Speaker Radiofonico di Pesaro, da qualche anno "Brianzolo di adozione" lo potete ascoltare su: Radio Sabbia (Riccione), Multiradio Tolentino (Mc) e sulla web Radio Stereopesaro.it.Mi potete contattare alla Mail:roberto@bagazzoli.it
31 gennaio 2011
Alla Ricerca della "Pausa Pranzo Perfetta".
E un momento a cui molte volte non diamo importanza, a volte lo utilizziamo per prenderci la vera pausa dal lavoro, magari alla ricerca di un "low cost" per una fuga di un week end o per curiosare nelle aste on line o per salutare un pò di amici incontrati su "facebook".
Le giornate di lavoro sono sempre più impegnative: secondo dati OCSE, in Italia ci si dedica all'attività professionale per 1773 ore all'anno, e si tratta di uno dei valori più alti d'Europa. A queste ore si aggiunge il tempo necessario a raggiungere il posto di lavoro e, viceversa, a tornare a casa (circa un'ora e mezzo al giorno per quasi un quarto dei lavoratori italiani): in una giornata lavorativa così pesante, la pausa pranzo diventa uno dei pochi momenti da dedicare interamente a se stessi. Come deve essere allora il break di mezzogiorno ideale? La caratteristica fondamentale è che ogni giorno sia diverso.
E’ quanto emerge da una ricerca svolta da Insalate Italiane, il fast food del benessere, fra 360 dei suoi clienti abituali, la maggior parte dei quali sono lavoratori impiegati. I 60 minuti della pausa pranzo costituiscono per il 29% di loro l’unico momento libero da dedicare a se stessi, corpo e mente: per questo è di fondamentale importanza sfruttarlo al massimo e senza correre il rischio, temuto dal 35% degli intervistati, di sprecare questa preziosissima ora.
L'aspetto fondamentale della pausa pranzo ideale è che, nei 5 giorni della settimana, l'intervallo di mezzogiorno non sia mai uguale a se stesso, né per quello che riguarda il cibo da mettere nel piatto, né per le attività da svolgere. Spiega Giuseppe Maione fondatore di Insalate Italiane: “Il nostro fast food del benessere è uno osservatorio privilegiato per comprendere quali sono le buone abitudini e quali gli errori più comuni che si fanno nel piccolo universo della pausa pranzo. Molti dei nostri clienti infatti sono stressati perché ‘corrono’ anche durante la pausa, senza riuscire a godersi neppure questo momento”.
Insalate Italiane propone allora sua ricetta per sfruttare al meglio l'intervallo di mezzogiorno, che si può sintetizzare in tre regole d'oro.
Regola numero 1: non passare a tavola tutti i 60 minuti a disposizione, ma cercare di conservare almeno un quarto d'ora per una passeggiata a passo rapido nelle vie adiacenti il proprio luogo di lavoro. Le calorie assunte, compreso un eventuale piccolo peccato di gola, peseranno così di meno nel calcolo del fabbisogno calorico giornaliero: gambe, cuore e testa vi ringrazieranno.
Regola numero 2: farsi un piccolo regalo ogni giorno. Il che non significa necessariamente comprare qualcosa: basta un giro in libreria, o ascoltare un brano musicale eseguito dal vivo come spesso capita nelle città o semplicemente al proprio pc, leggere un articolo di giornale assaporando un caffè. Tutto questo aiuta a nutrire la mente e incrementa il buon umore.
Regola numero 3: scegliere le cose giuste da mettere nel piatto, variando il menù ogni giorno o, almeno, il più possibile, sia che si mangi fuori o in ufficio per risparmiare tempo, scegliendo il giusto equilibrio tra proteine e carboidrati, con qualche piccolo accorgimento salva linea. Il freddo dell'inverno va combattuto anche con il cibo, ad esempio con un bel piatto caldo della tradizione italiana, come una polenta di grano saraceno o con delle lasagne vegetariane, o ancora con una zuppa di farro o orzo e lenticchie, semplice da cucinare la sera prima e da riscaldare al forno microonde in ufficio.
Per chi invece è costretto al sandwich, la soluzione sta nella scelta oculata degli ingredienti. Meglio un buon panino integrale o ai cinque cereali, da imbottire con foglie di insalata (iceberg, lattughino, valerianella, misticanza), un buon formaggio della tradizione italiana (la stracciata molisana, ottima per ammorbidirlo o un saporito caciocavallo stagionato) o ancora della verdura. Tra le possibilità per insaporire il panino senza appesantirlo ci sono le melanzane o le zucchine arrostite, i peperoni in agrodolce, i pomodori di Pachino o quelli secchi, i funghi. O ancora, per un buon apporto di proteine animali magre, ci sono la bresaola, il prosciutto di petto di pollo, le sfoglie di tacchino arrosto.
Infine, mai dimenticarsi della razione di frutta: una bella spremuta da bere durante il pasto, una macedonia, una mela da addentare durante la passeggiata.
E la vostra pausa pranzo ideale ?
Buona Giornata !!
Roberto
28 gennaio 2011
Luoghi Fantastici.
Non sò se ci riuscirò mai ad andarci, ma mi piace intanto parlarne e magari scoprirlo un pò di più insieme a voi.
Nell'Ocean Park di Hong Kong nasce Aqua City. La città dell'acqua ospita un grande acquario con 5.000 pesci di oltre 400 specie. Nella nuova struttura è possibile godere di spettacoli notturni di luci ed effetti speciali mai visti prima. E si possono esaminare da vicino i comportamenti e le azioni di pesci di tutte le dimensioni.
Aqua City, progettato dall'architetto Frank Gehry, vincitore del Premio Pritzker, e' stata realizzata nell'ambito del piano di ristrutturazione generale dell'Ocean Park (dal costo globale di 714 milioni di dollari) e copre una superficie di 20 mila metri quadrati. Il presidente di Ocean Park, Alan Zeman, ha annuciato nei giorni scorsi che Ocean Park, che lo scorso anno ha ospitato 5,4 milioni di visitatori paganti, ha in progetto di aumentare le entrate con l'apertura di un ristorante e di negozi ad Aqua City.
La nostra visita per oggi è terminata, tornate a trovarci !!!
Bene tornati alla quotidianità, buon week end !
Rob
27 gennaio 2011
Tesi Bizzarre dal mondo della scienza....
Ci sono notizie che lasciano senza fiato o che fanno decisamente ridere. E oggi vista la mia propensione al "cazzeggio"...forse perchè siamo vicini al week end eccone una che mi fà morire dalle risate. Tema del giorno: "Strategie per dimagrire".
In queste fredde giornate d'inverno, il tepore di casa nostra ci offre un piacevole nido in cui rifugiarci. Eppure, l'abitudine di tenere alto il livello di riscaldamento ha una serie di controindicazioni, tra cui il rischio di aumentare di peso, anche in modo considerevole.
Il collegamento diretto tra le alte temperature casalinghe durante l'inverno e impennate dell'ago della bilancia è stato verificato da un team di ricercatori dell'University College di Londra, in uno studio pubblicato sulla rivista Obesity Reviews. Gli scienziati hanno analizzato il fenomeno nel Regno Unito e negli Stati Uniti, e sono giunti alla conclusione che la ridotta esposizione al freddo può avere due effetti, entrambi negativi, sulla capacità del corpo di conservare un sano equilibrio di peso. Il calore riduce infatti al minimo la necessità di "spendere" energia per stare al caldo e inibisce la capacità del corpo di produrre calore. Gli scienziati ipotizzano anche il fatto di soggiornare sempre in ambienti caldi durante l'inverno abbia l'effetto di "mandare in confusione" il metabolismo, preparato al freddo stagionale.
Queste conclusioni sono avvalorate da due dati: l'aumento medio delle temperature in ambiente domestico nell'ultimo decennio e la crescita galoppante dell'obesità. Gli autori dello studio hanno analizzato in particolare il ruolo svolto dal tessuto adiposo bruno (grasso bruno) nella produzione del calore corporeo umano. Il grasso bruno è infatti diverso dal grasso bianco: ha la capacità di bruciare energia per produrre calore e il suo sviluppo nel corpo è "pensato" dalla natura per proteggerci dall'esposizione al freddo. Studi recenti hanno già concluso che un aumento del tempo trascorso in un ambiente caldo può portare ad una perdita di grasso bruno, e di conseguenza a una minore capacità di consumare energia.
