29 giugno 2012

La mozzarella con il certificato antimafia

CASERTA – «Anche questo significa amare la propria terra e sottrarla alle mafie». La vera mozzarella dop avrà il certificato antimafia e Roberto Saviano condivide l'iniziativa dei soci del Consorzio di tutela della bufala dop. Ieri, mercoledì, il Consorzio ha approvato all’unanimità un nuovo codice etico. La decisione è arrivata nel corso dell’assemblea annuale svoltasi per la prima volta in un bene confiscato alla camorra a Castelvolturno e diventato sede del Centro di formazione nazionale del corpo forestale. Da domani per poter aderire al Consorzio di tutela e produrre l’“oro bianco” della tavola, condizione pregiudiziale sarà la presentazione, entro la fine di ogni anno solare, del certificato camerale antimafia. Il presidente del consorzio, Domenico Raimondo, commenta così la svolta storica voluta dagli stessi produttori: “Sulla legalità abbiamo compiuto un’altra nettissima scelta di campo, senza mezze misure e senza tentennamenti: Il Codice Etico, che già era stato varato all’unanimità dal cda, sarà d’ora in poi la nostra carta d’identità, il nostro biglietto da visita, convinti come siamo che, prima ancora di buon prodotto, valgono le persone che lo realizzano. E queste persone devono essere al di sopra di ogni sospetto. Tutte. Altrimenti non potranno trovare accoglienza né ascolto presso il Consorzio”.
IL PLAUSO DI SAVIANO - E il plauso più apprezzato all’iniziativa è arrivato anche dallo scrittore Roberto Saviano, che aveva già inserito la mozzarella di bufala campana tra le 10 cose per cui vale la pena vivere e su facebook e twitter ha scritto: “La mozzarella di bufala campana Dop ha intrapreso un percorso che dia sicurezza alla qualità e dimostri di non essere riciclaggio di camorra. Per dimostrarlo il Consorzio ha elaborato una serie di regole alle quali attenersi per rispettare la legalità. Due gli elementi fondamentali: l’obbligo di presentare ogni anno il certificato camerale antimafia e l’utilizzo di latte proveniente da allevamenti Dop”. Allo storico appuntamento con la firma del codice etico, in una terra funestata negli anni passati dalla ferocia criminale del clan dei Casalesi hanno presenziato il comandante regionale del corpo forestale dello Stato, Vincenzo Stabile, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno, Mario Miano, il dirigente del settore Agricoltura della Provincia di Caserta, Ciro Costagliola, e il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Paolo Russo. La benedizione culinaria all’iniziativa è arrivata da due protagonisti del mondo dell’enogastronomia: lo chef due stelle Michelin Gennaro Esposito e il pizzaiolo della rinomata Notizia di Napoli, Enzo Coccia.

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