19 settembre 2012

Operazione trasparenza dei bilanci al governo con società di certificazione scatta il muro dei NO.

Più trasparenza nei bilanci dei gruppi parlamentari della Camera che però avranno un controllo interno a Montecitorio e non passeranno al vaglio di una società di certificazione esterna, come aveva proposto il presidente Gianfranco Fini. Lo prevede il nuovo Regolamento che la Giunta esaminerà mercoledì, secondo quanto anticipa l'Ansa, che ha avuto modo di visionare la normativa. NIENTE CONTROLLO ESTERNO - L'Ufficio di presidenza della Camera già in primavera aveva deciso di modificare il Regolamento di Montecitorio per garantire una maggiore trasparenza nell'uso dei fondi da parte dei gruppi parlamentari. La Giunta per il regolamento si è quindi riunita il 31 luglio per esaminare una proposta dei Questori che ha ricevuto un via libera di massima dalla Giunta stessa. Il presidente della Camera Fini aveva chiesto di inserire in questa bozza di Regolamento la previsione che i bilanci dei gruppi fossero controllati da una società di certificazione esterna alla Camera. La bozza, con questa integrazione, è stata esaminata dalla Giunta mercoledì scorso, ma l'orientamento dei gruppi è stato quello di eliminare il controllo esterno, in base al principio dell'autogiurisdizione degli organi costituzionali. «NOMINE ENTRO 30 GIORNI» - La Giunta ha quindi incaricato Antonio Leone (Pdl) e Gianclaudio Bressa (Pd) di redigere una nuova bozza, che è stata presentata negli uffici della Camera e che sarà votata mercoledì. Il testo prevede che «entro trenta giorni dalla propria costituzione, ciascun Gruppo approva uno statuto», il quale «indica l'organo competente ad approvare il rendiconto e l'organo responsabile per la gestione amministrativa e contabile del Gruppo». Inoltre viene esplicitato che i «contributi» della Camera «sono destinati dai Gruppi esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all'attività parlamentare e alle funzioni di studio, editoria e comunicazione ad essa ricollegabili, nonché al fine di garantire il funzionamento degli organi e delle strutture dei Gruppi». «FINALITA' PARLAMENTARI» - Si esplicita qualcosa che già avviene e cioè che i Fondi non possono essere usati a scopi privati o estranei alle finalità parlamentari. E qui scatta il controllo sull'effettivo uso dei soldi per le sole finalità istituzionali. Esso sarà effettuato dal collegio dei Questori, cioè i tre deputati di maggioranza e opposizione che sono a capo dell'Amministrazione di Montecitorio. La proposta di Fini affermava invece che «allo scopo di garantire la trasparenza e la correttezza nella gestione contabile e finanziaria, ciascun Gruppo si avvale di una società di revisione legale, che verifica nel corso dell'esercizio la regolare tenuta della contabilità e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili». I DISTINGUO DI PD E UDC - Uscita l'anticipazione subito però emergono i distinguo tra i partiti: il Pd rende noto per bocca del suo capogruppo Dario Franceschini che «farà comunque certificare» i bilanci dei propri gruppi parlamentari da una società di revisione esterna. Ricordando come siano stati proprio i democratici a sollevare la questione in una lettera, inviata a Gianfranco Fini il 6 aprile scorso. Allora chiedevamo,ha rilevato,«di avviare con la massima sollecitudine un'iniziativa che porti all'introduzione di nuove regole certe riguardanti i bilanci dei gruppi parlamentari». E anche l'Udc ricorrerà a consulenti esterni, indipendentemente da quello che deciderà la Giunta per il Regolamento di Montecitorio,. Lo ha annunciato in Aula alla Camera il leader del partito, Pier Ferdinando Casini, spiegando che la scelta è stata presa «per tagliare l'erba a qualsiasi possibile polemica futura». IDV: «ORIENTAMENTO GRAVISSIMO»- L'orientamento assunto dalla giunta per il regolamento, «è gravissimo» per Massimo Donadi dell'Idv, secondo il quale è il segno che la «politica ha paura della trasparenza. Ma l'Italia dei valori canta fuori dal coro e per questo pagherà di tasca propria una società di revisione che controlli i bilanci».

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