L'autore principale dello studio, la dott.ssa Fiona Johnson, ha sottolineato che "l'aumento del tempo trascorso in casa, l'accesso diffuso a riscaldamento centralizzato e aria condizionata, il miglioramento del comfort termico, contribuiscono a limitare il range di temperature che sperimentiamo nella vita quotidiana e a ridurre il tempo in cui i nostri corpi sono sottoposti a stress termico, il che significa che stiamo bruciando meno energia e quindi mettiamo su peso". Naturalmente, precisa la scienziata, "la ricerca sui fattori ambientali che causano l'obesità si è concentrata su dieta e esercizio fisico, che sono indubbiamente i maggiori fattori, tuttavia è possibile che altri elementi ambientali, quali le temperature invernali indoor, possano avere un ruolo rilevante".
Insomma, una riduzione del riscaldamento in casa e negli uffici avrebbe tanti effetti benefici: riduzione dell'inquinamento, un risparmio sulle spese e anche… una linea più snella.
Stasera spengo i termosifoni ahahaha
Buona Giornata !
Rob
(fonte TGcom)
26 gennaio 2011
Vacanze con quel "non sò chè di alternativo"
C'è costantemente una ricerca e di coseguenza un'offerta di vacanze rigorosamente alternative. Anche nel settore alberghiero ci sono situazioni molto curiose.
C'è chi se ne sta tranquillo nella propria stanza, oppure in relax in qualche salotto, in giardino o al ristorante, mentre intorno a lui moltissime persone si danno da fare per assicurargli il massimo del comfort. Siamo, ovviamente in un albergo, un piccolo microcosmo in cui risiedono e lavorano centinaia di soggetti. E se il cameriere o il concierge sono figure ormai familiari a chi pernotta in albergo, ci sono moltissime altre occupazioni decisamente più bizzarre nelle quali potrebbe capitare di imbattersi durante una vacanza.
Lo scaladaletto umano dell'Holiday Inn di Londra. Ad esempio, avreste mai immaginato che qualcuno fosse addetto alla pulitura delle monetine in circolazione nell'albergo per renderle più lucide e splendenti? E che esistesse un addetto a scaldare il letto poco prima che il cliente vi si corichi? Hotels.com, sito leader nella prenotazione di hotel online, ha “scovato” fra le oltre 130.000 strutture presenti sul suo sito le professioni più bizzarre dell'offerta alberghiera mondiale, con risultati davvero sorprendenti.
Lo scaldaletto umano, molto utile nelle serate fredde e umide, si trova, guarda caso, a Londra. Dopo una giornata trascorsa nel grigio e nel freddo della capitale britannica, un bel letto tiepido concilia il sonno e lo rende più riposante. Per questo l’Holiday Inn Kensington Forum offre un servizio davvero particolare: lo "scaldino umano", appunto. Alcuni addetti assunti dall’hotel hanno infatti il compito, dopo aver indossato delle speciali tute isolanti, di scaldare con il calore del proprio corpo i letti dei clienti, risparmiando loro lo sgradevole impatto delle lenzuola fredde. Sempre a Londra, e per chi a un letto caldo preferisce una buonanotte più psicologica, l’Hotel Andaz propone la lettura di un racconto della buonanotte. I reading notturni durano spesso fino alle prime luci dell’alba e vedono a volte la partecipazione di giornalisti o scrittori famosi; l’unica condizione per gli ospiti dell’hotel è partecipare rigorosamente in pigiama!
The Peabody Hotel di Memphis e il Mastro delle anistre. Bisogna andare invece fino a San Francisco per incontrare il pulitore di monete, in servizio all’Hotel Westin St Francis. Lucidare le monete è una professione che ha origine nel 1935 quando il direttore dell’hotel, vedendo che i guanti bianchi delle signore si sporcavano maneggiando gli spiccioli, decise che tutte le monete in circolazione nell’albergo dovevano essere ripulite accuratamente. La tradizione prosegue ancora oggi, con un addetto che si occupa tutti i giorni di rendere lustri e splendenti i dollari che passano di mano in mano all'interno della struttura.
In India, invece, i clienti del Rambagh Palace a Jaipur sono al riparo da volatili sgraditi grazie al lavoro dello “scacciatore di piccioni”. Anche se questi uccelli sono considerati portafortuna, l’hotel ha assunto due persone incaricate di allontanarli senza far loro del male, per evitare che sporchino il cortile di quella che era la residenza del maharaja del Jaipur. Ancora in tema di uccelli, The Peabody Hotel di Memphis, nel Tennessee, è famoso in tutto il mondo per lo spettacolo legato alle straordinarie anatre che si esibiscono tutti i giorni dalle 11 e alle 17. Grazie alla guida del "mastro delle anatre", che stende per loro a terra un tappeto rosso, i volatili raggiungono la fontana dell’albergo dove passano la giornata sotto gli ospiti dell'albergo, La sera vengono poi riportate al riparo. L'aspetto negativo della professione del mastro sta nel compito di ripulire quotidianamente la fontana, dopo il passaggio degli uccelli.
Chi ama le favole e vorrebbe avere, come Cenerentola, una fatina buona capace di rendere perfette le situazioni, ad esempio prima di un appuntamento galante, trova questo esclusivo servizio al Barnsley Gardens Resort di Adairsville, in Georgia. L'albergo offre il servizio di "fata madrina", capace di trasformare i sogni in realtà. Tappeti di petali di rosa, bottiglie di champagne e tante sorprese romantiche sono la bacchetta magica capace di trasformare ogni giornata in un nuovo San Valentino.
Buona permanenza qualunque sia la vostra scelta.
Roberto
(fonte: Tgcom.com)
25 gennaio 2011
Strategie Svedesi...Vincono !
Entri e non esci a mani vuote, oramai è un dato scentifico.Salotti che invogliano a riposare in poltrona, cucine che sfociano in bagni che a loro volta sbucano verso un altro salotto: non è un film di David Lynch ma il labirintico mondo Ikea, progettato e realizzato non solo per permetterci di arredare 45mq con 4500 euro ma anche per farci comprare, comprare, comprare. E per convincere un innocuo visitatore a trasformarsi in un compratore compulsivo non c'è cosa migliore che imprigionarlo nelle manette soft della perdizione mentale.
Quello che molti sospettavano ha oggi una dimostrazione scientifica. L'hanno elaborata i ricercatori dello University College di Londra, che studiando la logica alla base della planimetria dei centri commerciali hanno notato qualcosa di strano: percorsi arzigogolati, fatti apposta per impedire a chi entra di tornare indietro. Una volta entrati nel paradiso dei mobili svedesi a buon mercato, insomma, bisogna andare fino in fondo, e se anche si entra per comprare un vaso da orchidea è probabile che si esca con un tavolino infilato a forza nel portabagagli. L'"effetto labirinto", così lo hanno battezzato gli studiosi guidati da Alan Penn, ha proprio lo scopo di mantenere i clienti tra corridoi ed espositori il più a lungo possibile, facendoli perdere tra mobili minimalisti componibili e invogliando il cervello a comprare.
''L'organizzazione del negozio è così confusa che il cliente non sa se sarà in grado di tornare indietro. Così mette l'oggetto nel carrello e tira avanti'', spiega lo studioso, direttore del Virtual Reality Centre for the Built Environment dell'università britannica. Un ritratto che però l'azienda svedese mostra di non gradire: ''I nostri negozi sono progettati per dare ai clienti diverse idee su come arredare la propria casa, dalla cucina alla stanza da letto - ribatte Carole Reddish, vice direttore delegato di Ikea per Gran Bretagna e Irlanda - Mentre molti clienti vengono in negozio per ispirarsi, altri arrivano con una precisa lista degli acquisti realizzata dopo aver consultato i nostri cataloghi cartacei e online''.
Con una rete di 258 negozi in 37 Paesi e un fatturato che nel 2009 ha raggiunto i 21,5 miliardi di euro, Ikea è una delle multinazionali più fortunate al mondo. Dal ristorante interno a base di specialità della cucina svedese al catalogo pubblicato in 52 diverse edizioni, di cui ogni anno vengo stampate 198 milioni di copie, l'azienda ha sempre dimostrato una certa sagacia nell'utilizzo delle strategie di marketing.
E voi uscite mai da Ikea a mani vuote ?
Buona giornata
Roberto
(fonte: Sara Ficocelli da Repubblica)
E grazie ancora alle attività dell'uomo !!!!
Leggo e inorridisco alla "barbarie" di immaginare quel mare e quelle spiagge straordinarie "sfregiate". E' allarme anche a Stintino per la mare nera che ha raggiunto le spiagge di Pazzona e delle Saline. Sospinto dal vento di grecale, l'olio combustile fuoriuscito l'11 gennaio scorso dal terminal di E.On nello scalo industriale di Porto Torres, ha toccato infatti il litorale del centro turistico del nord Sardegna.
