12 luglio 2012

Le Imbarazzanti bugie di Schettino.

Nell'intervista esclusiva mandata in onda da Canale 5, il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha detto "bugie imbarazzanti". Questo il giudizio del procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che in una dichiarazione riportata da La Stampa si è detto "sconcertato e imbarazzato" per la versione dell'incidente fornita in tv da Schettino. "Lui - ha dichiarato Verusio - conosce bene la verità, perché gli atti, depositati dal gip, sono anche nelle sue mani. Testimonianze, registrazione di ciò che avvenne in plancia: tutto dimostra quali sono le sue responsabilità. Ed è tutto a sua conoscenza. E poi, suvvia, all'indomani dell'arresto ammise 'd'aver fatto una cazzatà e ora si dipinge come il comandante perfetto che non è pentito di nulla. Da non crederci!". ''E' normale che io debba chiedere scusa, quindi e' normale che io debba chiedere scusa, proprio come rappresentante di questo sistema, a tutti''. E' quanto ha detto il comandante Schettino, in un'intervista a Canale 5. Schettino si e' poi definito ''vittima di tutto questo sistema''. Al giornalista che gli chiede se pensa di dover chiedere scusa per il naufragio della Concordia, Schettino risponde: ''Certamente, perche' io non pensavo mai potesse accadere una cosa del genere, va al di la' di ogni intenzione di voler fare qualcosa del genere. Nell'incidente non solo viene identificata la nave, l'azienda, viene identificato il comandante''. ''Il mio cordoglio, il mio affetto piu' sincero va alle persone che purtroppo non ci sono piu' - dice Schettino - Il danno economico sicuramente ci sta, i danni sono per le perdite, per le persone che sono state colpite nei loro affetti e alla fine sicuramente per l'azienda e per il comandante della nave, che poi e' stato vittima di tutto questo sistema, questa cosa che e' successa, che e' un sentimento indescrivibile, e' ben minore dell'affetto di una madre che perde una bimba. Sicuramente, e' incommensurabile. Pero' la perdita della nave per un comandante e' qualcosa per cui non esiste un metro di dolore''. Quando gli viene chiesto della morte della piccola Daiana Arlotti, Schettino risponde che preferisce non parlarne: ''Questa e' una domanda che mi distrugge, e' terribile''. La sera del naufragio della Costa Concordia, il comandante Francesco Schettino sostiene di aver cenato con la giovane moldava Domnica Cemortan, ma che fra i due c'é solo amicizia. "E' normale che ci sia stato gossip - ha detto Schettino parlando di Domnica - E' sicuramente una persona socievole, simpatica e un po' amica di tutti, non necessariamente doveva essere qualcosa di più". Quando gli viene chiesto se al momento dell'inchino Domnica fosse in plancia, Schettino risponde che "stava aspettando fuori dove sta la tenda e aspettava la cabina libera, la chiave che gli avrebbe poi fornito", perché "lei era una mia amica e del capo commissario, una persona che voleva fare una crociera con le sue amiche a bordo, voleva comprare un biglietto in Russia, disse che nelle agenzie russe non era riuscita a trovare un posto sulla nave e quindi l' aiutammo a trovare regolarmente una cabina e un regolare biglietto di viaggio". Riguardo quella sera, Domnica "é stata a cena con me - racconta Schettino - è stata assieme anche al capo commissario perché alla fine ripeto ci sono delle persone con cui vale la pena farsi due risate, nient'altro". "Questo è un incidente banale - ha detto poi Schettino - nel quale la fatalità ha trovato breccia proprio nell' interagire tra esseri umani. Si è creato credo, di base, un malinteso e proprio per questo c'é la rabbia. E' come se tutte le teste, compresi gli strumenti, fossero andati in black-out". "In quel momento lì io sono salito sul ponte - racconta Schettino - ho ordinato la navigazione manuale e non avevo io il comando, la direzione della navigazione era dell'ufficiale". Poi aggiunge "mi faccio la colpa di essere stato distratto e che quella distanza come di routine doveva essere riportata, perché chiunque osservi al radar una situazione di eccessiva vicinanza deve per forza farlo presente". "La mano divina - racconta Schettino citando il proprio memoriale - è proprio per dire ci stava un'ostruzione, il fiuto, l'osservazione di vedere, l'essere attenti, mi ha fatto intuire un qualche cosa da compiere che era importante", tanto che "alla fine sono riuscito ad evitare