimonioso''. Mentre in Abruzzo decine di comuni sono in riduzione o interruzione dell'erogazione per di piu' con guasti alle condotte. In Toscana si e' riunito il tavolo tecnico per fare il punto sul'emergenza idrica. Senza contare che fiumi e laghi sono in sofferenza, con una riduzione della portata d'acqua. Inoltre, secondo l'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi), il caldo favorisce la proliferazione di alghe nelle acque interne, causando anossia e provocando ampie morie di pesci. L'Anbi sta intervenendo ''immettendo acqua fresca negli alvei ma nelle attuali condizioni di siccita' e' problematico anche il reperimento di risorse idriche aggiuntive''. Per Massimo Gargano, presidente Anbi, e' ''indispensabile rilanciare il Piano irriguo nazionale''. Per la Cia-Confederazione italiana agricoltori, lungo il sistema idrico italiano si perde mediamente piu' di un litro d'acqua su tre (in linea con lo sperpero denunciato da Legambiente di oltre il 30%): ''Uno spreco che l'Italia non si puo' permettere''. Il direttore generale di Federutility, Adolfo Spaziani, mette in evidenza che le caratteristiche morfologiche del nostro Paese non dovrebbero esporci a questo tipo di rischi; cosa che invece avviene per ''mancanza di investimenti'' e perche' dovremmo integrare di piu' l'attenzione verso i ''consumi'' e le ''riserve'' del nostro sistema idrico. (ANSA).

Il mito di Jackie

Foto inedite di Jackie Kennedy sullo yacht di Gianni Agnelli sono state pubblicate dal Sunday Times in coincidenza di un nuovo libri di scatti di Mark Shaw, il fotografo a cui il clan di Camelot offrì un accesso senza precedenti. Una delle foto raffigura la moglie del presidente J.F.Kennedy in ginocchio con un foulard sulla testa e al macchina fotografica. Lo yacht Agneta navigava al largo della costiera amalfitana con i paparazzi al seguito che sospettavano una love story tra la moglie tradita di JFK e l'Avvocato. Jackie aveva scelto Ravello come meta di una vacanza italiana del 1962, su suggerimento dello scrittore Gore Vidal, un suo lontano parente. Si era fermata per tre settimane, arrivando al Palazzo Episcopio dei Duchi di Sangrio con i figli Caroline e John John e la sorella Lee Radzwill solo tre giorni dopo la misteriosa morte di Marilyn Monroe a Los Angeles.
Fonte Ansa

I Rischi della ricerca dell'amore perduto

Il primo amore non si scorda mai: un proverbio che – non senza sorpresa – sembra calzare a pennello per gli uomini, meglio ancora se inglesi. A confermarlo, dopo che già nell’aprile del 2010 uno studio sulla rivista “Human Brain Mapping” aveva provato a dare una spiegazione scientifica all’antico adagio, è stato un recente sondaggio, condotto dalla Universal Pictures su 2mila britannici per il lancio in dvd di American Pie: Reunion. Alla domanda «Pensate mai alla prima fidanzata»?, il 24% della popolazione maschile d’Oltremanica ha risposto uno struggente sì, mentre il 14% ha ammesso di essere andato anche oltre il semplice pensiero, riallacciando i contatti con la vecchia fiamma, sebbene in gran segreto nel 21% dei casi per colpa della gelosia dell’attuale partner. CATTIVA IDEA - Un inganno in cui eccellerebbero i londinesi, visto che il 19% degli abitanti della capitale confida di aver ripreso i rapporti con una ex di nascosto, con l’intenzione però di tornarci insieme. Insomma, niente scappatella in ricordo dei vecchi tempi, ma una vera e propria storia, possibilmente più duratura rispetto alla volta precedente. Ma per gli esperti rimettersi con il primo amore non è mai una buona idea. «Il primo amore tende a lasciare una grande impronta emotiva in ognuno di noi –spiega lo psicologo Cary Cooper della Lancaster University al “Daily Mail” – e ci spinge a dimenticare le cose che allora non funzionavano per farci vedere tutto foderato di rosa. Ma è un errore pensare che possa essere lo stesso di 10 o 20 anni fa, perché le circostanze sono cambiate, noi stessi siamo cambiati». Come detto, il fenomeno dell’amore di ritorno sembra essere prerogativa maschile: della serie, se una donna chiude una relazione è (quasi sempre) per sempre, anche se quattro su dieci confessano di essere tornate sui loro passi esclusivamente per il sesso.
TECNOLOGIE GALEOTTE - «Gli uomini che si struggono per il primo amore probabilmente lo fanno perché sono infelici dell’attuale rapporto – prosegue Cooper - ma hanno paura di confrontarsi con questa cosa e così scappano dalla realtà: del resto, sono meno monogami delle donne e hanno un’intelligenza emotiva inferiore». Manco a dirlo, mai come in questi tempi è la tecnologia ad agevolare i contatti con gli ex e se il 74% delle donne sceglie Facebook per farlo, gli uomini preferiscono le mail (33%) o gli sms (31%). «I social network mettono facilmente in contatto con compagni di scuola e vecchie fiamme – conclude lo psicologo – e tenere queste cose segrete è indubbiamente fonte di eccitazione, ma è anche un grave errore, perché alla fine viene sempre fuori tutto».

24 agosto 2012

Fornero: Troppo fisco sugli stipendi.