"Stiamo monitorando la situazione e si sta lavorando per evitare un danno ambientale maggiore lungo la costa che possa anche tradursi in un danno di immagine - spiega il sindaco Antonio Diana - c'é la massima concentrazione da parte dei nostri uffici, siamo preoccupati. Speriamo che si tratti di pochi residui che potranno essere recuperati in breve tempo". Il Comune, già dal giorno dell'incidente al porto industriale, aveva attivato le squadre della Compagnia Barracellare per tenere sotto stretto controllo le spiagge stintinesi.
Potrebbero essere resi noti in settimana i nomi dei primi indagati nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Sassari per danno ambientale, aperta dopo l'incidente dell'11 gennaio scorso nello scalo industriale di Porto Torres. Il sostituto procuratore Paolo Piras, che nei giorni scorsi ha ricevuto una prima relazione da parte degli uomini della Capitaneria, sta focalizzando l'attenzione sulle cause della perdita di olio in mare, dovuta alla rottura di un tubo interrato nella banchina, conseguenza di un cedimento di una soletta.
La banchina era stata collaudata il 24 luglio 2002 da una commissione formata da Capitaneria di porto, Genio civile opere marittime della Sardegna, Vigili del fuoco e Endesa Italia, la società allora proprietaria della centrale di Fiume Santo, oggi della multinazionale E.On. Intanto la marea nera non si ferma e arriva sul litorale di Stintino. Alcune zolle di catrame sono state ritrovate stamattina sulla spiaggia delle Saline e in quella di Pazzona.
Speriamo tutto si risolva al meglio e chi ha sbagliato paghi a caro prezzo.
Buona Giornata
Rob
24 gennaio 2011
Le "Utopie" realizzabili....
Un giorno potrebbe accadere, provate a pensare ad un mondo che sia al 100% composto da energie "rinnovabili".
In un Pianeta che dipende all'80% dai combustibili fossili e in cui l'apporto delle rinnovabili non va oltre il 13% la visione di un mondo mandato avanti solo grazie a vento, acqua e sole puo' sembrare un'utopia, ma non secondo lo scenario disegnato da due ricercatori californiani: con 'appena' qualche milione di turbine eoliche, 90mila centrali solari e pochi altri ingredienti sarebbe possibile abbandonare petrolio e simili gia' dal 2030.
Secondo i calcoli pubblicati sulla rivista Energy Policy da Mark Delucchi dell'universita' della California e Mark Jacobson di Stanford la 'lista della spesa' per un mondo con solo energia verde comprende 4 milioni di turbine eoliche da 5 megawatt, 90mila grandi centrali solari da 300 megawatt, sia del tipo fotovoltaico che a concentrazione, e 1,7 miliardi di piccoli pannelli fotovoltaici da 3 chilowatt da installare sui tetti di praticamente tutte le case del pianeta.
A completare il mix energetico potrebbero contribuire anche centrali geotermiche e che sfruttano le onde, come quella appena inaugurata in India, mentre risulterebbero inutili sia l'atomo che le biomasse, che ora invece forniscono rispettivamente il 6 e il 10 per cento dell'energia mondiale, mentre insieme vento e sole fanno solo il 3%.
Mi piace pensare "dati alla mano" che un mondo "nuovo" sia possibile.
Buona Giornata e buon inizio settimana.
Roberto
21 gennaio 2011
Affrontiamo il week end con una "Risata" !!!
Che l'umano si un pò "folle" direi non ci siano dubbi, ma oggi niente discorsi seri ma una risata. Potremmo definirlo un piccione viaggiatore di "nuova generazione". Dimenticate infatti i volatili utilizzati per scambiarsi lettere e portare messaggi nei secoli scorsi. C’è chi ha pensato di utilizzare un piccone per un impiego molto meno nobile e romantico: trasportare droga all’interno di un carcere.
Foto tratta dal sito telegraph.co.uk
E’ stata la polizia penitenziaria di Bucaramanga, cittadina nel Nord Est della Colombia, a scoprire lo smercio. Il narco-piccione volava intorno al carcere "Carcel Modelo", quando improvvisamente ha sbattuto contro il muro perimetrale. Un particolare non da poco, che ha destato sospetti. Sulle ali dell’uccello gli agenti hanno trovato sostanze stupefacenti: 40 grammi di marijuana e 5 di cocaina non raffinata. Un carico troppo pesante per il volatile, che infatti non è riuscito a portare a termine la “missione”. Dopo qualche battito di ali non ce l’ha fatta. Ora è stato affidato a un reparto della polizia che si prende cura di lui.
I giornali locali parlano di addestramenti a cui i detenuti del carcere sottoporrebbero i piccioni per i propri scopi. Veri e regolari allenamenti, che renderebbero capace un uccello di compiere fino a venti voli al giorno. Sempre in Colombia, lo scorso anno, la polizia aveva scoperto che dei piccioni viaggiatori venivano utilizzati per far entrare in carcere delle sim card per telefoni cellulari.
Il piccione non è l’unico pennuto sfruttato dai malviventi. Lo scorso settembre, infatti, nella città di Barranquila, è stato catturato un pappagallo addestrato da spacciatori. Faceva il palo e gridava “scappa” quando avvistava dei poliziotti.
Ma si può arrestare un piccione ?
Buon Week End
Roberto
20 gennaio 2011
E lo chiamano "Winter Blues"...
Nella mia "caccia alla notizia" quotidiana che facio prima della trasmissione questa mattina mi sono imbattuto su un'informazione molto interessante se vi sentite stressati e stanchi in questo periodo, alcune preziose indicazioni.
La nebbia che copre di grigio tutte le cose, come sta accadendo in questi giorni nelle regioni dell'Italia del Nord, ma anche la pioggia, il freddo e le giornate ancora corte di questo periodo: sono tutti elementi che agiscono negativamente sul nostro umore, facendoci sentire stanchi, tristi e depressi. Le attività all'aperto, come le passeggiate e le corse al parco, si riducono, mentre si tende a mangiare di più, a preferire cibi ipercalorici.
Eppure basta cambiare poche abitudini per uscire da questo "letargo" che ci rende pigri e tristi.
Secondo una ricerca dei medici dell'Università del Missouri (Usa), per liberarsi del cosiddetto "winter blues" per aumentare la felicità ed evitare i malumori anche d'inverno, basta non rinunciare ad alcune sane regole di vita. Gli studiosi, guidati da Karen Sherbondy e Steve Ball, suggeriscono di evitare drastici cambiamenti, ma di iniziare ad adottare alcune abitudini salutari condividendole possibilmente con il partner e gli amici.
Ad esempio si può cominciare a imporsi un po' di attività fisica, secondo il principio che anche poco è meglio di niente. Si può provare un nuovo sport o a investire nell'home fitness per muoversi di più nonostante i rigori invernali. Oppure concedersi una sorta di pausa come una passeggiata di 10 minuti al giorno: questo, oltre a metterci in movimento, è un modo per distrarsi, alleggerendo stress e tensioni. Non solo: tra i piccoli trucchi salva-umore si può provare a indossare abiti dai colori brillanti, leggere un libro piacevole o guardare uno spettacolo divertente. Tutti espedienti che permetteranno di fare una bella risata a voce alta per ridurre gli ormoni dello stress e liberare endorfine.
E se proprio siamo costretti tra le quattro mura di casa, passiamo qualche pomeriggio o serata in piacevole compagnia: ci aiuterà sicuramente a pensare positivo.
Buona Giornata
Rob
Fonte: tgcom.it
19 gennaio 2011
Che il 2011 sia l'anno delle Utopie realizzabili ?
Ci sono notizie che hanno il potere di farmi pensare "bene" di quello che potrà essere il nostro pianeta tra qualche anno, su quello che riusciremo a lasciare alle generazioni future. Macchine elettriche alimentate grazie all’energia generata da impianti eolici. Non si tratta di un sogno ma di un progetto pilota che la Sustainable Energy Authority of Ireland (Seai) sta mettendo in piedi con la collaborazione del Department of Community, Equality and Gaeltacht Affairs sul territorio delle isole Aran, in Irlanda.
Per tre anni 24 famiglie residenti nell’arcipelago parteciperanno all’iniziativa, al fine di dimostrare che le tecnologie smart grid sono necessarie ed utili per lo sviluppo e la diffusione della mobilità elettrica e per ridurre la dipendenza e l’utilizzo di combustibili fossili altamente inquinanti.
Nella fase iniziale del progetto, ad otto famiglie verrà consegnata un’automobile elettrica e un’unità di ricarica monitorata in remoto, utile per consentire al conducente di essere costantemente aggiornato circa la quantità di energia a disposizione per il rifornimento del veicolo.
