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24 ottobre 2012
Investimenti anticrisi ???
MILANO- «Quest’auto è un assegno circolare»: è una delle affermazioni più comuni tra i possessori-collezionisti di Ferrari. Ed è vero. Difficilmente il valore di una «rossa» decresce. Anzi, per alcuni modelli più passano gli anni, più si raggiungono cifre astronomiche. Alle aste più recenti per esempio erano presenti modelli come la Ferrari Testa Rossa del 1957 venduta a Pebble Beach nel 2011 per 16,390 milioni dollari e la 250 California Competizione del 1960, venduta quest’anno per 11,275 milioni di dollari.
MEGLIO DEI TITOLI-In base a quanto riportato nell’ultimo Classic Car Auction Yearbook, nella stagione 2011-2012 delle 100 aste concluse con i maggiori incassi, in 37 occasioni sono state vendute. Anche il Wall Street Journal in un servizio sui beni di investimento alternativi si è occupato di questo fenomeno in un articolo intitolato «Vedi una Ferrari nel tuo futuro?» e il giornale americano ha sottolineato il costante aumento del valore delle vetture classiche nel corso degli ultimi anni, con un incremento per i modelli Ferrari più importanti che, solo quest’anno, raggiunge una media del 28 per cento. Il mercato mostrerebbe una forte tendenza generale ad orientarsi verso le Ferrari da collezione: «Interesse accresciuto – sostengono a Maranello - anche a seguito della nascita di Ferrari Classiche, il reparto della Casa di Maranello dedicato alle vetture con più di 20 anni di vita, che fornisce i servizi di certificazione di autenticità, manutenzione tecnica specializzata e restauro, sulla base dei dettagliati archivi dell’azienda».
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