Dopo i messaggi di ottimismo del premier Monti e del ministro Passera, ora tocca a Fornero: «Credo sia giunto il momento in cui occorre ritrovare la fiducia, che non vuole dire facile ottimismo e tanto meno ottimismo superficiale destinato a infrangersi. Vuol dire ritrovare una capacità di progettazione del futuro e avere controllo dei problemi pur gravi che ci sono. E avere fiducia nella capacità di risolverli. Questo coincide con un po' più di prospettiva». È quanto ha dichiarato il ministro del Welfare, Elsa Fornero, a Radio Anch'io in un'intervista in cui il ministro ha parlato a lungo anche delle prossimo mosse del governo. Soprattutto sul tema giovani.
IL PIANO - «Il nostro paese - ha spiegato Fornero prima di recarsi al meeting Cl - per troppo tempo non ha fatto i conti con un dislivello tra domanda la complessiva e le risorse nel loro insieme, scaricando questo eccesso di domanda sulle generazioni più deboli». Per questo l'esecutivo sta pensando a un Piano giovani: un programma che non conterrà «misure eclatanti» ma piuttosto «mirate, territoriali, minute, misure microeconomiche e non una quantità eccessiva di risorse, ma che dovranno essere spese bene». La «costituzione di un grande debito su spalle» dei giovani, ha ricordato il ministro «è stata la conseguenza più macroscopica di assenza di lungimiranza» visto che «tutti sanno che un debito che cresce prima o poi diventa insostenibile. Noi siamo arrivati al momento della insostenibilitá del debito , e abbiamo dovuto ricorrere a misure piuttosto severe». FISCO - Ma, ci tiene a precisare Fornero, bisogna prima di tutto intervenire sulla tassazione sul lavoro, che continua ad essere «troppo alta». È arrivato il momento di alleggerire il carico fiscale sul costo del lavoro, a parità di gettito. «È l'aspirazione del ministero, dopo la riforma del mercato del lavoro. Me ne assumo la responsabilità - ha sottolineato Fornero -. Sarà la mia argomentazione in consiglio dei ministri che confronterò con i colleghi e il presidente. Possiamo pensare una decontribuzione per le imprese che valorizzano il capitale umano. Si può per loro ridurre il cuneo fiscale, è un'idea su cui dobbiamo lavorare. Una possibile sperimentazione della decontribuzione per le imprese che sono attente al capitale umano, sarà domani all'esame del consiglio dei ministri». Una questione, quella della detassazione dei salari, su cui ha espresso apprezzamento anche Bonanni. Sul suo impegno al dicastero, la titolare del welfare si è poi lasciata andare a uno sfogo: in questi mesi «ci sono stati momenti di grandissima amarezza, nei quali, anche come persona, mi sono sentita ferita. Ma - ha precisato il ministro - io credo che lo spirito con il quale ho accettato l'invito del presidente Monti rimanga, e quindi nel complesso devo dire di sì, rifarei il ministro». LA CRESCITA - Arrivata poi al meeting di Rimini, Fornero ha parlato anche di crescita e merito. Se c'è «il contributo di tutti si può scommettere per l'anno prossimo di non avere crescita zero ma un segno più - ha spiegato il ministro - . A questo dovremo mirare tutti». Poi un accenno a un tema sempre caro per il ministro: «Stiamo sprecando intere generazioni di donne. Gli uomini sono meglio delle donne nei posti di responsabilità? Voi lo credete? Io no. Eppure ai vertici si trovano molti più uomini che donne». La crescita auspicata, ha aggiunto il ministro, deve partire anche da questo: «pieno riconoscimento del merito, non delle parentele». Su crisi e crescita è intervenuto anche il vicepresidente di Confindustria e amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, secondo il quale in un «quadro economico che non è ancora confortante, ci attendiamo anche nel terzo trimestre una ulteriore caduta nell' attività manifatturiera». E anche il 2013 sarà negativo perchè, ha aggiunto Conti, «l'eredità della pesantezza della crisi» dovrebbe farsi ancora sentire e «seppur in miglioramento ci attendiamo ancora un Pil negativo».

Uccide più la famiglia del crimine.

La famiglia uccide più dei criminali. Se da una parte calano di un terzo gli omicidi, rispetto a 20 anni fa, dall'altra, però, aumentano pericolosamente i delitti che si consumano tra le mura domestiche. VITTIME LE DONNE - L'Istat, secondo quanto si ricava da un'analisi dell'agenzia Ansa, fotografa la situazione dell'Italia relativa al 2010, confermando un trend che già si manteneva costante dalla fine degli anni '90. Vittime quasi sempre le donne, ne viene uccisa quasi una ogni due, tre giorni. Nel 2010 le donne uccise sono state 156, nel 209 erano 172, nel 2003 il picco del decennio scorso con 192 vittime. Avventure amorose finite nel sangue, follie dei mariti, aumenta così l'omicidio di matrice familiare o sentimentale. Circa il 70% di questi omicidi sono compiuti da partner o parenti, e solo nel 15% dei casi la vittima è un uomo. NON PIU' LA MAFIA - Se negli anni '90 la paura era rivolta alla criminalità organizzata, letta come mafia, soprattutto al sud Italia, ora la violenza si avvicina e diventa il compagno o la compagna do letto. Lo Stato pensava di avere vinto e superato la paura di questo tipo di violenze, ma si è trovato a fronteggiare un nuovo mostro. In base ai dati a disposizione dell'Associazione avvocati matrimonialisti italiani, in media dal 2006 gli omicidi tra familiari sono stati circa 200 l'anno, quelli della malavita organizzata 170. Altra analisi: secondo una «sottostima» dell'Eurispes, nel biennio 2009-2010 ci sono stati 235 omicidi «domestici», di questi 103 tra amanti. Se la coppia si sgretola iniziano i problemi: «Nelle coppie - spiega Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione avvocati matrimonialisti italiani - l'80% degli omicidi avviene nelle fasi in cui la relazione sta finendo o quando è appena finita. Nell'85% dei casi, l'omicida è l'uomo, sia perchè di solito sono le donne a lasciare sia perchè per l'uomo è più difficile accettare di essere lasciato. A volte poi ci sono questioni di "onore", specie nei piccoli paesi, oppure economiche, come la perdita della casa, ma anche di affetto, come le difficoltà per vedere i figli». LA DENUNCIA DI STALKING NON FERMA LA VIOLENZA - C'è la denuncia di stalking (il 70% riguarda denunce a uomini), che nel 40% dei casi avviene prima dell'omicidio, ma non sempre si riesce a intervenire per fermare la violenza. L'Eurispes, nel rapporto Italia 2011, scende nel dettaglio: dei 103 omicidi che hanno riguardato "innamorati", «gli autori sono stati principalmente mariti o conviventi (63,1%), ma anche fidanzati/ex amanti (15,5%), fidanzati, amanti, rivali o spasimanti (13,6%) ed ex coniugi o conviventi (7,8%). Per quasi 6 autori su 10 il movente è stata la gelosia, la non rassegnazione alla separazione o a un abbandono».

