29 giugno 2012

la stella che divora l'atmosfera.

MILANO - A 60 anni luce dalla Terra un gruppo di astronomi americani, francesi ed inglesi, ha scoperto e studiato in diretta la distruzione dell’atmosfera di un pianeta da parte della stella-madre nota come HD 189733. Un evento catastrofico, ma la sua causa è un fenomeno che accade in questo periodo con sempre maggior frequenza anche sul nostro Sole, per fortuna con conseguenze diverse. Sul lontano astro osservato contemporaneamente dal telescopio spaziale Hubble e dal satellite Swift che raccoglie raggi X, delle potenti eruzioni hanno scagliato nel cosmo circostante fiumi di raggi X. La radiazione investendo l’atmosfera del pianeta ne ha provocato l’evaporazione e quindi l’annullamento. NON CORRIAMO QUESTO PERICOLO - I motivi sono due. Il primo è che il pianeta, il quale porta la sigla della stella madre seguita da una “b”, è molto vicino all’astro, circa un terzo della distanza Terra-Sole, quindi circa 50 milioni di chilometri e questo lo espone in maniera molto critica; il secondo è che i raggi X riscaldano al loro passaggio l’atmosfera fino a provocarne, appunto, l’evaporazione. La Terra essendo più lontana non corre questo pericolo. La stella è più piccola e più fredda del nostro Sole e il pianeta che le gira intorno ha caratteristiche analoghe a quelle del nostro Giove; vale a dire che è in buona parte gassoso con una temperatura di circa mille gradi; tanti ma non abbastanza per causare la distruzione delle particelle volatili. TEMA CALDO E ATTUALE- I raggi X sono molto energetici e quindi sono in grado di riscaldare facilmente l’atmosfera di alcune decine di migliaia di gradi facilitando il dissolvimento degli strati più elevati. Il fenomeno è noto, ma solo adesso è stato osservato per la prima volta in diretta. Naturalmente è molto interessante perché consente di indagare con dei riferimenti più violenti le interazioni tra un pianeta e la sua stella. E questo è uno dei temi più caldi nello studio degli effetti sull’ambiente terrestre. In termini più astronomici la questione è altrettanto importante perché si ritiene che alcuni dei pianeti extrasolari scoperti finora di natura rocciosa altro non siano che i resti di un effetto analogo a quello ora visto. La loro stella-madre avrebbe distrutto la cortina di gas che li circondava lasciandoli alla fine spogli e privi di quell’ambiente che li circondava.

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