14 dicembre 2010

Natale e solidarietà due


Ancora iniziative per le feste, che diventano motivo e stimolo per fare del bene a chi ha bisogno di una mano.
v bv In un periodo di crisi economica cresce il desiderio di solidarietà e di fare un dono non solo a parenti e amici, ma anche a chi ne ha davvero bisogno. E le iniziative sono numerosissime: corsi da parrucchiera per bambine dei Paesi in via di sviluppo, yak tibetani, sacchi di riso, pranzi e feste per i poveri, mercatini e suq solidali: non c'è che l'imbarazzo della scelta per gli italiani che scelgono il periodo della Feste per un gesto di sostegno.
Emergency quest'anno organizza mercatini di Natale in tante città, da Milano a Roma, da Torino a Reggio Emilia, in cui acquistare gadget dell'organizzazione umanitaria, capi di abbigliamento, curiosità. Il ricavato andrà a sostenere il Centro pediatrico di Emergency a Nyala in Sud Darfur, Sudan.
Torna anche quest'anno la "lista dei desideri" di Save The Children: spendendo da 10 a mille euro, si possono acquistare regali originali, virtuali, il cui ricavato è inviato ai bambini delle aree povere e sottosviluppate in cui opera l'organizzazione non governativa. In questo modo si offrono i servizi igienico-sanitari, la nutrizione e l'acqua potabile a 1.500 bimbi in Etiopia, o garantire antibiotici, vitamina A, vaccini zanzariere e sali per la reidratazione al Mozambico, dove ogni anno muoiono 150 mila bambini sotto i 5 anni di vita. Il regalo più originale è lo yak, il bue tibetano diventato famoso proprio grazie alla lista dei desideri di Save the Children.
Per aiutare invece bambini e adolescenti a rischio sfruttamento sessuale delle aree degradate di Cambogia e Sudafrica, ECPAT per Natale propone doni "insoliti" come un sacco di riso, una divisa per giocare a calcio e un corso per diventare sarta o parrucchiera, della durata di un anno. Un sacco di riso di 30 chilogrammi, ad esempio, garantirebbe a un bambino un pasto sicuro per due mesi; acquistarlo gli costerebbe 30 dollari, l'equivalente dello stipendio mensile di un insegnante.
La Comunita' di Sant'egidio, come sempre dal 1982, organizza il pranzo di Natale con i poveri. Nata a Roma, l'iniziativa si è poi estesa in varie città d'Italia e in tutti i paesi del mondo in cui la comunità è presente. Centomila le persone coinvolte lo scorso anno nei cinque continenti: la festa si fa nelle chiese, nelle case, negli istituti per anziani e per bambini, nelle carceri, negli ospedali e anche nelle strade. Si comincia la sera del 24 dicembre con la cena della notte di Natale e si prosegue con il pranzo del 25. A Roma sono previsti quest'anno 10 mila ospiti e il menu prevede lasagne, polpettine di carne, gateau di patate, lenticchie, dolci, frutta, spumante.
Mano sul cuore e Auguri !
Roberto

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