31 agosto 2012

Radical Chic o Truzzo il decalogo su un tovagliolo.

MILANO - Un'intera città, o quasi, su un comune tovagliolo di carta 15x15. Tutto il concentrato della movida milanese, da quella più sofisticata eredità della «Milano da bere» che fu, a quella più underground, fatta di centri sociali, circoli Arci, vecchie cascine recuperate, chiusa dentro quattro quadranti («truzzo », «frikkettone», «radical chic» e «snob»), separati dalle direttrici del popolo della vita notturna milanese: da «sinistra» a «destra», da «collettivo» ad «elitario». Il tovagliolo-mappa della movidaIl tovagliolo-mappa della movida L'IDEA - È l'idea, nata per gioco e un po' per caso, di due giovani milanesi d'adozione, Diletta Sereni e Daniele Dodaro, 29 anni lei, 25 lui. «Una sera ci siamo accorti che ci trovavamo del tutto a disagio in un locale della città», racconta Diletta, una laurea in semiotica, un dottorato alle spalle e un impiego in un istituto di ricerca. Da qui l'intuizione: raccogliere i principali locali e posizionarli in quello che, tecnicamente, è stato definito il «Quadrato semiotico del divertimento milanese». IL BLOG - Dalla teoria alla pratica, l'idea viene realizzata e pubblicata su un blog nato appositamente (squadrati.wordpress.com) e in poche ore il successo è travolgente. Ventimila accessi alla pagina web nel giro di poche ore e il link che circola e si diffonde alla velocità della luce su tutti i social network, condiviso anche da chi a Milano magari nemmeno ci abita. Il primato arriva anche sulla principale piattaforma di blogging mondiale. «Siamo diventati la pagina più vista di Wordpress in Italia», spiega Diletta con un pizzico di orgoglio, commentando un successo impossibile da immaginare. Una provocazione presa fin troppo sul serio, presto oggetto delle critiche degli utenti, pronti a segnalare omissioni e a contestare il posizionamento dei locali. «C'è persino chi ci ha posto dei rilievi tecnici, dicendo che non si tratta di un corretto "quadrante semiotico"» LE ALTRE CITTA' - Intanto, l'idea ha partorito un vero e proprio format: «Abbiamo già in cantiere i quadranti delle prossime città, racconteremo la movida di altri grandi capoluoghi italiani e affronteremo temi di politica e attualità», conclude Diletta. Sempre rigorosamente su fogli «volanti» o «pezzi di carta». Come quello da cui tutto è cominciato, nel locale dove i due ragazzi non si sentivano a loro agio. Magari è proprio uno dei tanti puntini che compongono la galassia del diagramma: «Certo che c'è, possiamo rivelare che è nel quadrante "truzzo", ma non diremo mai qual è. Sicuramente, chi vorrà cercarci, ci troverà dalla parte opposta».

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