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07 agosto 2012
La Sicilia in fiamme.
La Sicilia continua a bruciare. Una ventina di roghi sono in corso in diverse parti dell'isola, dove sono in azione elicotteri e canadair della Forestale e della Protezione civile. La provincia più colpita è quella di Palermo: incendi sono attivi a Castronovo di Sicilia - dove sabato è morto un operaio forestale - a Monreale, Aliminusa, Borgetto, Altofonte, Geraci Siculo, Castelbuono e Santa Cristina Gela. Sotto controllo il rogo alla riserva dello Zingaro, da dove ieri erano stati allontanati decine di turisti compresi gli ospiti del villaggio Calampiso. Fiamme sono divampate anche a Castellammare del Golfo, sempre nel trapanese. Nel messinese, mezzi aerei sono in azione a Sant'Angelo di Brolo, paese dei Nebrodi, a Santa Lucia del Mela e a Mistretta, dove da terra operano anche i vigili del fuoco. In provincia di Siracusa, un vasto rogo è divampato ad Avola, mentre alle falde dell'Etna preoccupa il fronte del fuoco a Linguaglossa.
DUE FERITI - Un uomo di 81 anni è rimasto ustionato in contrada Campanella a Frigintini nei pressi di Modica (Rg). L'anziano è stato soccorso dal personale del 118 e trasferito nell'ospedale Cannizzaro a Catania, dove è ricoverato in gravi condizioni. Per consentire l'atterraggio dell'elicottero in uno spazio in terra battuta a Frigintini, da Ragusa è dovuta intervenire una squadra dei vigili del fuoco. Un operaio forestale è invece precipitato in un burrone mentre tentava di spegnere un incendio che interessa la località Pietrasanta, nel comune di Librizzi (Me). Luigi Truglio è stato recuperato da una squadra di forestali, dai carabinieri e dai volontari comunali di protezione civile guidati dal sindaco di Librizzi Renato Cilona. Il ferito è stato trasferito in elicottero del 118 nell'ospedale di Messina.
RISERVA IN FIAMME - Seppur sotto controllo gli imponenti incendi, presumibilmente dolosi, divampati ieri all'interno della riserva dello Zingaro non sono stati ancora spenti. Il rischio paventato dalla forestale è che alcuni focolai possano riaccendersi per il forte vento secco di scirocco. Stamani è intervenuto un Canadair che si è però guastato dopo qualche sgancio. Attualmente sta operando un elicottero. Notte da incubo per i trecento ospiti del villaggio di Calampiso, evacuato domenica sera: sono stati ospitati in una scuola elementare di San Vito Lo Capo. Molti però hanno preferito dormire all'aperto e in tanti hanno preferito interrompere le vacanze.
LASCIATI SOLI - «La riserva dello Zingaro è andata in fumo. L'incendio in una delle più belle aree naturali della Sicilia si è spento da solo, soltanto perchè non c'era più nulla da bruciare» attacca il sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo. «Siamo rimasti soli a fronteggiare l'emergenza con i vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale cui va il mio plauso - dice il sindaco - Non sono intervenuti i mezzi Canadair, nè i mezzi aerei, gli unici che avrebbero potuto fermare le fiamme. Le nostre richieste sono cadute nel vuoto. Mi rendo conto che domenica in Sicilia c'erano numerosi incendi e che la situazione era piuttosto seria, ma è inconcepibile che una delle più belle riserve della Sicilia, oltre che la più antica, vada in fumo senza che si alzi un dito». Immediata la replica del dipartimento della Protezione civile che tiene a precisare che in seguito alla richiesta «giunta alle ore 5.32 hanno cominciato a operare, da subito, un Canadair (che alle 9.30 circa ha dovuto abbandonare il territorio) e due Fire Boss». «L’incendio - si legge ancora in una nota- è in bonifica dalle ore 13.32. Nella giornata di domenica invece, alle ore 5.57 è giunta un’analoga richiesta per un incendio divampato nel territorio del comune di Custonaci, confinante con San Vito lo Capo. Sul posto hanno operato, immediatamente due fireBoss fino alle 13.30, quando il rogo era sotto controllo. L'ultima richiesta prima di quella di stamani riguardante il territorio del comune di S.Vito Lo Capo era giunta sabato 4 agosto, alle 17.36. Nell’occasione è stato inviato un Canadair che ha operato fino al tramonto. Non corrisponde al vero, dunque, che l’incendio che ha interessato la riserva naturale sia stato trascurato. Pochi minuti dopo aver ricevuto la richiesta d'intervento, infatti, il Centro Operativo aereo unificato del Dipartimento della Protezione civile ha disposto l'impiego dei mezzi aerei».
ALLARME DISCARICA - Dopo sette giorni di fiamme, nubi inquinanti, colonne di vapore maleodorante sembra sia stato spento l'incendio Nella discarica dei rifiuti palermitana a Bellolampo. Ma nell'aria si disperdono ancora le polveri del rogo della discarica facendo temere per la salute della popolazione. Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dietro il rogo appiccato nella discarica potrebbero esserci interessi criminali. «L'avvio di una nuova amministrazione comunale, dichiaratamente di rottura rispetto al malgoverno della città e agli sprechi criminali realizzati dalla dirigenza dell'Amia - afferma il sindaco - insieme all' imminente campagna elettorale per le regionali possono essere motivi di manovre strumentali da parte delle organizzazioni criminali e occasione per mettere in atto azioni a favore di interessi volti a determinare il tracollo dell'Amia e il passaggio della stessa nelle mani di gruppi speculativi».
VIGNETI DISTRUTTI - Gli incendi hanno anche distrutto i vigneti in contrada Passopisciaro ricadente nel comune di Castiglione di Sicilia, a nord dell'Etna. Circa il 20% delle viti della cantina Passopisciaro di proprietà di Andrea Franchetti è stato fagocitato dal rogo. Un danno stimato circa mezzo milione di euro. Nella tenuta si trovano vigne antichissime ad alberello di Nerello Mascalese. Ma anche Petit Verdot, Chardonnay e Cesanese d'Affile il tipico vitigno del Lazio che Franchetti ha voluto portare sull'Etna.
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