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30 ottobre 2012

Fondale dellArtico invaso dalla plastica.

ROMA - La plastica ''invade'' il fondale del Mare Artico. Da una nuova analisi condotta dai ricercatori dell'Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research tedesco (AWI)e' stato messo in evidenza come l'inquinamento sia arrivato ad intaccare la regione piu' settentrionale del pianeta e la sua biodiversita'. Gli scienziati, attraverso una speciale apparecchiatura fotografica chiamata Ocean Floor Observation System (OFOS), hanno osservato le condizioni del fondo marino ad Hausgarten, un ''osservatorio'' del mare Artico che si trova nello stretto di Fram, tra la Groenlandia e l'arcipelago norvegese delle Svalbard. Con oltre 2.000 immagini, i risultati dell'analisi fotografica hanno dimostrato che i rifiuti sul fondo di questa area marina - per lo piu' sacchetti di plastica - sono raddoppiati nel corso di un decennio (dal 2002 al 2011), con un picco particolare tra il 2007 e il 2011. Secondo i ricercatori un tale aumento, pari al 2%, e' una cifra ritenuta ''molto elevata'' per la regione piu' isolata della Terra aggiungendo inoltre che nella zona e' stata registrata una quantita' di immondizia superiore di quella osservata non lontano dalla industrializzata Lisbona. Inoltre, come riporta Live Science, a preoccupare e' anche la sorte della biodiversita': quasi il 70% dei rifiuti fotografati dall'OFOS erano in stretto contatto con gli organismi delle acque profonde, potendo quindi compromettere la loro capacita' di respirare e assorbire il cibo. (ANSA)

31 agosto 2012

Mondo del Lavoro arriva una nuova idea dalla Francia.

MILANO - Un calendario scolastico adattato ai ritmi biologici dei ragazzi, messo a punto in base ai suggerimenti degli esperti di cronobiologia: materie distribuite nell'arco della giornata per migliorare la possibilità di apprendimento, pausa pranzo di almeno 90 minuti, settimana di 4 o al massimo 5 giorni, vacanze più corte ma meglio distribuite. È il progetto del ministro dell'Istruzione francese Vincent Peillon, che mercoledì in una conferenza stampa ha annunciato le prime novità, già in vigore per il prossimo rientro a scuola. I PUNTI - La rivoluzione completa, invece, sarà pronta per l'apertura dell'anno scolastico 2013. I giovani francesi, quest'anno, potranno godersi vacanze modulate e contare su 15 giorni di stop a novembre, nel periodo di Ognissanti. Per le modifiche delle giornate scolastiche, invece, dovranno attendere il prossimo anno. Secondo la prima stesura del progetto la mattinata sarà riservata alle materie fondamentali (francese o matematica) e le lezioni si interromperanno prima nel pomeriggio, lasciando ai ragazzi spazio per le attività artistiche e sportive. Sarà obbligatoria una pausa pranzo di almeno 90 minuti. Il progetto di legge, messo a punto a luglio, dopo il confronto con le parti sociali sarà presentato al Parlamento in autunno.

10 luglio 2012

Google si fà arcobaleno.

Google si fa arcobaleno. E conquista il plauso della comunità LGBT di tutto il mondo. Il gigante di Mountain View ha annunciato una campagna dal titolo Legalize Love, a favore dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender. POI NEI PAESI ARABI- L'iniziativa debutterà in Polonia e a Singapore «e verrà portata avanti in paesi dove persevera una cultura omofobica e dove sono in vigore leggi anti-gay», fanno sapere dall'azienda. «Noi vogliamo che tutti nel mondo possano godere delle stesse libertà cui hanno diritto i nostri impiegati nei nostri uffici», ha sottolineato Mark Palmer Edgecumbe a Londra durante l'ultimo gay pride. I paesi da cui partire non sono stati scelti a caso. In Polonia il 79% dell'opinione pubblica è contraria ai matrimoni gay. Così come Singapore non è certo nota nel mondo per essere un paese gay friendly «e se vuole continuare a rimanere uno dei centri finanziari del mondo, deve cambiare le sue leggi promuovendo la parità e il rispetto di tutti gli orientamenti sessuali», spiega Edgecumbe. Poi la campagna continuerà nei paesi arabi. POLICY AZIENDALE - Google non è nuova a questo tipo di impegno e già nel 2008 aveva espresso sul suo blog disappunto per l'abolizione dei matrimoni gay in California. In pratica big G stringerà accordi con compagnie locali che perseguano policy rispettose dei diritti dei gay. Ma non solo, obiettivo di «Legalize Love» è promuovere la sicurezza degli omosessuali. Già in passato Google è stata lodata dai gruppi a favore dei diritti gay per le sue policy di selezione del personale e per l'uso di estendere i benefits aziendali ai partner dello stesso sesso. Come dire, che se la politica e le ong fanno la loro parte per promuovere i diritti dei gay, anche il mercato e le aziende devono dare il loro contributo.

09 luglio 2012

Dire: "Lei non sà chi sono io" è un reato.

MILANO - Gli italiani, potenzialmente, sono tutti a rischio di finire condannati per minaccia perché tutti, prima o poi, pronunciano la fatidica frase - cara a Totò - «lei non sa chi sono io, questa gliela faccio pagare!»: la Cassazione ha, infatti, stabilito che l'espressione ha un contenuto in grado di limitare la «libertà psichica» altrui se scappa di bocca in un «contesto di alta tensione verbale». Per questo la Suprema Corte ha deciso di annullare l'assoluzione di un signore di Salerno che aveva così inveito contro una conoscente, la signora Licia C., con la quale condivideva antichi dissapori. IL RICORSO - Contro il verdetto di proscioglimento del sessantenne Antonio G., graziato dal giudice di pace che - con il suo verdetto del 27 aprile 2010 - aveva ritenuto «l'inidoneità offensiva» della locuzione ora incriminata, il Procuratore generale della Corte di Appello di Salerno è ricorso in Cassazione. LA DIFESA - A nulla sono valse le memorie difensive con le quali il legale del povero Antonio G. ha lamentato la «persecuzione giudiziaria» in atto ai danni del suo cliente che, in fin dei conti, non aveva detto nulla di così spaventoso. I supremi giudici - con la sentenza 11621 - hanno sottolineato che sì, a ben vedere, «l'espressione deve essere valutata nel suo complesso e il giudice di pace non si è soffermato adeguatamente a considerare il contesto in cui si inseriva, escludendone ogni idoneità minatoria». Invece - prosegue l' Alta Corte - «l'espressione andava, e andrà valutata dal giudice del rinvio, nel concreto ambito nel quale era stata pronunciata, in un contesto cioè di alta tensione verbale, da persona che utilizzando l'espressione che «l'avrebbe fatta pagare» essendone capace («non sai chi sono io») colorava e riempiva di contenuti minacciosi la frase pronunciata, perché nulla ne circoscriveva il significato all'adozione di iniziative lecite». IL REATO DI MINACCIA - A sostegno della sua tesi, la Cassazione ricorda che «nel reato di minaccia elemento essenziale è la limitazione della libertà psichica mediante la prospettazione del pericolo che un male ingiusto possa essere cagionato dall'autore alla vittima, senza che sia necessario che uno stato di intimidazione si verifichi concretamente in quest'ultima, essendo sufficiente la sola attitudine della condotta ad intimorire e irrilevante l'indeterminatezza del male minacciato purchè questo sia ingiusto e possa essere dedotto dalla situazione contingente». (Ansa)