Il Ceo della Seai, Owen Lewis, ha commentato “l’Irlanda ha il duplice obiettivo di sostituire il 10% delle automobili con veicoli elettrici entro il 2020 e di sfruttare la nostra disponibilità di risorse energetiche rinnovabili, in particolare il vento. Nell’ambito dei piani di governo che mirano a mettere su strada 6.000 veicoli elettrici entro il 2012, è ora disponibile per l’acquisto una sovvenzione di 5.000 Euro per veicolo. Questo progetto sulle Isole Aran è un significativo passo in avanti ed è tra le prime iniziative a livello mondiale atte a dimostrare il potenziale dei veicoli elettrici alimentati grazie all’energia eolica”.
Speriamo bene !
Buona Giornata
Rob
18 gennaio 2011
Voglia di Risparmio...e creatività !
Saranno i "tempi Duri", sarà che dobbiamo anche un pò risparmiare che ci scappa una nuova "tendenza". Ha un nome che al primo impatto può sembrare difficile: "wardrobe refashioning". Detto in parole povere è l'arte di trasformare gli abiti che abbiamo nell'armadio, magari da tempo immemorabile, in capi all'ultima moda, trendy e modaioli. Sarà la voglia di risparmiare sulle spese di vestiario, o anche il gusto per la moda vintage, o ancora la soddisfazione di creare qualcosa di bello con le proprie mani: fatto sta che i corsi che insegnano quest'arte sono presi d'assalto, dimostrando l'interesse di un numero crescente di persone.
Pioniere in questa originale scuola di "rinnovo-guardaroba" è l'Atelier del Riciclo di Milano, spazio di riferimento per l'eco-trend, il riuso creativo di oggetti e il baratto di abiti e accessori o, come si dice più comunemente, "swap". Nell'Atelier si possono seguire corsi ad hoc, aperti a chiunque voglia mettere a frutto la propria creatività per essere glam a costo zero, o quasi.
Il wardrobe refashioning' nasce nei paesi anglosassoni ma la realtà che l'ha legato allo swapping, ossia al baratto è stata la catena israeliana 'Swap-O-Rama-Rama': negozi dove si scambiano vestiti e si hanno sempre a disposizione degli stilisti che possono rinnovare i capi delle clienti".
La filosofia che ispira l'iniziativa è quella del riuso e della lotta allo spreco, legato sicuramente alla crisi economica, ma anche e soprattutto all'esigenza di dare espressione alla propria creatività e uscire dal rapporto di massificazione stereotipata tipica del consumismo, ormai dilagante nei confronti degli oggetti che ci circondano.
Tra i temi che vengono affrontati nel corso ci sono nozioni su come utilizzare gli abiti che già si possiedono per ottenere un look attuale; come accessoriare un capo per trasformarlo in qualcosa di trendy e in grado di esaltare il nostro fascino; come rinfrescare l'armadio per esprimere noi stesse e i nostri gusti in ogni situazione.
Insomma, non si tratta di un semplice corso di taglio e cucito, ma si rivolge anche a chi non sa tenere in mano ago e filo: l'intenzione è trasformare ogni partecipante in image-maker di se stesso, riconoscendo i propri punti di forza fisici, caratteriali e comportamentali e arrivare alla creazione del guardaroba ideale: quello che valorizza ciò che realmente siamo. In particolare, i corsi prevedono una prima parte teorica in cui si inquadrano i gusti e i punti di forza della persona. Una seconda parte, sempre teorica, in cui si definisce l'icona di stile che esiste in ognuno di noi. Una terza parte pratica in cui si impara a realizzare il look più adatto a se stessi, trasformando i vecchi abiti in capi attuali e modaioli.
E noi maschietti con le nostre camice azzurre e i nostri pantaloni grigi come faccimo ?
Buona Giornata !
Rob
E alla fine magari con un pò di impegno...
Buone notizie sul fronte del "riciclo". Aumento del 17% della raccolta degli elettrodomestici nell'ambito dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee): questo il bilancio 2010 del Consorzio Italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici (Ecodom) secondo il quale questo slancio nel riciclo ha evitato l'immissione in atmosfera di circa un milione e 800 mila tonnellate di anidride carbonica.
Negli ultimi 12 mesi, secondo l'analisi Ecodom conclusiva su tutto il 2010, nel nostro Paese sono state raccolte 89.100 tonnellate di rifiuti tra frigoriferi, condizionatori, scalda-acqua, lavatrici, lavastoviglie, forni e cappe, pari ad oltre il 36% di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici gestiti sull'intero territorio nazionale.
Da questo risultato e' derivata la capacita' di ricavare 58.340 tonnellate di ferro (quantita' utile per i cerchioni di oltre un milione di automobili) 1.655 tonnellate di rame (equivalenti a rivestire circa 60 Statue della Liberta'), 2.876 tonnellate di alluminio (quantita' che consentirebbe di realizzare oltre 215 milioni di lattine) e 7.500 tonnellate di plastica (peso corrispondente a quello di circa 150 milioni di bottiglie da 1,5 litri).
In questo panorama la 'medaglia d'oro' per la regione piu' virtuosa va alla Lombardia che, con le sue 13.074 tonnellate di Raee trattate, ha fatto risparmiare 26.347.000 kWh di energia ed ha evitato l' immissione in atmosfera di 273.900 tonnellate di anidride carbonica. Seguono Emilia Romagna e Piemonte, ''Siamo molto soddisfatti dei risultati operativi del 2010 - ha detto Giorgio Arienti, direttore generale Ecodom - questi risultati sono certamente frutto della collaborazione tra il Consorzio, i Comuni, gli Enti che effettuano la raccolta e gli impianti specializzati nel trattamento dei Raee, ma soprattutto sono merito dei cittadini italiani, che stanno diventando sempre piu' consapevoli dell'importanza del riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici''.
Forza e coraggio e se magari i comuni dessero una mano ai cittadini non sarebbe male.
Buona Giornata
Rob
17 gennaio 2011
Il fenomeno del Food Trucker...quando la necessità aguzza l'ingegno.
Momento di crisi, molto Chef licenziati, ma basta a quanto pare fernarsi a pensare ed una soluzione si trova. Che cosa succede quando si incontrano la domanda e l'offerta? Lo spiega una legge dell'economia: si determina un prezzo di mercato. E quando si incontrano due offerte? Per le economie di tutto il mondo sarebbe la paralisi: provate a immaginare un pianeta in cui ci sono solo ristoranti e nessuno disposto a pagare per mettersi a tavola. Beh, il miracolo poteva avvenire solo nel paese dell'eterna nuova frontiera. In America? Di più. In California: l'ultima frontiera.
La recessione aveva portato alla crisi della ristorazione e tanti chef si erano trovati a spasso. Ma la recessione aveva portato alla crisi anche di quella particolare ristorazione che qui in America è sempre andata fortissimo e si chiama cibo da strada: perché c'erano sempre meno impiegati e operai da servire al volo per la via. Così i camioncini dei rivenditori di pizza o hot dog erano rimasti a marcire in garage. E gli chef a marcire a casa. La caduta della domanda ha fatto calare le offerte: e su quei camioncini in svendita si sono tuffati i cuochi prelibatissimi che naturalmente hanno abbassato le loro pretese - dal conto al guadagno. D'altronde già erano a spasso: almeno stanno dietro ai fornelli.
L'avventura di Le Truc, per esempio, è nata così. Che cos'è? Orecchio al nome: Le Truc è la traduzione naturalmente maccheronica e naturalmente in francese, lingua madre della cucina, del "truck", il camioncino anglosassone. E Le Truc è il primo "bustaurant" di San Francisco. Un bus ristorante. Se Maometto non va alla montagna è la montagna che va da Maometto: su quattro ruote. Lo chef Hugh Slick prima di mettersi su strada aveva referenze d'altissimo bordo: all'Istituto culinario d'America aveva studiato con la maga della cucina italiana Marcella Hazan. Poi aveva prestato la sua arte a raffinatissimi ristoranti e curiosi padroni- come il giornalista e scrittore Christopher Hitchens. Ora s'è messo in strada anche lui.
Del resto basta fare due conti. Aprire un ristorante vero qui in America ti costa dagli 850 dollari al milione e mezzo: tra affitto, dipendenti e avviamento. Andare su strada ti costa al massimo 200mila dollari: anche meno se magari il ristorante, pardon, il camioncino è usato, e non ti costa più di 90mila dollari. Il sacrificio principale in fondo adesso è proprio l'avviamento: che, come si sa, è anche un termine motoristico.
Certo se vuoi lanciarti nell'alta cucina non ti basta il vecchio camioncino con cui servivi salsicce e kebab. Quelli di Le Truc fanno cose prelibate. Agedashi tofu. Foie Gras. Mica roba che puoi cucinare con i camioncini che noi vedevamo alle sagre di paese - e alle feste dell'Unità. Così un'azienda specializzata in forniture da cibo da strada, la AA Cater Truck di Los Angeles, adesso s'è rispecializzata nell'allestimento supplementare. Finisce che un camioncino che prima costava sui 124mila dollari ora ti costa anche il doppio: 240mila. Ma evidentemente l'investimento vale: l'unione delle due offerte sta generando una crescita di domanda.