L'insonnia ? Colpa del Partner...

I movimenti del partner sono una delle cause principali del cattivo riposo. È quanto emerge dall'indagine condotta dalla National Sleep Foundation, associazione no profit statunitense, sulla correlazione tra l'ambiente in cui si dorme e la qualità del riposo. Dal sondaggio, condotto su 1004 intervistati, tra i 25 e i 55 anni, risulta che per un quarto delle coppie il rigirarsi continuo di chi dorme nello stesso letto rende difficile addormentarsi e favorisce i risvegli. IL SONNO - L’indagine rivela anche che per la maggioranza degli americani dormire bene è una priorità, anche se la maggioranza lamenta problemi su questo fronte. Ma questa non è peculiarità dei soli americani. Un sondaggio analogo, effettuato in Europa, dimostra che i risultati sono sovrapponibili. Quattro su dieci degli intervistati (41%) trascorrono molto tempo girandosi nel letto almeno qualche volta a settimana. Un quarto (24%) dichiara, invece, che a rendere difficile il riposo almeno qualche notte a settimana sono i movimenti del partner, che disturba il riposo. LE CAUSE DELL'INSONNIA - Le cause, in realtà, possono essere svariate. Tra le principali: lo stress accumulato durante la giornata, le cattive abitudini alimentari, la vita troppo sedentaria. Non solo. In molti casi la colpa potrebbe essere del materasso, del letto o del cuscino. Cioè dell’ambiente in cui si dorme. Insomma del supporto sul quale si riposa. L’eccessiva pressione esercitata dal materasso sul corpo provoca, per esempio, l’esigenza di spostarsi. Effetto che condiziona non solo la qualità del proprio sonno, ma anche quella di chi divide lo stesso letto. Ed uno studio condotto su volontari sani, analizzati mentre stanno dormendo in diverse condizioni, confermerebbe quanto deducibile dai sondaggi. I ricercatori svedesi del Lillhagen Hospital di Gotenburg hanno osservato che durante la notte si cambia posizione addirittura dalle 80 alle 100 volte. E già questo spiegherebbe perché poi il riposo sia di cattiva qualità. Lo stesso studio dimostra che spesso il problema è riconducibile appunto al supporto su cui si dorme. Già utilizzando un buon materasso, per esempio, i movimenti volontari e involontari che si compiono durante la notte si riducono dell’80%, passando da 100 a 17 circa. Il sonno diventa quindi qualitativamente migliore e l’insonnia si riduce nel 59% dei casi, grazie alla riduzione dei micro risvegli. E grazie alla riduzione al minimo dello stress per muscoli e nervi e alla posizione naturale che assumono colonna vertebrale e articolazioni.

Imprenditore Lascia 40 milioni di dollari agli stagisti.

Era celibe e senza figli, riservato e introverso ma amante dei viaggi intorno al mondo. Odd Odsen junior, imprenditore americano, è morto all'età di 52 anni e ha lasciato a 18 suoi ex stagisti, 40 milioni di dollari. Ossia più di 31 milioni di euro di eredità. Quasi vent'anni fa i giovani erano stati stagisti nella sua azienda (che produce strumenti meccanici) e da allora erano diventati amici. Dieci di questi ragazzi brasiliani vivono oggi negli Stati Uniti, due di loro lavorano ancora nell'azienda di Bud (così era chiamato l'imprenditore milionario). Bud andava spesso in Brasile per incontrare gli amici e non risparmiava sui viaggi nel tempo libero. La storia del milionario che ha lasciato parte del suo patrimonio ai suoi ex stagisti ha fatto il giro della stampa brasiliana.

10 agosto 2012

Agli uomini stressati piacciono le "cicciottelle"

MILANO - Il tuo uomo è stressato? Guarda la faccia positiva della medaglia: non dovrai più stressarti tu con i chili di troppo. Uno studio condotto da ricercatori inglesi, dimostra che i parametri con cui i maschi valutano quanto una donna è attraente fluttuano e cambiano in base a vari fattori, tra cui lo stress. I risultati sono chiari: più un uomo è sottoposto a stress, più apprezza curve salutari e ben tornite. LO STRESS AMA LA CICCIA - La ricerca ha coinvolto un’ottantina di uomini, è stata condotta da una squadra guidata dal neuroscienziato Martin Tovee dell’Università di Newcastle ed è stata appena pubblicata sul giornale scientifico PlosOne. La metà dei partecipanti sono stati sottoposti ripetutamente a esperienze stressanti, tra cui un finto colloquio davanti a una commissione che veniva registrato e filmato. A entrambi i gruppi di lavoro sono state mostrate fotografie di corpi femminili di varie forme e stazze, dalla donna-manichino dalla silhouette eterea, al limite dell’emaciato, all’obesa stile donna-cannone. I risultati sono stati abbastanza netti: mentre il gruppo di rilassati sceglieva le figure femminili iconiche della società advertisement-addicted, gli stressati optavano nettamente per dame più procaci, dal peso normale o sovrappeso. Le loro preferenze inoltre si sono dimostrate più variabili, spaziando su tipi fisici più eterogenei rispetto alla scelta più monotematica e omologata del gruppo di controllo. EVOLUZIONE DEGLI IDEALI - I ricercatori hanno descritto come la psicologia evolutiva spieghi il variare delle preferenze e attrattive sessuali secondo il variare delle condizioni ambientali. Nei Paesi occidentali opulenti, dove il cibo è abbondante, una massa corporea eccessiva non è sinonimo di salute, anzi. Spesso il grasso è associato a consumo di cibo “cheap”, più povero qualitativamente, e quindi di appartenenza a una classe socio-economica bassa. In altre parti del mondo, come per esempio in zone dell’Africa rurale, dove le risorse alimentari scarseggiano, la ciccia è chiaramente sinonimo di benessere, ogni chilo in più sprizza salute. Anche in questo caso, le valutazioni cambiano nel tempo e a seconda delle condizioni di vita: una persona che proviene da una parte del mondo in cui "grasso è bello", dopo un anno e mezzo in Europa o in Nordamerica avrà già cambiato la rotta oculare verso corpi femminili filiformi e snelli. In maniera simile alla presenza o assenza di fonti alimentari sicure, condizioni di incertezza o di minaccia di altro genere, come quelle che causano lo stress psicologico, fanno propendere l’individuo verso ideali di attrattiva e caratteristiche fisiche più mature, in primis un corpo semplicemente più pesante. UNA «MAGRA» CONSOLAZIONE - Le donne di taglia medio-grande dovrebbero dunque sentirsi rincuorate dai risultati dello studio di Tovee? Potrebbe sembrare di sì, considerando che un numero altissimo di donne sono decisamente insoddisfatte del proprio peso (il 50% negli Stati Uniti, con l’80% delle bambine di 10 anni che dichiarano di essere a dieta, secondo quanto riportato in un blog di Scientific American e che gli uomini stressati certo non mancano. Sorge però il sospetto che i chili di troppo siano una calamita per l’uomo stressato che, dopo aver trovato serenità e conforto tra generose curve, abbassa il livello di tensione nervosa e a quel punto nel suo rinnovato splendore molla la donna formosa per una stanga taglia 38 sull’orlo dell’anoressia. Ragion per cui forse è meglio godersi da sole le forme generose, senza stress.