06 luglio 2012

Crisi contrae la spesa della famiglia

La spesa non è più quella di una volta. La crisi influenza gli acquisti delle famiglie italiane anche per quel che riguarda gli alimentari. Infatti il 35,8% delle famiglie nel 2011 ha diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti rispetto al 2010. Lo riferisce l'Istat aggiungendo che è in aumento la quota di famiglie del Mezzogiorno che acquista generi alimentari presso gli hard-discount (si passa dall'11,2% del 2010 al 13,1% del 2011). IL SUPERMERCATO - La maggior parte delle famiglie (il 67,5%) effettua la spesa alimentare - riferisce l'Istat - presso il supermercato, che si conferma il luogo di acquisto prevalente, nonostante una lieve flessione. Quasi la metà delle famiglie (il 47,7%) continua ad acquistare il pane al negozio tradizionale, il 9,7% sceglie il mercato per l'acquisto di pesce e il 16,4% per la frutta e la verdura. Tra il 2010 e il 2011 risultano in contrazione, su tutto il territorio nazionale e in particolare nel Centro e nel Mezzogiorno, le spese destinate all'abbigliamento e alle calzature. Crescono, anche per effetto dell'aumento dei prezzi, le quote di spesa - riferisce ancora l'istituto di statistica - destinate all'abitazione (dal 28,4% al 28,9%) e ai trasporti (dal 13,8% al 14,2%). LE DIFFERENZE- Ma non è finita qui. Circa 1.100 euro separano la spesa media mensile delle famiglie di operai (2.430 euro) da quella delle famiglie di imprenditori e liberi professionisti (3.523 euro). La spesa media scende a 1.906 euro mensili per le famiglie con a capo un disoccupato, una casalinga o una persona in altra condizione non professionale (esclusi i ritirati dal lavoro, le cui famiglie spendono in media 2.139 euro).

05 luglio 2012

Sei Militare e Gay non dirlo in giro...

«Le sue affermazioni ci riportano indietro di decenni». L’accusa è rivolta al numero due dei Carabinieri, il vice comandante dell’Arma Clemente Gasparri (fratello del politico pdl Maurizio). E si riferisce alle parole pronunciate dal Generale durante una lezione alla Scuola Ufficiali di Roma: «Ammettere di essere gay, magari facendolo su un social network, come un graduato della Guardia di Finanza, non è pertinente allo status di Carabiniere». Riportate dal Fatto Quotidiano, e finora non smentite dall’Arma, hanno spinto a fare un passo avanti uno dei militari chiamati in causa, l’appuntato scelto Marcello Strati, 49 anni, in servizio alla dogana di Como. «ECCOMI, FIERO» - «Non so se sono io il “graduato” della Guardia di Finanza a cui si riferisce nel suo discorso, e che ha “ammesso” (come se si trattasse di una colpa) di essere gay. Forse sì o forse no, chissà. In ogni caso, caro Generale, eccomi qua, appuntato scelto della Guardia di Finanza Strati Marcello in servizio nel Corpo da 26 anni, attualmente a Como, al gruppo di Ponte Chiasso, fiero di appartenere alle Fiamme Gialle. Servo il mio Paese con onestà e senso del dovere. Ah, dimenticavo, sono omosessuale», ha scritto Strati al Generale. Poi la denuncia: «Il suo “consiglio” (e noi militari sappiamo benissimo cosa significa questo termine quando proviene da un superiore) a non palesare il proprio orientamento sessuale è un macigno che cade in testa a quei militari che, magari dopo tanta fatica e sofferenza interiore, avevano deciso di uscire alla luce del sole. Sperando di essere giudicati non per chi si portano a letto o per chi amano, ma solo in quanto buoni militari». ONLINE - La lettera aperta di Strati sta facendo il giro del web e ha alzato il coperchio su una questione che in Italia di rado si affronta apertamente: la discriminazione degli omosessuali in divisa. Mentre negli Stati Uniti fino all’anno scorso era ancora in vigore una legge che vietava ai militari di dichiarare la propria omosessualità (il «Don’t Ask Don’t Tell» abolito dal presidente Usa Barack Obama tra il tripudio delle associazioni per i diritti civili), in Italia non c’è nessuna norma del genere. Ma secondo Strati esiste comunque una pressione al silenzio. «Faccio parte di «Polis Aperta», associazione che riunisce gay e lesbiche delle Forze armate e Forze dell’ordine», spiega a Corriere.it. GLI ISCRITTI - «Nonostante le centinaia di simpatizzanti, abbiamo solo una quarantina di iscritti: gli altri temono di essere discriminati. Dei molti ufficiali omosessuali che conosco, nessuno è dichiarato: pensano che se venisse fuori la loro omosessualità dovrebbero dire addio alla carriera. Purtroppo le parole del generale Gasparri danno loro ragione», aggiunge Strati. Tra tutti i tesserati di «Polis Aperta», solo due sono carabinieri. Stando alla ricostruzione del Fatto, il vice comandante Gasparri alla Scuola Ufficiali ha suggerito anche che gli omosessuali non siano una macchia per i Carabinieri: «L’Arma è come un treno in corsa, i passeggeri sono vincolati, prima di scendere, alla responsabilità di lasciare pulito il posto occupato», ha detto, «gli omosessuali che ostentano la loro condizione sono in sintesi tutti passeggeri sciagurati dell’antico treno, potenzialmente responsabili della sporcizia o del deragliamento». SCALFAROTTO - Un paragone inaccettabile secondo Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd e fondatore di Parks, società che aiuta le aziende a non discriminare e a valorizzare i dipendenti lgbt (un acronimo che sta per lesbiche, gay, bisessuali e trans). «Le Forze armate rappresentano il nostro Paese. E tutti i cittadini devono poter rappresentare il proprio Paese con onore, indipendentemente dal colore della pelle, dal genere o dall’orientamento sessuale. Vale per lo sport come per l’esercito o i carabinieri», dice Scalfarotto. Alla «visibilità» tiene particolarmente l’appuntato scelto Strati: «Si dice sempre che la sessualità è un fatto privato. Non è vero: cosa faccio a letto è privato, ma chi mi porto a letto condiziona la mia vita sociale, è giusto che le persone sappiano. Devo mentire a tutti sempre? Non dire come ho passato il sabato sera? Chiedere a un militare di fingersi qualcun altro è una violenza morale. Spero solo che il comandante Generale dei Carabinieri non condivida le affermazioni del Generale Gasparri».