La metamorfosi dei camioncini racconta dal New York Times è emblematica. Ma il successo del food truck lo spiegano tanti altri esempi. Prendete proprio a New York la The Tavern On The Green. Strangolato dalla recessione lo storico locale di Central Park ha chiuso. Il comune proprietario dell'immobile ha trasformato la struttura in una specie di ufficio del turismo.
E là dove c'era il giardino del famoso restuarant ora svernano i camioncini del cibo da strada. Affollatissimi anche con la neve. D'altronde da cibo dei poveri lo street food è diventato di moda. La metropoli di Jean-George e Lidia Bastianich ha inaugurato il Truck Food Festival dove i camioncini di Go Burger sfidavano gli infiltrati di The Krave - che saranno anche buonissimi ma vengono dalla confinante Jersey City che per i newyorchesi è dire peggio dei baluba. Non solo. Ormai Wafel and Dinges è un marchio che se la batte con Starbucks. E Jiannetto Pizza Truck non sfornerà le prelibatezze di Saraghina però è parcheggiato a Midtown e ti risparmia la trasferta a Brooklyn.
Insomma il fenomeno è tale che c'è perfino, e ti pareva, un'applicazione per l'iPhone, FoodTrucker, che ti segnala grazie a Twitter dove sta passando il tuo camioncino del cuore (e del tuo fegato): il servizio è disponibile su Austin, Boston, Cincinnati, Los Angeles, Portland, Seattle, Washington e naturalmente San Francisco e New York, che del cibo da strada sono le capitali. Josh Tang, un imprenditore non per niente di San Francisco, parla non a caso di "piattaforma mobile", un termine finora usato solo per i telefonini, per definire il nuovo trend. E il nuovo business. Lui ha tirato su addirittura un'impresa, Mobi Munch, con cui mette a disposizione fino a mezzo migliaio di camioncini in tutt'America.
È una specie di franchising, con contratti rinnovabili di mese in mese, e una cassa computerizzata che fa confluire da ogni angolo degli States la sua parte di incassi nella sua azienda laggiù in California. Certo, c'è appunto quel piccolo particolare: più la cucina si specializza, più lo chef sbarca sul food truck, più il camioncino si deve adattare. Qui va il grill per il poulet roti. Qui vanno i fuochi per il teppanyachi. Per fortuna si risparmia su altri costi: a cominciare, e mica è poco, dalle toilette.
I Maschi Inquinano di più !!!
L'eterna competizione dei sessi torna a far parlare di se nell'ambito dell'ambiente.
Sono i maschi, almeno in Europa, i veri nemici dell'ambiente. Le loro emissioni, afferma uno studio pubblicato dalla rivista Energy Policy, sono molto più alte di quelle delle donne, soprattutto a causa della smodata passione per le auto che sembra accomunare gli uomini di tutto il Vecchio Continente.
I calcoli sono stati fatti da Riitta Raty e Annika Carlsson-Kanyama della Defence Research Agency svedese di Stoccolma sui dati di uomini e donne, in questo caso single, di Svezia, Norvegia, Germania e Grecia. I maschi sono risultati i più inquinanti in tutti i paesi, con una forbice che si amplia andando verso sud: se in Norvegia la differenza è solo del 6% e in Germania dell'8%, è in Grecia che questa diventa maggiore, sfiorando il 39%.
Stranamente anche i maschi svedesi non sono così attenti alla natura, e consumano il 22% più delle loro colleghe. In generale, il documento rileva che le donne in media, spendono più energia in sezioni come l'abbigliamento, igiene, salute, beni per la casa o il cibo.
Queste differenze vengono però rovesciate quando si prende in considerazione il consumo energetico per i trasporti: norvegesi e tedeschi consumano circa il 70-80% di energia in più nei trasporti rispetto alle donne, gli svedesi il 100% in più e i greci addirittura il 350% in più.
Secondo i ricercatori, queste informazioni possono essere di grande interesse per promuovere modelli di consumo più efficiente: "Le politiche ambientali dovrebbero distinguere tra i due sessi - afferma Carlsson-Kanyama - in particolare nel settore dei trasporti le campagne potrebbero concentrarsi di più sugli uomini per dimostrarsi più efficaci".
Meditiamo ?
Buona Giornata
Rob
Le nuove tendenze della neve.
Non sò se già l'avete fatta, con la complicità del maltempo e della neve caduta nei giorni delle festività, ma se vi dovesse ancora capitare di pianificarla, allora ecco qualche indicazione preziosa.
Godersi la neve e la montagna senza necessariamente usare i soliti sci e snowboard: oggi è possibile scendere in pista in tanti altri modi, per provare emozioni diverse, o semplicemente per trovarsi a contatto con la natura e fare movimento all'aria aperta.
Negli ultimi anni, infatti, si sono sviluppati numerosi sport tra cui ciascuno può scegliere il modo più congeniale per vivere la montagna e divertirsi. Dalle corse adrenaliniche in snowkite o in airboard, alle discese in skifox, una via di mezzo tra sci e slittino,o una tranquilla passeggiata contemplativa con ai piedi le classiche ciaspole: insomma, ciascuno può scegliere la neve che gli è più congeniale.
una discesa con lo skifox.
I suggerimenti arrivano da Hotels.com, leader nella prenotazione di hotel online, che propone sul suo sito Internet anche le migliori soluzioni abitative per provare le varie disclipline, chi ama le emozioni forti non può non provare il brivido dello snowkite, la disciplina sportiva che unisce kitesurf, snowboard e sci. In pratica si corre sugli sci o sulla tavola appesi a una vela simile a quella del paracadute, sfruttando la forza del vento. La velocità che si raggiunge in questo modo è notevole e occorre quindi una certa quantità di spazio e condizioni di vento adatte. Piuttosto diffuso in Francia e in Svizzera, ad esempio sui laghi ghiacciati e innevati dell'Engadina, ora si pratica anche in alcune località di casa nostra, ad esempio sul Lago di Resia, un scenario naturale d’eccezione in Alta Val Venosta (Bolzano).
Lo skifox è un altro strumento semplice nella sua composizione, ma in grado di offrire grande divertimento: è uno sci sormontato da un seggiolino, utilizzato con due piccoli sci ai piedi e senza racchette. Le braccia libere permettono di equilibrare i movimenti e sollevare leggermente il seggiolino da una parte o dall’altra per curvare. Lo skifox richiede soltanto un po’ di pratica per riuscire a mantenere l’equilibrio, ma unisce la manovrabilità dello sci alla facilità di guida dello slittino.
Lo snowcrossboard, invece, è stato brevettato circa due anni fa da un bergamasco ed è un mezzo ibrido, metà bici e metà tavola da neve, che permette di sperimentare il brivido di discese mozzafiato o anche una più placida passeggiata in montagna. Si tratta di un mezzo di grande sicurezza, dato che i piedi non sono bloccati in attacchi, comodo perché di usano scarponcini soft), maneggevole con manovre intuitive per i neofiti, senza stress per le articolazioni. La bici da neve si prova, tra l'altro, sulle piste di Cortina d’Ampezzo.
Chi invece non ha voglia di mettere gli sci ai piedi può provare l’airboard, la versione moderna del classico slittino. L'attrezzo consiste in un cuscino gonfiabile di forma solitamente triangolare sul quale sdraiarsi a pancia in giù per scivolare sulla neve. Gli esperti garantiscono che basta circa un’ora di allenamento per imparare a maneggiarlo al meglio e soprattutto a gestire la velocità: spesso decisamente elevata: si può arrivare infatti fino a 35 chilometri all’ora. L'airboard si utilizza su piste apposite: le migliori e più spettacolari si trovano ad Aspen, in Colorado.
Chi preferisce un approccio "slow" alla montagna, può sempre optare per una passeggiata con le ciaspole, o racchette da neve, utilizzate fin dall’antichità per muoversi facilmente a piedi sulla neve fresca. Pur essendo cambiati i materiali di fabbricazione, dal legno si è passati infatti alla lega di titanio, rimangono fra gli attrezzi più apprezzati da adulti e bambini proprio per la loro facilità di utilizzo. Sono l’ideale per gli amanti del trekking, perché consentono di fare escursioni e passeggiate e di godere dei meravigliosi paesaggi innevati camminando con il minimo sforzo. Sentieri attrezzati si trovano ovunque, nei boschi e sulle pendici delle montagne di tutte le località alpine e appenniniche, mentre le aziende turistiche e le comunità montane organizzano escursioni guidate e di gruppo.
