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02 luglio 2012
Rubava segreti alla sua azienda Italiana e li vendeva agli Indiani...
«Dal 2006 al 2011 abbiamo visto, parlando solo di volumi d'affari, un calo compreso fra le 5 e le 10 mila tonnellate d'acciaio l'anno e la sistematica aggressione ai nostri clienti. Il danno sociale è stato ancora più pesante: abbiamo perso una cinquantina di posti di lavoro». No, stavolta la crisi non c'entra. È tutta colpa di quell'antico vizio che ha fatto fantasticare generazioni di giallisti: lo spionaggio. Industriale per la precisione. Stavolta non è però un best-seller ma Massimo Amenduni Gresele e le carte del Tribunale di Vicenza a raccontare cosa è successo alle Acciaierie Valbruna per colpa di un dipendente infedele, che prima ha passato i segreti dell'azienda a un concorrente indiano e poi si è trasferito a lavorare da lui. Solo che l'aereo non ha fatto in tempo a prenderlo. I magistrati sono stati più veloci e il manager è stato fermato proprio mentre era in procinto di lasciare l'Italia.
IL PROCESSO - Mercoledì a Vicenza si apre il processo avviato in seguito alle rivelazioni del dipendente infedele - condannato in primo grado a 2 anni - che vede alla sbarra i massimi vertici del gruppo siderurgico indiano Viraj. Le Acciaierie Valbruna si sono costituite parte civile e si preparano a chiedere un sostanzioso risarcimento. La storia inizia nel 2006 da una casualità. Un manager, dopo aver lavorato per anni alle dipendenze di Amenduni, proprietario e amministratore delegato delle Acciaierie Valbruna, all'improvviso dà le dimissioni. Secondo la prassi consegna il pc aziendale e mentre stanno cancellando i vecchi file, i tecnici informatici scoprono una cartellina zeppa di documenti e dati riservati. Informazioni a cui il manager non aveva accesso. Parte una denuncia. Durante le perquisizioni in casa del dipendente viene trovata altra documentazione. E un biglietto aereo per l'India. Gli inquirenti scoprono che il dirigente si era dimesso per passare al gruppo indiano Viraj, concorrente di Valbruna. E che i file riservati trovati nel pc gli erano stati chiesti dal nuovo datore di lavoro. Davanti ai magistrati il manager confessa. Durante una fiera di settore, Suri Rahul Jitrenda, direttore generale della Viraj, lo ha avvicinato chiedendogli di passargli informazioni riservate e segreti industriali, con la promessa di un lavoro molto ben retribuito nella loro filiale tedesca.
LA CONDANNA - Mentre il processo va avanti le vendite però continuano a calare. Qualcosa ancora non va, pensa Amenduni. E ha ragione. A giugno dell'anno scorso il concorrente indiano annuncia sul suo sito Internet un accordo strategico con la Siemens per avviare una fabbrica per produrre un acciao speciale, che non aveva in catalogo. Ma Valbruna sì. Si scopre così che durante la perquisizione il dipendente infedele era riuscito a nascondere una chiavetta Usb con altri file segreti. Che centellina in modo astuto, consegnandoli alla Viraj un po' alla volta per paura di essere scaricato. A marzo del 2009 il manager è stato condannato a due anni di reclusione e 470 mila euro di provvisionale, per accesso abusivo al sistema informatico delle Acciaierie Valbruna e rivelazione di segreti industriali. Ora però inizia il processo ai «complici» indiani, la cui posizione si è aggravata. Il dirigente ha infatti raccontato di aver consegnato nel 2008 a Mumbai documenti riservati nelle mani del presidente della Viraj, Neeraj Kochhar, e di suo figlio Dhruv. Che ora potrebbero essere chiamati a rispondere direttamente dei danni provocati alla Valbruna.
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