03 luglio 2012

Ministeriali, fine della pacchia ?

ROMA - Saranno qualcosa meno di diecimila entro l'anno e 80-90 mila entro il 2014. In totale, nell'arco di tre anni, la cura dimagrante per il popolo del pubblico impiego (circa tre milioni e mezzo di lavoratori) sarà di 100 mila dipendenti. In parte accompagnati verso la pensione con il ricorso alla mobilità o con una proroga della riforma Fornero (ancora da decidere) e la gran massa dovuta al riassetto organizzativo e al contestuale blocco del turn over. Per i dirigenti di prima e seconda fascia il taglio sarà più forte, del 20%. Nessuna abolizione anche parziale della tredicesima e per quanto riguarda i buoni pasto verranno tutti ricondotti alla cifra «storica» di 7 euro. Questo è lo schema a cui fino a tarda sera di ieri, eccetto la pausa per la partita Italia-Spagna, stavano lavorando i tecnici di Palazzo Vidoni sede del ministero della Funzione Pubblica. Oggi le varie soluzioni escogitate dagli uomini del ministro Filippo Patroni Griffi verranno analizzate dagli economisti del Tesoro e della Ragioneria generale dello Stato. Poi domani l'incontro con i sindacati e nei giorni successivi la messa a punto del decreto sulla spending review che conterrà anche altre innovazioni. Come la riduzione del 50% delle auto blu, il tetto di tre persone nei consigli di amministrazione nelle società controllate da Stato ed enti locali ma non quotate, l'obbligatorietà della fruizione delle ferie per i dipendenti pubblici (dirigenti compresi) senza la possibilità di compensi sostitutivi, la stretta sulle consulenze introducendo la proibizione di assegnazione di incarichi ad ex dipendenti. La cifra magica è quella della riduzione del 10% per i dipendenti ministeriali (circa 180 mila) in virtù di quanto deliberato dal governo come esempio da seguire lo scorso 15 di giugno quando ha stabilito lo snellimento della pianta organica della presidenza del Consiglio e del ministero dell'Economia. «Noi dobbiamo essere come la moglie di Cesare - ebbe a dire il viceministro del Tesoro Vittorio Grilli - al di sopra di ogni sospetto». Insomma se vuoi che gli altri seguano, devi dare il buon esempio. Vedremo tra oggi e domani in che modo gli altri ministeri hanno seguito in base al loro impegno di presentare entro il mese un progetto di snellimento. Lo schema di accompagnamento verso l'uscita per i dipendenti anziani dovrebbe essere il seguente: due anni di mobilità all'80% dello stipendio con alcune procedure che scattano qualora si verifichi la situazione da «esodato». Per esempio, chi matura i requisiti entro il 2014 dovrebbe far valere le regole più favorevoli antecedenti la riforma Fornero. Per lo Stato si tratterebbe di un anticipo di alcuni anni compensato però dal rinvio della liquidazione che verrebbe erogata solo al compimento dei 66 anni. Dopo la pubblicazione del rapporto Irpa (l'Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione fondato nel 2004 da Sabino Cassese) in cui venivano evidenziati tutti gli sprechi e gli extra costi derivanti dal cosiddetto «capitalismo municipale», cioè quelle migliaia di società controllate dagli enti locali e serbatoi di poltrone per politici trombati, anche l'Upi ha fatto la sua proposta. L'Unione delle province italiane (per altro in odore di tagli e forti accorpamenti) ha segnalato al governo una sorta di «autoriforma» che «garantirà allo Stato 5 miliardi di risparmi» derivanti dalla riduzione delle Province, l'istituzione delle città metropolitane e la riorganizzazione degli uffici territoriali dello Stato». L'Upi ha calcolato che sono ben 3.127 le società, i consorzi ed enti vari - «buona parte delle quali create dal nulla solo per spartire poltrone e gestire potere» - che costano 7 miliardi di euro l'anno 2 dei quali per i consigli di amministrazione.

10 ottobre 2011

Invece di pensare: "potrebbe andare peggio !", guardiamo al meglio.