Buona divertimento !!!
Roberto
14 gennaio 2011
Paese che vai cucina che trovi ?
La cucina Italianaè la più buona del mondo poi quella di mamma o della nonna sono insuperabili, ma quando viaggiate curiosate nei menù di altri paesi ?
La cucina italiana è la migliore del mondo. Eppure i nostri connazionali non disdegnano i sapori esotici e inconsueti, come dimostra il grande successo dei ristoranti etnici.
Quando poi ci si trova in viaggio c'è poco da fare: bisogna mettere da parte le cautele e "sperimentare", almeno se non si vuole morire di fame. Del resto l'esplorazione gastronomica è per molti viaggiatori uno degli aspetti che rende più invitante la vacanza, anche non mancano quelli che non sanno rinunciare del tutto a pasta, pizza e caffè, per lo meno se il viaggio dura a lungo. Una ricerca ha coinvolto oltre 3000 viaggiatori di tutto il mondo e svela le preferenze gastronomiche in vacanza e quanto "pesa" l’importanza di scoprire i gusti locali.
L'indagine, realizzata da Hotels. com, leader nella prenotazione di hotel online, svela innanzitutto che gil italiani non sono tradizionalisti come spesso si pensa. il 93% degli intervistati, infatti, quando si trova all’estero, prova la cucina locale “per principio”; idea condivisa in media anche dall’87% dei viaggiatori del resto del mondo. Proprio per questo motivo, più della metà dei nostri connazionali in viaggio, per la precisione il 52%, sceglie formule di alloggio che non vincolino al pasto in hotel in modo da avere la libertà di curiosare tra supermercati e ristoranti tipici alla ricerca degli autentici sapori del luogo. Questa formula è la preferita anche dal 78% dei finlandesi, dal 68% dei danesi e dal 60% dei giapponesi.
Una considerevole percentuale di nostri connazionali (21%) ammette addirittura di aver scelto la destinazione delle vacanza proprio per assaggiare o gustare nuovamente le prelibatezze locali. Le mete più "saporite" e preferite per questo genere di esplorazioni sono Barcellona per la paella, Cetara, in Costiera Amalfitana, per la rinomata colatura di alici, il Giappone per un sushi preparato a regola d’arte, la Grecia per provare pastissio e moussaka o ancora il Belgio per la birra preparata secondo la tradizione delle abbazie. Tra i popoli amanti dei “viaggi culinari” spiccano quelli dell'Estremo Oriente: ben il 48% dei giapponesi e il 47% dei coreani intervistati dichiara infatti di scegliere una meta piuttosto che un’altra proprio in base al cibo.
Sono i giapponesi a considerare più di tutti la nostra cucina come la migliore al mondo (34% degli intervistati). I turisti con gli occhi a mandorla in Italia fanno una vera full immersion di lasagne, cotoletta e tagliatelle, ma anche i francesi, veri campioni di nazionalismo, hanno ammesso di amare la cucina italiana quasi come i loro piatti nazionali. Infatti il 18% di loro colloca i piatti nostrani tra i più apprezzati, una percentuale leggermente inferiore a chi predilige quiche e ratatouille (23%).
Benché il 40% dei nostri connazionali dichiari di non sentire per nulla la mancanza del cibo italiano quando si trova oltre confine, chi ha nostalgia dei sapori di casa ammette di sentire la mancanza di pasta, pizza e caffè espresso. Queste sono anche le eccellenze che collocano la nostra cucina in vetta alle preferenze dei viaggiatori di tutto il mondo: il 21% degli intervistati indica infatti la gastronomia del Belpaese come migliore del molto. A discreta distanza seguono quella francese (12%), thailandese (11%), cinese e spagnola (9%) e infine indiana (8%). Tra gli esperimenti più curiosi, tentati dai nostri connazionali all'estero vengono citate le carni degli animali più disparati come canguro, renna, alce, balena, orso e serpente, che in alcuni casi vengono servite con condimenti insoliti come cioccolato o salsa di lamponi. E al momento del dessert non ci si tira indietro davanti a una zuppa di banane o uno scenografico dolce a base di riso e fiori blu avvolto in una foglia di banano.
Infine si va diffondendo anche l'abitudine di portare a casa, al posto dei tradizionali souvenir, i prodotti gastronomici tipici del luogo, per conservare meglio il sapore della vacanza e riassaporarla una volta tornati a casa. Come resistere, ad esempio, alla tentazione di far assaggiare agli amici un meraviglioso salame di toro, magari accompagnato da marmellata di peperoncino? E se proprio si vuole stupire, c'è chi propone anche carne di renna e squalo, o addirittura, formiche sott’olio.
Qualche dubbio vi è venuto ?
Buona Giornata
Roberto
13 gennaio 2011
Ti addormmenti del toro ti svegli leone
Un recente sondaggio dell'istituto Harris Poll ha scoperto che il 31 per cento degli americani credono nell'astrologia. E anche per milioni di italiani l'oroscopo è degno di fiducia. Ma resteranno delusi nello scoprire che le cose non stanno realmente come pensano.
Lo zodiaco, che risale agli antichi babilonesi, indica in quale costellazione si trovava il sole nel giorno in cui una persona è nata. Nel corso dei millenni però, l'attrazione gravitazionale della Luna ha fatto oscillare la Terra intorno al suo asse, creando uno sbalzo di circa un mese nell'allineamento delle stelle. E quale è stato il risultato? "Quando gli astrologi affermano che il sole è nei Pesci, in realtà le cose non stanno così", rivela Parke Kunkle, un membro del consiglio della Minnesota Planetarium Society. E quindi la maggior parte dei lettori di oroscopi che si considerano Pesci sono in realtà dell'Acquario. Invece di essere sensibili, umani e idealisti, in realtà sono amichevoli, leali e creativi.
Sempre ammesso che ci siano legami fisici tra le costellazioni e i tratti della personalità. In realtà non sarebbe così, almeno secondo Kunkle, che insegna astronomia al Minneapolis Community and Technical College. "Di certo possiamo stabilire una relazione tra il raccolto e le stelle, ma non con la personalità", sostiene Kunkle. Gli astronomi si sono fatti beffe degli oroscopi fin dalle origini, ma Kunkle risponde in modo evasivo quando gli si chiede se l'astrologia può portare il grande pubblico a interessarsi di astronomia. "Un tempo le persone guardavano al cielo per comprendere il mondo attorno a loro - afferma -. Ma oggi non credo che chi si occupa di astrologia guardi molto al cielo".
Sulla relazione tra oroscopo e personalità era già stata realizzata un'approfondita indagine da parte di un gruppo di ricercatori dell'Università di Manchester, guidati dal dottor David Voas. Il team ha analizzato i compleanni di tutte le coppie sposate in Inghilterra e nel Galles. Basandosi infatti sull'ultimo censimento disponibile, hanno preso in considerazione 20 milioni di persone tra mariti e mogli per scoprire se certi segni zodiacali fossero attratti da altri. Ma non è stata individuata nessuna particolare compatibilità basata sui segni delle stelle. "Se ci fosse davvero anche la più piccola propensione per la Vergine di desiderare il Capricorno, o per la Bilancia di avere un debole per il Leone, allora lo dovremmo vedere nelle statistiche sui matrimoni", ha osservato Voas. "Quando hai una popolazione di dieci milioni di coppie, se anche solo una su mille è influenzata dalle stelle ci sarebbero 10mila coppie in più di quelle previste con una certa combinazione".
Il dubbio rimane e adesso come facciamo ??
Buona Giornata
Rob
12 gennaio 2011
Il mio punto "debole"...
Il mio punto debole oltre a Paolo, (il mio compagno) c'è sicuramente uno spiccato interesse perr tutto quello che c'è in giro di eco compatibile, eco sostenibile, insomma che sia un'idea, un'utopia che possa fare bene al nostra pianeta.
Stamattina ne ho trovata una carina che vi voglio far conoscere: 'Ispirato' dal riscaldamento globale e dal conseguente aumento del livello dei mari, l' architetto russo Alexander Remizov ha progettato un hotel totalmente ecosostenibile e, volendo, in grado di galleggiare. Si chiama 'Ark' ed e' stata ideata dall'architetto in collaborazione con un'azienda di ingegneria tedesca e con lo scienziato moscovita Lev Britvin.La struttura, ideata per essere completamente autosufficiente grazie ad un sistema di generatori a energia eolica e solare, e' stata pensata per raggiungere una dimensione di 14mila metri quadrati e ospitare fino a 10mila persone. ''Potrebbe essere costruita in soli 3 o 4 mesi, in qualsiasi parte del mondo', ha dichiarato l'architetto che si e' laureato a Mosca nel 1983 e ha aperto il suo primo studio nel '91.
