12 settembre 2012

12 anni và all'Università

MILANO – Ha 12 anni, non si rade ancora, ha la voce di un bimbo e non ha neppure – di questi tempi fa notizia – un suo profilo Facebook, né un cellulare con cui parlare agli amici. Eppure Xavier, piccolo prodigio britannico, va già all’università: per la precisione è appena diventato una matricola della facoltà di Matematica della Open University, ateneo per lo studio a distanza, il più grande del Regno Unito. Battendo ogni record in qualità di più giovane studente universitario della storia britannica, menzione che gli è valso l’inserimento nella lista dei piccoli prodigi del mondo, riconosciuti per le loro menti geniali già in tenera età. LA SUA STORIA – Il legame tra Xavier Gordon-Brown, 12 anni compiuti lo scorso mese di agosto, e la matematica, si è rafforzato molto presto, prima ancora di iniziare a scrivere o di frequentare la scuola materna. Come racconta il Daily Mail, prima di compiere 4 anni il piccolo del Sussex sapeva già a memoria le tabelline ed era in grado di compiere operazioni mentali semplici. Prima di iniziare la scuola dell’obbligo sapeva fare calcoli aritmetici anche a doppia cifra mentalmente, e a otto anni ha superato con il massimo dei voti in matematica il GCSE, uno scoglio formativo riservato ai ragazzi di 14-16 anni. A nemmeno dieci anni poi, sapeva già a memoria ed era in grado di recitarle, oltre duemila cifre del Pi greco (il record italiano, per esempio, è di un ingegnere friulano che è stato in grado di recitarne quasi 7mila). Oggi, ogni giorno è sui libri a studiare la matematica universitaria, e al lunedì sera, accompagnato dalla mamma, si reca alle lezioni che il suo ateneo specializzato in studi a distanza offre ai suoi iscritti, confrontandosi con studenti che hanno il doppio della sua età. LE ALTRE PASSIONI – Xavier non è solo un genio in matematica: oltre ai calcoli complessi, si dedica ad altre passioni, come la musica e lo sport, portando a casa risultati importanti in tutti i campi. Per esempio è un ottimo musicista e suona il clarinetto, il pianoforte e il violino. Quando ha tempo libero si diletta anche con le lingue straniere (incluso il latino) e gli sport (calcio, taekwondo, trampolino elastico), e la domenica è sacra per la partita di pallone con gli amici. Tutti i giorni, comunque, va a scuola con i suoi coetanei, per scelta dei genitori, che vogliono continui a seguire le abitudini e le passioni dei ragazzini della sua età. Ma davanti a un testo di matematica Xavier si trasforma e anche la madre, che lo accompagna ovunque, ammette di non capire una parola alle lezioni universitarie serali cui è iscritto. PICCOLI PRODIGI – Molti altri piccoli prodigi in giro per il mondo studiano oggi all’università e raggiungono i massimi risultati ancor prima di diventare adolescenti: Wikipedia ne raccoglie a centinaia tra quelli del presente e quelli del passato, suddivisi per tipologia di competenze, dalla chimica ai giochi (si pensi a Kasparov e agli scacchi), passando per lo sport e le lingue straniere. Come la ragazzina nigeriana Saheela Ibraheem che lo scorso anno, all’età di 15 anni, ha ottenuto l’accesso all’ateneo di Harvard per studiarvi neuroscienze. A dire il vero, su 14 atenei cui ha fatto richiesta di iscrizione, ha ricevuto il sì di ben 13, inclusi Princeton, Stanford, il Mit, la Columbia. E come molti altri giovani geni, anche Saheela eccelle negli sport (calcio, softball e nuoto) e musica (trombone e canto).

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