In ogni Paese, la crescita o la riduzione dell'occupazione è determinata da diversi fattori tra cui l'andamento dell'economia, la domanda complessiva di beni e servizi, le leggi che disciplinano l'attività lavorativa, lo stato di salute dei conti pubblici, l'attivismo delle imprese operanti sul mercato, la facilità di accesso alle professioni, le norme sulle pensioni e i costi del lavoro. Questi ultimi sono tra gli elementi che incidono di più sulle possibilità che hanno i lavoratori di trovare un impiego. Nella busta paga mensile di un dipendente, come è noto, oltre alla retribuzione netta, figurano anche le trattenute fiscali e previdenziali, nonché altre voci a carico dell'azienda che cambiano a seconda delle situazioni. In più, ogni datore di lavoro ha l'obbligo di versare il Tfr (trattamento di fine rapporto) al lavoratore quando quest'ultimo interrompe la collaborazione con chi lo ha assunto. Prima di assumere nuova forza lavoro, quindi, ogni impresa deve prendere in considerazione l'entità dei costi che deve sostenere. E in parecchi casi, soprattutto in Europa, tali costi sono molto elevati. Rispetto agli altri, infatti, l'Europa è il continente che nella media "vanta" i salari lordi, e quindi i costi del lavoro, più alti. Quali sono i Paesi europei in cui il lavoro costa di più? Ecco una classifica degli Stati del Vecchio Continente (anche non appartenenti all'Ue) con gli stipendi lordi più elevati. I dati, relativi all'anno 2009 (ultima rilevazione disponibile), sono quelli, espressi in dollari americani, della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) e della Commissione statistica dell'Onu (UNSD). E per mettere in risalto le differenze, per ogni Stato è menzionato anche il Pil pro capite, un indicatore che misura il livello di benessere di un Paese. Al primo posto della graduatoria dei Paesi in cui il lavoro ha i costi più elevati c'è la Svizzera, dove la retribuzione lorda mensile è di 6.407 dollari [guarda il cambio in euro], a fronte di un Pil pro capite annuo pari a 65.003 dollari [guarda il cambio in euro]. In seconda posizione c'è un Paese membro dell'Unione europea: la Danimarca. Qui, le buste paga dei lavoratori, al lordo delle trattenute, sono in media di 5.970 dollari al mese [guarda il cambio in euro]. Il Prodotto interno lordo pro capite è invece pari a 56.687 dollari [guarda il cambio in euro] Sul terzo gradino del podio c'è il piccolo e ricco Lussemburgo, in cui i lavoratori percepiscono in media uno stipendio lordo di 5.864 dollari [guarda il cambio in euro] al mese. In questo caso, anche in virtù del numero degli abitanti, il reddito pro capite è molto più elevato di quello dei primi due Paesi della classifica: 108.706 dollari [guarda il cambio in euro]. Costi del lavoro elevati anche in Norvegia (4° posto), Paese extracomunitario che però intrattiene numerose relazioni economiche con i membri dell'Ue. I datori di lavoro norvegesi pagano mediamente 5.632 dollari [guarda il cambio in euro] al mese per ogni dipendente. Ma a giudicare dal dato del Pil pro capite annuo, 78.674 dollari [guarda il cambio in euro], nel Paese scandinavo anche il livello medio delle retribuzioni nette è molto elevato. Chiude la top five l'Irlanda (5° posto), dove la paga mensile lorda di un lavoratore è in media di 5.423 dollari [guarda il cambio in euro] e il reddito medio è di 49.115 dollari [guarda il cambio in euro] annui. In questo caso però va precisato che la situazione potrebbe essere cambiata nettamente rispetto all'anno di riferimento, che come detto è il 2009. L'ex Tigre Celtica, ormai a pieno titolo tra i "Pigs" (Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna), è infatti uno dei Paesi più colpiti dalla crisi globale e il suo debito pubblico si è più che triplicato in pochi anni, superando il rapporto del 100% rispetto al Pil. Come si può notare, tra i primi cinque Paesi in cui il lavoro costa di più non sono presenti le maggiori economie europee. Per trovare la prima "big" bisogna scendere alla decima posizione della classifica, occupata dalla Francia. Oltralpe, i salari lordi ammontano in media a 4.001 dollari [guarda il cambio in euro] al mese, in rapporto a un reddito pro capite pari a 41.226 dollari [guarda il cambio in euro] all'anno. Subito dopo la Francia, troviamo il Regno Unito (11° posto). Tra Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, imprese e enti pubblici sborsano in media 3.930 dollari al mese [guarda il cambio in euro] per la retribuzione dei loro dipendenti al lordo delle trattenute. Rispetto ai "rivali" transalpini, anche il Pil pro capite è più basso e ammonta a 35.239 dollari [guarda il cambio in euro] annui. La prima economia europea, la Germania, si trova al dodicesimo posto della graduatoria. In proporzione al reddito pro capite, piuttosto elevato, 40.528 dollari [guarda il cambio in euro] annui, il costo del lavoro è relativamente basso: ogni dipendente percepisce in media uno stipendio lordo di 3.703 dollari [guarda il cambio in euro] al mese. E l'Italia? In base ai dati dell'Onu rilevati nel 2009, il nostro Paese occupa la quindicesima posizione della classifica. I salari lordi sono in media di 3.200 dollari [guarda il cambio in euro] dollari al mese, che al cambio attuale significa circa 2.400 euro. I costi del lavoro sono quindi inferiori rispetto agli altri Paesi più industrializzati d'Europa. Ma il dato sul reddito pro capite annuo, pari a 35.289 dollari [guarda il cambio in euro], circa 26mila euro, fa capire che, in relazione agli altri Stati menzionati, anche la retribuzione netta è più bassa. In proporzione, quindi, i costi che le imprese italiane devono sostenere per pagare i dipendenti sono alquanto elevati. Buona Giornata Roberto

10 agosto 2011

Dichiarare il proprio amore.

Ci sono molti modi per dimostrare il proprio amore, ma in Cina per una dichiarazione d'amore sembra che l'originalità sia l'ingrediente d'obbligo. Se nella città di Quingdao, il giovane Pang Kun ha chiesto la mano della sua fidanzata vestito da maxi-carota, a Changsha, provincia di Hunan, nella Cina meridionale, Mao Feng si è fatto frustare dai passanti per dimostrare alla moglie il dolore di vivere distanti per motivi lavorativi.
L'avventura di Mao Feng non è finita troppo bene: un passante vedendolo coperto di sangue in mezzo alla strada è stato infatti colto da un malore.
Meglio sembra andata a Pang Kun, che ha sfruttato l'amore della fidanzata per l'arancione, e assieme ad altri 45 "carotoni" ha messo in scena un ballo prima di dichiararsi. Se la fidanzata pare essere rimasta entusiasta e avere accettato la proposta di matrimonio, anche l'avventura di Pang Kun non è però completamente indolore... Mettere in scena questo "scherzetto" gli è costato infatti 15mila dollari.
Buon Pomeriggio

(fonte tgcom)

La fine di Facebook ?