Rissa tra capitano passeggere 6 a terra.

«Scene di ordinaria follia», scrive qualcuno su Twitter. Altri dicono di aver già contattato l'avvocato: «Faremo ricorso». E ancora: «Nemmeno sull'Aereo più pazzo del mondo». La follia è andata in scena sul volo Roma Fiumicino- Karpathos. Dopo quasi cinque ore di ritardo («con nessuna assistenza»), i passeggeri salgono sull'aereo di Blu Panorama. Qualcuno però non ci sta, sale la rabbia e la tensione. E il risultato è che scatta la rissa con il pilota. Gli assistenti di volo si mettono in mezzo. Ma alla fine il capitano deve essere trasportato al pronto soccorso. Si è fatto male al polso. E in sei rimangono a terra. IL VOLO- L'odissea per i 139 passeggeri comincia giovedì mattina. Il volo BV2466 doveva partire alle 10.05. Ma niente da fare. Il ritardo si accumula. «Nessuno ci ha dato spiegazioni, nessuna informazione», raccontano dall'aeroporto. Diversa la versione della linea aerea. «Abbiamo dato tutta l'assistenza possibile. Il problema è che il volo è arrivato tardi da Pantelleria. Poi hanno chiuso lo scalo di Karpathos. Abbiamo fatto il possibile». Sia come sia, i passeggeri si innervosiscono. Protestano. Qualcuno urla. Altri raccontano ciò che succede sui social network. Tutti sono indignati. LA RISSA- Poi l'annuncio: si parte. Ma oramai gli animi sono esacerbati. La situazione precipita quando la compagnia fa marcia indietro: dovete scendere dall'aereo, c'è un altro ritardo. A quel punto un passeggero, con la famiglia, si rifiuta di lasciare il posto. E scatta la rissa. Il capitano va all'ospedale, cinque giorni di prognosi. In sei vengono lasciati a terra. La polizia sta ascoltando la loro versione dei fatti. Ma scatterà la denuncia. Per molti «è stato un giorno di ordinaria follia».

Hai un Iphone? Sei una minoranza

Quattro telefonini Android ogni iPhone. È la sentenza di Idc (società di analisi e ricerca) sul secondo trimestre 2012: il sistema operativo Android è ormai al 68% del mercato mondiale della telefonia mobile contro il 47% dello stesso periodo dello scorso anno. Una buona notizia per il colosso Samsung, in eterno duello con il gigante Apple: tra aprile e giugno sono infatti stati consegnati 105 milioni di smartphone Android e l'azienda sudcoreana, in questo segmento, la fa da padrone. Samsung detiene infatti una quota del 44% di tutti i cellulari Android e ne ha venduti, nel secondo trimestre, più che gli altri sette produttori di smartphone Android messi insieme. LE VENDITE - In totale, stima IDC, mentre Samsung ha consegnato nel secondo trimestre 50,2 milioni di smartphone, Apple si è fermata a 26 milioni di iPhone, passando dal 19 al 17% del mercato. Il cellulare di punta per il colosso coreano resta il Galaxy: l'SIII non solo ha ricevuto buone recensioni, ma ha beneficiato della strategia della società che ha mirato a una vasta gamma di consumatori. Al contrario l'iPhone (nell'autunno è previsto l'arrivo del nuovo modello) sembra relegato a una stretta cerchia di utenti. Quel che è certo che Android e iPhone messe insieme, detengono l'85% del mercato a discapito di Blackberry e Nokia. Research in Motion (BB) non sta passando un bel periodo (tra l'altro in questi giorni, sono tornate a fasi sentire voci di partnership proprio con Samsung) e anche Nokia ha assistito negli ultimi anni a perdite di quote di mercato considerevoli. «Il mercato della telefonia mobile è senza dubbio una corsa a due a causa del predominio Android e Ios - ha confermato Kevin Restivo, analista di IDC - ma è ancora possibile, da parte della concorrenza, un recupero di quote».

