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27 novembre 2012
La Germania si avvicina alle Mamme.
BERLINO – Un «buono» per la pulizia della casa. È stato immediatamente definito così l’assegno per facilitare il rientro al lavoro delle donne che hanno preso il congedo di maternità proposto dalla Cdu, il partito cristiano-democratico di Angela Merkel. Anche i liberali si sono accodati. E l’idea è stata immediatamente fatta propria, secondo quanto ha riferito il settimanale Focus, da Kristina Schröder, la discussa ministra della Famiglia avversaria di quello che definisce il «femminismo tradizionale» e recente organizzatrice di un convegno sulle «politiche per i maschi» nella società moderna.
Il progetto è stata accolto negativamente dai partiti di opposizione. A giudizio di Brigitte Pothmer, dei Verdi, le mamme che vogliono tornare al lavoro hanno bisogno soprattutto di più posti negli asili-nido per i loro bambini. Caren Marks, socialdemocratica, ha definito «priva di idee portanti» la linea di un governo che da una parte premia le donne che vogliono rimanere a casa e dall’altra cerca di convincerle a tornare al lavoro. Il riferimento è ad un altro assegno, il «Betreuungsgeld», destinato alle famiglie che decidono di non mandare i bambini all’asilo-nido, approvato qualche settimana fa dopo un anno di feroci critiche e di divisioni all’interno della stessa maggioranza che sostiene la cancelliera.
Ma cosa prevede nei dettagli la proposta? Per un anno e mezzo alle donne che desiderano tornare al lavoro dopo il congedo di maternità verrebbe concesso un «buono» di 6 euro all’ora per un totale di 15 ore mensili. In tutto 90 euro al mese, destinati a rappresentare un aiuto per il pagamento di una collaboratrice domestica. Kristina Schröder ha spiegato che alleviare il peso dei lavori di casa può contribuire a far tornare in attività tanto personale femminile qualificato «di cui si sente la mancanza». La vice presidente del gruppo cristiano-democratico al Bundestag, Ingrid Fischbach, ha detto che è indispensabile, utilizzando anche questo strumento, incentivare il reinserimento delle donne nel mondo delle professioni. Quello che non è ancora chiaro è cosa pensi di tutto questo il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, il grande controllore delle spese statali.
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