07 luglio 2010

Ancora danni, lo fà sapere Greepeace.


Acora danni, forse irreparabili, lo fà sapere Greenpeace. L'incredibile vita marina dei fondali dell'Oceano Artico, ricchi di anemoni di mare, tunicati e coralli molli che prosperano nonostante le durissime condizioni ambientali, ''e' minacciata dai cambiamenti climatici, e i rischi per questo ecosistema marino sono in continuo aumento''.
E' il grido d'allarme lanciato da Greenpeace che, durante la spedizione 'Arctic Under Pressure' a bordo del rompighiaccio 'Esperanza', ha documentato la vita marina nei fondali al Polo Nord.
Temperature in crescita, cambiamenti nelle correnti oceaniche e acidificazione degli oceani stanno causando impatti profondi sulle zone artiche finora incontaminate, sottolinea l'associazione ambientalista. Allo stesso tempo, il ritirarsi dei ghiacci polari permette alle flotte industriali di pescherecci a strascico - come alle esplorazioni petrolifere offshore - di spingersi in aree prima inaccessibili. Per proteggere la vita dei fondali di questi oceani - finora preservata dai ghiacci - Greenpeace chiede una moratoria internazionale per ogni attivita' industriale, inclusa la pesca a strascico, nell'Oceano Artico.
Meditiamo ?
Rob

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