09 agosto 2012

La pennichella perfetta

MILANO - La siesta è un toccasana per la salute. Quando l'economia tirava e la Spagna scopriva i benefici di un effimero miracolo economico, l'allora leader Zapatero, in nome della modernizzazione del Paese, decise di abolirla per tutti coloro che lavoravano negli uffici pubblici attirando le perplessità di numerosi connazionali. Adesso che la disoccupazione è alle stelle e i dati economici sono deprimenti, più di un iberico ha riscoperto il piacere della siesta. I fan del sonnellino post-prandiale si potranno ulteriormente consolare leggendo l'ultimo studio della Società spagnola dei medici di base (Semergen) che non solo esalta i benefici della siesta, ma assicura che essa riduce lo stress, aiuta le funzioni cardiovascolari e migliora la vigilanza e la memoria. MEZZORA E SUL DIVANO - Nello studio la Semergen ha presentato anche le linee guida affinché la siesta diventi un vero beneficio per chi la pratica. Prima di tutto la ricerca afferma che il sonnellino pomeridiano è positivo se diventa una routine quotidiana e non dura più di mezzora. Infatti dopo aver mangiato il corpo sperimenta una sensazione di stanchezza che rende necessario un breve riposo, a meno che non si assumano bevande eccitanti come il caffè che permettono di mantenere lo stesso ritmo di attività. I medici raccomandano anche di fare la siesta sul divano e non sul letto perché in quest'ultimo caso il sonno può diventare profondo e si perdono tutti i benefici del sonnellino post-prandiale. Dormire a lungo dopo aver mangiato – concludono i medici - non solo cancella i lati positivi della siesta, ma diventa dannoso. COMMENTI - «Una siesta - spiega Enric Zamorano, il coordinatore del gruppo che ha condotto lo studio - non dovrebbe durare più di mezzora e dovrebbe essere fatta su un divano o su una poltrona e non nel letto. Il sonno è qualcosa di benefico per l'organismo perché aiuta il nostro corpo sia da un punto di vista fisico sia psicologico. Tuttavia la questione del tempo è fondamentale. Se si cade in un sonno profondo tutti benefici si cancellano e si rischia poi di non dormire la notte». Lo studio conferma anche una recente ricerca della Nasa che ha stimato la lunghezza ottimale del sonnellino post-prandiale in 26 minuti. L'agenzia spaziale ha dimostrato che quando i piloti fanno una siesta di 26 minuti durante l'orario di lavoro la loro efficienza aumenta del 34%.

Apple litiga con Google via Youtube

Via YouTube dai dispostivi Apple. O almeno così potrebbe succedere a breve. Il colosso di Cupertino ha comunicato che la licenza per l'applicazione è scaduta e che quindi non sarà più disponibile sulla prossima versione del sistema operativo Apple, iOS 6, in uscita questo autunno. La decisione dell'azienda fondata da Steve Jobs è un nuovo segnale degli attriti fra Cupertino e Google, proprietaria del sito di video in streaming. YouTube fa parte delle app standard sui dispositivi mobili Apple dal 2007, quando uscì il primo iPhone, ma Google sta ora lavorando a una nuova app che sarà presto disponibile sull'app store. GLI ALTRI CONTENZIOSI - Non è solo YouTube a rischiare. In autunno anche Google Maps sarà eliminato dispositivi mobili. Apple sostituirà tutto con una applicazione all-in-one: navigazione satellitare e informazioni sul traffico, con visualizzazione tridimensionale del territorio. Per quanto riguarda YouTube, Google, proprietaria del sito di condivisione video, ha lanciato il seguente comunicato: «Stiamo lavorando insieme ad Apple per assicurare agli utenti iOS la miglior possibile esperienza di YouTube». Un tentativo di mediazione, dunque. Il grande attrito tra le due grandi aziende deriva dalla competizione per il mercato dei telefoni cellulari: Google sviluppa il sistema operativo Android, di cui si serve principalmente Samsung, oggi primo competitor di Apple. Le due aziende, Apple e Samsung, sono impegnate in un durissimo contenzioso sui brevetti che riguardano tutti i dispositivi mobili che producono. Ma non solo. Apple e Google rivali anche per i brevetti digitali di Kodak. Secondo il Wall Street Journal l'asta, che si aprirà domani, potrebbe alzarsi rapidamente se Apple e Google si sfideranno per contendersi il tesoro prezioso ed evitare che altri possano metterci mano. Un anno fa, Google aveva presentato un'offerta da 900 milioni di dollari per i brevetti Nortel Networks ma il consorzio che includeva Apple e Microsoft se li è aggiudicati con 4,5 miliardi di dollari.

Il caffe si paga con un sms

l caffè da Starbucks? Presto sarà possibile pagarlo con il cellulare. L'opzione sarà disponibile solo negli Stati Uniti, grazie ad un accordo stretto con la società Pay with Square, app ideata da Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, nel 201o. L'accordo ha risvolti economici notevoli. Starbucks investirà 25 milioni di dollari nella società. Inoltre, la catena eseguirà tutti i pagamenti con carta negli Stati Uniti attraverso Pay with Square, Ma non solo. Il fondatore di Starbucks, Howard Schultz, entrerà nel consiglio di amministrazione della società. Secondo il New York Times, con l'ingresso di Starbucks, l'azienda di servizi di pagamento vedrà il suo valore salire a 3.250 milioni di dollari. Attualmente Pay with Square è accettato in 40 mila negozi negli Usa ma è presumibile pensare che con questo accordo il numero di clienti salirà notevolmente e sbaraglierà la concorrenza di Google Wallet.

