23 dicembre 2010

Natale in Ufficio


Se è vero che natale quando: "arriva ...arriva" eccoci pronti a fare festa anche tra le scrivanie.
A Natale dovremmo tutti essere più buoni. Ma siamo sicuri che lo spirito natalizio riesca a spirare proprio ovunque, ad esempio tra le scrivanie del nostro ufficio? Insomma, strenne e panettone riescono ad addolcire un capo burbero o un collega astioso? Un sondaggio è andato a curiosare su quello che accade nei corridoi di uffici e luoghi di lavoro, all'appressarsi della stella cometa e sotto le decorazioni di vischio.
L'indagine, realizzata da Euroffice.it svela che il 58% degli intervistati, di cui il 31% uomini, non sembra “sciogliersi” nemmeno di fronte alla slitta trainata dalle celebri renne, e preferisce evitare di arrivare in ufficio con pacchetti e pacchettini da distribuire ai colleghi. C'è invece chi, invece, veste con classe i panni di Babbo Natale e arriva in ufficio con una cesta piena di doni. Di fatto, il 27% degli intervistati sceglie in Natale per suggellare rapporti consolidati e per addolcire quelli un po’ più aspri presentandosi con regali destinati solo a una rosa di prescelti. Resta poi uno zoccolo duro, esiguo ma determinato e composto dal 4% del campione, che continua a calarsi totalmente nello spirito natalizio, portando doni a tutti i colleghi. Più o meno una quota simile sta invece all'estremo opposto e dichiara di non riuscire a tirare fuori il proprio lato migliore nemmeno il 25 dicembre e omaggia del proprio pensiero solamente il capo. Sarà per caso tempo di bonus?
Più classico, ma non così diffuso come si potrebbe pensare (solo il 7%), il cesto ricco di leccornie e prodotti tipici con cui il capoufficio dimostra riconoscimento al duro lavoro dei propri sottoposti.
Euroffice.it ha anche cercato di scoprire il senso più “profondo” del Natale, come momento di condivisione e unione per eccellenza. Come si vive questa festa tra le scrivanie? Il classico panettone accompagnato da un bicchiere di spumante consente al 50% degli intervistati di non rinunciare al brindisi, senza per questo gravare pesantemente sulle casse aziendali. Probabilmente per lo stesso motivo, solo il 6% beneficia di un trattamento più ricco, come stappare champagne e deliziarsi di finger food a base di caviale (le abbuffate sono tutta un’altra cosa), in una location elegante a cornice di un party esclusivo. Testa china sul PC fino all’ultimo minuto invece per quel 17% di impiegati a cui non è concesso nemmeno una fetta di pandoro.
Momento desiderato ma controverso invece risulta la fantomatica “cena aziendale”. Per il 24% degli intervistati infatti, la cena di Natale entra a pieno titolo in un'occasione i cui avvenimenti sono segreti e da non condividere neppure con il partner, mentre il 35% ammette semplicemente di essersi concesso qualche bicchiere di troppo, le cui conseguenze con ogni probabilità saranno la fonte dei pettegolezzi del giorno successivo. Un altro 24% del campione ammette candidamente di trascorrere una piacevole serata con i colleghi, per una volta con il nodo della cravatta allentato e lontano da ogni pressione lavorativa. E un ultimo 17% si rivela più misterioso rispondendo di non aver nulla da dichiarare a riguardo (qui forse qualcuno fa il furbo…).
Addobbi e lucine, un sorso di spumante e un bacio sotto il vischio, un dolce di marzapane e una spolverata di cannella: l’indagine condotta da Euroffice.it rivela che anche sotto l’albero in ufficio non manca la magia tipica di questo periodo. Se questo sia puro e nostrano spirito natalizio oppure solo un modo per evadere dalla routine, non è dato sapersi!
Buona natale...in Office.
Rob

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