20 dicembre 2010

Il se..fosse stato !!!


Ecco qua un bel "confronto" da lunedi mattina, proprio nella giornata più fastidiosa della settimana un ragionamento sui "se fosse stato...".
Il rimpianto o il sollievo che abbiamo provato in occasione di una scelta del passato hanno un peso sui nostri comportamenti successivi, ma anche analoghe esperienze vissute da altri costituiscono un dato di fatto in cui ci specchiamo e ci riconosciamo in qualche modo. Tanto che finiamo per riconoscerci in qualche misura in esse e a tenerne conto quando dobbiamo prendere una decisione. Insomma, quando le cose sarebbero potute andare diversamente se solo fosse stata presa una decisione differente, scatta nello spettatore una specie di "effetto sliding doors" specifiche aree del cervello sociale si attivano 'specchiandosi' nell'esperienza degli altri, proprio come se imparassimo per aver agito in prima persona.
Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che per la prima volta hanno descritti i meccanismi cerebrali che permettono a specifiche aree "sociali" del nostro cervello di attivarsi. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Neuroimage da un gruppo di ricerca interdisciplinare del San Raffaele, impegnato in un progetto di 'neuroscienze della decisione' sotto la guida del Centro di ricerca in Epistemologia Sperimentale e Applicata (Cresa) e il Centro di Neuroscienze Cognitive (Cnc). Il modo in cui le emozioni di rimpianto e di sollievo influenzano gli esiti di una scelta, e come le cose sarebbero potute andare diversamente se solo avessimo preso una decisione differente è stato analizzato dagli studiosi per mezzo della risonanza magnetica funzionale. In passato era stato già dimostrato un meccanismo "a specchio" per queste emozioni, mostrando che alcune parti del cervello, tra cui la corteccia orbitofrontale, la corteccia del cingolo anteriore e l'ippocampo, associati al rimpianto, sono attivati anche quando si osservano gli esiti delle decisioni di un'altra persona.
Il nuovo studio estende tale risultato, e ha dimostrato che "'non solo le emozioni di rimpianto (e sollievo) vissute in prima persona, ma anche quelle vissute dagli altri e nelle quali ci 'specchiamo' influenzano la nostra scelta successiva''. In particolare, gli scienziati hanno visto che a essere influenzata è la nostra propensione a rischiare, che diminuisce dopo aver osservato l'altro provare rimpianto per avere perso denaro a causa di una scelta azzardata, e aumenta dopo aver osservato l'altro provare rimpianto per una scelta conservativa. Ma gli atteggiamenti di prudenza o di maggiore temerarietà si attivano in "luoghi" diversi del cervello. ''Quando dagli altri impariamo a rischiare di più – spiega uno dei ricercatori, Nicola Canessa - lo facciamo mediante il nucleo caudato e la corteccia parietale posteriore. Quando, al contrario, dagli altri siamo influenzati a rischiare di meno o per niente, lo facciamo mediante la corteccia orbitofrontale e
l'amigdala''.
Alla luce degli studi, puntualizza l'esperto, "i mercati borsistici salgono e compriamo perché non possiamo rimpiangere di esserne stati fuori. La bolla scoppia e corriamo a vendere, perché non possiamo rimpiangere di esserne stati dentro. Un effetto rafforzato dal fatto -documentato per la prima volta a livello di correlati neurali - che quando prendiamo decisioni di investimento il confronto non é solo con quanto avremmo potuto guadagnare (o perdere) noi stessi, ma anche con quanto stanno guadagnando (o perdendo) gli altri ai quali ci rapportiamo".
E come spesso accade, anche il sesso può fare la differenza. Gli stessi ricercatori, infatti, avevano già osservato che il rimpianto altrui 'risuona' in maniera più forte nel cervello femminile. E ora aggiungono che "le donne, in maniera proporzionale al loro livello di empatia, 'apprendono socialmente' meglio degli uomini. Soprattutto quando si tratta di rischiare di meno".
Personalmente sono sempre stato macchiavellico "Meglio fare e penstirsi che non fare e pentirsi"....come dire meglio un rimorso che un rimpianto. Non sempre ci si azzecca, ma è la vita no ?
Buona Giornata !
Roberto

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