10 novembre 2009

Mi vergogno di vivere in Italia


Un applauso a Carlo Giovanardi, a quello che rappresenta, peggio ancora per quello che dice:
Stefano Cucchi è morto perché era drogato e anoressico. Le parole del sottosegretario Carlo Giovanardi riaccendono la polemica sulla morte del giovane, deceduto nel reparto detenuti dell'ospedale Sandro Pertini 6 giorni dopo l'arresto, con vistosi ematomi in volto e sul corpo. Parole contro le quali si scagliano i familiari di Stefano che dal 22 ottobre chiedono giustizia per Stefano, l'opposizione e anche alcuni esponenti della maggioranza, secondo i quali quello di Giovanardi è uno "scivolone". Critiche alle quali il sottosegretario risponde in serata, parlando di "polemiche strumentali e in malafede". "Cucchi era in carcere perché era uno spacciatore abituale. Poveretto, è morto, e la verità verrà fuori, soprattutto perché pesava 42 chili" dice Giovanardi di primo mattino, sottolineando che la "la droga ha devastato la sua vita, era anoressico e tossicodipendente". Certo, prosegue, "il fatto che in cinque giorni sia peggiorato" dimostra che "bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così". Io credo caro Giovanardi che nessuno diventa santo alla sua morte o forse si ma qui la storia non torna, qui non è stata rispettata una vita, il suo valere, per come Cucchi se la sia gestita, merita sempre "rispetto", anche la vita ha una dignità che non puo' essere calpestata picchiata a sangue giustificando un fatto cosi' grave, con le infamie. Non so' se ha figlio Giovanardi, ma credo che anche non fosse cosi' riflettere prima di parlare sia nella vita una grande cosa.
Buona Giornata
Roberto

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