Partiamo ? Buona Giornata
Roberto
11 gennaio 2011
Musica...senza controindicazioni, solo benessere....
Il potere della musica che ci conduce ai ricordi, alle cose piacevoli e secondo una ricerca anche ad altro.
La musica è uno dei grandi piaceri della vita, come il cibo e il sesso: la scienza ora scopre che, proprio come loro, ma anche come le sostanze stupefacenti, induce nel cervello una scarica di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere, nelle aree neurali che elaborano le sensazioni di piacere e appagamento. Naturalmente, per produrre questo effetto, deve trattarsi nella nostra musica preferita, perché quella che ci lascia indifferenti non ha nessun effetto e non provoca il rilascio di dopamina.
La scoperta viene dall'equipe di Valorie Salimpoor della McGill University di Montreal in una ricerca pubblicata sulla rivista "Nature Neuroscience". Gli esperti hanno constatato che, mentre si ascolta la propria musica preferita, si scatenano le stesse reazioni fisiche che solitamente vengono indotte da sostanze o stimoli piacevoli: l'ascolto di una musica di proprio gusto, infatti, modifica il battito cardiaco, il ritmo del respiro, perfino la temperatura corporea. Non solo. Basta il fatto di sapere che si ascolterà il proprio brano preferito per scatenare le cervello le reazioni di piacere, con la dopamina che comincia a liberarsi prima ancora che inizi l'ascolto, come se il fisico pregustasse la soddisfazione in arrivo dalle proprie note preferite.
Esiste per voi una musica che abbia questo potere ?
Buon Ascolto allora
Rob
10 gennaio 2011
Un'utopia diventa realtà ?
Pensandoci qualche anno fà poteva sembrare un'utopia, magari credendoci un pò e lavorandoci sopra invece questa "Utopia" potrebbe trasformarsi in realtà ?
Vorse le generazioni future vedranno sparire dal cielo delle città quella nuvola marroncina che finisce nei nostri polmoni e che soggiorna sulle nostre teste ogni giorno. Non sò se vi è mai capitato di andare a Frascati e dalla piazza del Mercato coperto affacciarvi sulla città. Quella coltre marrone che staziona sopra fà venire i brividi.
Arrivano Buona notizie, o comunque segnali positivi.
Un'auto australiana con la stessa potenza di un tostapane e' ufficialmente il veicolo a energia solare piu' veloce del mondo, dopo aver registrato in una prova a cronometro 88 chilometri l'ora, superando il record precedente di quasi 10 chilometri. La Solar Racer Sunswift IV detta anche IVy, progettata e costruita da docenti e studenti dell'universita' del Nuovo Galles del Sud, e' entrata oggi nel Guinness dei primati superando il record precedente, di 79 chilometri orari, detenuto da un altro veicolo australiano.
Alimentata da celle solari al silicio, l'auto a piena velocita' produce circa 1.200 Watt, la stessa potenza di un tostapane. La prova ufficiale e' stata condotta nella base della Marina militare a Nowra, a Sud di Sydney, con i piloti professionisti Barton Mawer e Craig Davis ai comandi.
Nel 2009, in una corsa da Darwin nel Nord del continente fino ad Adelaide, nel Sud, la Ivy aveva raggiunto una velocita' massima di 103 chilometri orari, non omologata. I veicoli che tentano il record nella categoria debbono essere alimentati solo da celle solari. La IVy normalmente usa le celle solari per caricare una batteria di 25 chili, ma questa e' stata rimossa per la prova di oggi.
Speriamo Bene, per un domani che abbia un'aria più pulità.
Buona Giornata
Roberto
07 gennaio 2011
Dovendo ristrutturare....
Ci sono ottime notizie se avete in programma una ristrutturazione. I due bonus del 36% (ristrutturazioni edilizie) e 55% (risparmio energetico) a valere sull'Irpef possono essere richiesti anche per i lavori di ampliamento eseguiti in attuazione del Piano Casa, secondo le regole generali previste per le ristrutturazioni, mentre la ritenuta d'acconto del 10% sui relativi bonifici puo' essere trasferita dai Consorzi alle singole imprese e non va effettuata sulle somme pagate ai Comuni in caso di oneri di urbanizzazione.
Lo chiarisce l'Agenzia delle Entrate in alcune risoluzioni appena pubblicata.
Ecco i chiarimenti delle Entrate:
- AMPLIAMENTI PIANO CASA AGEVOLATI: L'agenzia fornisce chiarimenti in merito ai lavori eseguiti in attuazione del Piano Casa, che prevede la possibilita' di ampliare o ricostruire le abitazioni in deroga ai piani regolatori locali. In particolare, viene confermato che l'ampliamento di superfici e volumi e' detraibile se riguarda la costruzione dei servizi igienici.
- RITENUTE D'ACCONTO A CONSORZIATE: La risoluzione dell'Agenzia precisa che i Consorzi di imprese senza finalita' di lucro possono trasferire alle consorziate la ritenuta alla fonte del 10 per cento, che banche e Poste Spa devono effettuare sui bonifici disposti per i bonus ristrutturazioni e risparmio energetico. La risoluzione, infatti, precisa che le ritenute possono essere attribuite alle singole imprese una volta azzerato l'eventuale debito Ires del Consorzio e a patto che tale scelta risulti da un atto di data certa (atto costitutivo del Consorzio o verbale del Consiglio di amministrazione).
- ONERI URBANIZZAZIONE: Sempre in tema di ritenuta d'acconto, la risoluzione interviene specificamente sul pagamento degli oneri di urbanizzazione e di quelli collegati alla realizzazione degli interventi agevolati. Per evitare che i Comuni subiscano la ritenuta del 10 per cento, il pagamento di tali spese non deve necessariamente essere effettuato tramite bonifico.
Tuttavia, se cio' avviene, occorre indicare il Comune come destinatario e, come causale, che si tratta di oneri di urbanizzazione, Tosap, ecc., e non di interventi per il recupero del patrimonio edilizio o il risparmio energetico; non va, quindi, utilizzato l'apposito modulo per le agevolazioni generalmente predisposto dalla banca o dall'ufficio postale.
Informatevi bene !!!
Buona Giornata e Buon Week end
Roberto
05 gennaio 2011
Con il sole tutto si può !
Con il sole migliora l'uomore, diventiamo più belli, sorridiamo di più e tutto intorno "rifiorisce" come accade in primavera.Ma il sole può molto di più, ad esempio far volare un aereo.
Solar Impulse, l'aereo che nel 2010 ha vinto la scommessa di volare di notte grazie alla sola energia del sole, nel 2011 partira' alla sfida dei cieli europei. Ma il velivolo voluto dallo svizzero Bertrand Piccard non mira a trasportare passeggeri, bensi' un messaggio:''abbiamo dimostrato che con la tecnologia pulita si possono vincere sfide che si credevano impossibili e che questo e' possibile gia' adesso'', esultano Piccard e Andre' Borschberg, l'ingegnere svizzero che ha pilotato l'aereo Solar Impulse.
''L'anno prossimo prevediamo di viaggiare piu' spesso e piu' lontano nei cieli europei'', in diverse capitali a bordo dell'attuale prototipo mentre parallelamente - ha spiegato Borschberg - proseguira' la costruzione del prossimo aereo'', il velivolo dell'ultima sfida del progetto Solar Impulse: realizzare il giro del mondo in cinque tappe, nel 2013. Per i promotori di Solar Impulse, il 2010 e' stata l'ora di verita'. ''Per quasi otto anni avevamo girato il mondo per promuovere il progetto, ma non avevamo nulla di concreto da proporre, se non un discorso. Dopo il primo volo, tutto e' cambiato. Avevamo dimostrato la fattibilita' del nostro progetto'', ha spiegato Piccard in un recente incontro con la stampa internazionale all'aerodromo di Payerne (Svizzera). E' qui che la mattina dell'8 luglio 2010, Solar Impulse e' atterrato dopo aver volato per la prima volta giorno e notte per piu' di 26 ore a 8mila metri di altitudine grazie alla sola energia del sole. Il volo piu' lungo e alto della storia dell'aviazione solare.
La notizia e le immagini hanno fatto il giro del mondo e 22 milioni di visitatori si sono collegati al sito web per seguire l'avventura. Ai comandi, Andre' Borschberg. ''E' stata un'avventura incredibile. L'aereo faceva il ''pieno'' mentre volavo'', ha raccontato. Era il secondo grande successo di Solar Impulse, dopo il primo volo di un paio d'ore in aprile, sempre con il prototipo HB-SIA, frutto di una collaborazione che coinvolge un'ottantina di partner, tra cui numerose aziende private, che hanno preso parte ai lavori di concezione, costruzione, sperimentazione e volo. L'aereo, custodito in un apposito hangar, e' impressionante nelle sue dimensioni: ha l'apertura alare di un Airbus A340 (63,4 m) ed il peso di un'automobile (1.600 kg): la struttura e' in fibre di carbonio e la superficie delle ali e' coperta da celle solari sottilissime. Circa 12.000 cellule fotovoltaiche in grado di alimentare quattro motori elettrici. Sembra un'enorme libellula ed e' un concentrato di ingegno.
