01 novembre 2011

Novità per le "maxi taglie".

Gli esperti la chiamano “globesity”: è l'epidemia di obesità che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, con numeri e mortalità in costante crescita. La popolazione italiana è tra quelle in Europa ad avere la più alta incidenza di obesità: secondo i dati Istat, ci sono 20 milioni di persone in sovrappeso e 5 milioni obese, con un'incidenza maggiore al Sud (ma in crescita al Nord-Ovest), in leggero aumento negli uomini. Nemmeno i bambini sono risparmiati: a 8 anni, il 36% è troppo grasso. Nonostante lo scenario sia così allarmante, non sempre le strutture sanitarie risultano adeguate e pronte ad affrontare il fenomeno: solo lo 0,4% degli obesi patologici italiani ha la possibilità di intervenire anche a livello chirurgico nell'ambito di un approccio multidisciplinare. Per dare risposta a questa urgenza è stato inaugurato oggi a Milano l'Istituto Nazionale per la Chirurgia dell’Obesità (INCO), all’interno dell'Istituto Clinico Sant'Ambrogio: un centro di eccellenza con 12 posti letto. L'equipe chirurgica multidisciplinare comprende anche dietista e psicologo perché l' obesità - legata allo stile di vita - richiede un approccio clinico che tenga conto anche di questi aspetti. “Non per tutti gli obesi la chirurgia definita bariatrica rappresenta la cura migliore – spiega il professor Alessandro Giovanelli, direttore del centro – per molti casi è possibile eseguire una restrizione gastrica per mangiare meno, che si ottiene attraverso il bendaggio gastrico o il palloncino intergastrico. Gli interventi malassorbitivi che puntano invece a far assimilare meno ciò che si mangia, sono la diversione biliopancreatica e il bypass biliointestinale. Infine ci sono gli interventi ormonali, come il bypass gastrico e la sleeve gastrectomy, che consentono di modificare l'assetto metabolico e la produzione delle sostanze che agiscono sul senso di fame». Molto importante anche il fatto che le diverse tipologie di intervento identificate dagli specialisti sono accessibili a tutti: le cure sono rimborsate dal servizio sanitario nazionale. "Un altro fatto importante è che più della metà dei pazienti obesi è esposta a rischio di diabete di tipo 2, un fatto costoso per il ssn: con il calo di peso associato alle variazioni metaboliche si ottiene il controllo o la guarigione dal diabete stesso» aggiunge Giovanelli. Molti pazienti arriveranno da tutta Italia? Nessun problema: il centro coordinerà una rete nazionale di strutture affiliate per assicurare su tutto il territorio nazionale la continuità assistenziale. Buona Giornata Roberto

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