Sembra una notizia messa "on line" ad arte proprio a pochi giorni dal lancio di Google+. Ma la data da ricordare a quanto pare è quella del 5 novembre 2011. Questo il giorno scelto da un gruppo hacker per lanciare l'"OpFacebook", ovvero l'offensiva finale verso Facebook. Attraverso un comunicato video diffuso online si annuncia infatti che il 5 novembre il famoso social network verrà distrutto da un attacco hacker. Facebook è accusato infatti di "dare l'illusione della privacy", ma di nascondere in realtà le sue vere "mire".
Secondo l'agguerrito gruppo hacker, il social network non solo venderebbe sottobanco alle aziende le informazioni private dei suoi utenti, ma fra i suoi acquirenti ci sarebbero anche i governi, compresi quelli più autoritari e colpevoli di sanguinose repressioni. Mark Zuckerberg è avvertito.
Staremo a vedere.
Buon Pomeriggio

(fonte tgcom)

09 agosto 2011

Tecnologia e Sicurezza


Con un sms è possibile forzare la serratura di un'auto e metterla in moto. Lo hanno dimostrato alla conferenza BlackHat di Las Vegas sulla sicurezza elettronica due scienziati americani presentando una nuova tecnica da loro messa a punto e che hanno battezzato "War-texting".
Don Bailey e Matthew Solnik, ricercatori della iSec Partners, specializzata nella scoperta di "brecce" informatiche, hanno sperimentato il sistema attivando una mini-rete cellulare GSM nei pressi di una vettura Subaru, che gli ha permesso di intercettare le password di autenticazione dell'auto trasmesse dalla chiave elettronica in formato Sms. Il segnale intercettato dal loro dispositivo (uno smartphone Android) gli ha comunque permesso, nel giro di poche ore, di carpire informazioni sufficienti per aprire l'auto e anche per avviare il motore senza chiavi. Gli esperti non sono entrati nel dettaglio del loro 'esercizio' di pirateria elettronica, come "atto di cortesia nei confronti delle case produttrici. Secondo Bailey e Solnik si tratta di un problema di sicurezza serio.
La trasmissione dei dati via reti Gsm viene usata dalle case costruttrici per aggiornare o modificare il software dei congegni di sicurezza elettronici non solo automobilistici. Gli esperti hanno spiegato che il sistema per piratare le password può essere usato in molti altri campi, poiché i software di molti dispositivi elettronici (dalle telecamere ai sistemi di monitoraggio del traffico, ai sistemi di monitoraggio della sicurezza di gallerie autostradali e di impianti industriali solo per fare pochi esempi) si aggiornano appunto tramite i sistemi di messaggistica.
Dormiamo Tranquilli ?
Buona Giornata

(Fonte Ansa)

08 agosto 2011

Il potere di un buon the.


Tè verde, bianco, nero..e ora anche rosso: arriva dal Sudafrica ed è un potente anti-age. L'infuso si ricava da un arbusto chiamato Red Bush o in boero Rooibos, in effetti, però, col tè ha poco a che fare, se non il nome. Appartiene alla famiglia delle leguminose e non contiene nè teina nè caffeina. E' ricco,invece, di antiossidanti ed antivirali.
Recentemente a dimostrare le sue qualità è stata una ricerca dell'Inran (l’Ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione) pubblicata su Food Chemistry. "A 20 anni dal primo studio che dimostrava le proprietà antiossidanti dei tè verde e nero - spiega il ricercatore Mauro Serafini - abbiamo provato che le stesse caratteristiche possono essere attribuite anche al rooibos. Berne ogni giorno può contribuire ad aumentare le difese antiossidanti, rafforzando la protezione dai radicali liberi in eccesso".
La bevanda, usata da secoli dalle popolazioni Khoisan, fu importata per la prima volta nel nel 1904 da Benjamin Ginsberg, un pioniere russo che proveniva da una famiglia dell'industria del tè.
Come gustarlo
L'infuso, detto anche tè di Mandela, può essere consumato caldo o freddo, al naturale o aggiungendo zucchero, del latte o succo di frutta. Ma è anche un ottimo ingrediente per bevande estive percheé può essere servito con una fettina di limone e si sposa a meraviglia con il rum.
Proprietà benefiche
Contiene più di 200 sostanze benefiche, e la loro concentrazione aumenta con il tempo di riposo. E' ricco di minerali - fosforo, ferro e magnesio - che lo rendono particolarmente indicato per l'attività sportiva e per il sistema nervoso. Grazie alla presenza di calcio, manganese e fluoruro, poi, rinforza ossa e denti. Ha proprietà antivirali e calmanti per la pelle se applicato con impacchi. Contiene 9 diversi tipi di flavonoidi, ovvero antiradicali, di cui quattro particolarmente potenti: la quercetina, la luteolina, l'isoquercetina e la rutina.
Scienziati giapponesi hanno inoltre scoperto il lavonoide aspalathin, che attualmente non è stato ritrovato in nessun altro alimento. La loro sinergia, unita all'elevato contenuto in vitamina C (1,5 mg/ml), ne fà un potente antiossidante. E’ usato come pianta medicinale per i disturbi digestivi e come depurativo epatico. Non contiene, invece, acido ossalico e può quindi essere assunto anche da chi soffre di calcoli. Infine aiuta anche a tenere a bada l'ipertensione.
Buona Giornata

Roberto

(Fonte Tgcom)

05 agosto 2011

Quando il silenzio è d'Oro


A volte capita: si è più nervose del solito, le cose non vanno come dovrebbero, ci si sente frustrate… e, allora, scappa la frase. Sì, la solita, quella che fa sentire lui uno zerbino su cui pulirsi le scarpe. Ce ne sono almeno 9 di queste frasi che, secondo gli psicologi, si dovrebbero evitare di pronunciare se non si vuole offendere il proprio compagno. Noi ne riportiamo sette.
Ecco l’elenco di alcune delle frasi che una donna dovrebbe evitare di pronunciare al proprio compagno, compilato da Womansday.com.
1. Evitare di dichiarare di avere avuto un orgasmo se, in realtà, non è vero. Mentire non è mai una buon idea, dichiara la psicoterapeuta Judy Ford. Potrebbe saltare fuori la verità e allora… Meglio ammettere che la propria vita sessuale ha qualche problema. “La definizione di intimità è lasciare che un’altra persona veda i vostri punti deboli”, sottolinea.
2. Altra frase da evitare come la peste: “Sei proprio come tuo padre”. E' brutto sminuire, dice la psicologa Julie Orlov. Anziché ricordargli che la brutta abitudine di lasciare tutto in giro o sbriciolare sul divano gli può essere stata trasmessa dal padre, si può ottenere più successo nel chiedergli per esempio se può, gentilmente, riporre il piatto nel lavandino dopo aver finito il panino…
3. Una frase tipica è: “Quando hai intenzione di trovare un nuovo lavoro?”. Prima di pronunciarla, spiega Ford, sarebbe bene chiarire prima con se stesse il motivo per cui si ritiene importante che lui cambi lavoro. L’uomo valuta se stesso anche “da come sa prendersi cura della famiglia”, e insinuare in qualche modo che non è così lo può far sentire inadeguato.
4. “Mia madre me l’aveva detto…”, quante volte avete già pronunciato questa frase? Far capire che le opinioni altrui possono influire sul proprio rapporto di coppia è deleterio, sottolinea Orlov.
5. “Lascia - faccio io!”. Anche questa frase sarebbe da evitare perché intacca l’autostima dell’uomo che sente di dover essere capace di badare alla casa, spiega Ford. Non è detto che le cose debbano essere per forza fatte in un certo modo e che lui le faccia necessariamente male.
6. Altre frasi tipiche che, però, andrebbero evitate come la peste sono: “Hai sempre…”; “Non hai mai…”. I puntini vanno riempiti a seconda del caso, ma il senso rimane sempre lo stesso: far sentire accusato l’altro, che poi si pone sulla difensiva. “Queste sono due frasi che consiglio alle coppie di non usare mai. Bloccano la comunicazione e mettono l’altra persona sulla difensiva”, dichiara Ford.
7. Infine, una frase che sembra innocua ma che può danneggiare l’autostima dell’uomo è “Guarda i bambini”, aggiungendo poi “Non fare così… fai cosà…” ecc. ecc. che fanno sottintendere che, in realtà, lui non è capace di badare ai figli. In questo caso, consiglia la psicoterapeuta, cercate di allentare la tensione e l’ansia e lasciate che il papà sia papà e si comporti come tale, anche se i suoi modi di fare e, soprattutto compiti, sono diversi dai vostri.
Buona Giornata
Roberto

