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06 novembre 2011
Il "gomito del tennista" è out !
"C'erano una volta i dolori tipici della casalinga e il gomito del tennista...". Così potrebbe iniziare una moderna favola sui mali contemporanei. Oggi infatti la tecnologia gioca un ruolo importante nella vita di tutti i giorni, a prescindere dalla professione che si svolge. Ma la conseguenza è che porta con sé una lunga serie di nuovi e inaspettati malanni.
A lanciare l'allarme per primi sono stati i chiropratici inglesi, esperti di medicina alternativa che si sono ritrovati negli ultimi anni a dover affrontare i danni inaspettati di smartphone e cellulari: sono sempre più numerosi i casi di pollice da sms o di collo da cellulare. Parliamo di minacce inattese ai nostri arti causate, nella maggioranza dei casi, da movimenti o da posizioni sbagliate. Le molte ore passate a rispondere agli sms, a parlare al cellulare mentre si fa altro o più semplicemente davanti a un pc provocherebbero precisi dolori ai polsi, al collo e alla schiena.
Obbligare il corpo a posizioni innaturali, come quelle che si adottano spontaneamente quando si guarda un monitor o si scrive sulla tastiera, per molto tempo senza muoversi, induce a un affaticamento e al conseguente irrigidimento dei muscoli. Ripetere lo stesso movimento in maniera meccanica, come quando si digita sul cellulare o si usa il mouse per molte ore, affatica e usura le articolazioni. Queste due macro-categorie di comportamenti a lungo andare possono essere non solo la fonte di dolorose infiammazioni, ma anche la causa di danni permanenti.
Il fastidio fisico, a causa del comportamento intelligente del nostro corpo che cerca di compensare, tende poi a diffondersi e quindi a scendere dal collo verso le spalle e la schiena, per esempio. E nei casi più gravi sono in agguato vere e proprie forme precoci di artrite. I soggetti più a rischio sono i bambini e gli adolescenti, il cui sistema fisico è ancora in divenire. Nei più giovani infatti il peso della testa è ancora sproporzionato rispetto al resto del corpo e quindi tutti gli sforzi producono effetti maggiori che negli adulti.
Una particolare patologia che è entrata di diritto nel novero dei casi classificati dai medici è quella del cosiddetto "texter's thumb" ossia il pollice di chi scrive sms. Riconosciuto come una forma di dito a scatto, è una vera e propria forma di tendinite che affligge soprattutto i ragazzi dediti al costante uso di messaggini e simili, tanto che è stata fissata una soglia di sms oltre la quale si viene considerati a rischio: tra gli 80 e i 100 al giorno. Oltre al numero, che rimane un parametro indicativo, chiaramente è molto importante anche la lunghezza dei singoli messaggi.
I modi con cui vengono solitamente affrontate queste situazioni consistono in una dose di antidolorifici o al massimo in qualche massaggio, mentre solo nei casi più gravi si parla di fisioterapia. Bisognerebbe ricordare invece che mai come in materia di salute, prevenire è meglio che curare, per cui sarebbe bene evitare posture sbagliate e posizioni scomode o forzate.
Ad ogni modo la cosa migliore rimane fare una pausa ogni tanto. Staccare e dare modo ai propri muscoli, oltre che alla propria testa, di rifiatare, di muoversi e allentare la pressione. Così facendo si potrebbero evitare non solo dolori articolari, ma forse anche tanti fastidiosi mal di testa.
Un altro aspetto meno serio, ma che non mancherà di impensierire molte persone è quello che in gergo viene chiamato "rughe d'espressione". Il risultato di un'attività emotiva intensa, e resa sempre più pressante grazie alla costante interconnessione garantita dalle nuove tecnologie, può portare al formarsi di rughe in quei punti della faccia che utilizziamo con maggiore frequenza. Gesti ripetitivi infatti possono portare all'apparire anche su un viso giovane le temute "zampe di gallina" o la raggiera intorno alla bocca. Per evitare che questa avvenga bisognerebbe prima di tutto cercare di rilassarsi e controllare i propri impulsi, e poi eventualmente pensare di attuare una vera e propria ginnastica per mantenere il tono dei 54 muscoli della faccia.
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