27 gennaio 2011

Tesi Bizzarre dal mondo della scienza....


Ci sono notizie che lasciano senza fiato o che fanno decisamente ridere. E oggi vista la mia propensione al "cazzeggio"...forse perchè siamo vicini al week end eccone una che mi fà morire dalle risate. Tema del giorno: "Strategie per dimagrire".
In queste fredde giornate d'inverno, il tepore di casa nostra ci offre un piacevole nido in cui rifugiarci. Eppure, l'abitudine di tenere alto il livello di riscaldamento ha una serie di controindicazioni, tra cui il rischio di aumentare di peso, anche in modo considerevole.
Il collegamento diretto tra le alte temperature casalinghe durante l'inverno e impennate dell'ago della bilancia è stato verificato da un team di ricercatori dell'University College di Londra, in uno studio pubblicato sulla rivista Obesity Reviews. Gli scienziati hanno analizzato il fenomeno nel Regno Unito e negli Stati Uniti, e sono giunti alla conclusione che la ridotta esposizione al freddo può avere due effetti, entrambi negativi, sulla capacità del corpo di conservare un sano equilibrio di peso. Il calore riduce infatti al minimo la necessità di "spendere" energia per stare al caldo e inibisce la capacità del corpo di produrre calore. Gli scienziati ipotizzano anche il fatto di soggiornare sempre in ambienti caldi durante l'inverno abbia l'effetto di "mandare in confusione" il metabolismo, preparato al freddo stagionale.
Queste conclusioni sono avvalorate da due dati: l'aumento medio delle temperature in ambiente domestico nell'ultimo decennio e la crescita galoppante dell'obesità. Gli autori dello studio hanno analizzato in particolare il ruolo svolto dal tessuto adiposo bruno (grasso bruno) nella produzione del calore corporeo umano. Il grasso bruno è infatti diverso dal grasso bianco: ha la capacità di bruciare energia per produrre calore e il suo sviluppo nel corpo è "pensato" dalla natura per proteggerci dall'esposizione al freddo. Studi recenti hanno già concluso che un aumento del tempo trascorso in un ambiente caldo può portare ad una perdita di grasso bruno, e di conseguenza a una minore capacità di consumare energia.
L'autore principale dello studio, la dott.ssa Fiona Johnson, ha sottolineato che "l'aumento del tempo trascorso in casa, l'accesso diffuso a riscaldamento centralizzato e aria condizionata, il miglioramento del comfort termico, contribuiscono a limitare il range di temperature che sperimentiamo nella vita quotidiana e a ridurre il tempo in cui i nostri corpi sono sottoposti a stress termico, il che significa che stiamo bruciando meno energia e quindi mettiamo su peso". Naturalmente, precisa la scienziata, "la ricerca sui fattori ambientali che causano l'obesità si è concentrata su dieta e esercizio fisico, che sono indubbiamente i maggiori fattori, tuttavia è possibile che altri elementi ambientali, quali le temperature invernali indoor, possano avere un ruolo rilevante".
Insomma, una riduzione del riscaldamento in casa e negli uffici avrebbe tanti effetti benefici: riduzione dell'inquinamento, un risparmio sulle spese e anche… una linea più snella.
Stasera spengo i termosifoni ahahaha
Buona Giornata !
Rob

(fonte TGcom)

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