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28 giugno 2012
La dieta Atkins Pericolosa.
Seguire una dieta come la Atkins, ovvero privilegiare le proteine al posto dei carboidrati, fa sì dimagrire più velocemente, ma negli anni a venire può anche aumentare il rischio di infarti ed ictus del 5%. Percentuale che schizza addirittura al 60% nel caso in cui le giovani donne si sottopongano ad un regime alimentare così restrittivo per un lungo periodo di tempo. A puntare l’ennesimo dito contro la Atkins e le sue sorelle è uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto dall’Università di Atene, in collaborazione con il German Institute of Human Nutrition e il Max Delbruck Centre for Molecular Medicine di Berlino, su 43.396 donne svedesi fra i 30 e i 49 anni, che hanno risposto ad un questionario legato allo stile di vita e al consumo di 800 alimenti diversi, e seguite in media per 15,7 anni. Di loro, 1.270 hanno sofferto di problemi cardiocircolatori: un valore relativamente elevato, che ha però spinto gli scienziati a lanciare l’allarme, anche se sul Daily Express i responsabili della Atkins definiscono la ricerca «estremamente fuorviante» perché l’aumentato rischio di patologie cardiache non è legato alla dieta, «bensì ad un ridotto apporto di carboidrati accompagnato ad un aumento nel consumo di proteine».
LE CRITICHE - «Malgrado la popolarità di queste diete che privilegiano le proteine al posto dei carboidrati, indipendentemente dalla fonte delle prime e dalla natura dei secondi, è sempre meglio sconsigliarne il loro uso costante e sul lungo periodo – ha spiegato la professoressa Pagona Lagiou dell’Università di Atene – perché abbiamo riscontrato un legame evidente fra questi sistemi dimagranti e le malattie cardiocircolatorie». Una preoccupazione che accompagna da tempo anche il professor Lucio Lucchin, presidente dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI), che mette in guardia dal proliferare delle diete iperproteiche, spesso riproposte con nomi diversi (vedi la Dieta Dukan o quella a zona) per attualizzarle, ma sempre potenzialmente pericolose per la salute. «Queste diete vengono camuffate e riproposte come miracolose, ma in realtà di miracoloso non hanno nulla – spiega il nutrizionista - e vengono consigliate solo perché danno maggiori risultati in poco tempo, senza però spiegare adeguatamente i rischi ad esse correlate. Questo sistema dimagrante, che a volte consiglio anche io, soprattutto in casi particolari, va infatti seguito per poche settimane, 3 o 4 al massimo, e solo dietro rigoroso controllo medico, perché un abuso può portare non solo ai problemi cardiocircolatori di cui parla lo studio, ma anche a patologie renali ed epatiche piuttosto gravi e causate da un surplus di lavoro di questi organi per smaltire le proteine assunte».
PATOLOGIE DOPO MOLTO TEMPO - Insomma, niente diete fotocopia per imitare l’amica che sfoggia due taglie in meno o, peggio ancora, la celebrità di turno che giura di aver ritrovato la forma perduta abolendo pane e pasta, ma un regime alimentare tagliato su misura e quindi ideato da un esperto, che mixi tutti gli alimenti e non imponga di sceglierne uno piuttosto che un altro. «Non bisogna pensare che tutti i cosiddetti Vip siano intelligenti e sappiano quindi cosa fare quando si parla di diete dimagranti – conclude il professor Lucchin - . Purtroppo, però, sempre più persone tendono a seguirne i consigli strampalati, senza capire che così facendo mettono a repentaglio la loro salute: le patologie causate da lunghi periodi di diete sballate possono infatti manifestarsi anche dopo molto tempo, quando ormai il danno potrebbe essere irreparabile. Ecco perché è necessario tornare al più presto ad una comunicazione corretta e non più dominata dal marketing, perché in ballo c’è la salute della gente e con quella non si può scherzare».
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