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23 aprile 2012
Allarmante, sempre meno automobilista pagano la RC Auto.
ROMA - In media a Roma, secondo un'indagine di Altroconsumo, un automobilista di 35 anni paga 698 euro per il premio dell'assicurazione. Circa la metà di un coetaneo napoletano e quasi 200 euro in più di un milanese. È il costo medio dell'Rc auto che non tutti possono permettersi, anche se poi circolano lo stesso. La conferma arriva con il numero di fermi amministrativi di veicoli dall'inizio dell'anno sorpresi in strada con l'assicurazione scaduta. Sarebbero circa 300 - ma il dato è ancora provvisorio - i provvedimenti presi in questo senso dalle forze dell'ordine dal gennaio scorso. La multa è salata, 838 euro, e le conseguenze pesanti: fermo amministrativo ai fini della confisca che scatta se, entro 30 giorni, il proprietario dell'auto non dimostra di aver pagato sia la sanzione sia il premio.
Un fenomeno con evidenti risvolti sociali e non solo perché, in caso di incidente, il risarcimento dei danni ricade interamente sul proprietario del veicolo, ma anche perché emerge una difficoltà oggettiva di alcuni a pagare le polizze. Secondo una statistica sull'Rc auto di Ania, l'associazione delle assicurazioni, emerge che solo nella Capitale nel 2011 il numero degli assicurati è diminuito di 9.061 unità (2.729.086 contro 2.738.147). Un dato che segue anche l'andamento nazionale dove è stata registrata una diminuzione di oltre 260 mila assicurati (da 43.260.806 a 43.001.241). E, visto anche il numero di fermi amministrativi, c'è il sospetto che una discreta percentuale di chi non ha rinnovato la polizza nella Capitale stia continuando a circolare senza copertura assicurativa. Ma non basta.
C'è un altro dato preoccupante. Sempre secondo Ania, infatti, nel 2010 Roma era al terzo posto nella classifica delle peggiori province italiane per la frequenza di sinistri con 10.35% subito dietro Prato (11.70%) e Napoli(14.21%). Una percentuale, quella romana, staccata di oltre due punti dalla media nazionale (8,13%) e ben lontana dalle province migliori (Udine, Gorizia e Rovigo).
Ma oltre a chi non paga c'è anche chi truffa le assicurazioni, circolando con falsi tagliandi oppure chiedendo alle compagnie risarcimenti per incidenti mai avvenuti.
Secondo l'Isvap - l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni - i sinistri Rc auto in Italia nel 2010 riconducibili ad azioni illegali sono stati quasi 70 mila (69.763) per un danno di 298 milioni di euro. Si tratta di fenomeni contro i quali da gennaio, grazie anche alla legge sulle liberalizzazioni, è scesa in campo la «dematerializzazione» dei contrassegni assicurativi: le forze dell'ordine possono utilizzare varchi Ztl, telepass, tutor e autovelox per controllare la copertura Rc dei veicoli.
«I veicoli non assicurati sono sempre esistiti - spiega Vittorio Verdone, direttore del Settore auto di Ania -. Il fenomeno è grave perché i costi degli incidenti provocati da questi veicoli sono a carico della collettività con il Fondo di garanzie per le vittime della strada. Non assicurarsi - aggiunge Verdone - è inoltre un atto di grave incoscienza: il sistema pubblico, dopo aver pagato i danneggiati, si rivale sugli autori degli incidenti e i costi da restituire possono mettere in crisi i patrimoni familiari».
Secondo il direttore auto infine «non assicurarsi perché i prezzi delle polizze sono alti non è una difesa, è un atto illecito. Quanto ai livelli dei premi, è vero che a Roma i prezzi sono più elevati, ma questo dipende dall'alta rischiosità del territorio per numero di incidenti, numero di feriti e numero delle frodi e delle speculazioni che affliggono la Rc auto».
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