08 agosto 2012

Case ad una sterlina

Quello delle case abbandonate sta diventando un problema sempre più grave nell’area di Stoke-on-Trent, nello Staffordshire, perché gli edifici, spesso fatiscenti e al limite dell’abitabilità, attirano ladri e squatter, innalzando il tasso di criminalità della zona e diminuendo al contempo il tenore di vita degli abitanti. LA DELIBERA - Da qui l’idea del consiglio cittadino di riqualificare le proprietà disabitate soprattutto dell’area di Portland Street, Cobridge, Bond Street e Tunstall (ma il progetto riguarda tutte le case, visto che secondo le stime del 2011, sono ben 4.763 quelle abbandonate nell’area di Stoke), vendendole al prezzo simbolico di una sterlina: gli acquirenti devono solo impegnarsi a ristrutturare gli immobili, molti dei quali in condizioni davvero pessime, per renderli abitabili. E per farlo potranno usufruire di un mutuo a tasso agevolato fino a 30mila sterline. Non solo. Altra condizione imprescindibile alla vendita: i nuovi proprietari dovranno restare tali per almeno cinque anni, poi potranno rivedere le case. IL PIANO - Finanziato dalla città di Stoke e dal governo, il piano, del valore di 3 milioni di sterline, dovrà essere approvato alla fine dell’anno per diventare così operativo nel 2013. Come ribadito anche sul sito del consiglio cittadino, l’intento è quello di migliorare la qualità abitativa della zona, restituendo vita alle proprietà dismesse e vuote da tempo, per impedire così che diventino covi di bande criminali e di vandali. «Attualmente, la gente sta usando i cortili di queste case abbandonate come discarica – ha raccontato al Daily Mail il 72enne John Bannister, che vive in zona – o per atti di vandalismo e questo crea tutta una serie di comprensibili problemi. Ecco perché è necessario fare qualcosa, perché ci sono ben 18 case vuote solo in Bond Street». IL MERCATO - E il progetto piace anche a chi una casa sua in questo momento non ce l’ha e magari vive in affitto in una casa popolare in Denbigh Street, come il 50enne immigrato slovacco Gabriel Litavec, che spera di diventare proprietario di una delle abitazioni fatiscenti lungo la strada. «Questa è davvero una buona occasione per me» ha spiegato l’ex insegnante, diventato operaio per necessità. Ma se il mercato immobiliare di Stoke cerca un modo alternativo per rinascere, quello nazionale sembra destinato a non risollevarsi tanto in fretta, come conferma il crollo dei prezzi delle case registrato a luglio per la prima volta dall’anno scorso, mentre il livello delle transazioni ha segnato il secondo valore più basso su scala mensile dal 1995. Ecco perché non stupisce che a Ferryhill, nella contea di Durham, ci sia in vendita la casa più a buon mercato di tutta la Gran Bretagna: 2.500 sterline (pari a 3.150 euro) per un terratetto con due camere da letto, totalmente da ristrutturare ma «di grande potenzialità», come recita l’annuncio dell’agenzia. Malgrado il prezzo irrisorio, però, finora non ci sono state offerte: l’asta scadrà il prossimo 9 agosto.

Traghetti per la Sicilia un Lusso !!

Attraversare lo Stretto di Messina costa di più, tanto sui traghetti pubblici quanto sui privati. Dopo 3 anni, viene ritoccata la tariffa dal gruppo «Caronte & Tourist» con 5 euro in più (da 32 a 37 per un biglietto di andata e ritorno in giornata), cui va aggiunto un euro per ogni passeggero a bordo dell'auto per l'ecopass imposto dai Comuni di Messina e Villa San Giovanni ai non residenti. «BLUFERRIES» - Un biglietto valido giorni costa ora 42 euro e si arriva a 73 euro per una validità di 90 giorni, appena un euro in meno rispetto al costo di due biglietti di sola andata. Anche il vettore pubblico «Bluferries» si è subito adeguato e ha portato il prezzo dei suoi biglietti a 36 euro per sola andata, 42 euro per andata e ritorno entro 3 giorni e 67 euro per andata e ritorno entro 90 giorni. (fonte: Agi)

Italia ufficialmente in recesione sai che novità !!!

Nel secondo trimestre 2012 il prodotto interno lordo italiano è sceso dello 0,7% rispetto al periodo gennaio-marzo e del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Rispetto al primo trimestre, spiegano gli esperti dell'Istat il Pil è calato in tutti e tre i settori dell'economia: agricoltura, industria e servizi. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti ed è diminuito dello 0,7% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il Pil è aumentato del 2,2% negli Stati Uniti, ed è diminuito dello 0,8% nel Regno Unito. I DATI CONGIUNTURALI - Nel secondo trimestre del 2012, ha aggiunto l'Istat, anche la produzione industriale è diminuita dell'1,8% rispetto a gennaio-marzo. Nei primi sei mesi dell'anno, invece, la produzione è diminuita del 7% nel confronto con lo stesso periodo dell'anno scorso. A giugno, in particolare, in tutti i principali raggruppamenti di industrie l'andamento è stato negativo. La diminuzione più rilevante su base annua è stata per i beni intermedi (-10,2%), ma cali significativi ci sono stati anche per quelli di consumo (-8%) e per i beni strumentali (-7,5%). Più contenuta la flessione per l'energia (-2,1%). Nei diversi settori economici - aggiunge l'istituto di statistica - rispetto a giugno dell'anno scorso l'unico settore in crescita è l'attività estrattiva (+1%). Le flessioni più rilevanti sono state per i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-14,6%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-13,1%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-12,9%). LA PRODUZIONE - Crolla anche la produzione nel settore dell'auto. A giugno il calo è stato del 22,5% rispetto a giugno 2011, mentre nel semestre la diminuzione tendenziale è del 20,1%. Rispetto a maggio è invece scesa dell'1,4%. Il dato corretto per gli effetti di calendario, tanto che a giugno l'indice è diminuito in termini tendenziali dell'8,2% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2011).

07 agosto 2012

La Sicilia in fiamme.

