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08 febbraio 2011
Novità per l'ambiente.
Sempre molto sensibile al tema dell'ecosostenibilità c'è una novità che riguarda le case che arriva dalla Russia.
Nella regione di Kaluga, a sud-ovest di Mosca, c'é un'isola felice: un ecovillaggio di nome Kovcheg, dove le case sono biodegradabili e gli abitanti usano l'acqua di un ruscello. La costruzione di Kovcheg (che in russo significa arca) è cominciata diversi anni fa, ma solo nel 2009, dopo una dura battaglia con le autorità locali, è stato riconosciuto ufficialmente ed inserito nelle mappe geografiche.
Oggi occupa 120 ettari circondati da una foresta e divisi in 80 lotti individuali dove vivono una quarantina di famiglie. A Kovcheg, 170 chilometri da Mosca, gli ultimi arrivati possiedono le abitazioni più ecologiche. Galina, una donna di circa 50 anni, si è trasferita nel villaggio due anni fa con il marito, sua sorella e sua figlia. "La nostra casa è fatta di paglia e argilla e quindi, se un giorno decidessimo di abbandonarla, sarebbe totalmente biodegradabile", ha detto al periodico in lingua francese "Le Courrier de Russie". Un altro pezzo forte di Kovcheg è la casa dell'apicoltore Fiodor. L'ha costruita lui stesso con legno e una miscela di canapa e lino che garantisce un totale isolamento termico.
Nel villaggio vivono persone che svolgono i mestieri più svariati, informatici, medici, attori, artisti. Alcuni hanno optato per il telelavoro. Quasi tutti consumano i prodotti dei loro orti, coltivati con metodi biologici. Le spese comuni sono garantite dalla vendita di oggetti artigianali, da seminari educativi sull'apicoltura e sulle costruzioni ecologiche e dalla produzione di documentari. I lotti non sono divisi da barriere, muri o cancelli e sono molti gli spazi di vita comune. Gli abitanti si riuniscono regolarmente in assemblea per prendere decisioni quali la costruzione di una 'bania' (a metà tra una sauna e un bagno turco) o l'installazione di una parabolica. I bambini frequentano una scuola autogestita nel villaggio, dove si insegna tra l'altro a differenziare i rifiuti, "nella speranza - dice una madre - che un giorno questa pratica entri nelle abitudini di tutti i russi".
Il mondo cambia e forse non sempre in peggio.
Buona Giornata
Roberto
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