14 marzo 2012

Una Buona Pizza ? ora a Chilometri zero.

Il futuro della pizza è… nel passato. Ne sono convinti i pizzaioli più bravi del Vecchio Continente, riuniti in occasione di "Tirreno C.T"., salone dell'ospitalità, dedicato a tutte le novità del campo alimentare, appena svolto a Carrara Fiere, in gara per Giropizza d'Europa. In questa occasione sono state presentate le pizze migliori e sono state messe a tema le tendenze e i gusti emergenti. Per quanto riguarda questo italianissimo prodotto, così caro alla nostra tavola, non sembrano esserci dubbi: nel forno a legna si dice stop alle sperimentazioni e si torna alla tradizione, in primo luogo alla semplice Margherita. Fatta di pochissimi ingredienti, come pomodoro, mozzarella e basilico, e meglio ancora se a kilometri zero, come vuole l'ecologia e come la crisi impone. Il delizioso disco di pasta coperto di pomodoro, mozzarella e mille ingredienti sfiziosi continua a salire nei consensi dei commensali italiani: chi abitualmente consuma pranzi fuori casa, nel 23% dei casi (1 su 4) sceglie una pizza; negli ultimi anni il numero delle pizzerie classiche, escluse quelle al taglio, d'asporto e a domicilio, sono passate da 22.230 a 25.300, con un incremento del 14%, mentre le pizzerie da asporto hanno conosciuto un vero e proprio boom, passando dalle 18.821 del 2001 alle 26.700 del 2010 (+42%). Per quanto riguarda i sapori, dopo anni di esperimenti e di accostamenti bizzarri, la pizza torna alle origini e gli italiani dimostrano di preferirla fatta con i prodotti di stagione, legati al territorio e, magari, a saperi antichi. Pino Ferraro, maestro pizzaiolo di Napoli dice: ''Quello che oggi si cerca sono farine macinate a pietra per dare maggiore digeribilità al prodotto e i condimenti sono sempre più orientati ad un ritorno alla tradizione per motivi di gusto, ma anche di costi. Sono i clienti che chiedono maggiore attenzione al valore ambientale dei prodotti usati''. La pizza Margherita, dunque, mette d'accordo il palato di tutti gli italiani, ma la sua ricetta e la preparazione dividono il Nord e il Sud dello Stivale. Nel Meridione, ad esempio, per l'impasto viene utilizzata una percentuale maggiore di farina e la palla da cui si ricava il disco è di 250-280 grammi. La cottura, poi, dura circa due minuti e avviene rigorosamente in forno a legna a 450 gradi. Il risultato finale è una pizza più alta e morbida. Il condimento base prevede pomodoro fresco macerato in olio extravergine di oliva, sale e basilico con l'aggiunta di mozzarella di bufala. Nel Settentrione, invece la pizza è più croccante, friabile e sottile e per il condimento la mozzarella fiordilatte prende il posto di quella di bufala. Per la pasta, poi, si usa una minore quantità di farina, mentre la cottura può avvenire anche in forno elettrico a 320 gradi per 4-5 minuti. E se la pizza è uno dei prodotti più italiani che si possano immaginare, la palma per la miglior pizza dì Europa quest'anno è andata in Francia, al pizzaiolo Daniele Orsini di Montpellier, che ha trionfato a Giropizza d'Europa con la sua semplice pizza Margherita: un successo dovuto alla qualità dell'impasto, la cui composizione è però rimasta segreta. La manifestazione Giropizza, organizzata da 'Pizza e Pasta italiana' in collaborazione con Scuola italiana pizzaioli, ha visto la partecipazione di oltre 200 pizzaioli che si sono sfidati in sette tappe lungo tutta l'Italia. Alla finale di Parigi, che si terrà a maggio, ne saranno ammessi 70. Buon Appetito

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