06 luglio 2012

Crisi contrae la spesa della famiglia

La spesa non è più quella di una volta. La crisi influenza gli acquisti delle famiglie italiane anche per quel che riguarda gli alimentari. Infatti il 35,8% delle famiglie nel 2011 ha diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti rispetto al 2010. Lo riferisce l'Istat aggiungendo che è in aumento la quota di famiglie del Mezzogiorno che acquista generi alimentari presso gli hard-discount (si passa dall'11,2% del 2010 al 13,1% del 2011). IL SUPERMERCATO - La maggior parte delle famiglie (il 67,5%) effettua la spesa alimentare - riferisce l'Istat - presso il supermercato, che si conferma il luogo di acquisto prevalente, nonostante una lieve flessione. Quasi la metà delle famiglie (il 47,7%) continua ad acquistare il pane al negozio tradizionale, il 9,7% sceglie il mercato per l'acquisto di pesce e il 16,4% per la frutta e la verdura. Tra il 2010 e il 2011 risultano in contrazione, su tutto il territorio nazionale e in particolare nel Centro e nel Mezzogiorno, le spese destinate all'abbigliamento e alle calzature. Crescono, anche per effetto dell'aumento dei prezzi, le quote di spesa - riferisce ancora l'istituto di statistica - destinate all'abitazione (dal 28,4% al 28,9%) e ai trasporti (dal 13,8% al 14,2%). LE DIFFERENZE- Ma non è finita qui. Circa 1.100 euro separano la spesa media mensile delle famiglie di operai (2.430 euro) da quella delle famiglie di imprenditori e liberi professionisti (3.523 euro). La spesa media scende a 1.906 euro mensili per le famiglie con a capo un disoccupato, una casalinga o una persona in altra condizione non professionale (esclusi i ritirati dal lavoro, le cui famiglie spendono in media 2.139 euro).

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