19 novembre 2012

Il declino degli sms

MILANO – Il «messaggino» è pratico, poco invasivo e sa scaldare il cuore. È immediato, ma al tempo stesso sa aspettare. Costa poco e piace a figli, genitori e nonni. Ma nonostante questo qualcuno sta già individuando una sua graduale uscita di scena. Succede in America, ma anche in Cina, Filippine, Spagna e Olanda, dove iniziano a registrarsi i primissimi, e ancora timidi, segnali di débacle, con un conseguente abbassamento dei ricavi per gli operatori del settore wireless. Negli ultimi anni avevamo assistito al grande fenomeno del declino della voce nella telefonia, rimpiazzata in men che non si dica dal testo, che ha mandato in pensione la vecchia e ormai desueta telefonata per comunicare. Ora, ironia, della sorte, lo short message service potrebbe subire la stessa sorte. Per la prima volta infatti negli Usa si registra una contrazione nel volume di messaggini, anche se di pochi punti, ma soprattutto per la prima volta nella storia gli sms hanno smesso di crescere. VENT’ANNI DI VITA - Se il trend registrato dagli analisti della Chetan Sharma sarà confermato, il destino è già tracciato e, dopo quasi vent’anni di gloria, l’sms nella sua forma classica e originaria sta per tramontare. Gli utenti comprensibilmente preferiscono sempre più servizi alternativi come iMessage, BlackBerry Messenger e, soprattutto, WhatsApp, ma anche Viber e Jaxtr SMS, che sfruttano la connessione dati, riducendo drasticamente il prezzo di ogni messaggio inviato. I DATI – Le cifre parlano chiaro: nel terzo trimestre gli americani si sono scambiati “solo” 678 sms al mese contro i 696 del mese precedente, sancendo un declino del 3 per cento che desta non poca preoccupazione tra gli operatori, ben consapevoli che il loro modello di business sta subendo una spiegabilissima minaccia. Attualmente più del 50 per cento dei possessori di cellulare ha uno smartphone, ma quando questa percentuale crescerà ulteriormente i messaggini saranno ancor più a rischio. Le applicazioni libere e gratuite come Viber ( viber.com ), Jaxtr SMS (jaxtrsms.com ) e iMessage ( www.apple.com ) non possono che essere vincenti rispetto ai messaggini tradizionali e questo lo sa bene anche il Ceo di AT&T Randall Stephenson, che dichiara tutta la sua preoccupazione a fronte di queste moderne e gratuite alternative. Inoltre ci sono i cosiddetti voice/instant messaging services, come Google Voice o come Likewise, che permettono agli utenti registrati di inviare e ricevere messaggi testuali gratis. Infine non vanno trascurati i social network, che offrono un servizio differente rispetto agli sms, ma in qualche modo sono competitivi, costituendo comunque una forma di comunicazione istantanea e testuale soprattutto per i giovanissimi. GLI OPERATORI TELEFONICI – Ma cosa fanno i carriers delle tlc americani per contrastare le minacce provenienti dalle alternative? Lo spiega Linda Barrabee, analista della società NPD Group, che sottolinea come ora il bersaglio cruciale per gli operatori stiano diventando i data plans, ovvero gli abbonamenti con canoni mensili per navigare su internet, che contemplano ormai un traffico vocale e testuale illimitato. Ma l’altro fenomeno sempre più vistoso, spiega ancora Barrabee, è dato dalla crescente saggezza degli utenti, sempre più attenti e sempre più consapevoli.

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