l'impatto frontale". Poi, parlando dell'inchino Schettino nega chi sia stato fatto per dimostrare le sue capacità alla moldava Domnica Cemortan e spiega: "c'é una differenza tra un inchino e un passaggio, quello doveva essere un passaggio ravvicinato all'isola, perché in caso di inchino noi, generalmente, si riduce la velocità, si va a distanza ravvicinata, si scelgono le carte giuste per fare l'inchino ad una certa distanza dalla terra: se fosse stato programmato un vero e proprio inchino, non sarebbe successo perfettamente niente". CODACONS, SEQUESTRARE COMPENSO SCHETTINO - Dopo l'intervista esclusiva rilasciata da Francesco Schettino a 'Quinta Colonna', la trasmissione andata in onda ieri sera su Canale 5, e il 'giallo' "sul maxi-compenso" che sarebbe andato al comandante, il Codacons, si legge in una nota, ha deciso di presentare una istanza alla procura della Repubblica di Grosseto, "affinché sia disposto il sequestro cautelativo delle somme percepite da Schettino". "Le indiscrezioni di queste ore parlano di una cifra compresa tra i 50 e i 57mila euro, ma riteniamo che qualsiasi somma anche di entità inferiore percepita da Schettino per le interviste con i mass media, debba essere sequestrata dalla magistratura a scopo cautelativo. Ciò - spiega nella nota il presidente del Codacons Carlo Rienzi - come forma di tutela dei parenti delle vittime del naufragio, ai quali devono essere destinati tutti i compensi che la stampa elargirà in questi giorni al comandante". A tal fine il Codacons presenterà a breve una istanza alla procura di Grosseto, chiedendo di procedere al sequestro cautelativo dei compensi che reti televisive, settimanali, quotidiani, radio e altre testate nazionali e internazionali dovessero elargire a Francesco Schettino per interviste, esclusive e altri servizi giornalistici. PROCURATORE, INTERVISTA NON MI E' PIACIUTA - "No, non mi è proprio piaciuta". Così il procuratore di Grosseto Francesco Verusio commenta l'intervista rilasciata dal comandante della Costa Concordia Francesco Schettino alla trasmissione 'Quinta colonna' andata in onda ieri sera su Canale 5. "Sapevo che sarebbe andata in onda - prosegue Verusio, titolare dell'inchiesta sul naufragio della Concordia del 13 gennaio scorso costato la vita a 32 persone -: nel nostro ordinamento giuridico l'imputato non ha l'obbligo di dire la verità, può dire cosa vuole e mi sembra che lui lo abbia fatto". Lo stesso procuratore, ai microfoni del Giornale Radio Rai, ha poi aggiunto: "Ciò che disturba è vedere come questa persona si avventuri a fare delle dichiarazioni assolutamente in contrasto con l'esito delle nostre indagini e che lui conosce benissimo. Lui sa bene come sono date le cose e le prove che abbiamo raccolto contro di lui. E' sconcertante il fatto che lui faccia queste dichiarazioni che sono veramente un po' imbarazzanti per noi". Verusio, sempre al Giornale Radio Rai, ricorda che l'udienza dell'incidente probatorio del 21 luglio "slitterà probabilmente a settembre. Immagino che subito dopo, tra ottobre e novembre - conclude -, saremo in grado di chiudere questa inchiesta e quindi chiederemo il processo che spero si farà nei primi mesi dell'anno venturo". PD, MEDIASET RISARCISCA ABITANTI GIGLIO - ''Per riparare all'indegna figuraccia che ha fatto ieri sera, Mediaset dovrebbe devolvere l'equivalente della somma pagata a Schettino alle popolazioni del Giglio che stanno ancora subendo sulla propria pelle gli effetti negativi dell'inqualificabile comportamento del comandante della Costa crociere''. Cosi' la democratica Silvia Velo, vicepresidente della commissione Trasporti della Camera in merito all'intervista esclusiva rilasciata da Francesco Schettino a 'Quinta Colonna', la trasmissione andata in onda ieri sera su Canale 5 per cui il gruppo Mediaset avrebbe pagato un 'maxi compenso' al comandante. ''E' indegno che Mediaset speculi con questo cinismo sulla tragedia del Giglio, peraltro senza essere in grado di controbattere davanti ad una ricostruzione falsata della verita'. E non e' un caso - prosegue - che oggi il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio ha detto che ieri Schettino ha raccontato bugie imbarazzanti. Ieri - conclude Velo - Mediaset ha fatto pessima figura, speriamo che adesso trovi il modo per riparare e devolvi ai cittadini del Giglio la stessa somma pagata a Schettino''.

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