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06 luglio 2012
Le Banche contro le giovani coppie che vogliono compare casa.
Mutui a giovani coppie? Missione impossibile. Soprattutto se le banche decidano di non informare adeguatamente i giovani a caccia di un mutuo "agevole" per comprare casa. Un'inchiesta di Altroconsumo (guarda il video) rileva come il fondo di garanzia governativo per i mutui ai giovani precari - istituito il 1 settembre del 2011 a seguito dell'accordo tra l'allora ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, e l'Abi, l'associazione bancaria italiana - sia di fatto boicottato dalle banche, che preferiscono proporre mutui a tassi d'interesse superiori a quelli messi nero su bianco ormai un anno fa. Solo nove agenzie su 71 - dice Altroconsumo - hanno adempiuto a questo obbligo di trasparenza segnalando ai giovani futuri mutuatari la possibilità di usare le condizioni di questo fondo che ha una dotazione (a regime) di 50 milioni di euro.
IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO - Si tratta di un fondo gestito da Consap, che svolge la funzione di garante per le giovani coppie (in possesso di determinati requisiti) rilasciando - a prima richiesta - una copertura fino ad un ammontare non superiore ai 75 mila euro. Gli immobili acquistati non devono essere di lusso e non devono superare i 90 metri quadri. E le giovani coppie in cerca di casa devono avere un'età inferiore ai 35 anni, un reddito Isee non superiore ai 35mila euro, non più del 50% reddito complessivo imponibile ai fini Irpef derivante da un contratto a tempo indeterminato e il mancato possesso di altri immobili ad uso abitativo, salvo quelli di cui il mutuatario abbia acquistato la proprietà per successione.
I TASSI D'INTERESSE - I tassi applicati - con la garanzia di questo fondo - sono particolarmente favorevoli. Soprattutto nel caso di mutui a tasso variabile non possono essere superiori a Euribor più 150 punti base per durate uguali o superiori a 20 anni, oppure 120 punti base per durate inferiori. Invece nel caso di mutuo a tasso fisso non possono avere uno spread superiore a 150 punti base. Eppure nonostante queste condizioni - rilanciate più volte sui media dall'allora ministro Meloni - la misura non è stata sufficientemente monitorata per prevenirne gli abusi. Di più - rileva Altroconsumo - le banche "scandagliate" disattenderebbero anche il regolamento Isvap che vieta loro di vendere polizze danni o vita legate al mutuo di cui sono beneficiarie.
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