04 agosto 2011

E L'acqua ???


Alcol no, bibite gassate no e ora nemmeno l'acqua ?
D’accordo: bere acqua fa bene, ma senza esagerare. Sono anni che gli esperti ci suggeriscono di assumerne almeno due litri al giorno. Ed è proprio su questo “almeno” che è nato un equivoco: c’è chi ha preso il consiglio troppo alla lettera sviluppando una vera e propria dipendenza.
Il fenomeno dell’aquaholism, ovvero della dipendenza da acqua, si sta espandendo e comincia a preoccupare per gli effetti dannosi sulla salute.
A lanciare l’allarme è stato il Daily Mail, che ha pubblicato la storia di Joanne Jarvis, un’ assetata cronica che in condizioni normali assume mediamente 6 litri di acqua al giorno. La sua inestinguibile arsura, però, l’ha portata a sorseggiarne fino a 16 litri nell'arco di 24 ore costandole un ricovero ospedaliero e mettendola in pericolo di vita.
Se nel caso di Joanne si tratta di una dipendenza congenita, che risale alla nascita, questo tipo di assuefazione può svilupparsi anche in età adulta. Tanto che l’Oms ha fissato limiti precisi all’assunzione di questo prezioso liquido superati i quali bere diventa nocivo. Un adulto di 60 chilogrammi, ad esempio, dovrebbe sorbire 2 litri di acqua quotidiani e non “almeno” due litri.
Le bevitrici compulsive rischiano, infatti, di alterare l’equilibrio elettrolitico del corpo. Con conseguenze serie, che vanno dalla predisposizione a malattie cardiovascolari alla morte. Ad alterarsi sarebbe il ciclo sodio-potassio due minerali fondamentali alla vita umana. Su questa strana forma di dipendenza, insomma, ci sarebbe poco da scherzare perché in medicina sono noti - seppur rari - casi di morte per overdose d'acqua.
Anche per le cose più naturali, insomma, torna utile un vecchio e sempre valido principio: "fa bene, a patto di non esagerare".

25 luglio 2011

Il decalogo per un frigorirero "Salutare".


Risparmiare energia, conservare i cibi nel modo corretto, evitare gli sprechi, i problemi di contaminazione o di dover buttare cibi scaduti o rovinati, sono molti i vantaggi di un uso corretto di frigorifero e congelatore. Cerchiamo allora di capire quali sono le regole fondamentali da seguire, per migliorarne prestazioni e durata, soprattutto nei mesi caldi.
1 – Ortaggi e frutta devono essere ovviamente puliti da polvere e terra prima di essere posti in frigorifero, altrimenti i microorganismi presenti potrebbero inquinare gli altri alimenti. Lava bene frutta e verdura, falla asciugare e quindi riponila negli appositi sacchetti per la conservazione.
2 – I cibi cotti vanno separati dai cibi crudi, devono essere quindi conservati in contenitori differenti altrimenti i cibi cotti potrebbero venir contaminati dai cibi crudi.
3 – Se lasciati a contatto a lungo con sacchetti o confezioni di plastica i cibi potrebbero provocare il rilascio di sostanze tossiche e dannose per la salute. Pertanto il cibo già cotto deve essere conservato in contenitori che garantiscano una protezione adeguata e non va lasciato in frigo o nel congelatore per troppo tempo.
4 – Carne e pesce una volta scongelati devono essere cotti e mangiati subito, perché il processo di scongelamento potrebbe creare delle contaminazioni che possono essere eliminate solo con la cottura. I cibi conservati nel frigorifero e nel congelatore devono essere cotti con molta attenzione per eliminare eventuali germi o batteri.
5 – Il frigorifero non deve essere riempito in modo eccessivo, l’aria fredda deve poter circolare liberamente e il cibo non deve essere ammassato sulle pareti. Il frigorifero deve essere anche disinfettato regolarmente.
6 – Dividi bene il cibo negli scomparti, per data di scadenza e tipo di alimento, se usi sacchetti o contenitori per la conservazione ricorda sempre di scrivere la data. Dopo una grande spesa posiziona i cibi già presenti nel frigo in avanti e poni dietro i cibi appena acquistati. Tieni i cibi più deperibili o in scadenza in bella vista. Elimina tutti gli alimenti scaduti o che hanno superato i giorni di naturale conservazione
7 – Mantieni sempre la divisione degli alimenti per scomparti in modo da sapere subito dove trovare quello che ti serve. Carne e pesce devono essere conservati nella parte centrale e bassa del frigorifero, quella più fredda. Le uova, i prodotti caseari, gli affettati, gli avanzi, le torte, scatolame già aperto, sono da posizionare sulle mensole centrali (4-5°C) e su quella più alta (8°C). Fai un chek up del frigorifero almeno una volta alla settimana, per vedere se ci sono cibi in scadenza.
8 – Copri sempre liquidi e avvolgi tutti gli alimenti con la carta protettiva in modo che non rilascino umidità e sapori o vengano attaccati da batteri e muffe. Prodotti aperti possono sprigionare odori e l’umidità crea ghiaccio e un consumo maggiore di energia.
9 – Non stare con la porta del frigo aperta, oltre a consumare energia abbassa la temperature del cibo. Il frigo deve essere mantenuto ad una temperatura che va dai 3 ai 5 gradi, il congelatore tra i -15°C e i -22°C.
10 – Per la pulizia rimuovi tutti gli alimenti dal frigorifero, conserva i cibi più deperibili in un sacchetto refrigerante, getta i cibi scaduti o quelli di cui non ricordi la data di conservazione. Spegni il frigo e pulisci bene gli scaffali e le porte con un prodotto specifico e acqua calda. Evita l'utilizzo di qualsiasi prodotto che abbia una profumazione troppo forte. Sbrina e rimuovi i pezzi di ghiaccio da tetto e pareti, se la quantità di ghiaccio è eccessiva valuta l’acquisto di un congelatore no-frost, la formazione di ghiaccio aumenta i consumi e peggiora le prestazioni del frigorifero. Pulisci bene, asciuga, quindi riaccendi il freezer e appena inizia a ricreare la temperatura riempilo di nuovo.