La Sicilia continua a bruciare. Una ventina di roghi sono in corso in diverse parti dell'isola, dove sono in azione elicotteri e canadair della Forestale e della Protezione civile. La provincia più colpita è quella di Palermo: incendi sono attivi a Castronovo di Sicilia - dove sabato è morto un operaio forestale - a Monreale, Aliminusa, Borgetto, Altofonte, Geraci Siculo, Castelbuono e Santa Cristina Gela. Sotto controllo il rogo alla riserva dello Zingaro, da dove ieri erano stati allontanati decine di turisti compresi gli ospiti del villaggio Calampiso. Fiamme sono divampate anche a Castellammare del Golfo, sempre nel trapanese. Nel messinese, mezzi aerei sono in azione a Sant'Angelo di Brolo, paese dei Nebrodi, a Santa Lucia del Mela e a Mistretta, dove da terra operano anche i vigili del fuoco. In provincia di Siracusa, un vasto rogo è divampato ad Avola, mentre alle falde dell'Etna preoccupa il fronte del fuoco a Linguaglossa.
DUE FERITI - Un uomo di 81 anni è rimasto ustionato in contrada Campanella a Frigintini nei pressi di Modica (Rg). L'anziano è stato soccorso dal personale del 118 e trasferito nell'ospedale Cannizzaro a Catania, dove è ricoverato in gravi condizioni. Per consentire l'atterraggio dell'elicottero in uno spazio in terra battuta a Frigintini, da Ragusa è dovuta intervenire una squadra dei vigili del fuoco. Un operaio forestale è invece precipitato in un burrone mentre tentava di spegnere un incendio che interessa la località Pietrasanta, nel comune di Librizzi (Me). Luigi Truglio è stato recuperato da una squadra di forestali, dai carabinieri e dai volontari comunali di protezione civile guidati dal sindaco di Librizzi Renato Cilona. Il ferito è stato trasferito in elicottero del 118 nell'ospedale di Messina. RISERVA IN FIAMME - Seppur sotto controllo gli imponenti incendi, presumibilmente dolosi, divampati ieri all'interno della riserva dello Zingaro non sono stati ancora spenti. Il rischio paventato dalla forestale è che alcuni focolai possano riaccendersi per il forte vento secco di scirocco. Stamani è intervenuto un Canadair che si è però guastato dopo qualche sgancio. Attualmente sta operando un elicottero. Notte da incubo per i trecento ospiti del villaggio di Calampiso, evacuato domenica sera: sono stati ospitati in una scuola elementare di San Vito Lo Capo. Molti però hanno preferito dormire all'aperto e in tanti hanno preferito interrompere le vacanze. LASCIATI SOLI - «La riserva dello Zingaro è andata in fumo. L'incendio in una delle più belle aree naturali della Sicilia si è spento da solo, soltanto perchè non c'era più nulla da bruciare» attacca il sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo. «Siamo rimasti soli a fronteggiare l'emergenza con i vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale cui va il mio plauso - dice il sindaco - Non sono intervenuti i mezzi Canadair, nè i mezzi aerei, gli unici che avrebbero potuto fermare le fiamme. Le nostre richieste sono cadute nel vuoto. Mi rendo conto che domenica in Sicilia c'erano numerosi incendi e che la situazione era piuttosto seria, ma è inconcepibile che una delle più belle riserve della Sicilia, oltre che la più antica, vada in fumo senza che si alzi un dito». Immediata la replica del dipartimento della Protezione civile che tiene a precisare che in seguito alla richiesta «giunta alle ore 5.32 hanno cominciato a operare, da subito, un Canadair (che alle 9.30 circa ha dovuto abbandonare il territorio) e due Fire Boss». «L’incendio - si legge ancora in una nota- è in bonifica dalle ore 13.32. Nella giornata di domenica invece, alle ore 5.57 è giunta un’analoga richiesta per un incendio divampato nel territorio del comune di Custonaci, confinante con San Vito lo Capo. Sul posto hanno operato, immediatamente due fireBoss fino alle 13.30, quando il rogo era sotto controllo. L'ultima richiesta prima di quella di stamani riguardante il territorio del comune di S.Vito Lo Capo era giunta sabato 4 agosto, alle 17.36. Nell’occasione è stato inviato un Canadair che ha operato fino al tramonto. Non corrisponde al vero, dunque, che l’incendio che ha interessato la riserva naturale sia stato trascurato. Pochi minuti dopo aver ricevuto la richiesta d'intervento, infatti, il Centro Operativo aereo unificato del Dipartimento della Protezione civile ha disposto l'impiego dei mezzi aerei». ALLARME DISCARICA - Dopo sette giorni di fiamme, nubi inquinanti, colonne di vapore maleodorante sembra sia stato spento l'incendio Nella discarica dei rifiuti palermitana a Bellolampo. Ma nell'aria si disperdono ancora le polveri del rogo della discarica facendo temere per la salute della popolazione. Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dietro il rogo appiccato nella discarica potrebbero esserci interessi criminali. «L'avvio di una nuova amministrazione comunale, dichiaratamente di rottura rispetto al malgoverno della città e agli sprechi criminali realizzati dalla dirigenza dell'Amia - afferma il sindaco - insieme all' imminente campagna elettorale per le regionali possono essere motivi di manovre strumentali da parte delle organizzazioni criminali e occasione per mettere in atto azioni a favore di interessi volti a determinare il tracollo dell'Amia e il passaggio della stessa nelle mani di gruppi speculativi». VIGNETI DISTRUTTI - Gli incendi hanno anche distrutto i vigneti in contrada Passopisciaro ricadente nel comune di Castiglione di Sicilia, a nord dell'Etna. Circa il 20% delle viti della cantina Passopisciaro di proprietà di Andrea Franchetti è stato fagocitato dal rogo. Un danno stimato circa mezzo milione di euro. Nella tenuta si trovano vigne antichissime ad alberello di Nerello Mascalese. Ma anche Petit Verdot, Chardonnay e Cesanese d'Affile il tipico vitigno del Lazio che Franchetti ha voluto portare sull'Etna.

La scomoda verità di Phelps diventa un caso...la pipì in piscina.