Sembra fragilissimo, ma puo' raggiungere una velocita' media di 70 km orari. Il nuovo velivolo, quello per il giro del mondo, integrera' tecnologie che si sono nel frattempo rese disponibili ed offrira' maggiore spazio al pilota. Piccard e Borschberg si alterneranno. La nuova sfida deve ancora essere vinta ma i due ideatori di Solar Impulse non sembrano avere dubbi. ''Il volo e' una avventura recente nella storia umana'', ma improvvisamente proprio la storia ha cominciato a correre e la stessa definizione della parola ''impossibile' e' cambiata'', secondo Bertrand Piccard, ''caduto nel pentolone'' dell'avventura da piccolo, con il nonno Auguste Piccard che su una mongolfiera nel 1932 stabili' il record del mondo ed il padre Jacques che nel 1960 s'immerse invece nel punto piu' basso del mondo. Lo stesso Bertrand Piccard e' gia' entrato nei libri dei record. Nel 1999 ha effettuato il primo giro della Terra senza scali con un pallone aerostatico. Ed e' proprio da questa avventura che e' nata l'ambizione di Solar Impulse.
Basta metterci un pò di impegno e forse magari riusciamo a fare qualcosa perquesto nostr fragile pianeta.
Buona Giornata !
Roberto
Amanti dei videogiochi ci sono novità.
Per voi che siete sempre al passo con i tempi che li conoscete tutti, anche in anteprima arriva una novità.
Dalla fiction a Facebook, in forma di videogame. E' l'evoluzione di Spartacus, serie tv Usa che, in attesa di arrivare in Italia, approda sul social network in una trasposizione videoludica. Ma non e' il primo, di quella che potrebbe diventare una tendenza, visto il successo. Nell'ottobre scorso l'emittente CBS ha infatti lanciato 'CSI: Crime City', gioco ispirato al famoso telefilm poliziesco. Il social game, che sara' lanciato il 20, sara' disponibile dal 6 per i primi 10mila fan su Facebook.
Che dire se non Buon Divertimento ?
Buona Giornata
Roberto
04 gennaio 2011
Nuove Frontiere della tecnologia o siamo "fottuti".
Quanti di voi la mattina si svegliano e manderebbero un avatar a lavorare piuttosto che loro ? Almeno una volta ci avrete pensato no ? Bene a quanto pare il sogno è sempre più vicino alla realtà.
Il 2011 sara' l'anno della telepresenza.Secondo il New Scientist, non si parla piu' solo di telelavoro e teleconferenza, ma addirittura di una 'presenza remota' vera e propria grazie a computer e robot. Sono infatti in fase di produzione in Usa e Giappone 'robot gemelli', per essere presenti in un luogo mentre si e' fisicamente in un altro. E' l'ultima frontiera della telepresenza: l'idea di presentarsi in ufficio in teleconferenza e parlare ai colleghi tramite un video sembra cosi' preistoria.
Siamo salvi o fottuti ?
Buona Giornata
Rob
La Generazione che invidio...
C'è una generazione che invidio a cui vorrei assomigliare invecchiando, sono i "Mappies". Maturi, abbienti e con tempo per spendere: debuttano i Mappies, nuova tribù sociale su cui stanno puntato i riflettori gli esperti di marketing. I primi nati della generazione del baby-boom arrivano quest'anno al giro di boa dei 65 anni, tradizionalmente l'età della pensione, ma ben pochi di loro hanno intenzione di tirare per questo i remi in barca. Mappies sta per Mature, Affluent, Pioneering People Testimonial, tra gli altri, Susan Sarandon (ancora sexy a 64 anni) e il sempreverde Mick Jagger (67), sono gli yuppies di un tempo, però cresciuti: non più giovani, anzi anzianotti, spesso non più urbani ma trasferiti nei 'suburbs' residenziali, molti (ma ancora per poco) restano professionisti anche se con la pensione dietro l'angolo.
Il Daily Telegraph ha tenuto a battesimo oggi la nuova categoria che per la verità ha origini svedesi. In Svezia esiste già una rivista tutta dedicata ai Mappies, 'M' il cui mantra è che i 60 sono i nuovi 40. Secondo il quotidiano britannico saranno loro la nuova forza sociale del prossimo decennio, così come gli yuppies lo sono stati negli anni Ottanta e i Dinkies (Double Income, No Kids Yet) lo erano per i Novanta.
"Ancora poco tempo fa a 50 e 60 anni la gente pensava di rallentare. Non è più così. Una delle ragioni è che si vive più a lungo e si sta meglio in salute. Ci si sposa più tardi, si hanno figli più tardi. E quella che un tempo era considerata l'inizio della vecchiaia oggi è la piena mezza eta", ha spiegato al Telegraph Anastasia de Waal del think tank Civitas. La nuova tribù arriva alla ribalta mentre la generazione del baby boom - quella venuta alla luce tra 1946 e 1964 quando l'avvento della pillola frenò il boom delle nascite - supera una soglia epocale: sabato scorso Kathleen Casey-Kirschling, il 'volto' dei boomers perché nata un secondo dopo la mezzanotte del primo gennaio 1946, ha compiuto 65 anni.
E' un compleanno dalle implicazioni che vanno ben oltre le candeline spente sulla torta dalla ancora arzilla nonnina del New Jersey, una ex insegnante, che tre anni fa ha chiesto di poter cominciare a incassare l'assegno della pensione sociale alla Social Security Administration per potersi dedicare anima e corpo ai sinistrati di Katrina. Secondo il Pew Research Center per i prossimi 19 anni circa 10 mila baby-boomers americani al giorno passeranno attraverso la stessa soglia. Ben provvisti finanziariamente (nonostante la crisi è nelle loro mani l'80 per cento delal ricchiezza del paese), narcisisti al limite dell'egoismo, molti di loro, vuoi grazie alla palestra o al Botox, non hanno alcuna intenzione di passare ad altri il testimone di quello che considerano un loro diritto: la giovinezza.
Questo significa che solo negli stati Uniti 79 milioni di figli del baby boom, il 26 per cento della popolazione del paese, ridefiniranno nei prossimi anni cosa significa essere anziano: un vero e proprio tsunami d'argento destinato a mettere a durissima prova la tenuta della contabilità pubblica.
Buona Giornata
Roberto
03 gennaio 2011
Anno nuovo...vita nuova..musica nuova.
Lasciati da parte i buoni propositi che quest'anno non ho fatto, lasciato da parte questo 2010 che per me è stato duro ma anche pieno di cose belle e piacevoli, siamo entrato nel 2011. Anno nuovo...vita nuova ? ma anche musica nuova.
U2, Vasco Rossi, Jovanotti, Giorgia.Ma anche Lady Gaga, Tiziano Ferro, Muse, Britney Spears, Duran Duran e Kiss: il 2011 sara' segnato da moltissime uscite discografiche. Si parte con Lady Gaga: il 23 maggio uscira' con Born this way. Ancora incerta la data di uscita del nuovo cd degli U2, ma Bono ha preannunciato di avere pronte una trentina di canzoni. L'11 gennaio arriva 'Io e te' di Gianna Nannini e il 25 gennaio 'Ora' di Jovanotti. Il nuovo lavoro di Vasco Rossi e' atteso in primavera.
Il nuovo anno parte con una certezza...la colonnna sonora sarà ancora ricca.
Buona Giornata
Rob
Come cambia la nostra vita ?
Erano una sorta di filosofia di "vita", un'alternativa alle foto che specie negli anni 80 perdevano un pò il colore. Nelle diapositive le immagini rimanevano intatte, vive anche se averne in casa era un problema, il proiettore, lo schermo "retrattile" e le scatole con le le immagini.
Con il successo della fotografia digitale, diapositive addio, si chiude l'era delle pellicole Kodachrome, quelle grazie al quale era possibile proiettare le proprie foto sui muri di casa. Proprio oggi sara' sviluppato l'ultimo rullino di questa particolare pellicola, nel laboratorio Dwayne's Photo a Parson, in Kansas, l'ultimo posto rimasto al mondo che sviluppava le diapositive dalla Kodachrome. E' la fine di un'epoca al quale il New York Times dedica oggi un articolo in prima pagina.
Ancora un cambiamento epocale...che effetto vi fà "esserci ?"
Buona Giornata !
Rob
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