Vacanze tecnologiche.


Nove italiani su 10 sono propensi ad acquistare l'albergo delle vacanze su Internet. Sei su 10 lo hanno gia' fatto mentre 4 su 10, hanno prenotato online l'intera vacanza. E' quanto emerge da una ricerca condotta dall'Istituto Piepoli, commissionata da Hrs.com, portale europeo di prenotazioni alberghiere, che ha presentato oggi un accordo di partnership con Trenitalia che consentira' ai clienti di prenotare, in un'unica operazione, treno e albergo.
La ricerca e' stata effettuata tra il 30 giugno e il 5 luglio, realizzando 500 interviste su un campione di utenti tra i 18 e i 55 anni (metodo Cawi). Ecco alcuni risultati: 9 su 10 dichiarano di effettuare regolarmente acquisti online; nell'ultimo mese quasi 7 italiani su 10 hanno effettuato da 1 a 5 acquisti online. Per quanto riguarda il capitolo vacanze, 6 italiani su 10 acquistano online alberghi e voli aerei, seguiti da treni e auto a noleggio.
Chi prenota l'albergo sul web sceglie prevalentemente l'Italia (87 %). In cima alla classifica delle regioni preferite la Toscana (1 su 3) seguita da Puglia e Veneto. Ultime tra gli acquirenti online figurano la Campania (3%) e l'Abruzzo (2%). In Europa in testa alle preferenze dei clienti internauti si trovano Spagna e Francia (3 italiani su 10), seguiti da isole britanniche e Germania.
Meta consolidata di chi prenota le vacanze fuori dall'Europa, invece, sono gli Stati Uniti. Uomini e donne prenotano in egual misura online mentre chi effettua un tale acquisto sul web lo fa prevalentemente per trascorrervi le vacanze (71%). Solo il 4 per cento per motivi professionali. A motivare gli acquisti online, hanno spiegato i curatori dell'indagine, sono soprattutto due fattori: la possibilita' di risparmiare in tempo di crisi e la possibilita' di confrontare meglio i prezzi tra di loro.
In questo scenario si inserisce l'accordo, della durata di tre anni, tra Trenitalia e Hrs.com, portale leader in Germania per le prenotazioni alberghiere online con oltre 250 mila alberghi di 180 paesi in listino e 55 milioni di utenti annuali. I clienti Trenitalia potranno usufruire di un servizio personalizzato di prenotazione hotel direttamente dal sito di Trenitalia oppure da un sito ''cobranded'' creato ad hoc all'indirizzo www.trenitaliahotels.it. ''Soluzioni vere per uscire dalla crisi in cui versiamo sono proprio partnership come queste'', ha commentato l'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano.
Trenitalia ha raggiunto la quota di 7,5 milioni di visitatori mensili sul proprio sito mentre i biglietti venduti online nel primo semestre 2011 sono stati oltre 5 milioni con un aumento degli incassi dell'11 per cento.
Buone vacanze allora !
Roberto

22 luglio 2011

Un Supereroe politicamnte Corretto.


capitan America insieme al mitico Thor, l'uomo Rgano e i fantastici 4 sono stati i fumetti della mia fanciullezza (qualche secolo fà).
Captain America esce oggi in tutto il mondo, Italia compresa. In Russia, Ucraina e Sud Corea l'eroe mascherato piu' patriottico della famiglia Marvel si spoglia della sua identita' piu' importante (il nome) per presentarsi con un titolo amputato: Il Primo Vendicatore, The First Avenger.
''Non e' necessariamente una storia americana - dice l'attore protagonista Chris Evans -. Penso sia la storia di una brava persona, che fa la cosa giusta e che potrebbe essere ovunque, in qualunque Paese''.
Buona Visione
Roberto

21 luglio 2011

Carpooling, muoversi ecocompatibilmente.


