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05 ottobre 2012
I grandi falsi dell'alimentare
Erano etichettati come vini doc, in realtà erano preparati solubili tutt'altro che di qualità. E poi c'erano i famosi limoni di Sorrento che in realtà provenivano dall'Argentina. Sono alcuni tra i 3500 chilogrammi di prodotti prodotti ortofrutticoli, lattiero caseari e gastronomici con falsi marchi di qualità sequestrati dai Nac (Nuclei Antifrodi dei carabinieri) nell'ambito di verifiche disposte in tutta Italia dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari a tutela dei consumatori.
LIMONI E PIZZE - I 6 quintali di limoni provenienti dall'Argentina ma commercializzati come igp (indicazione geografica protetta) nazionali sono stati scoperti in provincia di Napoli. Mentre in quella di Macerata sono stati sequestrati 1.300 kg di pizze che riportavano sulle etichette falsi marchi a denominazione «Cipolla rossa di Tropea» e «San Marzano».
IL FALSO MADE IN ITALY - Le indagini dei Nuclei Antifrodi Carabinieri sulla contraffazione dei prodotti di qualità hanno dunque riguardato anche il falso Made in Italy prodotto all'estero: è stata infatti attivata la rete di cooperazione internazionale di polizia di Interpol per contrastare la contraffazione dei vini a denominazione «Barolo, Chianti, Valpolicella, Montepulciano e Nero d'Avola» prodotti in Gran Bretagna in «wine-kit», preparati solubili in acqua che il consumatore straniero è indotto a considerare come vino nazionale di qualità.
ANCHE L'ACETO BALSAMICO - La stessa iniziativa è stata presa anche per contrastare la produzione in Germania del falso «Aceto Balsamico di Modena IGP». Contestati pure 2 milioni e 500 mila euro di sanzioni amministrative in materia di finanziamenti comunitari illeciti nel comparto agro-alimentare.
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