[Esplora il significato del termine: Non solo Ryan Lochte confessa le sue debolezze in acqua. «Tutti fanno pipì in piscina»: lo sostiene la leggenda Michael Phelps in una intervista al Wall Street Journal. Dopo aver commentato il suo record di atleta con 22 medaglie olimpiche vinte, di cui 18 d’oro, e dopo aver spiegato che non pensa in futuro di diventare un allenatore, l’atleta americano si è prestato a rispondere a una domanda scherzosa del giornalista del WSJ sull’argomento che ha tenuto banco nei giorni scorsi. E ha ammesso candidamente di avere la stessa abitudine di Lochte. Nulla di strano quindi, e nemmeno nulla di male perchè il cloro uccide tutto: «È una cosa che fanno tutti gli atleti del nuoto. Quando stai in vasca per ore non è che esci a fare pipì». Con buona pace degli altri nuotatori. ] Non solo Ryan Lochte confessa le sue debolezze in acqua. «Tutti fanno pipì in piscina»: lo sostiene la leggenda Michael Phelps in una intervista al Wall Street Journal. Dopo aver commentato il suo record di atleta con 22 medaglie olimpiche vinte, di cui 18 d'oro, e dopo aver spiegato che non pensa in futuro di diventare un allenatore, l'atleta americano si è prestato a rispondere a una domanda scherzosa del giornalista del WSJ sull'argomento che ha tenuto banco nei giorni scorsi. E ha ammesso candidamente di avere la stessa abitudine di Lochte. Nulla di strano quindi, e nemmeno nulla di male perchè il cloro uccide tutto: «È una cosa che fanno tutti gli atleti del nuoto. Quando stai in vasca per ore non è che esci a fare pipì». Con buona pace degli altri nuotatori.

Waal Street scommette contro l'euro.

Le banche di Wall Street si preparano a una possibile rottura dell'area euro con la potenziale uscita di un paese. Gli istituti stanno chiedendo alle controparti e ai creditori di rivedere i contratti oppure trovare un'altra banca con cui fare affari. L'INDISCREZIONE - Lo riporta il Financial Times, sottolineando che ricorrendo a strategie di copertura, come i credit default swap, le banche americane stanno riducendo la loro esposizione netta nei Paesi in difficoltà ma sono anche impegnate ad assicurarsi che se un Paese lasciasse l'area euro non si troverebbero a ricevere pagamenti in valute come dracma o peseta. JPMorgan, Bank of America, Citigroup, Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno ridotto la loro esposizione, che varia dai 5,4 miliardi di dollari di Morgan Stanley agli oltre 20 miliardi di dollari di JPMorgan. I NUMERI - I dati emergono dall'analisi dei bilanci del secondo trimestre 2012, resi noti dagli stessi istituti di credito. JP Morgan avrebbe aumentato la percentuale di bond assicurati dal 52% al 61%. Più significativo il dato di Credit Suisse, la cui percentuale di bond coperti da cds è volata dal 69% al 90%, mentre resta meno rilevante il passaggio dal 60% al 62% di titoli di Stato assicurati dalla concorrente Ubs.

06 agosto 2012

Il Bacio Perfetto.

Settantanove rospi prima dell'agognato principe (o principessa). Le statistiche parlano chiaro: nella nostra vita, in media, si baciano 79 persone sbagliate. L'ottantesima dovrebbe essere quella giusta, più o meno. E se tutti questi baci appassionati (giusti e sbagliati) fossero dati l'uno dietro l'altro, arriveremo a due settimane ininterrotte di coccole. L'IMPORTANZA DEL BACIO - L'importanza del bacio è ben nota ai sessuologi. «Vale più di un rapporto sessuale perchè è l'atto con cui gli esseri umani dimostrano la loro intimità e il loro desiderio reciproco» assicura il professore Emmanuele Jannini che da anni studia la biologia del bacio. «Il rapporto sessuale può essere mercificato - aggiunge il sessuologo - mentre nessuno ha mai pagato per un bacio alla francese. Anche al cinema, Julia Roberts in Pretty Woman, diceva di fare tutto tranne baciare. Perchè un bacio è un segno di intimità riservato a pochi». Julia Roberts in Pretty WomanJulia Roberts in Pretty Woman CARTINA DI TORNASOLE - «Il bacio è anche la cartina di tornasole di un rapporto a due» assicura Jannini. Le coppie che si baciano più frequentemente in modo appassionato risultano anche essere le più solide e felici. «Mi capita spesso di chiedere ai miei assistiti quando è stata l'ultima volta che si sono baciati appassionatamente. Una volta mi hanno risposto 'sei anni fa' e altri non se lo ricordano nemmeno» affema Jannini. IL SEGRETO DEL BACIO - Quale è il segreto del bacio?Le labbra infatti sono la parte del corpo dove l’epidermide , ricoperta della sensibilissima mucosa, è più ricca di terminazioni nervose. Consentono di ricevere i maggiori stimoli tattili dall’altra persona. Non solo: la saliva contiene una quantità molto alta di testosterone: l’ormone del desiderio. Scambiandosi un bacio quindi si percepisce il desiderio dell’altra persona e se si risponde producendo a propria volta ormoni del desiderio si instaura un meccanismo nel quale ciascuno alimenta la passione dell’altro. Tramite la saliva ci si scambiano anche endorfine, gli ormoni che ci danno benessere. Come se non bastasse il bacio permette anche lo scambio di anticorpi, rinforzando le nostre difese immunitarie. E se il bacio è sbagliato, allora tutto va a rotoli e si produce adrenalina e cortisolo, un ormone legato allogli ormoni dello stress, e l’istinto che ci domina è quello dell’allontanamento. A OCCHI CHIUSI - E perchè quando si bacia appassionante una persona si sente la necessità di chiudere gli occhi? Perchè tutto questo scambio di fluidi e di ormoni provoca non solo un aumento del battito cardiaco e maggior afflusso di sangue al cervello, ma anche una dilatazione delle pupille si dilatano. «È per questo che sentiamo il bisogno di chiudere gli occhi mentre baciamo appassionatamente» dice Jannini. LA MENTINA DELL'AMORE - Il bacio, quindi, è una dimensione importantissima e «spesso sottovalutata» del rapporto di coppia. «Anche per noi sessuologi è più facile intervenire sull'atto della penetrazione che sul bacio» ammette Jannini. I nuovi farmaci, però, possono aiutare. Come la «Mentina dell'amore», un'evoluzione della «pillola blu». «Ha un effetto più immediato - aggiunge il sessuologo - È proprio come una caramella, si scioglie in bocca e ha un gradevole sapore di menta. E questo stimola i baci e, di conseguenza, il desiderio e la voglia di intimità della coppia».