Il fenomeno è venuto alla ribalta nel periodo in cui un vulcano dispettoso ha lasciato a terra i viaggiatori di tutta Europa: in quei giorni la necessità di spostarsi condividendo un'auto o un mezzo di trasporto qualsiasi ha reso impellente per moltissime persone l'urgenza di trovare un passaggio. E il Web è diventato il catalizzatore di una tendenza che già stava diffondendosi rapidamente: il nome è "car-pooling", metodo low-cost per viaggiare, scambiandosi passaggi auto grazie a siti web specializzati.
Ora, con la complicità della crisi economica o magari del desiderio di fare un'esperienza alternativa, sono sempre di più anche nel nostro Paese le persone che decidono di viaggiare condividendo l'auto. Insomma, invece di cercare un passaggio alzando il pollice lungo la strada, gli autostoppisti del Terzo Millennio si armano di mouse e tastiera. In poco più di due anni sono già oltre 150mila le persone che si sono registrate ad uno dei portali che propongono viaggi condivisi, per un totale di quasi 600mila viaggi nel suolo nazionale. Leggendo i numeri segnati dal contachilometri, si tratta di circa 700 giri del mondo. Una consuetudine aumentata del 30% in un solo anno e che soprattutto d'estate mette in collegamento i Paesi di tutta Europa.
La tratta più frequentata è la classica Roma-Milano, ma nel periodo estivo crescono di quasi il 60% le possibilità di trovare offerte di condivisione per le più disparate mete turistiche, come Sicilia, Puglia e litorale romagnolo, ma si trovano posti anche per le maggiori capitali europee e soprattutto per i grandi festival, dal Rototom a Benicasim (Spagna) allo Sziget di Budapest. E per pernottare a costo zero c'è sempre la possibilità di utilizzare il couch-surfing, il servizio di ospitalità gratuita online: unica regola è quella di restituire l'accoglienza ricevuta.
Il car-pooling è nato in Germania per far risparmiare tempo e denaro ai pendolari delle zone industriali della regione metropolitana Reno-Ruhr, ma è subito diventato un successo grazie al popolo dei festival e agli studenti Erasmus. In Italia uno dei punti di riferimento è il portale roadsharing.com. Spiega Daniele Nuzzo, amministratore di Webdev, l'azienda che ha sviluppato il sito Web: "Anche in Italia la nostra piattaforma è stata usata all'inizio per i viaggi pendolari, ma adesso il portale è usato anche per i viaggi estivi. Sempre più persone infatti preferiscono condividere le automobili per spostarsi verso le località di villeggiatura".
Il procedimento è semplice. Si inseriscono il luogo di partenza e di arrivo, e si sceglie tra le varie possibilità di condivisione. In caso mancasse la disponibilità, si può inserire la richiesta di un passaggio. La richiesta di un contributo economico è a discrezione di chi condivide la macchina.
Attenti però a non "sgarrare" o a comportarsi male: ogni utente ha un profilo pubblico nel quale sono contenute tutte le informazioni utili, come età, sesso, viaggi compiuti, persone ospitate, passaggi ricevuti e soprattutto commenti e feedback, positivi o negativi. Il recordman del car-pooling è "Re Lucertola", un camionista appassionato di Jim Morrison che trasporta ogni due giorni almeno un autostoppista da Parigi a Torino: più di novecento passaggi dati e mai un commento negativo. "E' un modo per non addormentarsi mai mentre si guida - scrive in un post sul suo profilo - e poi in questo modo ho imparato in due anni l'inglese in modo perfetto".
Buon Viaggio
Roberto

Fonte tgcom

19 luglio 2011

Quanta pazienza avete a stare in coda ?


In coda, con il sorriso sulle labbra. Aspettando l'autobus, in attesa del proprio turno in banca, o che si liberi un posto nel parcheggio. Per quanto si può resistere? Uno studio effettuato in Gran Bretagna, paese di gente flemmatica e di grande self control, rivela che la pazienza non dura in eterno, anzi, ha la vita breve. Si può resistere, senza perdere la calma, per poco più di due minuti.
Lo svela uno sondaggio condotto su 3mila adulti, intervistati da un team di ricercatori britannici. L'indagine, commissionata da myHermes, che si occupa di spedizione pacchi, rivela che il 60% del campione inizia a spazientirsi dopo 150 secondi di attesa, non importa quale sia la situazione: alle poste, in stazione o anche in coda al bar. Se i minuti diventano cinque, la metà si sfila dalla coda: insomma piuttosto che attendere ancora finisce per rinunciare, dato che ormai le ultime riserve di calma cominciano ad esaurirsi.
Risultato? L'impazienza è costata del denaro a un intervistato su quattro, che ha addirittura rinunciato ad aspettare per ottenere un rimborso. Si considera impaziente una persona su due: tra i motivi per i quali si perdono più comunemente le staffe è stata indicata dagli intervistati la connessione a Internet che va a rilento, seguita – riferisce il quotidiano 'Daily Mail' - dagli automobilisti 'lumaca' e dal fatto di essere messi in attesa al telefono. Traffico, amici ritardatari e coda alla poste seguono nella classifica dei ritardi più detestabili.
Insomma, anche i sudditi di Sua Maestà, nonostante il loro proverbiale "aplomb", finiscono
E voi co,me ve la cavate in coda ?
Buona giornata
Roberto

15 luglio 2011

Prima di partire per le vacanze al mare...


La buona educazione non dovrebbe mai essere "un optional", ma spesso il fatto di essere in vacanza si trasforma in un pretesto per abbandonarsi a comportamenti sgradevoli che disturbano, o addirittura offendono, le persone che si trovano loro malgrado a subirle. La spiaggia, purtroppo, è uno dei luoghi in cui si verificano più spesso queste sgradevoli situazioni, complice l'affollamento estivo e la diversa idea che ciascuno ha del concetto di riposo e relax.
Il Codacons ricorda a tutti che "la maleducazione da spiaggia è in pericoloso aumento": sono troppi i bagnanti che al mare si comportano come se la battigia fosse di loro esclusiva proprietà e come se gli altri non esistessero, rovinando il relax dei vicini di ombrellone. Per fare in modo che tutti possano godersi la villeggiatura in serenità, l'associazione propone a tutti gli stabilimenti balneari di affiggere e promuovere un decalogo di regole di bon ton balneare, compilato tenendo conto delle più diffuse lamentele giunte all'Associazione. Qualche punto potrà anche sembrare ovvio, peccato che nessuno lo rispetti.
ECCO, ALLORA, LE REGOLE DELLA BUONA EDUCAZIONE IN RIVA AL MARE:
1 - Usare il telefonino il meno possibile, a voce bassa e senza suoneria.
2 – Non invadere lo spazio altrui; i corridoi tra una fila d'ombrelloni e l'altra e i passaggi al mare sono destinati a tutti e, quindi, non vanno ingombrati né con la sdraio, né con i sandali o altre suppellettili.
3 - Niente spruzzi o schizzi quando si entra in acqua.
4 - Docce rapide per evitare code: deve servire a rinfrescarvi non a lavarvi. Non usate poi saponi o shampoo: inquinano il mare.
5 - Nessun rimprovero ad alta voce: per sgridare un bambino o farlo uscire dall'acqua, alzatevi e camminate. Proibite le sgridate e i richiami a distanza.
6 - Giocare con il pallone unicamente negli spazi consentiti. Idem per racchettoni o frisbee, ma anche per castelli di sabbia, piste per le biglie e buche: proibito occupare troppa spiaggia.
7 – Sport acquatici: bsta con i pericolosi e rumorosi acquascooter o barche a motore che arrivano fino a riva.
8 - Non gettare i mozziconi delle sigarette o altra spazzatura in acqua o nella sabbia.
9 - Non acquistare dagli ambulanti. Per allontanarli basta un fermo "no grazie", senza inscenare discussioni.
10 - I cani devono essere tenuti a guinzaglio, sempre se è consentito loro l'ingresso. Tenete Fido vicino a voi, non lasciategli seppellire zoccoli o altri oggetti, evitate che lecchi chiunque si avvicini o sollevi valanghe di sabbia.
Letto Bene ??? Allora Buone Vacanze !!!
Roberto